Recensioni per
Maschere di ceramica e colla
di Nao Yoshikawa

Questa storia ha ottenuto 13 recensioni.
Positive : 13
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
04/02/22, ore 12:13

Ciaoooo!
Devo ammettere che questa storia potrei averla scritta io... ti giuro, mi sono ritrovata tantissimo in Isabel! Non penso affatto che questa storia parli del niente, credo anzi che racconti un disagio esistenziale che molti di noi hanno e in cui tanti ci si possono riconoscere, com'è successo a me.
Mi sono sentita vicina a Isabel e al fatto che, pur di non sentire più le critiche sulla sua persona, abbia preferito adattarsi indossando una maschera nella speranza di piacere a tutti. A me è stato insegnato che piacere a tutti è essenziale e che quindi annullare la propria personalità sia l'unico modo per riuscirci, e come Isabel ho trovato tante difficoltà nel rendermi conto che così non è, che magari a qualcuno si piace e ad altri no.
In particolare mi sono ritrovata tantissimo nella parte sull'asocialità, mi sono immedesimata tantissimo in lei, perché anche io ho lo stesso carattere e penso tu possa immaginare, visto che la storia è in parte autobiografica, la pioggia di critiche che mi sono piombate addosso. Anche tutta la parte sullo sforzarsi a parlare e a cercare di risultare simpatici... quanta verità! È una fatica immane, una fatica di cui non ti liberi mai perché poi, una volta che le persone ti conoscono in un certo modo, non sono disposte a guardarti senza maschera; quindi si entra, come dice anche Isabel, in un circolo vizioso dal quale è difficile uscire.
La parte che più mi è piaciuta e che mi ha fatto vagare con la fantasia è stata senz'altro quella del sogno, dove Isabel finalmente riesce a intravedere i tratti della vera se stessa. Grazie a questo spunto mi sono messa a pensare anch'io a come mi ritrarrei se sapessi dipingere, e sai qual è la cosa buffa? Che la mia immagine nella mia testa era identica a quella di Isabel nella sua! XD Mi sono immaginata con uno sguardo all'apparenza spento ma in realtà concentrato, perso a guardare nell'animo di chi sta di fronte, con un sorriso appena accennato come sinonimo di serenità, che non necessariamente deve prorompere in una risata a pieni polmoni.
È stato bello identificarmi così tanto con la protagonista, è bello vedere che abbia deciso di fare un passo avanti verso la liberazione da quelle catene che la costringono a essere chi non è. Molto bella inoltre la frase finale di Levi, dove dice che un viaggio comincia sempre col primo passo. A volte abbiamo paura di affrontare i nostri demoni, ma se presi un pizzico alla volta sono decisamente più digeribili.
E parlando di Levi, io credo che sia una di quelle rare persone che riesce a leggerti dentro e che, soprattutto, ha voglia di farlo. Lui sicuramente aveva già visto "oltre" con Isabel, oltre la sua maschera, e penso che il suo punto di vista sia stato essenziale per permettere anche a Isabel di vedere ciò che vede lui. Penso che possa essere un buon amico per lei e concordo che il suo personaggio sia stato molto più bello così che non come interesse amoroso, ha contribuito a dargli più spessore!

Ti faccio quindi i miei complimenti, è stata una lettura molto bella e che mi ha fatta sentire meno sola, grazie <3

Alla prossima,
Simona

P.S.: Mi scuso se questa recensione è un mix tra pareri sulla shot e la mia vita, ahimè con le storie introspettive mi viene sempre un po' spontaneo parlare di me <.<

Recensore Master
03/01/21, ore 01:20

Eccomi \(*^*)/
Ho così tante storie da recuperare sul tuo profilo, aYuto – no okay, questa potevo risparmiarmela.
Questa One Shot mi è piaciuta tantissimo. Hai raccontato di una tematica davvero importante e che spesso e volentieri viene sottovalutata, se non addirittura ignorata.
Perché è facile liquidare tutto dicendo a qualcuno “quanto sei asociale” o frasi simili, pensando addirittura di aver fatto la battuta del secolo. Perché spesso non ci si rende nemmeno conto di quanto sia difficile per qualcuno imparare ad accettarsi e a essere se stesso.
Perché come si fa a essere se stessi (e in pace con se stessi) quando si pensa di essere sbagliati, quando si pensa di non essere abbastanza e quando si pensa di essere perennemente in difetto?
L'inadeguatezza è qualcosa che matura da ambedue le parti: in chi la vive dentro di sé perché ha tante sfide personali da affrontare ma anche da parte di chi non fa altro che alimentarle, perché certe sfaccettature di una persona non vanno bene, certe sfumature non vengono apprezzate e si tende sempre a puntare il dito, a giudicare, a essere frivoli.
Ed è proprio con questo disinteresse per la realtà e con questo interesse per le cose (e le persone e le personalità) troppo perfette che si alimenta l'insicurezza.
Isabel convive con questa cosa da tantissimo tempo. È addirittura arrivata a credere di essere patetica, di non possedere qualità. E non crede ai complimenti, quelli veri, tenta di soffocare quelli che sono il suo vero carattere e la sua vera personalità perché si sente inadeguata. Perché il mondo esterno è faticoso da vivere ed è impossibile goderselo appieno.
E in un certo senso, nelle sue insicurezze, Isabel ha anche ragione, perché la maschera che indossa ogni giorno in parte funge anche da protezione: la gente vede che è “fintamente perfetta” (ma non se ne rende conto e pensa solo che con quella maschera sia effettivamente perfetta), si accontenta dell'apparenza e non le fa domande. E Isabel sopravvive ogni giorno così, indossando la sua maschera di cera nel tentativo di sopprimere ciò che è realmente.
È con Levi che finalmente ha modo di aprirsi e di mostrarsi per quello che è realmente, di fare il primo passo verso la vera se stessa. Levi mi è piaciuto tantissimo perché sa di avere diversi difetti, ma si accetta comunque per ciò che è. E questa cosa non la fa pesare a Isabel, non la fa sentire inadeguata e non la giudica; anzi, le viene incontro, le parla, la ascolta, le fa capire che deve imparare pian piano ad accettarsi e volersi bene per poter a sua volta stare bene nel mondo.
La parte del sogno l'ho trovata molto evocativa, mi è piaciuto tantissimo il dialogo che Isabel ha avuto con la sua coscienza. E la parte finale ci fa sperare che d'ora in avanti le cose per lei potranno migliorare – e che potrà contare sempre su Levi.
È stata davvero una bellissima lettura.

