Eccomi qui. Ero indecisa su cosa leggere e la tua long mi strizza l'occhio perchè mi attira tantissimo, ma oggi ho pensato di passare da questa perchè mi ha catturata la dicitura: "tratto da una storia vera."
Come al solito i tuoi scritti mi fanno partire tremila riflessioni diverse e quindi potrei scriverti un papiro al posto di una recensione, ma proverò a contenermi.
La tua storia è reale, realistica, vera al cento per cento, si percepisce e si sente. Il lettore rimane colpito, i dialoghi corrono l'uno sull'altro e non si riesce a smettere di leggere, e ad ogni dialogo in più con la madre non si possono non scrollare le spalle e dire: "santo cielo, ma quanto sbagliano i genitori certe volte?"
Innanzitutto potrei replicare botta per botta alla madre del racconto (che è tratto da una storia vera, quindi potrei replicare anche a chi lo ha ispirato): saper parlare 4 lingue è un talento. Un talento puro. Precisiamo questo. Occorre una predisposizione per le lingue che si ha dalla nascita, che non tutti hanno nè potranno mai avere. Poi una lingua non si impara dall'oggi al domani, è logico che si debba studiare, ma saper arrivare a conoscerle degnamente è a tutti gli effetti un vero talento ben coltivato.
Stessa cosa per il canto: io sono stonata come una campana e non avrà mai il talento per cantare. Le lezioni di canto sono per chi nasce già con un talento. Col talento si nasce, ma poi si deve saper coltivare ed affinare ed è logico che occorra studio. Quindi la protagonista della storia ha a tutti gli effetti dei talenti e li sta sapendo coltivare, anche se viene sminuita.
Non si motiva una persona buttandola a terra, anzi, si può ottenere l'effetto opposto agendo in tal modo. Ma tutti i genitori sono convinti di rendere forti i figli comportandosi da avversari o da allenatori sovietici severissimi, bah. Almeno li avessero loro, i talenti, ma non credo sia così, altrimenti saprebbero come coltivare i loro e come indirizzare i figli verso la motivazione più corretta. Ma come al solito adesso mi sto perdendo in mille riflessioni e rischio di finire fuori strada, torno alla tua storia:
Anche saper cucinare è un talento, potrei dire alla madre della protagonista, che lo è già sia pure seguendo delle ricette, perchè come si dice dalle mie parti "nessuno nasce imparato", si impara a cucinare seguendo il ricettario. Io DETESTO cucinare, non so fare quasi nulla se non l'indispensabile per sopravvivere. Sarei la disperazione di molte mamme e di moltissime nonne, e me la rido dietro.
Inoltre una persona che studia, sa studiare e ama studiare è una persona sempre meritevole di lodi. Rinfacciare il fatto che gli studi vengano pagati è una cosa molto triste... la tua protagonista fa benissimo ad esplodere.
Io non capisco dove si appoggi quel "non sai fare niente" che la madre riferisce. Quando invece la ragazza in questione sa fare tantissime cose e di certo non spreca i talenti che ha. So che questa è una tecnica che adottano incosapevolmente molti genitori perchè dicono: "Mio figlio sarà forte e non sarà un pappamolle", ma, oh, santo cielo, viviamo in una società dove dire grazie o fare dei complimenti sta diventando troppo e dove gli scontri tra genitori e figli sono sempre più frequenti.
Essere genitori non è facile, ma anche essere figli talvolta non lo è. I genitori non si scelgono, capitano.
E molte volte i genitori proiettano sui figli tutte le ambizioni che loro non sono stati in grado di soddisfare, senza comprendere che i figli non sono loro e devono percorrere le loro strade e non quelle che sognavano i genitori.
La tua protagonista fa benissimo a rinfacciare alla madre tutte le sue mancanze, compreso il fatto che non sappia fare la madre. E' un finale molto amaro, ed immagino che si sia concluso perchè, nel mio immaginario, la madre ha compreso e mediterà sulle parole della figlia.
Ultimo dettaglio, che ultimo non è: in mezzo a tutte le cose che la ragazza sa fare (alla faccia del non sai fare niente), la ragazza sa anche scrivere. E scrivere ci porta ad essere con la testa tra le nuvole secondo chi non comprende perfettamente il mondo delle arti. La scrittura è un'arte, che può rendere l'umanità diversa o migliore e non è vero che tutti sappiano scrivere. Ho più in mente l'idea che la madre della protagonista pensi che scrivere significhi saper stilare una lista della spesa e tutto il resto sia stare tra le nuvole. Non è affatto così, ma certe cose, parlo anche per esperienza, i genitori non riusciranno mai a comprenderle. Occorre pazienza, tanta santa pazienza.
Credo che questo tuo racconto sia estremamente realistico e che possa abbracciare ogni giovane. Ognuno di noi. Chiunque saprebbe ritrovarsi in questo tuo scritto.
La protagonista deve continuare a coltivare le sue passioni e i suoi talenti, e sono certa che lo farà. E magari anche la madre, che la madre non la sa fare poi tanto bene visti gli scatti del dialogo, forse potrà riflettere meglio suoi propri errori. Si confonde troppo spesso il motivare con il demotivare. Che coltivi la madre i propri talenti invece di pressare la figlia!
Bene, ho finito. So che è una recensione abbastanza sconclusionata ma il merito è tuo, mi hai fatto partire tremila riflessioni e parlerei ancora per ore. E' una storia che mi ha colpita immensamente e che mi ha lasciata un po' con l'amaro in bocca, perchè penso alla larga fetta di genitori che si comporta esattamente così e temo che non cambierà mai. Spero che, al termine della flashfic, lo scontro tra madre e figlia si sia potuto ammorbidire e risolvere con qualche comprensione in più.
E complimenti per i talenti della ragazza, perchè ne ha indubbiamente tanti e la voglia di farli maturare c'è, eccome!
Scritta benissimo, in modo fluido e scorrevole, con una caratterizzazione diretta e che trasmette sensazioni vivide! Meravigliosa! Chi sa scrivere sa scavare anche nel profondo della psiche umana e colpire i lettori, non è affatto cosa da poco ed è ben oltre stare con la testa tra le nuvole!
Un bacione e tanti complimenti a te, mia cara.
Mi scuso in anticipo se questa recensione fa mille giri di parole e fa partire il mal di testa, quando mi metto sono logorroica, ma vedi, mi succede questo con le tue storie: sono reali, mi trasmettono tanto! Un tuo grandissimo merito.
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