Buongiorno Principessa!!!
Aaahhahahahaha
A parte gli scherzi, non so se ci siamo date il buongiorno questa mattina, quindi te lo ridò ora che sono le sei passate.
Il nome di questa prima Drabble è “Uscire a fare la spesa” e già questo mi basta per farmi venire i brividi per la paura. Diciamo che io e la spesa, soprattutto per mangiare, non siamo mai state migliori amiche, ma ora che si è costretti ad andare al supermercato vicino, bardarsi come un tecnico NASA, fare la fila fuori come se fossi a una sessione autografi e poi dover prendere tutto alla velocità della luce, se no quando esci devi subirti anche le occhiatacce di chi è in fila, grazie mille ma PASSO!!
Questa storia inizia proprio con il nostro Luca che, infilandosi giubbotto e mascherina (hai i guanti in tasca, Luca??) avvisa che sta uscendo per andare a fare la spesa. Noto con piacere che anche lui prova una vera avversione per quest’attività come me, ma la vede come la sua unica occasione di libertà e per questo posso capire questo suo desiderio malsano (se no lo avrei considerato più pazzo di quello che si conservava il cadavere della moglie).
Lucia, però, non è per nulla d’accordo con questa cosa, perché prima era sempre lei quella incaricata a fare la spesa, ma, da quando è iniziata la quarantena, è sempre stato Luca quello che ha iniziato a farla. Anch’io mi sarei incazzata: ma come, non hai mai fatto nulla quando andare a fare la spesa quando era solamente un rottura di scatole, l’unico modo per sopravvivere se non si vuole ricorrere esclusivamente ai fast food o pizzerie (cosa che io farei) e ora che è uno dei pochissimi motivi per poter uscire di casa, mi vuoi proprio togliere questa gioia?
È proprio vero: gli uomini sono dei grandissimi approfittatori.
Quindi, decisa, Lucia dice a Luca che, visto che può uscire una persona solamente, questa volta tocca a lei.
Devo ammettere che ha proprio ragione: se proprio ha bisogno d’aria, può benissimo mettersi in balcone. Infatti io ringrazio mille volte di averne uno così da potermi sedere sulla mia seggiolina e starmene lì a leggere, così non mi viene la malsana idea di andare al supermercato per respirare un po’ ahahaaha
Visto che “la cavalleria è morta”, Luca se ne frega altamente di Lucia ed esce di casa come nulla fosse.
Se fossi stata in Lucia avrei afferrato la prima scarpa con il tacco che trovavo, sarei andata in balcone e avrei preso bene la mira e gliel’avrei tirata in tasta non appena l’avrei visto passare, così magari la volta dopo se lo sarebbe ricordato meglio di rispettare il mio volere.
Allora, io mi sono sempre lamentata tantissimo dei miei vicini, da quando ne ho memoria penso, ma almeno loro non hanno questo problema: non ascoltano la musica neomelodica napoletana (Nu matrimonio napulitan nun po capi mai chi e nat a milan). Penso che se qualcuno avesse davvero ascoltato un Gigi D’Alessio a tutto volume, ma anche semplicemente a medio, a quest’ora ero in carcere per omicidio.
Comprendo perfettamente quindi il motivo per il quale Lucia decide di mettersi dietro la porta con un coltello stretto tra le mani: io anche vorrei pugnalare al cuore uno stronzo che va a fare la spesa a posto mio e mi lascia a sentire la musica neomelodica.
Solo, mia cara Lucia, una pugnalata è alla fine un dolore troppo veloce: sì, fa male, ma finisce subito perché muore dissanguato in veramente pochi minuti. Se vuoi fargli veramente male, costringilo, se vuole mangiare, a fare la spesa tutti i giorni una volta che la quarantena sarà finita e poi vediamo se esce ancora di casa così velocemente.
Devo ammettere che questa Drabble mi è piaciuta un casino, anche se ha trattato di due grandi miei incubi: la spesa e la musica neomelodica (se stanotte faccio brutti sogni è colpa tua ahaahah).
Mi piace molto l’idea che hai avuto di creare questa raccolta per parlare della quarantena perché penso che sia anche un ottimo modo per affrontarla.
Penso che sai che amo tutto quello che scrivi e sarò sempre qui ha leggerti, qualsiasi pazzia ti verrà in mente, con recensioni altrettanto pazze.
Ti mando un enorme abbraccio e un bacio virtuale,
Jodie |