Ame

Recensore Master
29/11/20, ore 18:14

Il tema della dipendenza da approvazione altrui mi affascina parecchio, quindi ho scelto appositamente questa storia qui per la sua introduzione e il titolo già mi piace: le maschere.
Come incipit già direi che ci siamo: minimizzarsi e parlare male di se stessi e guardare solo le cose negative. Mi piace questa frase qui: ‘peccati mortali da dover correggere’. Mi piace come mi hai dato questo senso di ‘pesantezza’, perché sì, per le persone così è un peso, per cui bisogna chiedere scusa e fare ammenda, proprio un peccato come dici tu.
Ed è perfettamente normale che imponendo su se stessa uno stress simile, Isabel abbia reazioni emotive ‘più dirompenti del normale’, anche questa è una cosa abbastanza realistica e coerente con la costruzione psicologica del pg che ci vuoi dare. Sotto stress è facile che le nostre emozioni brucino subito e velocemente dentro di noi.
Bello che ci hai messo anche la gelosia: attaccamento verso gli altri. Ci sta, se è dipendente dalla loro approvazione, li vuole anche tutti per se stessa. Io adoro i personaggi ‘rotti’, adoro leggere cose introspettive e mi piace come stai gestendo l’introspezione di Isabel.
Mi rattrista leggere di questa ragazza che si obbliga ad essere altro, perché so che più ci obblighiamo a fare cose che non sentiamo come nostre, più in realtà non facciamo altro che aumentare il nostro disagio, non diminuirlo.
Trovo coerente che le piacciano i colori sgargianti e l’astrattismo, i colori forti perché lo vedo come un modo per ‘urlare’ e farsi sentire, l’astrattismo come un modo per perdersi nel suo mondo. Ma anche come modo di comunicazione criptico, per proteggersi mettendo dei veli. E infatti Isabel dice che le piace come ognuno possa interpretarlo a modo suo.
Mi piace la voce di sottofondo con cui si sgrida tutto il tempo: realistico.
Mi piace questo Levi così spensierato e leggero, perché è ciò di cui ha bisogno Isabel.
Mi piace molto Isabel dice a Levi che la bozza dell’autoritratto non è lei: in quel momento mi hai trasmesso tutta la sua non accettazione di sè.
Mi piace Isabel che pensa che ci siano sempre secondi fini: che le amiche abbiano mandato Levi o che Levi voglia portarla a letto. Brava, è così che ci mostri tutte le insicurezze di Isabel.
‘Da quello che ho sentito, tu non sei tutta un difetto. Sei una persona.’: Ah, quanto è bella questa frase di Levi! Anche quando lei elenca i suoi difetti: che difetti sono? Sono solo particolarità, caratteristiche ^^ se ci uniformassimo tutti ad essere la stessa persona, che mondo noioso sarebbe!
Mi piace che lei si sia aperta con lui, mi piace come lui le stia facendo notare gentilmente la verità. Purtroppo a quanto pare Isabel è stata condizionata a vedere ciò che la rende lei come un difetto invece che semplicemente il suo carattere e questo mi spiace. È tutto molto realistico e coerente, le persone sono davvero come Isabel e qui ne stai facendo un ritratto veritiero.
Isabel aveva proprio bisogno di un abbraccio ^^
Oh, che bello Isabel che risponde tranquillamente e con educazione alla frase delle sue amiche che suonava così male, come un’accusa!
Ok, leggendo la tua nota voglio aggiungere un paio di cose: la prima è che hai fatto molto bene a lasciare Levi sono come amico, in questo momento Isabel ha un bel fardello da portare e sta affrontando la sua più grande paura. Lasciamola concentrarsi su questo e non su qualcosa che potrebbe sconvolgere il suo fragile equilibrio. Secondo: io ho adorato che Isabel non avesse veri difetti ma solo particolarità che lei percepiva come difetti mastodontici, come peccati mortali, come hai scritto nell’incipit. Perché è proprio come di tu: nella realtà queste persone sono così, sei stata molto realistica, coerente con il tuo pg e perfettamente in linea con questi problemi. E non lo dico tanto per dire, amo leggere storie dove il fulcro centrale è solo dentro la testa del protagonista, come lui si vede o come vede la realtà. Quindi, ecco, ci tengo che queste cose vengano scritte in modo verosimile e tu lo hai fatto davvero, complimenti.
Infine, un parere personale. Trovo che questo testo avrebbe reso molto di più se stilisticamente fosse stato un poco più ‘sintetico’. Nel senso a volte spiegavi qualcosa per tutto un paragrafo, quando penso che sarebbe servito anche di meno, una sola frase, o un paragrafo più corto. Non vuole essere una critica, nè una verità assoluta, i gusti sono gusti e alla fine devi vedere tu come ti trovi meglio a scrivere.
Per il resto ci tengo ancora a farti i complimenti per il personaggio di Isabel e di Levi. Io per lo più scrivo solo fanfic, uso personaggi già creati gentilmente da qualcun altro e che io molto semplicemente prendo in prestito, ma quelle rare volte che ho provato a scrivere di personaggi originali, l’ho trovato un sacco difficile. E quindi voglio farti i complimenti perché sia Isabel che Levi li ho sentiti vivi e reali e non è per niente una cosa facile, questa. Levi mi sembrava addirittura di sentirlo e vederlo in tutto il suo essere spumeggiante. Complimenti cara. E molto bella l’idea di collegare l’accettazione di sè con il farle fare un autoritratto: è una trama davvero pensata per concentrarci il più possibile sul tema dell’accettazione, per farci riflettere noi ma anche Isabel e per mettere in risalto il suo cambiamento.

