Recensioni per
Non sai fare niente.
di SimonaMak

Questa storia ha ottenuto 11 recensioni.
Positive : 11
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
04/09/20, ore 12:38

Ciao ^^
Sono capitata qui per caso e mi sono fermata a leggere.
Questo dialogo l'ho trovato molto realistico e reale. Nel senso che è uno scambio di battute/pensieri che realmente mi è capitato di ascoltare/fare . È diretto e crudo. È facile pensare che sia davvero una trascrizione di una discussione vera.
Personalmente mi viene facile comprendere entrambe le parti.
La madre vuole che la figlia "impari a vivere" , e lo dico tra mille virgolette, vorrebbe vedere sua figlia realizzata, e non solo da un punto di vista accademico, ma anche da quello più pratico di vita quotidiana. E sinceramente credo sia un pensiero che ci sta. Certo i modi che la madre usa sono "cattivi" e distruttivi: disprezzare, non apprezzare, sminuire e non fermarsi a capire, a parlare. Sono tutti mezzi sbagliato e non produttivi.
La figlia ha ragione a sentirsi terribilmente ferita e delusa dalle parole della madre.
Però poi la figlia le dice " Non sai fare la mamma" .
E con questa frase non ha dimostrato di essere diversa da sua madre.
Dire "non sai fare la mamma/papà" ad un genitore credo sia una delle cose più terribili da dire. Ora io non sono un genitore, ma non mi sognerei mai di pensare una cosa del genere. Con questo non voglio dire che non ci siamo delle pessime madri, ci sono e fanno danni a volte imperdonabi. Ma fare il genitore è complicato e nessuno "sa farlo apriori" è tutta una prova, un improvvisazione e nel caso della tua storia sembra anche che la madre sia una persona presente e che ci tenga alla figlia.
Se la figlia avesse detto tutto il resto, senza quella piccola frase iniziale secondo me se la sarebbe giocata molto meglio. Le avrebbe detto quello che non sa fare senza attaccare l'essere.
Con questo non voglio assolutamente giudicare le tue protagoniste, è solo un ragionamento che mi è venuto mentre leggevo (spero che tu non te la prenda ^^").
Da un punto puramente narrativo posso invece dirti che riportare solo i dialoghi ha reso il racconto molto svelto e dinamico. E che mi è piaciuto! (Anche se per gusto personale non avrei visto male inserire anche un ambientazione o delle descrizioni visive della scena, ma comprendo bene che lo scopo di questo testo non era quello :-) )
Perdonami lo sproloquio. È che questa storia mi ha colpita!
(Recensione modificata il 04/09/2020 - 12:42 pm)

Recensore Master
26/04/20, ore 12:25

Ciao!
Non trovo le giuste parole per questa recensione, ma cercherò di fare del mio meglio.
Prima di tutto, mi è piaciuta l'impostazione dialogica della vicenda: è riuscita a far calare meravigliosamente il lettore nei panni della protagonista. Le parole della madre di lei sono forti, crudeli: troppo spesso i genitori non si rendono conto del male che fanno ai propri figli, e usano la scusa "Alla tua età quando mi dicevano così, non piangevo e non riportavo danni!".
Quasi mi viene da dire che sono cresciuti male, e non bene come pensano, se poi fanno certe cose al sangue del loro sangue.
Ma tornando a noi, le parole della madre sono state schiaffi in pieno viso. Lo sbotto finale della protagonista è stato liberatorio, eppure amaro: come si va avanti quando la persone che più di tutti dovrebbe amarti ti tratta come uno straccio? Come un oggetto di cui vantarsi, da paragonare ad altri? Eppure, questo sfogo potrebbe essere un nuovo punto di partenza.
Una rinascita.
Un aiuto a rimettersi assieme, a escludere quella presenza negativa dal suo mondo. A non permetterle più di demolirla in tal maniera. E io spero che ci riesca, la protagonista, a superare questa sofferenza.
È stata una storia molto toccante e davvero bella. Complimenti vivissimi! Alla (forse) prossima,
-Kira.

