Recensioni per
Il sussurro delle ossa
di Mary Black

Questa storia ha ottenuto 4 recensioni.
Positive : 4
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
24/03/23, ore 15:42

Questa storia mi è sembrata molto gotica nelle atmosfere e nelle tematiche. Mi ha ricordato le atmosfere di Cime Tempestose, uno dei miei libri preferiti.
Forse per quel “L’Albania è un luogo inospitale, solo vento che grida e cieli cupi.” che ricorda l’asprezza scostante e inospitale ma in qualche modo affascinante con cui viene descritta la brughiera inglese nel romanzo gotico. 
Forse per il misto di attrazione e repulsione, adorazione e odio, fascino e rabbia che Tom prova per Helena. C’è, da qualche parte, in quel “lei non mente mai, lei è tutta sorrisi feroci e occhi spiritati e verità impossibili” l’attrazione venata di rispetto e forse anche un po’ di paura che si prova per una dea. Quel “freme appena” dopo il sorriso di lei che “gli ghiaccia la schiena” evidenzia quanto gli aspetti più sinistri e inquietanti di Helena sono ciò che attraggono irrimediabilmente Tom verso di lei, anche quando sta pensando solo di usarla come pedina o gli causa pena, rabbia o disprezzo.

Forse per il modo in cui i confini tra anima e corpo, vita e morte, paesaggio e persone nel paesaggio si confondono. È una confusione che si insinua nella mente del lettore quando i rami che circondano il selpocro di Helena vengono paragonati alle ossa dimenticate alla rinfusa sotto strati di terra, e si fa sempre più forte andando avanti nella lettura, perchè Tom scappa da Helena-fantasma e dai suoi giochetti per trovarsi di fronte a Helena-cadavere, e nell’ultimo paragrafo della fic il confine tra le due svanisce. Anche il confine tra Tom e Helena sfuma: perchè lui dice a lei che quella che vivrà non sarà vera vita, che il suo corpo le marcirà addosso e invece di vivere per sempre sarà immersa nella morte per sempre...ma noi sappiamo che è esattamente quello che succederà a *lui* per via degli horcurx che sta creando. 
C’è dell’ironia in ciò, perchè creare uno degli Horcurx è il motivo per cui ha iniziato questo gioco pericoloso di sottili ricatti, offerte tentatrici e manipolazioni con il fantasma di Corvonero: lui crede che gli Horcurx gli impediranno di diventare diventare mai ciò che Helena è- *morta*- ma in realtà i suoi amati horcux saranno proprio ciò che lo intrappolerà in una situazione simile a quella di lei- una sospensione tra la vita e la Morte che non ha né la gioia della prima ne la pace della seconda, una scollatura della propria anima dal proprio corpo, una prigionia eterna in un corpo che ti marcisce addosso mentre il vuoto ti rimbalza dentro e la vita degli ti scorre intorno nella sua frustrante e vivida pienezza, quella pienezza a te negata. 

