Recensioni per
Sui Generis
di SSJD

Questa storia ha ottenuto 98 recensioni.
Positive : 98
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
06/04/22, ore 13:59

Il titolo si collega bene al testo.
Poche parole per descrivere uno stato d'animo.

Recensore Veterano
01/10/20, ore 11:41

GIOIE DELLA VITA (8° POSTO)

TITOLO (4/5)
Molto semplice che si collega bene al testo perché rimanda a una particolare gioia della vita; tuttavia, vista la profondità della storia, avrei appunto apprezzato un qualcosa che si “abbinasse” a tale profondità forse in maniera più dettagliata, scavando un pochino di più (sempre collegandoci al tema introspettivo) perché mi sembra un po’ carente rispetto al contenuto pieno della storia.

GRAMMATICA E STILE (5/5 4,5/5)
Non ho trovato errori di grammatica, quindi complimenti! Lo stile è scorrevole e hai gestito i periodi in modo da raccontare praticamente tutto in poche righe. Mi è piaciuto il fatto che tu abbia diviso la storia in due parti: nella prima ho apprezzato in particolare l’utilizzo del passato remoto, grazie a questo sembra davvero di tuffarsi in un ricordo, in un flashback. Poi, però, dopo il primo “Ricordo ancora il giorno” avrei evitato di ripeterlo poco dopo proprio perché, a parer mio, “spezzi” quel totale ritorno al ricordo, quindi avrei tenuto soltanto il tempo al passato.
Benissimo la seconda parte al presente, le frasi spezzate al punto giusto per enfatizzare l’emozione del narratore e l’uso della metafora.

CARATTERIZZAZIONE PERSONAGGIO (10/10)
Riusciamo a conoscere in modo abbastanza delineato il narratore, grazie ai suoi pensieri e a ciò che poi è diventato il suo sport e, ancora, tramite il rapporto di profondo affetto con quella figura che ha inizializzato ciò che poi sarebbe diventato la sua passione e la sua vita.
Vedo un adulto malinconico, nostalgico, ma comunque felice e grato. Direi che ci sei riuscito alla perfezione!

INTROSPEZIONE (13/15)
L’introspezione è gestita molto bene, sia nel flashback che nel presente. Il ricordo di una persona cara importante coinvolge il lettore, tocca le corde del cuore, perché sembra custodito gelosamente fino al pensiero del presente. Dopodiché, il protagonista riflette sulla partenza di quel sogno accanto a quella persona e, da qui, intendiamo che questa in qualche modo è assente. Tuttavia, per sentirla presente, c’è un modo – un modo che lo fa sentire bene, “avvicinarsi alla cima”.
Lasci nel lettore un profondo senso di malinconia – bello e coinvolgente - che avrei voluto raggiungesse più il culmine, renderlo palpabile prima di farlo scemare, magari approfondendo appena di più i pensieri del protagonista, scavando ulteriormente in quel legame.
Tuttavia hai fatto un lavoro meraviglioso anche così, complimenti.

TOT. 36,5/40

Recensore Master
11/06/20, ore 13:47

Carissimo JD, eccomi finalmente a recensire *____*
Wow, non hai idea della carica e della positività che mi ha trasmesso questo piccolo scritto - di cui, peraltro, avevo veramente bisogno. Scritto che, ironia della sorte, è esattamente l'opposto di ciò che ho presentato io per il contest autobiografico XD infatti questa cosa mi ha fatto abbastanza sorridere, perché è come se le nostre esperienze fossero le due facce della medaglia!
Sapere di avere una persona che ti tiene il sellino mentre provi la prima pedalata senza rotelle è una delle sensazioni più belle che possano esistere. Sapere che quella persona non ti lascerà cadere, che ti farà pedalare da solo quando sarai veramente pronto, sapere che gioirà con te dei tuoi successi e ti medicherà le ferite se cadrai… e, come tu stesso hai detto, andare in bicicletta è una bellissima metafora per la vita. Perché quando si è piccoli e inesperti ci si sente fragili e incapaci, si ha bisogno di un supporto, e se questo supporto arriva nel modo giusto ci permetterà di crescere bene.
Sul momento non ce ne rendiamo subito conto, ma da grandi, guardando indietro, si capisce quanto quella mano che sorreggeva il nostro sellino sia stata importante per noi.
L'ho trovata una riflessione davvero interessante, e sai una cosa? Mi hai fatto venir voglia di provarci, di lottare, di sognare ancora nonostante tutto, di salire su quella bici e provare a pedalare, anche se non so cosa troverò in fondo alla strada che sto percorrendo. E non ti ringrazierò mai abbastanza, perché in questo momento ne avevo davvero bisogno!
Complimenti davvero, ma del resto tu non deludi mai *-*
Buona fortuna per il contest, anche se non ne hai bisogno *____*