Recensore Master
28/08/20, ore 13:00

QUARTA CLASSIFICATA

“Maschere di ceramica e colla” di NaoYoshikawa




Grammatica&Stile: 8,5/10


Carissima Nao, che bello averti finalmente a un mio contest dopo aver gareggiato tante volte “contro” di te ^^
Ma bando alle ciance, passiamo a parlare di questo parametro!
Dal punto di vista grammaticale non mi è parso di scorgere nessun particolare errore, il testo è ben scritto e scorre in maniera fluida e naturale. Ti segnalo solo qualche errorino di battitura:
“Dopo essersi sciacquata al viso” -> sciacquata il viso.
“E nonostante la sua stravaganza piaceva eccome.” -> E nonostante ciò.
“una persona come lei – insicura, timida, emotiva -, era scomoda” -> ok, sono tremendamente puntigliosa XD il secondo trattino è corto, a differenza del primo (e di tutti quelli inseriti nella storia) e questo rende la grafica non uniforme. Non è proprio un errore, ma ho comunque deciso di segnalartelo perché vedendolo mi ha fatto storcere un po’ il naso ^^ sono terribile, lo so, ahahah!
“Isabel batté le lunga ciglia” -> le lunghe ciglia.
Queste sono le sviste che ho trovato, ma appunto non ti penalizzano troppo perché sono soltanto degli errori di battitura!
Un’altra piccola cosa che mi ha lasciato confusa è stata questa frase, subito dopo aver fatto un discorso introduttivo/descrittivo di Levi:
“E nonostante la sua stravaganza piaceva eccome. Probabilmente forse un po’ lo invidiava.”
Chi lo invidiava? Noi sappiamo che la storia è dal punto di vista di Isabel, ma dato che è in terza persona e che lei non veniva nominata da un po’ di tempo nel testo, avrei aggiunto il soggetto per rendere il tutto più immediato!
Per quanto riguarda lo stile, l’ho apprezzato davvero tantissimo: è scorrevole in una maniera disarmante, mi ha catturato fin dalla prima riga e sono arrivata alla fine del testo senza nemmeno rendermene conto! Per tutto il tempo mi sono immedesimata tantissimo nella protagonista, sono riuscita a seguire perfettamente non solo i pensieri, ma a vivere le vicende come se fossi insieme a lei, anzi, come se fossi lei!
Trovare il giusto equilibrio tra introspezione e dinamicità secondo me è una delle cose più importanti per un autore, proprio perché permette un coinvolgimento completo di chi legge, e io questo equilibrio l’ho trovato nel tuo testo: ci sono descrizioni, pensieri, dialoghi, sensazioni, azioni, emozioni… tutto!
Il lessico da te scelto e il modo in cui strutturi le frasi, poi, rendono il testo ancora più scorrevole e dinamico: non vai a ricercare paroloni, non ti perdi in fronzoli e non elabori periodi troppo lunghi e ricchi di subordinate – ma questo non è assolutamente un difetto, anzi!
C’è giusto qualche piccolo dettaglio inerente alla punteggiatura che ci terrei a farti notare, ma già da ora ti dico che non sono problemi gravi, solo piccoli appunti ^^ tra l’altro la punteggiatura, oltre a essere estremamente soggettiva, è anche la più grande piaga degli scrittori… e te lo dice una che è stata rimproverata tantissimo XD
Allora, in certi caso ho trovato che nelle frasi ci fossero delle virgole in eccesso, che non erano prettamente necessarie e appesantivano soltanto il periodo. Ti faccio alcuni esempi:
“Troppo gelosa, di ogni persona a cui teneva” -> qui toglierei la virgola tra ‘gelosa’ e ‘di’. Non so se la tua sia stata una scelta stilistica e pensata, ma la frase è già di per sé molto breve e non necessita di essere frammentata ancora.
“Anche in questo, non pensava di avere un grande talento” -> anche qui la virgola non è necessaria.
“È più facile a dirsi, che a farsi.” -> altra frase molto breve e virgola superflua.
Non è una cosa particolarmente invalidante o che compromette la buona riuscita e la scorrevolezza del testo, ma in certi casi rende la frase più ‘pesante’ da leggere, ecco!
Un’altra cosa che mi è saltata all’occhio è che spesso tendi a frammentare i periodi, ricorrendo a segni di punteggiatura come virgole o punti. Questo non lo considero un vero e proprio difetto (come ti dicevo prima, sono una grande fan dello stile frammentato), ma in certi punti, come per esempio nella prima parte introspettiva, sarebbe meglio unire alcuni periodi e alcuni concetti ricorrendo a segni di punteggiatura come punto e virgola o due punti – che nel tuo testo ho visto molto raramente.
Utilizzare una punteggiatura più variegata in realtà ti potrebbe aiutare in molti casi, anche per dare un aspetto più fluido e ‘sensato’ alle frasi. Ti faccio qui un esempio:
“Poteva permettersi di far rumore, la sua coinquilina, con cui condivideva l’appartamento, era già uscita.”
Ho dovuto leggere due volte questa frase prima di capirne il senso XD e ti dico cosa non mi convince: la prima virgola, quella tra ‘rumore’ e ‘la’, che sostituirei coi due punti. Suonerebbe così:
“Poteva permettersi di far rumore: la sua coinquilina, con cui condivideva l’appartamento, era già uscita.”
I due punti si utilizzano per spiegare/specificare qualcosa o comunque entrare nel dettaglio; in questo caso spiegheresti il motivo per cui Isabel poteva permettersi di far rumore, ovvero che la coinquilina è già uscita.
Spero di essere riuscita a spiegarmi senza fare troppa confusione, altrimenti sono qui per chiarire ogni dubbio ^^
Ho invece adorato il modo in cui hai gestito la punteggiatura e la costruzione delle frasi quando hai raccontato i dialoghi: hai trovato il giusto equilibrio tra discorso diretto e indiretto, sei stata dinamica e al contempo ordinata.
In linea di massima ho apprezzato tantissimo il tuo stile (forse, lo ammetto, è anche perché l’ho trovato molto affine al mio) e mi è dispiaciuto non metterti il punteggio pieno, perché sono rimasta davvero colpita e coinvolta! Se ho apprezzato tanto questa storia è anche per merito del modo in cui l’hai raccontata *-*


