Carissima Guascosazza mia **
Non te lo aspettavi, eh? Più che altro dovrei tipo cospargermi la testa di cenere e chiedere scusa per il ritardo ç_ç sarebbe stato carino da parte mia passare prima visto che mi hai pure citata nelle note, te possino acciaccatte çç Ma devi ave' pazienza con me, devi ave' pazienza...
Guasco', che caspio, non ti si può lasciare sola cinque minuti che tu mi pubblichi tali meraviglie ** Una storia prettamente introspettiva, di certo, con pochi dialoghi e per lo più battute sarcastiche made in Tony Stark , ma appunto per questo straordinariamente intensa. Eh sì, perché i veri pensieri che albergano la mente di Tony non sono mai palesati a parole, ma attraverso la tua incantevole narrazione e il tuo IC sempre dannatamente perfetto (madonna ti stacco le dita, pure quelle dei piedi) noi, infine, anche se lui non vorrebbe, sappiamo. Specie poi in una storia che non racconta solo un dopo e vede Tony vivo (grazie co' ç_ç) e vegeto che fa i conti con il presente, ma anche un Tony che è costretto a rivangare mentalmente il passato quando si trova di fronte a colui che gli ha portato via tutto e pur avendolo fatto fuori dal proprio controllo, è una ferita troppo grande da rimarginare. Qualcosa che ogni tanto si apre e sgorga odio al posto del sangue.
Questo Tony, però, è diverso. Non vuole di certo fare la pace; tira frecciatine, fa battute sarcastiche, non mette su alcun filtro per trattenere il suo risentimento, ma il Tony tornato da Titano e salvatore del mondo non è più lo stesso uomo dell'Afganistan o di Sokovia. È un uomo con una famiglia, che l'ha protetta e vuole ancora proteggerla; che è disposto a tollerare chi non perdonerebbe mai... e con Barnes è qualcosa di così difficile da fare che è tutto troppo ma sai cosa? Se si conosce Tony si percepisce lo sforzo, appunto dato dall'impegno che ci sta mettendo a rivoluzionare il suo modo di essere e diventare migliore di quel che è stato. Un Tony diverso, ma lui, sempre... come solo tu sai scriverlo ♥
La situazione in cui si trovano, poi, forzatamente nella stessa stanza è verosimile e un caso... sì, un caso che li ritrova lì a confrontarsi con gli sguardi, a studiarsi, a capire chi hanno di fronte e fin dove la tolleranza arriva nel loro rapporto inesistente – o meglio basato sull'odio e il rancore. All'impossibilità, eterna, di instaurare un legame che sia anche solo lontanamente vicino ad un'amicizia. Lo sanno entrambi che è impossibile, ma il mondo è cambiato, Tony lo ha salvato, e tocca ancora ai Vendicatori preservare la salvezza di tutti o del singolo. E il fatto che Bucky faccia parte di questo disegno, ora, è inevitabile e li costringe in qualche modo ad approcciarsi forzatamente a questo confronto.
È facile prendere due personaggi del genere e infilarli per forza in un rappacificamento che non avrebbe alcun senso; uno è un soldato, l'altro è un cinico. C'è troppo orgoglio, ma c'è anche il desiderio di appianare quel che si può, in questa storia, ed è tutto ciò che possono fare, per come sono fatti. Per questo è perfetto che tu l'abbia affrontato così, ed ha senso perché canonico, perché verosimile, perché sono esattamente loro, in quello che la Marvel non ha voluto nemmeno affrontare; come se non fosse importante, e invece lo è.
Per colpa di Barnes, Tony ha perso tutto. E' rimasto solo, si è cresciuto con le sue mani e ha fatto i conti con la solitudine. Lui o non lui, in quel video è la faccia di Bucky che si vede commettere quel brutale omicidio. Ma, allo stesso tempo, Tony sa che non era lui e che sarebbe quasi semplice pensare che si trattasse di un'altra persona; ma sono quei discorsi che è più facile a dirsi che a farsi, specie con uno come lui.
Il momento in cui il caffé cade mette in luce tante cose. La fragilità del corpo di Tony e il tentativo di Barnes di lasciargli intendere che non c'è alcuna necessità e forse nemmeno la voglia di scontrarsi ancora. Che è acqua passata che brucerà sempre, che non darà mai loro la possibilità di lasciarsi alle spalle quella tragedia, ma gli dimostra almeno che è un uomo libero dal passato, di cui pagherà sempre le conseguenze, ma almeno non ripeterà le stesse colpe.
Tony non scinde Iron Man da sé stesso, figurarsi Barnes dall'assassino che è stato, ma ripeto... c'è un tentativo pregno di rabbia e rancore di fingere che non si provi nient'altro che indifferenza e la speranza che col tempo almeno guardarsi non faccia più così male, ma diventi un'abitudine legata ad altri ricordi. O a nessun ricordo, per come sono fatti loro.
Che dire poi di Bucky? Mi piace tantissimo come si esprime, come si muove, come anche lui finga che non ci sia alcuna tensione (e magari finge che non sente alcun senso di colpa, dentro...), con monosillabiche frasi che non esprimono nient'altro che il desiderio di non accende una discussione mirata al niente, oltre ad altro odio.
Guascosazza mia, non credo di aver detto tutto quello che volevo, ma questo primo capitolo l'ho amato. C'è malinconia, ma c'è anche umanità, un briciolo di maturità e di buoni propositi, goffi e distaccati, ma che almeno ci sono.
Sei sempre in grado di sviscerare il canone, di cambiarlo, di affrontare qualsiasi cosa con il tentativo di risolvere ciò che avremmo voluto vedere con i nostri occhi ma, come dici nelle note, esistono le fanfiction e chi meglio di te poteva scrivere di un momento simile? Nessuno co', nessuno! Credimi **
Un plauso poi va al nuovo look di Bucky che Miryel approva con un bel pollicione alzato e gli ormoni a duemila u.u
Detto questo ti ringrazio per aver deciso di pubblicarla, di scriverla, di dire la tua a riguardo, perché se c'è una cosa che sai fare bene è raccontare una storia e farlo usando l'anima e la tua incredibile capacità di trasmettere emozioni **
A presto, ti si ama come si amerebbe un tiramisù ç_ç
La tua amichevole Mirycosa di quartiere ♥ |