Recensore Junior
14/04/20, ore 11:38

Buongiorno cara,
eccomi con grande entusiasmo su una tua nuova storia!
Non lo nego, attendo con speranza il continuo dell'altra tua long, ma nel frattempo leggo molto volentieri anche tutte le altre storie che hai pubblicato fin'ora.
Inizialmente ero quasi intenzionata ad intraprendere la lettura dell'ultima tua fanfiction, ma quando ho letto il titolo di questa oneshot non ho potuto resistere perciò mi sono promessa di leggere prima questa OS e, da settimana prossima, inizierò con piacere "ti ho incastrata, principessa" (che tra l'altro mi è stata suggerita da un'amica).
Questa drabble è stata come un pugno in faccia, devo ammetterlo. In questo momento mi ritrovo a leggerla in veste di figlia, ma anche di madre. Il che mi crea un grandissimo dibattito personale. Con la premessa che io ODIO leggere le drabble, perchè le trovo troppo brevi e perchè spesso sorrido all'idea di scrivere una recensione che -molte volte- può risultare più lunga della storia stessa. Ma non ho potuto fare a meno, come già accennato, di leggerla, proprio perchè mi sento coinvolta quasi in prima persona.
Questa drabble ha un suo carattere e la trovo molto forte nella sua tematica.
Ho letto che si tratta di una storia vera, perciò mi vien da chiederti: si tratta forse della TUA storia vera?
Risponderò con due versioni differenti. Da figlia mi viene da pensare che questa madre sia eccessivamente rigida, forse lo spingersi troppo in là crea solo l'effetto opposto. Questo tentativo troppo energico di plasmare un carattere forte e determinato provoca solamente una serie di dubbi che maledettamente si insinuano nell'anima e si radicano nel più profondo. Gli stessi dubbi che poi una giovane ragazza si trova a portare con sé sempre, maturando con essi e spesso ritrovando se stessa a rifletterli verso i propri figli. Di conseguenza si rischia quasi di cadere in un vortice oppressivo e in un circolo vizioso. I figli sono il bene più prezioso che ci sia, vanno accuditi e vanno accompagnati verso il lungo ed estenuante percorso che è la vita.
Da madre, invece, mi trovo in parte d'accordo ed in parte no con quanto scritto. L'idea di base è corretta: crescere un figlio significa potergli donare gli strumenti necessari per poter affrontare la vita in maniera autonoma e autosufficiente. Ma c'è modo e modo di farlo. Demolire il carattere del sangue del tuo sangue non è la strada corretta. Bisogna lascere loro in eredità l'ottimismo e la giusta carica per poter affrontare la vita con un sorriso e con la "presunzione" di poter imparare tutto. Perchè il genitore è soltanto il mezzo con il quale un figlio scopre il proprio futuro.
Come ti ho detto e come potrai leggere dalla recensione, mi sento particolarmente coinvolta da questa drabble perchè davvero mi tocca il cuore. Sono diventata mamma molto giovane il che forse mi ha aiutata ancora di più a ricordare cosa significa essere una figlia. Ma devo anche ammettere che da figlia, ho avuto un esempio di mamma che in molti desiderebbero avere.
Questa drabble mi ferisce, mi ferisce come donna, come figlia e come madre. Perciò trovo inutile dire altro, se non che hai fatto centro, che purtroppo sei ruscita ad esprimere con parole la sensazione che molte ragazze come te, come me possono provare in adolescenza (o spesso anche da cresciute). Sei riuscita a dimostrare quanto la figura materna sia ESSENZIALE nella vita di un figlio perchè, come hai ben scritto anche tu, una madre dovrebbe rappresentare il centro del mondo di una figlia.
Grazie per aver condiviso questo pensiero profondo con noi lettori.
Alla prossima!