Trama&Personaggi: 20/20

Ho trovato la trama gestita in maniera ottimale: ti sei presa il tuo tempo per ogni scena, per ogni riflessione, per ogni dettaglio; non hai corso e al contempo sei riuscita a mantenere un ritmo incalzante e mai noioso, non ti sei ‘arenata’ o bloccata su nessun punto in particolare. La trama è andata sempre avanti, con i suoi giusti tempi, e questo ha tenuto alta la mia attenzione.
Inoltre secondo me ti sei focalizzata sulle scene giuste, quelle più importanti per la crescita del personaggio e per lo sviluppo della vicenda.
Parlando della trama in sé, è abbastanza lineare e non mostra particolari scossoni, però al contempo è completa e ha esattamente tutto ciò che una trama deve avere. Ha il suo perché, insomma. Non ho trovato buchi di trama, lacune, punti spiegati in maniera frettolosa o vaga: tutto fila liscio ed è espresso meglio, alla fine della lettura non sono rimasta con dubbi o domande. L’unica cosa che mi viene da chiedermi è: Isabel sarà riuscita a togliersi davvero la sua maschera? E questo grazie al bellissimo finale aperto che hai deciso di inserire, che permette di scorgere un passo avanti nella protagonista ma non ci dice fin dove riuscirà ad arrivare.
Viene spontaneo chiederselo anche perché al termine della storia ci si è ormai affezionati alla tua protagonista e a tutti i personaggi in generale: io, almeno, sono entrata talmente tanto nella vicenda che è come se li avessi conosciuti e fossi diventata un po’ loro amica ^^
Isabel è incredibilmente complessa, lo si percepisce dal suo modo di fare e pensare, o meglio, dal modo in cui pensa una cosa e poi fa tutto l’opposto. Sei riuscita a raccontarla in maniera magistrale, a far emergere la sua paura di essere costantemente giudicata – paura che poi la porta a comportarsi in maniera stravagante e di conseguenza essere giudicata ancora di più.
Oltre a esplorare i suoi pensieri tramite un’introspezione impeccabile, ci hai mostrato lei e il modo in cui appare tramite gesti e parole: vediamo il modo in cui reagisce in maniera esagerata perché non riesce a gestire le sue emozioni, il modo in cui si domanda cosa stiano pensando gli altri di lei ogni volta che apre bocca, ma anche il modo in cui alla fine si lascia andare con Levi ed essere se stessa. L’ho apprezzata molto come personaggio e soprattutto come persona che è cresciuta, che ha capito e ha imparato. Non è stata statica, ma ha compiuto un viaggio.
Inoltre sono riuscita a empatizzare tantissimo con lei, forse proprio perché mi ci sono rivista in una maniera impressionante. È un po’ come se avessi raccontato me, quindi sono rimasta davvero colpita.
Levi, vabbè, mi sono innamorata follemente di lui *____* è esattamente l’amico che tutti vorrebbero avere al proprio fianco, stravagante eppure saggio, che sa ascoltarti e accettarti per quello che sei. Sei riuscita a delinearlo con una precisione incredibile e non ho fatto fatica a immaginarlo, con le sue battute e la sua scarsa modestia XD
Forse i personaggi positivi come lui sono un po’ un cliché, ma sai che ti dico? Amen, è un cliché che non guasta e non stanca mai :3
Tra l’altro, fun fact (so che sto divagando in una maniera spaventosa, ma vabbè XD): mi sono immedesimata tantissimo in Isabel quando sobbalzava per l’arrivo improvviso di Levi, perché alle superiori avevo un compagno di classe che faceva esattamente come lui, ovvero arrivava silenziosamente vicino a me mentre ero concentrata nel fare qualcosa e poi mi salutava quando ormai era vicinissimo e mi faceva venire un infarto ogni volta XDD in effetti ora che ci penso quel mio compagno è stato un po’ il mio Levi…
Ma chiudiamo questa parentesi autobiografica delirante che non interessava a nessuno AHAHAHAH
Devo dire che mi ha colpito anche il modo in cui hai gestito le “amiche” di Isabel, talmente superficiali e focalizzate solo su loro stesse, per niente attente a Isabel e a quello di cui potrebbe aver bisogno. Non si domandano come sta, come mai è così, e rispecchiano esattamente quella fetta di società che Isabel cerca di compiacere. Magari non lo fanno per cattiveria, ma semplicemente per poca attenzione.
Insomma, ottimo lavoro anche qui, la tua storia è completa e sviluppata sotto tutti i punti di vista!