Che altro c’è da dire sulla caratterizzazione di Tom? Come al solito impeccabile. Tom è disposto a giocare come pedina negli schemi di Helena perchè sa che questo è il prezzo per realizzare i suoi, di schemi. “Un Sogno per un Sogno”.
Voldemort, all’apice della sua dittatura, da tiranno otteneva quello che voleva sbraitando e ordinando a destra e manca, ma Tom Riddle, prima di diventare chi è diventato nei libri, quando ancora era un orfano senza soldi o nomi importanti, cercava di ottenere quanto più poteva utilizzando ciò che aveva, e siccome non aveva molto a parte se stesso, il proprio carisma e le proprie abilità a mentire e manipolare, a volte questo voleva dirsi piegarsi momentaneamente e consapevolmente ai trucchi e ai desideri altrui (o fingere di farlo) per sembrare più innocuo, docile- a volte per ammansire i sospetti, altre volte per sedurre, sempre con lo scopo di ottenere qualcosa in cambio da questa seduzione. (vedi Lumacorno e la vecchia Smith). Ma chi è che sta manipolando chi, qui? Come sempre nelle tue storie su questo pairing, non si può dire, perchè entrambi usano il sogno dell’altro/a per realizzare il proprio. Tom vuole trovare un nuovo tesoro in cui racchiudere la propria immortalità, anche se ciò vorrà dire mutilarsi di nuovo l’anima, Helena vuole riavere il suo corpo mortale, anche se un giorno gli marcirà addosso. Sono opposti, diversi e simili, paralleli e incomprensibili l’uno all’altra, eppure vicini e accumunati dalla loro anormalità verso tutto ciò che riguarda corpo e anima, vita e morte.
Nel loro egoismo e nella loro morbosità, sono entrambi onesti, perchè entrambi rispettano la loro parte del patto purchè lo faccia anche l’altro o l’altra. Eppure nel corso del loro gioco mentale è nata in Tom una fascinazione per il fantasma di Helena che poco ha a che fare con la sua utilità nei piani di lui, e molto con la venerazione per Helena-persona, che poi non è nemmeno una persona, per il suo sorriso sinistro sotto il sole, il suo desiderio disperato di tornare ad avere un corpo, la sua apparente onniscienza sibillina. È per questo che la odia, poi, quando tocca il suo nuovo corpo mortale e già pronto a marcire di nuovo- perchè Tom non vuole che nessuno abbia questo potere su di lui, lui vuole indifferente a tutti perchè l’indifferenza è superiorità. E ricercando il suo corpo mortale, non accontentandosi di essere pura sostanza senza forma o carne o limiti, Helena ha appena dimostrato, per la logica di Tom, di non *essergli* Superiore, proprio nel momento in cui lei è più terribile e spaventosa e ha vinto la sua parte del loro gioco, perchè Tom disprezza tutto ciò che è carne e mortalità; quindi dovrebbe disprezzare o essere indifferente a Helena, ma non lo è, ed è questo il motivo, secondo me, per cui in quel momento la odia.
È questo che mi piace del modo in cui tratti questo pairing, che tra loro non c’è mai puro sentimento e quindi non contraddici mai l’IC di Tom dei libri, ma descrivi una fascinazione reciproca che nasce quando ognuno dei due cerca di sfruttare l’altro per esaudire un proprio desiderio, e diventa pian piano una vera ossessione mentre entrambi si accorgono del gioco e del *potere* (mentale prima di tutto) dell’altro. È un’ossessione rabbiosa, competitiva, egoista e piena di brama, ma tra di loro forse c’è anche un fondo invisibile, se non di comprensione, almeno di complicità, un senso di comunanza malato dovuto al fatto che entrambi hanno compiuto atti o maturato desideri sbagliati per la società, la morale e l’etica, e nessuno dei due ha la benchè minima capacità o voglia di pentirsene. È il cameratismo, lieve e silenzioso, dei dannati. 
E tutto quel che resta del loro “amore” che poi amore non è e la rabbia vendicative che provano verso il mondo, verso se stessi e verso l’altra o l’altro, e il modo in cui cercano di usarsi a vicenda per sublimare, dimenticare o cancellare questa rabbia.
E così, in questa storia più ancora che nelle altre, sono allo stesso tempo entrambi pedone e manipolatori dell’altra/o, rivali e complici, dei e devoti.
(Recensione modificata il 24/03/2023 - 03:43 pm)

Recensore Master
14/04/20, ore 19:01

Valutazione del contest Citazioni in cerca d'autore (Oscar edition)! – II edizione

Grammatica: 10/10

Perfetta!