Recensore Master
04/04/20, ore 01:12

Buonasera cara, sono Stefy ed è un piacere averti incontrata nel gruppo del Giardino per lo scambio. Ho scelto questa breve storia come prima lettura sul tuo profilo per due motivi: adoro i dialoghi verosimili, e soprattutto mi piace quando una persona riesce a dire tanto con poche parole. Dunque vediamo cosa troverò in questa tua breve pubblicazione, ciò che ho letto nello specchietto lascia presagire nulla di buono.
Tanto di cappello, sul serio.
Te lo dico perché mi sono immedesimata completamente nella ragazza, di modo da poter capire che effetto potrebbe farmi nel sentirmi rivolgere quelle parole.
Ha fatto male, tanto male che avrei potuto rispondere a modo mio a un certo punto, oppure tapparmi le orecchie e dire “basta, basta, ti prego basta.”
Tutto il dolore, il calpestare non ciò che uno fa, ma di fatto è, il sentirsi inutili e sentirsi il risultato soltanto degli sforzi altrui… mi sembra di sentir annullarsi qualcuno in questo momento, anzi più di qualcuno. Cerca di ribattere con delle argomentazioni naturalmente, la ragazza presa di mira da colei che l’ha fatta nascere e l’ha cresciuta; cerca di farle capire come si sente, di quanto possa ledere in realtà tutto ciò che le è stato sputato addosso con veleno e cinismo. In un solo momento mi sono sentita risollevata, il momento che ha fatto più male di tutto quanto: quando la figlia le si è rivolta dicendo tutto ciò che pensa, come un grido comune di tutti coloro che vengono annullati, sottovalutati, azzerati nel loro essere e in ogni singola parola o azione del quotidiano.
Dovrebbero leggerla molte persone, io sono sensibile abbastanza da aver avuto il magone nel procedere con un dialogo diretto, verosimile, un botta e risposta efficace e dolorosissimo, dove la madre per dare man forte a se stessa e al suo ego non lascia neppure terminare le frasi alla figlia, che poi espande il proprio io in maniera liberatoria e senza freni. Mi hai toccata, davvero, e sei riuscita a risvegliare qualcosa che mi ha emozionata, di questo ti ringrazio.
Un inizio decisamente col botto, lo ammetto: avevo già intuito quanto avrebbe potuto smuovermi questo, ma solo alla fine ho capito cosa io abbia provato davvero nel leggere tutto questo. Il tutto abbinato al giusto ritmo, le interruzioni precise e ben gestite, la punteggiatura efficace e l’assenza di refusi. Sul serio, mi auguro di poter tornare presto da te e cominciare a leggere qualcos’altro di tuo perché ho avuto una prima impressione ottima, e sono sicura che anche la seconda sarà così.
Alla prossima cara, buona serata e buona ispirazione! :3

Recensore Veterano
24/03/20, ore 12:54

Ciao, questa flashfic è breve ma intensa a parere mio. Il tuo modo di scrivere e di usare la punteggiatura è corretto, la lettura è scorrevole e non usi parole troppo complicate da comprendere. L'ultima battuta da parte della figlia mi ha colpito nel profondo, penso che la ragazza abbia ragione. Purtroppo, ci sono persone che sminuiscono gli altri, non considerando le loro ricchezze e i loro pregi. In realtà tutti siamo bravi a fare qualcosa, ognuno ha la sua utilità. La madre ha esagerato, ha praticamente sostenuto che la figlia fosse un essere senza alcuna capacità e senza importanza. Esistono genitori che si comportano così nei confronti dei figli, anzi succede non di rado. Comunque, brava, mi è piaciuta la tua storia ;-)
Silvia

Recensore Master
22/03/20, ore 22:41

Ed eccomi qui per lo scambio libero del giardino.
Ho scelto questa storia perché attratta dalla trama e devo dire che non ne sono rimasta affatto delusa. Ho letto che è tratto da una storia vera, spero non la tua sennò davvero mi dispiace ;_;. Qui purtroppo assistiamo a una scena che può essere comune: quella di un genitore che pensa di spronare il/la figlio/a con parole poco carine non capendo che in realtà così fa solo il suo male e invece di aiutarlo potrebbe anche farlo stare peggio. Ma almeno un lieto fine c'è: la figlia che risponde a dovere al genitore, liberandosi di tutto, non si poteva chiedere un finale migliore.
Ti faccio i miei più sinceri complimenti davvero, continua così e alla prossima ciaoo.