Recensore Master
10/06/20, ore 19:27

Eccomi, caro amico. Che dire, ogni tua flash o drabble è un gioiello, poche e significative parole per descrivere uno stato d'animo, un sentimento, un personaggio. Poche parole che bastano a chi legge per identificarsi oppure, semplicemente, per riflettere. Per rispolverare un ricordo e rendergli omaggio, oppure per rispolverare un vecchio desiderio, che rimane sempre vivo anche se magari gli anni vanno avanti: quello di avere accanto qualcuno che gli insegni la vita. Per alcuni questa figura c'è, c'è stata, e si vive tuttora sull'onda di quegli insegnamenti preziosi. Per altri si tratta di un desiderio irrealizzato, anche se forse invece di una figura sola ce ne sono state molte, che ci hanno accompagnato per un tratto almeno di strada. Io rientro più o meno in questa seconda categoria, e se mi volto indietro vedo che in molti momenti critici accanto a me ci sono state delle figure importanti. Continuare a vivere secondo i loro insegnamenti è il modo per tenerli sempre vivi e accanto a noi.... ricordare quella parola, quella raccomandazione di coprirsi bene prima della discesa... E la discesa stessa diventa celebrazione. I bocca al lupo e che il lupo ti porti come il cucciolo fin sul podio.

Recensore Master
08/06/20, ore 00:31

Veramente bellissimo questo capitolo dedicato alla difficile, rara, e preziosa capacità di saper insegnare: uno sport, una passione, e più in generale un modo di vivere.

Due drabble per due momenti di gioia diversi.
La prima più esuberante ed esplicita come sono le emozioni di un bimbo che ha finalmente imparato ad andare in bici senza rotelline: me lo immagino, sarà passato dalla frustrazione, mista a tristezza e rabbia, nel vedere la sua biciclettina essere privata delle rotelline nonostante i suoi vani tentativi di salvarle, alla fase della 'tensione' durante la pratica, fino ad una vera e propria esplosione di gioia per aver imparato davvero a pedalare da solo.
In tutto questo, il bambino si è rapportato con il suo 'maestro' passando da una certa dose di diffidenza e insicurezza, ad una totale fiducia, premiata alla fine con tante sfumature di gioia: la soddisfazione personale per aver imparato a pedalare da solo e la soddisfazione altrettanto impagabile di essere riuscito a rispettare le aspettative di chi ha creduto in lui.
Poi il tempo passa, il bimbo diventa grande, e c'è un altro tipo di gioia, più sottile e matura perché figlia di un certo numero di sacrifici. Unisce la soddisfazione personale di essere riuscito a scalare la difficile salita di montagna con la ricompensa di un meraviglioso paesaggio da ammirare, e la soddisfazione di aver portato avanti nel tempo non solo una passione sportiva, ma un legame umano che durerà per sempre.

Sai, noi abbiamo letto il tuo punto di vista, diciamo quello dell'allievo per il suo 'maestro' di disciplina sportiva e, più in generale, di vita. Si legge un sentimento profondo, pieno di gratitudine, di amore, di riconoscenza, e una promessa implicita, quella di portare avanti tutti gli insegnamenti ricevuti, tra questi lo sport del ciclismo che ti dà pura gioia, ti fa stare bene.
Se cambio il punto di vista e provo a mettermi dall'altra parte, penso sia il sogno di ogni persona che insegna, ricevere un ringraziamento così profondo come quello che sei riuscito a scrivere tu, perché significa che prima di tutto è riuscito a trasmettere un legame umano indissolubile. E lo sai, essere amati dai propri 'allievi' è un'enorme gratificazione umana prima di tutto.

Molto, molto, bella.
In bocca al lupo per il contest!🙂
S.

Recensore Master
06/06/20, ore 22:37

Veramente? E io che credevo che la vita fosse una scatola di cioccolatini... Chissà chi ha ragione tra Forrest e Albert.... 🤔

