E' splendida. Splendida oltre ogni ragionevole dubbio.
Non avevo mai letto nulla che avesse a che fare con Dean e con Sonny, credo sia la primissima cosa che io abbia mai letto su quell'episodio, che tutt'ora, considero forse uno dei più delicati di tutti i quindici anni di stagione (insieme all'episodio di Plucky's, dove viene chiarita la vera ragione della fobia dei clown per Sam). Niente. E' davvero bellissima dall'inizio alla fine (ed io, sappi che sono davvero pessima a fare recensioni sensate; sono più simili a flussi di coscienza disarticolati che analisi critiche di ciò che ho letto). La parte sull'infanzia di Dean, i ricordi che fluiscono nella sua mente ma non riesce a distinguerli da un falso ricordo a qualcosa che ha vissuto realmente, la voce rassicurante di Sonny che gli dice ciò che suo padre, probabilmente, non gli ha mai detto. Non odio John, penso abbia fatto tutto quell'immenso casino per proteggere i propri figli dopo uno dei traumi più grandi che un essere umano può vivere - però non si può certo dire sia stato il padre dell'anno, ecco. Sonny è in netta contrapposizione con lui, e ripensando all'episodio (e ripensando al suo finale e a ciò che ha davvero significato per Dean) mi viene da commuovermi (Avrebbe potuto avere una vita "normale", ma non lo fa, perché sarebbe equivalso ad abbandonare Sam). Ho semplicemente adorato l'uso potente che fai delle parole. Hai una prosa bellissima: forte, penetrante, scevra da qualsiasi inutilità o giro di parole. Di una eleganza unica.
Ti faccio davvero i miei più sentiti complimenti, e scusami se non so articolare una recensione come si deve; sono sempre così, specie quando cosa mi piace davvero, come in questo caso. |