Recensioni per
Arma a doppio taglio
di Artnifa

Questa storia ha ottenuto 53 recensioni.
Positive : 53
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
15/05/20, ore 01:31
Cap. 13:

Artnifa, eccomi qui *-*
Caspita, non mi aspettavo affatto che la mia riflessione finisse alla fine di questo capitolo, forse perché è unmezzo delirio che è venuto fuori di getto e non lo consideravo niente di che XD comunque sono felice che tu l'abbia apprezzato!
Ad ogni modo…
Ci sono due cose che mi hanno colpito particolarmente nel tuo scritto: la prima riguarda, ovviamente, la scena che hai descritto. Sembra una fesseria ma, anche se non guido, ho sempre trovato incredibilmente suggestivi i viaggi in auto, quelli con la musica a palla e il finestrino abbassato. È una cosa che, nella sua semplicità, mi dà un'immensa gioia: quando so di dover affrontare un lungo viaggio in macchina sono al settimo cielo, nel tragitto la testa mi si svuota e le canzoni si susseguono una dietro l'altra. Non so cosa capiti esattamente nel mio cervello, ma qualsiasi viaggio su qualsiasi mezzo di trasporto con la musica alle orecchie per me è strepitoso.
E mi hai ricordato quanto tutto ciò sia meraviglioso e quanto mi manca. L'ultima volta che ho fatto un viaggio del genere era febbraio… e non ci avevo fatto caso finché non ho letto questo tuo scritto.
L'altra cosa che mi ha colpito parecchio è il cambio di stagione che ci è scivolato addosso senza che quasi ce ne accorgessimo. Dentro casa sembra sempre tutto uguale, la temperatura è sempre più o meno la stessa, fuori si susseguono pioggia e sole ma rimangono comunque ovattati da un vetro.
Io mi sono resa conto della differenza quando, dopo un mese di totale reclusione, sono poi dovuta uscire e all'improvviso non sapevo più cosa indossare. Maniche lunghe? Maglietta leggera o pesante? Scarpe pesanti o in tela? Piumino o giacca in pelle? E ho completamente sbagliato, perché quando poi sono uscita poi stavo morendo di caldo.
La primavera è arrivata e ci ha lasciato indietro.
Ed è affascinante notare che, nonostante il nostro mondo cambi, ci sono delle cose che rimangono immutate, che si susseguono come sempre ridendosela del virus e di noi umani che ci combattiamo.
Anche stavolta forse ho scritto un mezzo delirio, complice l'ora XD ma comunque il concetto è: trovo incredibile che, con uno scritto così breve, tu sia riuscita ad accendere in me tanti spunti e tante riflessioni! Pazzesco *-*
Complimenti per le belle idee che proponi e ora non mi resta che attendere il prossimo argomento, sono curiosissima!!! :3

Recensore Master
14/05/20, ore 07:11
Cap. 13:

Buongiorno.
sì, è cambiato molto da quando l'emergenza è iniziata... faceva ancora freddo, ora si può uscire a mezza manica.
Fa un po' impressione tutto questo lasso di tempo... anche la natura, nel frattempo, è cambiata.

Recensore Veterano
13/05/20, ore 22:28
Cap. 13:

Penso che l'adrenalina, così come tante altre cose, sia molto soggettiva.
Da bambina, mi mandava fuori di testa il giorno del mio compleanno; lo attendevo come fosse l'unica effettiva data rossa sul mio calendario, l'unico giorno completamente a me dedicato, in cui tutto - nei limiti, ma questo non riuscivo a capirlo - mi era concesso.
A 15 anni, quando trafugavo una sigaretta dal pacchetto di mio padre e cercavo un nascondiglio per fumarla, l'adrenalina che provavo in quel momento era pazzesca: la consapevolezza del proibito, dell'infrangere le regole, della punizione che mi sarei beccata se mi avessero scoperta; e il sapore di quel tabacco non è mai stato così "buono" come quello di altre sigarette fumate in contesti non a rischio.
A 18 anni associavo l'adrenalina alla patente, alla mia Panda bianca che mi ha accompagnata nelle prime esperienze di guida, nelle uscite con gli amici, nelle sfrecciate - a volte anche pericolose - sull'autostrada. Adrenalina che tutt'oggi provo, ma che, dopo otto anni di patente, non è più la stessa; è scemata, non la percepisco con la stessa intensità di un tempo.
Adrenalina è stata l'università, il primo esame sostenuto, il primo 30 e lode, le gratifiche, le soddisfazioni.
Ad oggi tutto è cambiato.
Per la situazione attuale che stiamo vivendo, adrenalina - per quanto mi riguarda - sarà il momento in cui potrò riabbracciare i miei amici, in cui bere una birra seduti al bar non sarà pericoloso, in cui andare a mangiare una pizza sarà di nuovo possibile. In cui, sostanzialmente, tutto tornerà alla normalità.
Se ci rifletto, penso che la vita sia davvero curiosa: prima di questa pandemia, consideravo adrenalina tutto ciò che non era concesso, che comprendeva divieti, che rappresentava una sfida (con gli altri o con me stessa), che rasentava il pericolo; ora, invece, mi manderà su di giri l'unica cosa che in 26 anni ho sempre dato per scontata (sbagliando enormemente, e purtroppo me ne rendo conto solamente adesso): vivere, semplicemente vivere e poter respirare a pieni polmoni senza alcuna paura.
(Recensione modificata il 13/05/2020 - 10:30 pm)