Stavo pensando a come iniziare questa recensione, e onestamente non trovo le parole più adatte.
L'idea che hai avuto mi piace molto. Davvero. Così come la scelta del mix di relazioni, a seconda dello stadio del dolore.
E tu inizi proprio con un pugno in faccia xD
La negazione. Eh... Bella gatta da pelare.
Non sarà la recensione più bella del mondo, mi dispiace, ma almeno sai il perché.
Mello e Matt.
Mai fregato veramente qualcosa di questi due. Li trovo carini, fine della storia. Non mi scomodo a leggere di loro, non mi scomodo a emozionarmi con loro.
Ma il dolore è universale.
Matt... È "la persona" di Mello. Ed è morto. Come si può accettare una cosa simile?
In realtà, resti in attesa. Proprio come Mello. Aspetti che torni. Aspetti di parlarci. Ti rifugi negli oggetti, nei ricordi, nell'ultima conversazione. E ti incolpi di tutto. Delle cose non dette, delle cose dette male.
... Anyway.
Mi hai fatto molto male, quindi sei riuscita nel tuo intento, brava.
Direi che hai gestito bene questa fase del dolore... E poi i versi della canzone... Quasi ti odio.
Erano versi bellissimi e perfetti per la situazione, forse fin troppo.
Ah!
Per non farci mancare niente: il medico. Sai che un po' mi fa pena?
Sono le prime persone che incolpiamo (poi passiamo a Dio), ma molte volte non hanno colpe. E se le hanno... Sono umani anche loro.
Se uno scrittore commette un errore, può cancellare e riscrivere. Un medico, se commette un errore, distrugge una vita. Non esistono refusi accettabili.
E non esistono scuse.
Questo tizio non ha colpe. Anzi, è quasi rassegnato. Addolorato. Accetta tutto, da Mello. Di tutto. Perché va bene così, perché certe volte bisogna dare la colpa a qualcuno.
E lui è ancora lì che non ha il coraggio di toccare niente. Che ha perso la sua persona. Ha perso tutto.
Come si accetta una cosa simile?
MA TE UN PO' DI FLUFF NO, EH. È NOTTE FONDA, MANNAGGIA A TE.
Prima che ti odi ancora di più:
È scritta bene. Davvero bene. Scorrevole, senza errori, il che rende il tutto ancora più doloroso. Grazie mille.
E sono contenta che tu abbia deciso di pubblicare, che abbia scritto. Che non abbia cancellato nulla. (A parte il fatto che non te la saresti cavata, credo che sarebbe stato un grosso errore).
Non leggo tutti. Non leggo tutto.
Però leggerei tutto ciò che scrivi. E infatti lo faccio, quando pubblichi.
La tua scrittura è... Cruda e triste. Traspare sempre - questa venatura - in ogni tua storia. È la tua firma. Ti concentri sulla decadenza, sul dolore, sulla psicologia.
Quando qualcuno ti legge, non può farlo con leggerezza. Non credo.
Non smettere.
Sei brava.
E, per quanto mi riguarda, hai uno stile tutto tuo. Riconoscibile. Uno stile che mi piace, e particolare.
Non lasciarti avvilire. Vai avanti. E aggiorna.
Questa storia finisce nelle seguite. E già tremo per la Lawlight. GIÀ TREMO. MANNAGGIA A TE. MANNAGGIA A TE.
Brava.
Continua così. |