"Il punto di non ritorno" di Ile_W con un punteggio complessivo di 26,7/30
Titolo: 2/2
Molto apprezzato il richiamo alla canzone del tuo pacchetto. Il titolo è rilevante con la storia: Gin vuole condurre Shiho oltre “il punto di non ritorno”, e ci va anche molto vicino. Il focus della storia è proprio questo oscillare della protagonista tra Shiho e Sherry.
Grammatica e stile: 8,7/10
“ogni parola - ogni respiro - di” (-0,1)
“– anche se ti senti egoista a pensarlo -”
Per gli incisi va utilizzata la lineetta –, non il trattino breve; credo comunque sia una svista perché utilizzi correttamente la lineetta nella maggior parte dei casi. C’è il trattino solo nel primo esempio riportato qui sopra e in chiusa dell’inciso nel secondo (che è aperto correttamente).
“quei interminabili secondi” – quegli interminabili secondi (-0,2)
Sai che apprezzo il tuo stile; in particolare qui mi è piaciuta la tua scelta di distinguere il retroscena, ovvero la discussione origliata da Shiho tra Shuichi e Shinichi, e la narrazione centrale della storia adottando una terza persona, più impersonale – sebbene comunque immersiva nel tuo caso –, per il primo e una seconda, che se ben gestita apprezzo molto, per il resto. La seconda aiuta a far sentire il lettore fisicamente vicino a Shiho, lì a un passo da lei e partecipe del conflitto interiore innescato da Gin.
A volte però – raramente – capita di trovare frasi il cui senso è chiarissimo, ma la resa imprecisa. Ti segnalo:
“respirando a pieni polmoni mentre camminavi con la consapevolezza che sarebbe stata l'ultima.” È ovvio che si tratti dell’ultima “volta” [che cammini], ma non è una parola che ricorra prima. Si intuisce, ma ritengo più corretto inserirla – comunque, questo è un caso minimo.
“Soltanto Shinichi osò proferire parola, sotto il volto pallido del dottor Agasa.”
È ovvio che tu intendessi che Shinichi parla “sotto lo sguardo” di Agasa, ma prendendo alla lettera la frase ci si chiede cosa voglia dire parlare sotto il volto di qualcuno. È un tipo di svista che non influisce sulla comprensione della storia, ma lì per lì può suscitare un effetto un po’ straniante.
IC e trama: 8,5/10
Shuichi e Shinichi, per quel poco che fanno, sono IC. In particolare mi ha colpita il tuo aver rappresentato la tentazione di Shuichi a premere il grilletto alla fine – non può e lo sa, sarebbe omicidio (ingiustificato), ma ne è comunque tentato. Lo spettro del suo dolore per la sorte di Akemi è evidente grazie a una sola frase, veramente bellissimo.
Shiho e Gin sono più complessi.
Lui l’hai reso molto bene: prima di tutto hai fatto bene a chiarire che il suo non è amore, assolutamente – è possessione, e ossessione. Una brama ossessiva che pure dopo aver perso tutto lo porta a “dare la caccia” a Sherry. Non sono così sicura che non l’avrebbe uccisa, onestamente, ma capisco la tua visuale ed è sicuramente interessante: in più, su Gin non sappiamo davvero abbastanza per poter dare sentenze certe. È spietato, ma ossessionato con Sherry al punto di riconoscere senza il minimo dubbio un suo capello. È inquietante, onestamente, e non posso escludere che in questa situazione avrebbe effettivamente aspettato a finirla, cercando prima di portarla oltre il non-ritorno.
Shiho è resa molto bene, come sempre – “non scapperai, non stavolta.” Mi ha colpita (in senso positivo), perché descrive chi è diventata: lei, un tempo scappata da Gin e dall’organizzazione, ha poi deciso di non scappare più. Impossibile non pensare allo scambio con Ayumi leggendo questa frase: “Non si può scappare sempre!”
Ecco, qui trovo questo lato che ormai Shiho ha assimilato, fatto suo: non vuole più scappare, ingoia la paura e va ad affrontare Gin. Mi sono un po’ cascate le braccia al suo negare indirizzo e microspia, però – descrivi molto bene la confusione di Shiho, la sua volontà di vendetta, e in questo senso posso capire, ma non mi è chiaro come volesse vendicarsi. Leggendo ho quasi pensato che nel confronto con Gin avrebbe estratto una pistola (o in generale tirato fuori un’arma di qualche altro tipo), ma questo non succede, cade sua preda. Sherry riemerge, quando i loro occhi si scontrano. Inutile (o quasi) appellarsi al ricordo di Akemi colpita a morte proprio da lui, il mondo gira e loro si ritrovano nel laboratorio proprio come anni prima. Hai reso molto bene la sua dipendenza da lui ai tempi dell’organizzazione, il suo disperato bisogno per un contatto di qualsiasi tipo, anche possessivo e privo d’amore come quello di Gin – così come hai reso il fatto che tutto ciò sia nel passato, simbolicamente segnato dall’intervento di Akai e in particolare di Shinichi, che la accoglie tra le sue braccia allontanandola dal pericolo.
Unico appunto di trama che vorrei farti è che, per quanto in effetti non fondamentale ai fini della storia che intendevi raccontare, non è chiaro come facciano Shinichi e Shuichi a trovarla, dato che lei non ha mandato loro l’indirizzo né li ha avvisati in qualsiasi altro modo. Forse a questo proposito Shinichi è fin troppo dolce e sensibile (sì ce l’ho con te insopportabile ragazzino che la riprenderebbe anche in questo momento), ma non posso dire di non averlo apprezzato e, messa da parte la mia irritazione per il tatto elefantiaco di Conan, è in realtà possibile che per una volta capisca che non è il caso di parlare.
Utilizzo Pacchetto: 5/5
La canzone è ben utilizzata, in particolare la citazione inserita nel pacchetto (che hai anche riportato prima della storia): hai rappresentato proprio Shiho che, “in pursuit of her deepest urge”, si reca da Gin. Confesso che la scena del bacio mi ha dato i brividi: la scena del musical emana una tensione incredibilmente sensuale, specie nell’”abbraccio” finale, qui Gin e Shiho li ho visti proprio così. Bravissima, davvero.
Non si può certo dire che la paura manchi, in questa fic: accompagna Shiho dall’inizio alla fine, sebbene condita da altre sensazioni – vendetta su tutte –, un po’ forse passa anche al lettore che non sa come finirà, in più punti si ha la sensazione che il lieto fine non sia affatto scontato – che Shiho possa non uscirne viva, o peggio.
Niente da dire sull’uso del genere drammatico, va benissimo (e si sposa bene con l’introspettivo).
Gradimento personale: 2,5/3 [2+1*]
È stata una lettura molto interessante! So bene quanto ti intrighi la Gin/Sherry, coppia che bisogna stare molto attenti a come si tratta, secondo me – tu ti sei mossa decisamente bene.
Visto il tema del contest, mi ha fatto anche molto piacere vedere il tema della canzone così centrale. |