Recensore Master
22/03/20, ore 15:24

Eccomi qui. Ero indecisa su cosa leggere e la tua long mi strizza l'occhio perchè mi attira tantissimo, ma oggi ho pensato di passare da questa perchè mi ha catturata la dicitura: "tratto da una storia vera."
Come al solito i tuoi scritti mi fanno partire tremila riflessioni diverse e quindi potrei scriverti un papiro al posto di una recensione, ma proverò a contenermi. 
La tua storia è reale, realistica, vera al cento per cento, si percepisce e si sente. Il lettore rimane colpito, i dialoghi corrono l'uno sull'altro e non si riesce a smettere di leggere, e ad ogni dialogo in più con la madre non si possono non scrollare le spalle e dire: "santo cielo, ma quanto sbagliano i genitori certe volte?"
Innanzitutto potrei replicare botta per botta alla madre del racconto (che è tratto da una storia vera, quindi potrei replicare anche a chi lo ha ispirato): saper parlare 4 lingue è un talento. Un talento puro. Precisiamo questo. Occorre una predisposizione per le lingue che si ha dalla nascita, che non tutti hanno nè potranno mai avere. Poi una lingua non si impara dall'oggi al domani, è logico che si debba studiare, ma saper arrivare a conoscerle degnamente è a tutti gli effetti un vero talento ben coltivato.
Stessa cosa per il canto: io sono stonata come una campana e non avrà mai il talento per cantare. Le lezioni di canto sono per chi nasce già con un talento. Col talento si nasce, ma poi si deve saper coltivare ed affinare ed è logico che occorra studio. Quindi la protagonista della storia ha a tutti gli effetti dei talenti e li sta sapendo coltivare, anche se viene sminuita.
Non si motiva una persona buttandola a terra, anzi, si può ottenere l'effetto opposto agendo in tal modo. Ma tutti i genitori sono convinti di rendere forti i figli comportandosi da avversari o da allenatori sovietici severissimi, bah. Almeno li avessero loro, i talenti, ma non credo sia così, altrimenti saprebbero come coltivare i loro e come indirizzare i figli verso la motivazione più corretta. Ma come al solito adesso mi sto perdendo in mille riflessioni e rischio di finire fuori strada, torno alla tua storia:
Anche saper cucinare è un talento, potrei dire alla madre della protagonista, che lo è già sia pure seguendo delle ricette, perchè come si dice dalle mie parti "nessuno nasce imparato", si impara a cucinare seguendo il ricettario. Io DETESTO cucinare, non so fare quasi nulla se non l'indispensabile per sopravvivere. Sarei la disperazione di molte mamme e di moltissime nonne, e me la rido dietro. 
Inoltre una persona che studia, sa studiare e ama studiare è una persona sempre meritevole di lodi. Rinfacciare il fatto che gli studi vengano pagati è una cosa molto triste... la tua protagonista fa benissimo ad esplodere. 
Io non capisco dove si appoggi quel "non sai fare niente" che la madre riferisce. Quando invece la ragazza in questione sa fare tantissime cose e di certo non spreca i talenti che ha. So che questa è una tecnica che adottano incosapevolmente molti genitori perchè dicono: "Mio figlio sarà forte e non sarà un pappamolle", ma, oh, santo cielo, viviamo in una società dove dire grazie o fare dei complimenti sta diventando troppo e dove gli scontri tra genitori e figli sono sempre più frequenti.
Essere genitori non è facile, ma anche essere figli talvolta non lo è. I genitori non si scelgono, capitano.
E molte volte i genitori proiettano sui figli tutte le ambizioni che loro non sono stati in grado di soddisfare, senza comprendere che i figli non sono loro e devono percorrere le loro strade e non quelle che sognavano i genitori.
La tua protagonista fa benissimo a rinfacciare alla madre tutte le sue mancanze, compreso il fatto che non sappia fare la madre. E' un finale molto amaro, ed immagino che si sia concluso perchè, nel mio immaginario, la madre ha compreso e mediterà sulle parole della figlia. 
Ultimo dettaglio, che ultimo non è: in mezzo a tutte le cose che la ragazza sa fare (alla faccia del non sai fare niente), la ragazza sa anche scrivere. E scrivere ci porta ad essere con la testa tra le nuvole secondo chi non comprende perfettamente il mondo delle arti. La scrittura è un'arte, che può rendere l'umanità diversa o migliore e non è vero che tutti sappiano scrivere. Ho più in mente l'idea che la madre della protagonista pensi che scrivere significhi saper stilare una lista della spesa e tutto il resto sia stare tra le nuvole. Non è affatto così, ma certe cose, parlo anche per esperienza, i genitori non riusciranno mai a comprenderle. Occorre pazienza, tanta santa pazienza.
Credo che questo tuo racconto sia estremamente realistico e che possa abbracciare ogni giovane. Ognuno di noi. Chiunque saprebbe ritrovarsi in questo tuo scritto.
La protagonista deve continuare a coltivare le sue passioni e i suoi talenti, e sono certa che lo farà. E magari anche la madre, che la madre non la sa fare poi tanto bene visti gli scatti del dialogo, forse potrà riflettere meglio suoi propri errori. Si confonde troppo spesso il motivare con il demotivare. Che coltivi la madre i propri talenti invece di pressare la figlia!
Bene, ho finito. So che è una recensione abbastanza sconclusionata ma il merito è tuo, mi hai fatto partire tremila riflessioni e parlerei ancora per ore. E' una storia che mi ha colpita immensamente e che mi ha lasciata un po' con l'amaro in bocca, perchè penso alla larga fetta di genitori che si comporta esattamente così e temo che non cambierà mai. Spero che, al termine della flashfic, lo scontro tra madre e figlia si sia potuto ammorbidire e risolvere con qualche comprensione in più.
E complimenti per i talenti della ragazza, perchè ne ha indubbiamente tanti e la voglia di farli maturare c'è, eccome! 
Scritta benissimo, in modo fluido e scorrevole, con una caratterizzazione diretta e che trasmette sensazioni vivide! Meravigliosa! Chi sa scrivere sa scavare anche nel profondo della psiche umana e colpire i lettori, non è affatto cosa da poco ed è ben oltre stare con la testa tra le nuvole!
Un bacione e tanti complimenti a te, mia cara.
Mi scuso in anticipo se questa recensione fa mille giri di parole e fa partire il mal di testa, quando mi metto sono logorroica, ma vedi, mi succede questo con le tue storie: sono reali, mi trasmettono tanto! Un tuo grandissimo merito.
 