Stile e lessico: 10/10
Leggere una tua storia è sempre come perdersi tra rovi affilati, che graffiano e lasciano storditi. Il tuo stile è sopraffatto dalle immagini che evoca, annega in se stesso ed è fantastico, perché in qualche modo riesce a farsi esso stesso elemento caratterizzante, a riflettere e specchiarsi nei protagonisti del tuo racconto.
Il testo si apre con un paragrafo che dice tutto a livello stilistico: «“Un sogno per un sogno”, cantilena lei – tutta spifferi e sorrisi affilati, quella luce selvaggia negli occhi che gli ghiaccia la schiena. // Tom freme appena», dove ricorrono i dialoghi taglienti, le ricercate scelte lessicali (“cantilena”), quegli incisi introdotti da lineetta enfatizzati dal corsivo che aprono scorci sui personaggi e parlano con metafore, quelle frasi brevissime che danno notizia dello stato d’animo del protagonista con parole mirate (“freme appena”). Un insieme così sofisticato e coeso da dare al racconto delle tinte da poesia noir. È una prosa che parla in versi, la tua.
Più nel dettaglio della struttura stilistica propriamente intesa, in questa occasione hai abbondato con gli elementi divisori: ogni passo, ogni verso, è scandito da un asterisco, come se il testo non fosse altro che un insieme di fotogrammi, di strofe, che il lettore è chiamato a osservare e a comporre man mano questo puzzle dalle tinte cupe e il sottofondo malinconico, che sa di una passione morbosa destinata a finire male, ma soprattutto a finire e basta.
I dialoghi allineati a destra e in corsivo sono il cuore pulsante del rapporto tra i due personaggi protagonisti, e il fatto che stilisticamente siano messi in evidenza dai due fattori citati non può che dare loro forza e importanza, rendendoli estremamente caratterizzanti.
Un altro tratto stilistico che abbonda nel testo è il corsivo, eppure la sensazione data non è quella di eccesso, ma di equilibrio: ogni parola e frase messa enfatizzata ha ragione di esserlo, e il lettore non può fare altro che lasciarsi trasportare dal ritmo scandito dalla mano dell’autrice.
In un racconto così intricato e ricercato dal punto di vista stilistico, la scelta di una focalizzazione esterna è stata la migliore: c’è un occhio che guarda “dall’alto” i due peccatori che agiscono nella tua storia, e narra di loro con un distacco in grado di cogliere ogni tremito dei personaggi, scavando dentro di loro. Il presente, poi, rafforza l’immagine del racconto come insieme di fotogrammi: un passo, uno scatto, tutto in diretta. Non ho davvero nessun appunto da fare!

Arrivando al lessico, l’ho già sfiorato in precedenza quando ho preso ad esempio l’estratto del tuo testo. Il tuo vocabolario è ricercato, poetico, capace di creare astrazioni e narrare un contenuto particolare attraverso allusioni e metafore senza comprometterne la comprensione. Come ho già avuto modo di dirti in passato, non credo che la tua scrittura sia per tutti “i palati”, perché il suo essere al confine tra la prosa e la poesia la rende potenzialmente ermetica, di certo non immediata.

Posso solo farti i complimenti: questa storia, a mio parere, non ha alcuna pecca stilistico-lessicale. 10/10.

Titolo: 5/5
Il sussurro delle ossa è il titolo perfetto per una poesia noir, riprendendo il discorso fatto nel parametro precedente. È evocativo, originale, in grado di catalizzare l’attenzione. È un titolo che rispecchia stile, contenuto e atmosfera del tuo racconto, riuscendo a esserne l’anticipazione e la sintesi perfetta. L’immagine spietata e sinistra di ossa che sussurrano è metafora di ciò che accade a Tom, tentato da chi non appartiene più al mondo dei vivi, chiamato a pagare un dazio per stringere tra le mani l’ennesimo prezioso trofeo. 5/5.

Utilizzo del prompt: 10/10
Hai scelto il prompt Sorrideva di rado, ma in quei rari momenti potevi scorgere una luce sinistra nel suo sguardo, uno dei più complessi da tradurre in racconto, eppure ci sei riuscita. Il prompt non è presente testualmente nel testo, ma fa da sfondo all’intera vicenda, cucito addosso al personaggio di Helena, che in effetti sorride di rado, ma quando accade c’è una luce sinistra nel suo sguardo, così sinistra da far tremare anche un personaggio come Tom Riddle. E questi sorrisi sinistri, che scintillano di una luce buia, sono presagio e sottofondo dei gesti che Tom compie, del suo desiderio di immortalità e potere che lo rende succube del “prezzo” di Helena prima e del suo fascino dopo, quando rinata si illudono per pochi attimi di appartenere allo stesso tempo. Sei stata bravissima, 10/10.