Utilizzo Pacchetto: 10/10

La storia verteva proprio su Isabel, i suoi difetti e l’accettazione di essi, proprio come era specificato nel pacchetto da te scelto: hai letteralmente costruito la storia su questo concetto, quindi l’hai rispettato perfettamente.
Inoltre, anche se non era obbligatorio, hai sviluppato perfettamente anche il titolo del pacchetto: dipingere non solo come attività, ma anche come concetto astratto, ovvero come ci dipingiamo noi e come ci dipingono gli altri. Già di partenza amavo questo pacchetto, ma nel modo in cui l’hai sviluppato lo amo ancora di più *-*
Il contest richiedeva anche l’inserimento di un sogno e l’hai fatto, dando anche una certa rilevanza a questo dettaglio: è proprio durante questo sogno che Isabel parla con se stessa, è grazie a questa proiezione del suo subconscio che inizia pian piano ad accettarsi. Ed è un altro frammento della maschera che cade.
Inoltre mi ha colpito molto il modo in cui l’hai raccontato, specificando che lo scenario racchiudeva i colori preferiti della protagonista, come a voler simboleggiare un luogo rassicurante e piacevole. Davvero bellissimo, brava!


Gradimento Personale: 5/5

Che posso dire? L’ho ADORATA alla follia, dalla prima all’ultima parola! Innanzitutto per il tuo stile incredibilmente coinvolgente, che mi ha letteralmente catapultato dentro la storia, accanto ai personaggi *-*
Poi per i personaggi stessi, di cui mi sono davvero innamorata. Mentre in Isabel mi sono rivista del tutto, Levi è stato quella presenza rassicurante che è stato in grado di trasmettere calma anche a me mentre dialogava con Isabel; e forse anche io ho imparato qualcosa da lui ^^
A parte che sono morta da ridere quando Isabel l’ha accusato che ci stava provando con lei e lui ha rivelato di essere gay AHAHAHAHAH ho davvero amato quella scena, stupenda!
E poi ho amato la tematica da te trattata. Ho sempre un debole per le storie con una morale e un insegnamento finale, ancora di più quando si tratta di temi così personali e profondi, che riguardano un po’ tutti. Adoro le fragilità umane, adoro i personaggi pieni di difetti ma anche di potenzialità, amo chi cade ma in un modo o nell’altro riesce ad alzarsi… e AMO le storie d’amicizia. Ti giuro, sono andata fuori di testa quando Levi ha detto di essere gay perché ho realizzato che lui e Isabel non sarebbero finiti insieme e non saresti caduta in questa banalità. Hai fatto benissimo, davvero: la storia è meravigliosa proprio perché parla di un’amicizia e non di un amore.
Complimenti e grazie davvero per averci consegnato questa storia! Sono stra felice di averla letta e sono stra sicura che mi rimarrà nel cuore *-*


Totale: 43,5/45

Recensore Master
26/08/20, ore 22:42

QUARTA CLASSIFICATA al contest "Non ci resta che sognare"



Grammatica&Stile: 9/10


Non ho riscontrato errori di grammatica, per cui ti faccio i complimenti per la cura che hai riposto nel testo, compreso lo stile: mi è piaciuto molto, l'ho trovato scorrevole e adatto alla storia che hai scelto di raccontare. Si tratta di uno stile e di un lessico semplice, ma terribilmente effettivo per aiutare il lettore a immedesimarsi nella protagonista.
Si vede che hai curato molto questo aspetto, nonostante, soprattutto nei primi paragrafi, siano presenti alcuni errori di battitura che provvederò a segnalarti privatamente, se lo vorrai.
Inoltre, ho notato che utilizzi parecchio la d eufonica quando non è necessaria, ossia tra due vocali diverse, come in “ed allora”, “ad essere”, “ad un'altra”.
Non so quale sia la posizione degli altri giudici a riguardo, ma da quanto ne so viene ormai considerato un errore vero e proprio e anche io lo considero tale, motivo per cui ho dovuto penalizzarti.
Ho notato anche che tendi ad inserire la virgola dopo i dialoghi, come in: “«Perché no? Sarà un compito divertente da portare a termine», disse Mary.”, mentre talvolta non la inserisci.
Dal mio umile punto di vista è questione di pura scelta stilistica, nonostante venga prediletta l'omissione della virgola; per questo motivo ho voluto portare la questione alla tua attenzione.
Infine, ti segnalo alcune frasi che avrei scritto diversamente:

  • […] Poteva permettersi di far rumore, la sua coinquilina, con cui condivideva l’appartamento, era già uscita. → Personalmente avrei diviso la frase in due parti, in questo modo: “Poteva permettersi di far rumore: la sua coinquilina, con cui condivideva l’appartamento, era già uscita”. In verità, avrei omesso “con cui condivideva l'appartamento”, semplicemente perché, se specifichi che Vanessa è la coinquilina di Isabel, è logico con condividano l'appartamento, e quindi superfluo specificarlo. Sono piccolezze che saltano all'occhio solo a una lettura approfondita e che non hanno alcun peso nella sostanza, però ti consiglio di tenerne conto.
 
  • Era sempre stata abituata a fingere che andasse tutto bene, per la gente, una persona come lei – insicura, timida, emotiva -, era scomoda, molto meglio nascondere tutto dietro un bel sorriso. → Lo stesso avrei fatto qui, scrivendo la frase così: “Era sempre stata abituata a fingere che andasse tutto bene: per la gente, una persona come lei – insicura, timida, emotiva -, era scomoda, molto meglio nascondere tutto dietro un bel sorriso”. Non so se in questo modo anche a te il ritmo appaia diverso come a me, ma mi pare che la frase funzioni meglio, proprio a livello di fluidità.
 