Recensore Master
21/03/20, ore 11:01

Ciao :-)
Questa storia è un colpo al cuore. È vero le madri dovrebbero essere quelle che sostengono i figli nonostante tutto, ma purtroppo non è sempre così. La storia mi ha colpito molto perché alle volte mi sento veramente inutile e non perché me lo dica qualcuno esplicitamente e, allo stesso tempo, mi ricorda quanto mi ha confidato una mia amica che ha una madre anche peggiore di quella del racconto.
Che tristezza.
La tua protagonista, però, è cresciuta, è forte ed è colta: sa ribattere a tono alla madre e forse le sue parole hanno fatto breccia nel cuore di lei.
Complimenti per la storia profonda e fin troppo reale ;-)
A presto,
Carme93

Recensore Master
19/03/20, ore 10:49

Ciao...
era da un pò che non facevo un salto su EFP sia come lettrice che "scrittrice" quindi è bello essere qui.
Prima di decidere a chi chiedere lo scambio o meno vedo sempre i profili giusto per non trovarmi in alto mare a leggere e recensire storie di fandom che non conosco o cose che non mi piacciano, ma con te è stato quasi immediato. Forse era destino che leggessi questa storia perchè i è bastato aprire il link e l'occhio è caduto su questa storia, ho letto il titolo che già mi diceva molto e poi i soffermo alla trama e così... così ho saputo che questa era la storia che avrei letto.
Questa storia è un misto tra un racconto e un dialogo, diciamo che ha piccole linee di entrambe le cose, ma non è questo che fa risaltare bensì il suo significato e non tanto nascosto.
Questa storia è personale, toccante e reale lo si evince da ogni parola pronunciata e sappi che non sei la sola, tutti possiamo rispecchiarci perchè la maggior parte di noi ha vissuto queste situazioni o simili.
E' difficile dire si, no e rispondere a volte bisognerebbe avere un carattere forte, altre sarebbe meglio tacere, ma di certo è che quello che i genitori pensano che lo fanno per il nostro bene non sempre è la stessa cosa che pensiamo noi.

