Eccomi a commentare il primo capitolo, già in attesa del prosieguo di questa dolcissima storia.
Necessitava di un po' di romanticismo, il nostro Camus e tu, quel romanticismo lo hai rivestito di quella magia del nord, dei bagliori dell'aurora boreale che possono solo aggiungere magia alla magia della neve e a tutta la delicata bellezza che permea il racconto.
Zima Siyaniye è l'immagine reale di questa magia, un canide, si racconta, una creatura fantastica, che solo gli sciamani del ghiaccio possono avere il dono (di questo di tratta) di poter incontrare e Seraphina, non solo ha avuto la fortuna di incontrarla, ma può evocarla, chiederle aiuto per soccorrere colui che ama.
Ma andiamo con ordine.
Dalla delicata magia della prima parte del racconto, al ritorno ad un tempo passato, piombiamo al presente del tempo di Seraphina, al ritrovamento dei "pellegrini" sperduti e feriti, alle cure che i medici della corte di Blue Grado stanno prestando loro.
Tra questi sconosciuti vi è un ragazzo, che a lei ricorda qualcuno che ama, e lei sa che quel qualcuno tornerà dal futuro, lei sa che il suo passato è anche il futuro e con quel cavaliere sa di aver un legame profondo.
Sapere che versa in gravi condizioni la spinge ad andare subito da lui.
L'immagine che h negli occhi Seraphina e la stessa che di crea nella mente di chi legge, tanto è vivida la tua descrizione: Camus, di cui non conosce nemmeno il nome, versa in gravi condizioni, talmente agitato nello stato in cui di trova dx dover essere legato al letto per evitare che possa farsi del male. È un'immagine dura, che rende bene lo stato del Saint e il livello della sofferenza che gli provocano le ferite. È angosciante saperlo così mal ridotto, ma lei gli viene in soccorso.
È dolce e straziante la scena, e il passaggio: "Girò dolcemente il suo volto, adagiandolo più comodamente sul letto, continuando ad accarezzarlo e sussurrargli all’orecchio, parole che gli altri non capivano, in una lingua misteriosa, dolce e rassicurante al tempo stesso" è così tenero. Solo lei è in grado di calmarlo e infatti riesce nel suo intento.
Poi, senza alcuna esitazione rispetto al rischio di perdere la vita, Seraphina, ben sapendo che le ferite che lui ha sul petto sono maledette, decide di chiedere aiuto alla sola creatura in grado di salvargli la vita : Zima Siyaniye.
Iago e Siduri, gli amici di sempre, restano al suo fianco in quello che sanno essere, probabilmente, il compimento della profezia per cui Seraphina perderà forse la vita.
Ma non le importa, lui, il suo presente il suo futuro, sono più importanti, e quindi sceglie di recarsi fuori città, oltre le mura, fino ad una grotta, entro il tramonto, per poter evocare la creatura magica.
Giunti in quells grotta di cristallo si sono preparati per il rituale ed era stato in quel solo istante che Seraphina ha esitato. Salvarlo avrebbe potuto esserle fatale. Morire senza rivedere Degel? Una pena che le ha reso gli occhi lucidi. Tuttavia, quando Iago le ha dato il suo flauto, l'esitazione ha lasciato il posto alla Seraphina capace di superare se stessa per lui, per colui che ama, per il futuro.
E così ha avuto inizio quel rituale magico, di gocce di musica che sa di magia e tutto era scaturito da Seraphina "Lei, che era Sciamana della Luna, che sfiorava il divino che sussisteva nell’immanente, che parlava agli alberi, agli animali, ai fiori, persino al vento, alla neve… lei, forse si era avvicinata alla Melodia della Neve, chissà…" ed eccola, infine la creatura magica, prendere forma.
Il Vento del Nord ha preso forma per dare soccorso al cavaliere, come chiesto da Seraphina, ma purtroppo, neanche le sue capacità possono nulla contro quella maledizione.
C'è un modo le dice, ma questo richiede l'energia vitale di lei. Qualcosa in cambio di qualcos'altro, probabilmente.
Ed è la voce di Seraphina ad intonare un magico canto che ha il potere di restituire a Camus il soffio della vita.
Bellissima l'immagine della mano di lui, alla find di tutto, che stringe quella di lei, e Seraphina che accanto a lui nasconde il viso nell'incavo dell' sua spalla.
Che tensione dall'inizio alla fine. Tensione per me che leggo, non per Seraphina che sa quel che fa o per gli amici che già sanno, o per Camus che non sa nemmeno di essere vivo e di essere stato oggetto di un prodigio. Ma qualcosa mi dice che ha sentito vicino a sé tanto la creatura magica quanto, soprattutto, Seraphina e tutto il suo amore, racchiuso in quel bacio sulla fronte sudata di lui.
È un racconto bellissimo, dolce, appassionante r magico, magico davvero, con quelle atmosfere nordiche che sembra di vedere spuntare da un momento all'altro, accanto a loro un elfo dei boschi o qualcuno dell'Antico Popolo, a metà strada tra Avalon e Imladris...
Magia che mi lascia in sospeso nm in attesa della continuazione di questa bellissima storia, del romanticismo che Camus merita e di un bacettino come di deve ;)!
A presto! E grazie, grazie per averla scritta! :) |