  • […] sono sarcastico fino ad a volte risultare insensibile […] → “Ad a volte” non mi convince. Avrei semplicemente scritto: “[...] sono sarcastico fino a risultare insensibile, a volte [...]”.


Chiaramente si tratta di semplici suggerimenti. In ogni caso, nonostante i refusi, è innegabile la cura che hai dedicato alla parte stilistica di questa storia.


Trama&Personaggi: 18/20


Più che presentare una trama vera e propria (che comunque c'è), trovo che questa storia si basi più su un personaggio, su cui hai fatto un lavoro enorme e che ho subito sentito mio: non solo mi rivedo in Isabel praticamente in tutto ma, giunta alla fine, mi sono accorta di quanto mi fosse entrata dentro, o io dentro la (sua) storia.
Isabel è uno di quei personaggi che mi piace definire “completi”, cioè di quelli che riesco a sentire dalla prima all'ultima riga, che percepisco anche quando non agisce e che riesco a leggere fra le righe, appunto per la tua bravura nel raccontarla.
La sua evoluzione è impressionante: in poche pagine non solo l'hai resa viva, ma l'hai cambiata, l'hai fatta crescere ed evolvere, e innegabilmente in meglio. Leggere questa storia e leggere quindi di lei è stato come fare un viaggio nella sua psicologia, e in un modo così delicato e sublime da farmela davvero entrare nelle vene, così tanto da oscurare qualsiasi altro personaggio, compreso Levi, della cui caratterizzazione non si percepisce, in verità, nemmeno il bisogno: è come se lui vivesse attraverso di lei e, pur avendo un ruolo fondamentale nella trama, la sua essenza e le conseguenze delle sue azioni si vedono riflesse attraverso quelle di Isabel, un po' come nello specchio in cui lei ha tanto paura di guardarsi.
Ho particolarmente apprezzato la scelta di mantenere tra i due un'accezione non romantica, da buona amante delle brotp e dei rapporti d'amicizia in generale: non saprei nemmeno dire che cosa sia, ma trovo abbia attribuito ai personaggi stessi e alla trama quel qualcosa che mi ha fatto apprezzare il tutto ancora di più.
Per quanto riguarda la trama vera e propria, ammetto che mi sarebbe piaciuto leggere qualcosa di più: ho apprezzato molto l'accento che hai posto sull'introspezione di Isabel, ma avrei apprezzato anche vederla muovere in qualche contesto effettivo (escluso quello dell'accademia, ovviamente), avrei voluto vederla in azione, così da conoscerla anche “sul campo” e non solo a livello introspettivo.
Questa è onestamente l'unica pecca, se così si può chiamare, che ho riscontrato in questa storia: sicuramente, visto anche il limite di parole, il lavoro che hai fatto è stato eccezionale e la necessità di una trama più particolareggiata, alla fine della storia, passa in secondo piano, oscurata dall'imponenza del personaggio di Isabel e dalla sua ritrovata forza interiore.


Utilizzo Pacchetto: 10/10


Hai inserito il sogno previsto dal contest in un punto focale della narrazione, che personalmente ho interpretato come un momento di svolta: dopo il sogno di ritrarsi Isabel non è più la stessa, perché l'azione stessa di dipingere il proprio autoritratto è per lei di fondamentale importanza.
Questo si può interpretare come un segno di accettazione, come previsto dal pacchetto da te scelto, cosa che effettivamente accade in seguito.
Hai saputo mescolare ed equilibrare perfettamente ciò che il contest richiedeva, in un modo che appare naturale e rendendolo carico di significato, per cui non posso che darti il massimo del punteggio.


Gradimento Personale: 5/5


Lo devo dire? Ho amato questa storia con tutta me stessa: come già scritto, mi sono rivista molto in Isabel e forse è anche per questo che mi è entrata dentro.
La delicatezza con cui l'hai raccontata, quasi sottovoce, in punta di piedi, ma attribuendo alla sua psicologia e a ogni sua azione un significato immenso, mi hanno toccata e mi hanno fatto riflettere parecchio: questa è una di quelle storie che, per comprenderle appieno, richiedono tempo, da quanto sono intense e profonde.
E senz'altro adoro la morale: l'accettazione non può che partire prima di tutto da noi stessi, ma non è facile a farsi quanto a dirsi, come quasi tutte le cose.
È un processo immenso e doloroso a volte, come in questo caso, e ognuno lo vive in maniera personale e diversa.
Dunque ti faccio davvero i miei complimenti per l'ottimo lavoro e ti ringrazio per aver proposto una storia così intensa.





Totale: 42/45


Grazie ancora per aver partecipato! <3

Recensore Master
17/08/20, ore 14:10

Ed eccomi qui per lo scambio libero del giardino.
So che dovrei continuare la long original ma questa volta ho deciso di spulciare un pò il tuo profilo per vedere se trovavo qualcos'altro di interessante, facendo così mi sono imbattuta in questa one shot e attirata dalla trama l'ho aperta, non rimanendone affatto delusa.
In questo racconto troviamo Isabel, una ragazza come tante altre che però si ritrova a indossare una maschera e a fingere di essere ciò che non è, non si sente apposto con la società in cui vive e pur di piacere alle persone finge, non stando però bene con se stessa. Fino a che all'accademia non viene dato il compito di farsi un autoritratto, cosa che le provoca un profondo disagio. Fino a quando Levi, un bravo ragazzo e probabilmente suo unico e vero amico di quelli che ha lì non le fa capire che deve smettere di indossare quella maschera che ormai è troppo pesante, lei deve essere se stessa e se a qualcuno non va bene tanti saluti, il mare è pieno di pesci. Poi vi è il sogno finale che da finalmente il colpo di grazie e la nostra cara protagonista quando torna in accademia finalmente è se stessa e rifiuta un uscita con la coinquilina e l'amica di cui non le interessa proprio niente.
Una storia davvero carina e dolce, dove viene affrontato un tema difficile e, purtroppo, comune al giorno d'oggi: la difficoltà di essere se stessi per paura di non piacere. Lo stile è semplice e scorrevole, non ho notato errori grammaticali o di battitura quindi apposto.
Ti faccio i miei più sinceri complimenti, continua così e alla prossima, ciaoo.

