Carissima Lagertha,
che meravigliosa malinconia si percepisce in questa storia, e sono veramente felice di averla letta perché è stata un ripieno infinito di emozioni.
Tsunade, insieme a Shikamaru, è il mio personaggio preferito in assoluto della saga di Naruto e, vederla qui, così, mi ha fatto bene. Mi ha fatto bene ritrovarla pacata e umana, vicino ad un altro personaggio che ho imparato ad amare col tempo: Sakura.
L'evoluzione del suo personaggio è pazzesca: da ragazzina insicura e arrogante diventa una donna forte e determinata, pregna però di quelle occasioni perse che le si leggono negli occhi. La cotta per Sasuke nel tempo è diventato disperato amore, ma qui le cose sono più complesse di quanto si possa immaginare: sono umane.
Il parallelismo con le persone che abbandonano la vita delle due donne, che però trovano conforto in altri, mi ha devastata ma è un parallelismo incantevole che apre alla maturità e alla fragilità, che però non significa mai essere debole. In questa storia ci ho visto delle donne che si sono riscattate, ma che per farlo hanno dovuto subire delle perdite e fare delle scelte che hanno implicato il dover lasciare indietro parti di sé. L'esempio della casa e della casa al mare è quanto di più geniale potessi coniare. La sensazione la si conosce perché per quanto ci piaccia stare nella nostra casa dove riposiamo, non è davvero casa nostra. non c'è quella stessa abitudine, quello stesso calore, che proviamo anche a raggiungerla quando torniamo dal lavoro e ci accolgono le quattro mura che ci conoscono e si prendono cura di noi. La casa al mare la chiudi, non la vedi per un po', e anche se ti manca è un vuoto che colmi facilmente con la routine della vita.
Lo stesso con Sakura e Sasuke. E' indubbio che lei lo ami e trovi in lui un conforto, che porti in grembo il bambino è una prova, ma è sempre qualcosa che non ha mai raggiunto la profondità sperata. Un po' per lui, un po' perché lei è cambiata, è consapevole di sé e di cosa vuole. E tutto ciò è meravigliosamente decadente.
Davanti, le due donne – di generazioni diverse ma che condividono dolori fin troppo affini – c'è un amore che nasce tra due che lottano, si picchiano, ma è quasi un gioco. Ricordano Naruto e Sakura all'inizio, ma laddove per loro non è potuto nascere niente, perché Naruto è andato per un'altra strada che lo ha reso felice lasciando Sakura indietro, arrivando tardi, Konohamaru e Moegi hanno trovato subito un'equilibrio, dando vita davanti alle due donne ad un amore che nasce nel momento in cui deve farlo. Senza ripensamenti e senza occasioni perse.
Meraviglioso questo stralcio di vita, che vede molti protagonisti, molta umanità e quella profondità che sempre ti caratterizza!
Un abbraccio
Miry |