Caratterizzazione e IC dei personaggi: 10/10
Gli unici personaggi del tuo racconto sono Helena e Tom, due tra i più complessi da gestire, soprattutto se in coppia: una dannata e un demone – un legame senza futuro.
Iniziando da Helena, ho apprezzato come tu abbia estrapolato la vanità dalla sua caratterizzazione e l’abbia sfruttata per renderla sinistra e pronta a chiedere un dazio in cambio del cimelio che le ha rubato la vita. La Helena Corvonero del tuo racconto è quella ragazza così sporca di vanità e ambizione da tradire la propria madre, derubarla e fuggire via. È come se Tom Riddle, con la sua sola presenza, avesse risvegliato il lato più cupo e pericoloso di lei, inducendola a bramare di nuovo, e questa volta brama ragionevolmente la vita. Ancora una volta, riesci a cogliere tutta la drammatica decadenza di questo personaggio, che per riassaporare la vita accetta la sofferenza che le toccherà subire quando la vita stessa le verrà strappata via – perché non è che un’illusione, un momento rubato all’eternità, eppur capace di farle provare un’ultima volta la sensazione di essere viva.
Passando a Tom, hai decisamente osato affidando a Helena il ruolo della giocatrice e a lui quello della (apparente) pedina, ma Tom Riddle è un personaggio che conosci e riesci sempre a destreggiarti abilmente con la sua caratterizzazione, anche quando ti addentri in trame più complesse. Il tuo Tom è, infatti, coerente alla sua controparte cartacea: è ambizioso, spietato, pronto a tutto – anche a pagare un prezzo amorale – pur di ottenere ciò che vuole. E trema dinanzi a un’anima che avverte affine, trema sino a odiarla con tutto se stesso quando, riportata in vita, si rende conto di esserne attratto, ammaliato, e in quell’odio mi è parso di scorgere il brivido terrorizzato di chi ha pensato – sia pure per un istante – che avrebbe potuto addirittura amarla se fossero appartenuti allo stesso tempo.
Non è una coppia canonicamente intesa, non può esserlo visto i personaggi, ma sei riuscita a costruire un legame legato da un filo rosso fatto di vanità e ambizione, di passione per i tesori introvabili che appartengono ad altri. Helena e Tom si ritrovano al di là del tempo, e sono prevedibilmente destinati al niente. Anche in questo parametro, 10/10.

Totale: 45/45

Recensore Junior
27/03/20, ore 10:18

Avevo già letto la storia nella pagina del contest ed ero rimasta letteralmente stregata.
Innanzitutto ho adorato l'impostazione visiva della storia, l'alternarsi delle strofe (sì, sembra quasi una poesia) che rispecchia una sorta di dialogo dilatato nel tempo fra i due protagonisti, una cantilena sinistra. Le immagini scorrono davanti agli occhi del lettore come in un rewind, il ritmo spezzato sembra quello di una corsa.
E le immagini....bellissime, il modo in cui descrivi la foresta è stupendo, nel leggere ci si sente agghiacciati, come se si fosse lì.
Infine, ma non per ultimo, l'idea del rapporto che c'è fra Helena e Tom è azzeccatissima: lei altera e feroce come una dea, l'unica in grado di fargli paura, lui disposto a tutto pee ottenere ciò che desidera.
Stupenda, non ho altro da dire.

Recensore Master
22/03/20, ore 10:00

Divina. 
Esordisco così, dopo molti anni di latitanza mi ritorovo questa piccola chicca e sono 'contenta' che, con questa quarantena, io abbia avuto la possibilità di rientrare su questa piattaforma e ritrovare qualcosa di tuo. Dicevo: divina! E lo è. Ho sempre amato il tuo modo di scrivere, il modo in cui riesci ad evocare forme, colori, sensazioni. Il tratteggio dei personaggi è bellissimo, delicato eppure forte, una venatura marcata. Ho amato la tua ricostruzione. Ho amato il tuo Tom e ho adorato questa coppia così come l'hai descritta
Bellissima
Grazie per averla scritta e condivisa

Lady