Recensore Master
12/07/20, ore 17:37

Ciao, cara.
Ho scelto questa storia perchè è stato il titolo a catturarmi, e devo dire che ho fatto un'ottima scelta, perchè parli di un messaggio che potrebbe essere universale in cui molti giovani si possono rispecchiare e dal quale potrebbero trarre insegnamento.
Dici che non ti convince? Oh, no, invece devi esserne assolutamente fiera. E' proprio una bella storia, e sai, ho apprezzato anche i piccoli dettagli originali che hai messo, come l'arte sullo sfondo, la presenza di un amico che però non sfocia in una situazione sentimentale, perchè a volte gli amici sono la medicina migliore anche rispetto ai fidanzati. Le parole di Levi sono state stupende.
In effetti quelli che Isabel considera difetti in realtà la rendono vera, la rendono una persona, come chiunque altro, perchè il mondo è bello perchè è vario e ricco di imperfezioni e sono quelle che ci fanno sentire vivi, diversi. Io credo che tu con questa storia abbia lanciato un messaggio bellissimo che andrebbe letto sicuramente oltre Efp, sul serio. Dovrebbero essere in tanti a leggere questa piccola storia, e sono sicura che ognuno ne potrebbe trarre insegnamento perchè dici cose vere e giuste. Sono veramente conquistata.
Anche quando si dice che non si può piacere a tutti è assolutamente vero. A volte ci focalizziamo sulle cose negative, sul non piacere, quando in realtà dovremmo soffermarci sulle persone a cui invece sappiamo di piacere, perchè siamo belli sempre, anche per persone per cui forse non contiamo.
E così, nel momento in cui Isabel si accetta e riflette, la maschera cade. E' felice di essere se stessa e saprà essere felice, d'ora in avanti.
Ti giuro, mi è piaciuta tantissimissimo, wow.
Complimenti, ogni volta leggerti è un piacere perchè, ti giuro, mi sorprendi. E' una cosa bellissima e molto importante per un autore, continua così <3

Recensore Veterano
24/05/20, ore 15:47

Ciao! ^^
Mi sono avvicinata a questa tua one shot perché mi ha interessato molto la tematica. Nonostante le perplessità che hai espresso nelle note, personalmente l'ho trovata una storia molto ben riuscita!
Credo che il disagio della protagonista sia piuttosto comune, soprattutto in giovane età. Ricordo per esempio di essermi sentita molto sbagliata e non accettata al tempo delle superiori e credo che sia un passaggio necessario che prima o poi tocca un po' tutti, o almeno a molti. Ancora più importante è il lavoro di introspezione che ne scaturisce. La protagonista, Isabel, ha dimostrato di essere una persona non solo molto profonda, ma anche sufficientemente matura da volersi migliorare, capire e comunque da voler trarre qualcosa di buono dal proprio disagio.
Per le persone solitarie, introspettive e con una grande sensibilità, un mondo come quello odierno, dove a essere elogiate sono soprattutto l'estroversione, la propensione a fare gruppo e l'assidua partecipazione agli eventi mondani, può essere davvero duro da vivere. L'importante, come spieghi attraverso questo racconto, è sapersi accettare e riconoscere che si è diversi dal modello imposto, ma non per questo sbagliati o non validi.
Per uscire da momenti del genere spesso è essenziale trovare almeno una persona un po' empatica o dalla mente aperta, insomma, diversa dalla massa, qualcuno in grado di far scattare qualcosa dentro di noi mostrandoci tutto un altro ragionamento e non intento a imporci la sua visione del mondo come se fosse l'unica accettabile. Spesso le persone vivono molto incentrate su se stesse e sui propri problemi, perciò è difficile che si interessino agli altri anche quando è evidente che avrebbero bisogno di conforto o semplicemente di un confronto esterno per potersi comprendere meglio e Levi, in questo racconto, è stato proprio quel tipo di personaggio: abbastanza empatico da riuscire a far "scattare la molla".
Insomma, devo dire che ho letto con piacere questo tuo racconto, che in alcuni aspetti della protagonista ho rivisto un po' la me stessa del passato e che mi hai anche fatta riflettere. Anche lo stile di scrittura è scorrevole e ordinato, non ho trovato errori. E' stata una lettura veramente piacevole!
Complimenti e alla prossima! ;)

Recensore Master
18/05/20, ore 22:08

Ciao carissima! Eccomi qui di nuovo per lo scambio libero del Giardino! :)
Beh… non so davvero da dove cominciare!
Dire che ho amato questa storia è riduttivo. Mi è entrata dentro, mi ha sviscerata proprio, forse perché mi sono ritrovata nella protagonista, Isabel, così tanto che quasi mi è parso di vivere ogni singola riga in prima persona. Secondo me sei riuscita perfettamente nel tuo intento, che è quello di raccontare una condizione umana che -ahimè!- coinvolge tantissime persone nel mondo, attraverso un viaggio introspettivo evidentemente molto sentito e trattato con garbo.
La tua Isabel è bella proprio perché vera, autentica: una ragazza comune, che ha tutto un mondo al suo interno che riesce a esprimere soltanto con l’arte. Una ragazza che, a causa della sua insicurezza, tende a considerare i suoi difetti come peccati mortali, zavorre che le impediranno tutta la vita di essere amata per quello che è veramente e sente questa emotività fortissima, per cui prova una vergogna immensa, quando invece, essa costituisce qualcosa di unico e meraviglioso.
Quando ad un certo punto parla dell’importanza viscerale che per lei hanno il giudizio degli altri, mi sono ritrovata nelle parole di Isabel ed è stato un gran bel colpo! È una cosa che provo sulla mia pelle praticamente ogni giorno e che, come succede a lei, mi porta spesso a trasformarmi in ciò che non sono solo per compiacere il prossimo, sebbene a differenza di Isabel io tendo ad essere più aggressiva, costruendo una maschera di strafottenza e rigidità che in realtà nasconde il mio essere sensibile.

