Il tema dei multiversi è stato esposto abbastanza bene nelle prime righe del racconto, che mi hanno tenuto interessato. Ma è tutto il resto che non funziona come dovrebbe. I due personaggi non sono descritti pienamente, e io non me li sono immaginati come avrei dovuto. Per me erano solo due nomi, e leggerli in continuazione, senza una pausa data da un'azione che smorzasse il tutto, è stato un po' faticoso.
I muri di testo poi si devono sempre evitare secondo me perché già di primo acchitto il lettore fa fatica a leggere quello che ha davanti, figurarsi a capirci poi qualcosa. Le interpunzioni, con un po' di spazi, vanno benissimo per sforzare l'atmosfera e rendere il tutto più fruibile. Cerca di farlo nel tuo prossimo racconto, e usa anche delle piccole azioni e dettagli che facciano risalire i personaggi. Altrimenti si fa solo confusione.
Anche la trama andava migliorata: capisco la passione per i due personaggi per i multiversi e tutto il resto, ma mi sembra un deus ex machina troppo conveniente inserire la vecchia donna che parla pure lei di realtà multidimensionali. Questo ha aggiunto all'ulteriore artificiosità dello scritto.
Il finale non l'ho capito. Ad un certo punto, non descritto propriamente, loro due si lasciano. E fin qui ok. E poi? Cioè si rincontrano in treno, entrambi per prendere la laurea, e spunta di nuovo la scintilla? Sono rimasto estremamente perplesso e confuso. Potresti spiegarmelo meglio, sarò io che non avrò capito.
Perdona la critica, ma quando si scrive, bisogna sempre essere onesti. Fa male all'orgoglio, lo sappiamo tutti, ma bisogna stringere i denti e provare a migliorare, perché c'è sempre qualcosa da migliorare. |
