Mia cara Lagherta!
Il clima un po’ uggioso di oggi è perfetto per questa shot drammatica – ed ero proprio curiosa di leggerti ancora su Naruto, devo confessarlo. Ten Ten è una figura disperata e a ragione. La morte di Neji è ingiusta sia in nome della famiglia che stavano creando, sia se consideriamo l’ingiustizia determinata dal morire nel fiore degli anni. Ten Ten è furiosa e urla contro una lapide nella speranza che lui possa sentirla; anche lei è una ninja, ma l’idea di dover rinunciare all’uomo che si ama quando ci si è illuse che costui ci avrebbe protette, quando si aspetta un figlio o una figlia che, lo sappiamo, nascerà orfano e con i suoi occhi – questo è un dettaglio che adoro ** e che personalmente amo – l’idea del dolore e dell’amore che questo bambino susciterà in Ten Ten ogni volta che riconoscerà Neji… beh, è straziante eppure terribilmente plausibile. Mi piace anche come tu abbia sottolineato che il ragazzo ha perso la vita seguendo un destino cui lo portava anche il suo carattere che ben conosciamo.
Uno degli aspetti più interessanti è che questa straziante perdita e questa visita alla tomba avvengano e siano letti attraverso il punto di vista di Rock Lee. È un amico premuroso – di nuovo, ho amato il modo silenzioso in cui si prende cura dell’amica incinta lasciandola anche sfogare il suo pianto liberatorio e ho amato quella preghiera rivolta all’amico, di proteggerli dal cielo – cosa che lui farà in terra. Si percepiscono non solo le diverse forme d’amore (romantico e passionale e amicale) che intercorrevano tra i tre, ma anche il senso di lealtà di Lee verso Neji, un vincolo che non si spezza neanche con la morte. Rock Lee rimpiange di non essere stato al posto del defunto, ma ne ammira il valore, in linea con tutti gli ordini cavallereschi/militari cui, appunto, possiamo facilmente ascrivere anche i ninja. Anche lo stile che hai usato mi è piaciuto: la shot scorre in maniera piacevolissima ed è molto coinvolgente! Un abbraccio e a presto (scusami per il ritardo)!
Shilyss <3 |