[-Perché mi dici questo?
Per spronarti ad imparare, a fare ciò che ti serve davvero. Per farti capire.]
Beh, questa frase è vera ma allo stesso tempo sbagliata perchè non per forza per imparare bisogna fare del male, offendere o minare una persona. A volte mi chiedo cosa e come ci vedono, perchè determinate cose per loro sono un bene, è giusto quanto in realtà si allontanano così tanto dal reale motivo.

[-Sicura che non potrebbe ferirmi tutto ciò? Non crearmi disturbi, abbassarmi l’autostima e la voglia di continuare?
Al contrario, dovrebbe motivarti.]
Che poi mi chiedo, come può motivarmi un discorso, una conversazione che non ha nessun fattore che mi spinga a farlo?Questo dialogo mostra quando ci provi a parlare, a dire la sua e quanto spesso i genitori non ascoltano, non voglio vedere e sentire. Motivarti, voce del verbo motivare, ma mi sembra che qui hanno sbagliato tutto perchè il motivare significa spingere una persona al meglio delle sue qualità, aiutare quale sia il suo percorso di vita e appoggiarla quando decide di mettersi in gioco.

Ora non lo riporto perchè sarebbe troppo lungo, ma in tutto ciò il mio momento preferito rimane il finale, quella risposta che avrebbe ammutoliti tutti, anche la persona più forte del mondo. Tu hai fatto vedere un lato diverso, hai mostrato che alla fine ci si può alzare, farsi forza e con coraggio dire la sua, ma non tutte le storie finiscono così. Non tutti hanno la forza e il coraggio di dire la sua, di mettersi in gioco e di far capire all'adulto dove e cosa si ha sbagliato.

Complimenti perché questa storia per me è stata sentita e non solo ascoltata, perchè i brividi sulla mia pelle sanno ciò che quelle parole significano e il mio cuore batte all'unisono con il tuo perchè si è sentito proprio come te.
Grazie.... grazie di averla condivisa con noi
A presto,
Claire

Recensore Veterano
14/03/20, ore 21:13

Ciao, non so se questo è un dialogo reale, accaduto davvero, o se è un semplice riassunto del vostro rapporto. Sta di fatto che capisco al 100% ciò che vuoi esprimere con questo racconto. Mia madre è uguale, se non peggio, aggiunge molte parolacce e insulti per dar colore alle sue idee. Io però non sono da meno, purtroppo mi sto accorgendo che dopo un'educazione di questo genere sto diventando uguale a lei. Da una parte mi sono accorta dei benefici, prima ero davvero debole, fragile, ora non lo sono affatto, ho uno scudo fortissimo intorno a me grazie a lei, ma questo l'ho pagato a caro prezzo, puoi ben capire cosa intendo. Ma il gioco vale la candela? Non so, non penso. Mi spiace per ciò che hai vissuto e stai vivendo tutt'ora, ti sono vicina. Un bacio, a presto

Recensore Master
12/03/20, ore 07:25

Buongiorno.
Non hai mai sentito mio padre quando parla; per lui tutti non sanno fare niente, sono falliti, sono esseri da offendere e insultare... un mostro.
Purtroppo molti genitori sono così, credo non sappiano cosa vuol dire ''educare'', senza offesa eh. Se un figlio ce la mette tutta, a loro non basterà mai. Pensa che se esiste anche costruire grattacieli, oppure andare nello spazio come astronauti... quindi se impari tutto su questa terra non sarai mai niente perché c'è sempre qualcosa di altro che non saprai mai fare. Genitori che alla fine, quindi, saranno sempre scontenti dei figli.