VI POSTO (PARIMERITO) / “Smiling Ramen Bowl”, fabri94 – 31/37
Grammatica: 10/10
Non ho trovato alcun errore grammaticale; complimenti!
L’unica imprecisione che ho riscontrato e che ti faccio notare – ma che non costituisce un errore vero e proprio – è che quando una frase finisce con un inciso inserito tra i trattini lunghi, non c’è bisogno di inserire anche il secondo segno. Ad esempio, nella frase “Anzi, non proprio rossa, ma arancione – era molto vecchia e scolorita –.” questo secondo trattino è superfluo, puoi semplicemente scrivere “Anzi, non proprio rossa, ma arancione – era molto vecchia e scolorita.”
A parte questa sottigliezza, tuttavia, la narrazione fluisce veloce e una nota di merito va sicuramente allo stile; sebbene la tua storia sia dai toni leggeri e comprenda un genere che può classificarsi a tutti gli effetti nella commedia – e a tratti anche nel comico –, il testo non risulta mai ridicolo o eccessivamente infantile. Mantenendo uno stile semplice e diretto sei riuscita a farmi sorridere in più di un’occasione, mostrando un tenero momento di vita quotidiana senza colpi di scena o particolari imprevisti, ma che mi ha scaldato il cuore ed è riuscito nel suo intento narrativo.
Non la reputo una cosa da poco, dato che con questo genere è facile degenerare o cercare di essere troppo divertenti, sortendo invece l’effetto opposto, per cui il tuo stile moderato ma frizzante ha fatto sì che la storia procedesse spedita, intervallata da momenti divertenti, senza perdere di vista il filo del discorso.
Trama e originalità: 8,5/10
Sicuramente si tratta di un episodio che si potrebbe collocare in qualsiasi momento post-anime – dal punto in cui Sana e Akito si mettono insieme ufficialmente, insomma – e che non presenta chissà quali svolte rivoluzionarie o idee completamente innovative.
Ciononostante, la trama è consistente, segue un filo logico e temporale, e ogni scena concorre a formare una visione d’insieme che culmina nel finale. Come Akito, anche noi lettori siamo spinti a ragionare su come risolvere il problema di Sana, e in tutto il racconto ho riscontrato una coesione degli eventi e dei pensieri del protagonista, che seguiamo in una linea pulita, senza sfarzi ma anche senza alcuna imprecisione linguistica o stilistica che interrompe la lettura.
Forse avresti potuto osare un po’ di più per quanto riguarda gli eventi narrati, ma nel complesso hai prodotto un testo coeso, con personaggi IC fino al midollo e che è riuscito ad appassionarmi sebbene il fandom non sia tra quelli in cui bazzico di solito.
Complimenti dunque per essere riuscita a sviluppare una trama in apparenza molto semplice, ma che in realtà racchiude sfaccettature non indifferenti, quali una padronanza del linguaggio per non sfociare in ripetizioni durante le varie conversazioni tra Sana e Akito – che vertono di fatto sempre sullo stesso argomento – e la creazione di una struttura narrativa che ha saputo mantenere vivo l’interesse del lettore (perlomeno il mio) anche senza colpi di scena travolgenti, ma con il puro atto narrante.
Utilizzo della citazione: 3,5/5
Qui non ho dato un punteggio pieno perché – fermo restando che la citazione sia stata inserita e abbia avuto una sua spiegazione verso la fine della storia – mi è sembrato mancasse una vera motivazione per quel “non merito tutto ciò che fai per me”.
Ovvero, perché mai Sana non si dovrebbe meritare quella felpa? Hai spiegato che è in preda all’emozione e realizza di aver forse disturbato eccessivamente Akito, ma comunque il fulcro del discorso è legato ai sentimenti di quest’ultimo – tanto che la storia è raccontata dal suo punto di vista –, mentre il significato della frase in sé è esplorato solo in maniera secondaria.
Forse è anche colpa mia che inconsciamente e istintivamente ho pensato che una citazione del genere presupponesse angst e dolore, ma per quanto anche la tua versione si incastri nella narrazione, non ha un ruolo preponderante ma più di contorno.
Titolo: 1,5/2
Confesso che inizialmente il titolo non mi aveva entusiasmata più di tanto, perché non l’avevo trovato particolarmente invitante o contenente, almeno di primo acchito, qualche indizio circa il contenuto della fic.
Tuttavia, dopo la lettura, ho cambiato parere perché non solo riprende un elemento presente nella storia stessa, ma quella ciotola di ramen sorridente è proprio il fulcro della questione, ciò che ossessiona Sana e che fa andare fuori di testa Akito, e che torna un’ultima volta nel finale – seppure storta e fatta a mano – per simboleggiare un dono sincero e anche una sorta di cambiamento delle dinamiche tra i due, il momento in cui lasciano da parte certe sottigliezze come una felpa nuova e capiscono che ciò che conta veramente è ben altro.
Quindi nel complesso mi sembra azzeccato per la tua fic, anche se non del tutto d’impatto fin dal primo momento.
Gradimento personale: 7,5/10
La tua storia è stata molto graziosa e dolce, davvero perfetta da leggere in questo periodo un po’ cupo, e in più sono felice di sapere che si tratti di un lavoro iniziato tempo fa e che sei riuscita a portare a termine con un pizzico di ispirazione.
Un aspetto che mi è molto piaciuto è stato il fatto che, anche in un momento più spensierato come quello da te descritto, sia presente anche una certa morale velata, ovvero che un gesto d’amore apparentemente “più economico” abbia un valore affettivo maggiore, tanto da rendere la protagonista assai più felice di un oggetto pre-fatto e uguale a migliaia di altri prodotti.
Forse sono io che leggo troppo tra le righe, ma mi è sembrato un bel tocco finale aggiuntivo che non solo mette in evidenza quanto i due protagonisti tengano l’uno all’altra, mostrando un lato più affettuoso rispetto alle dinamiche sempre vivaci e scherzose che vediamo nel canon, ma anche una piccola lezione di vita che sicuramente male non fa.
Totale: 31/37 |