A mio parere, hai fatto un ottimo lavoro e… beh credo anche che tu sia riuscita nel tuo intento, perché un messaggio del genere mi serviva, soprattutto in questo periodo di pensieri bui.
Grazie! :)
Ti faccio i miei complimenti, davvero!
Un abbraccio, Violet :*

Recensore Master
17/05/20, ore 16:46

Penso di averla capita molto bene Isabel. In realtà è una storia bellissima che penso racconti quello che è un po' il cruccio di tutti gli adolescenti e di tutte le persone sensibili che non si accettano e che cercano in tutti i modi di essere diverse da se stesse per piacere agli altri. E un percorso di accettazione di sè e dei propri difetti ma anche dei propri pregi può essere molto lungo. Isabel mi ha colpito e in alcuni momenti mi ci sono rispecchiata davvero tanto. Ora sono cresciuta, ho fatto tutto un percorso tortuoso e mi trovo totalmente d'accordo con Levi: non si può piacere a tutti e a una certa anche chissene frega, l'importante è piacere a se stessi. Tra l'altro ho molto apprezzato la trovata che siano solo amici, così non hai sviato troppo l'attenzione da quello che secondo me è il vero messaggio del racconto. Davvero l'ho apprezzato moltissimo, tra l'altro scritto anche molto bene secondo me. Ti faccio i miei complimenti!

Recensore Veterano
17/05/20, ore 16:46

ciao cara, eccomi per lo scambio del giardino!
Che dire? La storia (e quelle nate da 'niente' sono spesso le più belle, credimi) è molto introspettiva e penso, senza esagerare, che chiunque ci si possa un po' immedesimare.
Nelle prime righe mi sono riconosciuta, ti dirò, e molte cose pensate da Isabel le ho vissute sulla pelle, anche se, per fortuna, non tutte. (per non parlare del disegno: non so fare un cerchio con un bicchiere! 😂)
Isabel può essere la tipica ragazza che incontriamo dappertutto, anche quelle che pensiamo non lo siano, quindi la trovo una storia molto bella, molto reale e veritiera.
Capisco perfettamente quando dici che si è rivelata una storia sempre più personale.
C'è stata una grande crescita in poche parole di una oneshot, ISabel, grazie a LEvi, ha capito che alla fine era stufa di fingere e sicuramente ora, sarà una persona migliore. E la storia del sogno, ci sta benissimo! (io adoro sognare, penso che aiuti tantissimo nella creatività e nel capirsi, quando non sogno, mi sento sempre un po' persa...)
Quasi mi dispiace non vedere il prossimo cambiamento della ragazza e, perché no, questa sua amicizia con LEvi, che l'ha aiutata a vedersi chiaro in se stessa.
Bella bella bella. Non so cos'altro dire. Spero che questa storia aiuti davvero qualcuno, qualcuno che si sente così e pensa di essere l'unica persona al mondo, quando invece, tutti, chi più chi meno si sono sentiti così, un po' patetici e un po' finti. A volte, sforzarsi un po' aiuta ad allargare gli orizzonti, mentre a volte, ci rende ipocriti e delle vere persone finte. Sapere riconoscere questa differenza è importante e io sono contenta che Isabel trovi un po' di equilibrio.
Non ho trovato errori di sintassi o di grammatica o comunque errori di sorta, è stato tutto scorrevole, veloce, Isabel mi è entrata nel cuore e nella mente senza troppi problemi né filtri. Quando succede, mi ritrovo a finire la storia con una certa amarezza, come se salutassi un amico che non vedrò più (mannaggia le os!!!) e ora mi sento così, ma sono contenta perché è finita bene e mi sento di dire che andrà tutto bene per la nostra ragazza.

Un abbraccio,
💜

Recensore Master
16/05/20, ore 19:53

Buona sera.
Ma bravissima!
E' normale che a un certo punto si insegua ciò che ci fa stare meglio... dobbiamo farlo per noi stessi... basta maschere, viva la libertà!
Almeno quella interiore, no? ^^
Ognuno di noi ha i suoi gusti, le sue passioni... questo ci rende unici... poi io credo che un amico, se è davvero un amico, resti sempre, e anzi, apprezzi più noi come siamo che il noi che mostriamo per compiacere. L'amico resta.
Grazie per aver scritto questo testo e complimenti, mi ha fatto riflettere molto.

Recensore Master
16/05/20, ore 11:03

Ciao cara ❤️
Secondo me hai fatto un buon lavoro.
Ognuno di noi si può rispecchiare in Isabel, ognuno di noi abbia un lato nascosto che non vuole rivelare a nessuno.
Io per prima come Isabel mi sento imperfetta e in molte cose che hai scritto mi sono rispecchiata alla grande.
Trovo anche che l'arte sia un buon modo di tenersi impegnate un po' come la scrittura che ci fa essere noi stesse.
Fare amicizia e sfogarsi con Levi sia stato buono per la protagonista.
Lei non vuole cambiare non potrà essere come le sue amiche.
Ti faccio tantissimi complimenti e alla prossima ❤️❤️