Ma ciao caro cocco!
Eccoci qui, più o meno.
Sai, credo che in molti si possano rivedere nel primo spaccato di questa storia, che molti possano avere un ricordo abbastanza similare lì sepolto nel cassetto dei ricordi che verrà riesumato con affetto e nostalgia leggendo, proprio come è successo a me.
Ehehe, visto che parli di salite, la mia prova finale senza rotelline è stata proprio una salita, una di quelle extra ripide che solo le montagne che a te piacciono tanto sono in grado di regalare.... Che fatica sì, ma in effetti poi son soddisfazioni!
Credo che anche la salita sia una "bella" metafora della vita, a volte lo è davvero, una gigantesca salita, e bisogna arrivare al meglio del possibile fino in cima... da piccoli preferibilmente con l'aiuto di una guida saggia capace di consigliare di guardare sempre avanti e poter spiccare il volo.
Forse sarà perché è il mio umore prevalente oggi o forse no, ma ho percepito molta nostalgia in questo pezzo, nostalgia di momenti preziosi passati (ci sta dall'alto dei tuoi venerandi 102 anni 😜) affetto e gratitudine per la persona che ti ha fatto da guida e la soddisfazione del bel paesaggio delle vette che effettivamente meritano la faticaccia fatta per arrivare fin lassù!
Eh, già, gioia o non gioia, quando la sera o il gg dopo i muscoli protestano, un po' di maledizioni magari scappano.... 😜😜
Alla prossima
Nala
P. S. Se volevi sembrare un teppista dovevi metterci ben altre descrizioni.... Puccioso...😜😜😜

Recensore Master
06/06/20, ore 19:16

Buona sera.
Bellissimo! Sembra quasi un tributo... ci sono persone che ci insegnano cosa vuol dire vivere e prendersi i propri spazi e le proprie piccole gioie...
Davvero scritto bene e soprattutto a impatto emotivo, complimenti!

Recensore Master
06/06/20, ore 15:57

👋
Te che aggiorni di sabato😱 ok, amico😋 chi sei te😋 e cosa ne hai fatto del nostro ssjd?😋
Ok😂 passiamo alla storia, vala'😂
Prima di tutto buona fortuna per il contest - devo forse preoccuparmi, visto come si chiama autobiografico? - seconda cosa...
T-T alias/aka disgrazieto di un giuinott😭 sorvoliamo su come ho provato ad immaginarti da bambino, e...
Scommetto che adesso voxxxxrai, però😂 sai com'è, ti ho immaginato da piccolo e - nella mia testa - eri tenero/tenerissimo e puccioso😂 ti ho visto con addosso/indosso un paio di pantalocini estivi - proprio/esattamente come mio fratello da bambino - ed una semplice t-shirt, mentre andavi in bicicletta😍
Immagino che la persona al fianco dell'improvvisato ciclista sia un suo parente😊 tipo, chessò, il tuo papà😊 oppure la tua mamma😊
al finale
Grazie per avermi insegnato a praticare questo sport, che per molti è fatica, ma per me è pura gioia. (cit)
Tu vuoi fare piangere chi legge, delinquente -.- annamo, di' la verità-
SSJD: *chiamato in causa* -quale verità, summy😇 sentiamo-
Io: -sono un monellaccio, lo so😇 ecco quale😇
E sorvoliamo su come ti ho immaginato con la borraccia in mano, mentre eri sulle montagne innevate😂 manca solo che urli Sono il re del mondo a squarciagola, mentre guardi il paesaggio-
ed ecco come viene provocata una valanga, con ssjd nell'atto di pedalare come un forsennato tornando così a valle sano e salvo - anche se leggerissimamente spompato - ops
-tornando a noi; come al solito hai scritto tutto benissimo😍 e la storiella l'è bella😍 bella😍 bella😍
Alla prossima👋
Saluti da summer_moon

Recensore Master
06/06/20, ore 11:05

Tu… vuoi farmi piangere per caso???
No, dillo pure, un bell'avvertimento in cima ci voleva! ù.ù
A parte il mio personale disagio, ti giuro che mi hai commosso profondamente, non so neanche come dirti che questo breve testo è stato veramente speciale e bellissimo.
Mi ha fatto riflettere su qualcosa di semplice come imparare ad andare in bicicletta, che però se insegnato da una persona cara e nel modo giusto, è una di quelle esperienze che nella vita di più o meno tutti rimane indelebile.
Se chiedi a qualunque persona, penso che si ricorderà il momento o il periodo in cui imparò ad andarci. Ed è una cosa che, seppur in apparenza possa sembrare banale, in realtà non lo è.
Specialmente se ci ripensi, ti guardi indietro e ti ricordi che quella persona speciale ti esortava a tenere sempre lo sguardo avanti.
Ed è proprio una bellissima metafora della vita, come hai scritto tu.
Ho amato questo testo, perché ammetto che mi piacerebbe poterlo sentire mio, poter dire che anche chi ha insegnato a me ad andare in bici era orgoglioso di me, invece…
Ma sono rimasta davvero colpita da ogni tua parola, carissimo, e ti ringrazio per questa piccola e dolce perla.
È molto bello che tu abbia parlato di questa esperienza d'infanzia per poi ricollegarti allo sport che da grande dà tante soddisfazioni e fa sentire vivo e felice!
Complimenti davvero, è sempre meraviglioso passare a leggere i tuoi scritti :3
Alla prossima <3