Recensioni per
L'Ombra del Vento
di marea_lunare
Intensa e coinvolgente, una storia breve ma piena di sentimenti a volte difficili da esprimere. Mi è piaciuto molto il tuo racconto, ed anche il modo con cui hai descritto i sentimenti sia di John che di Sherlock. Credo sia stato un magnifico tributo all'autore e anche un bellissimo spaccato della storia di questi due personaggi nella loro quotidianità, condita splendidamente da quelle emozioni della parte che perde. Complimenti e buone feste! |
Sarò sincera con te: nella marea di ff e di Autori che scorrono nella Sezione, purtroppo, più di qualche elemento mi sfugge e si perde nella corrente. Ti dirò che sono stata “richiamata” qui dal titolo che hai pensato per questo pezzo: un titolo quasi poetico, evocativo, che mi ha invitato a leggerti. Mi sono poi resa conto, dalle info nelle Note relative alla storia, che hai fatto riferimento al romanzo di Carlos Ruiz Zafon che, sinceramente non conosco. Vista la carica emotiva che, ciò che hai scritto, mi ha provocato, penso proprio di leggere ciò che hai scelto come ispirazione per la tua ff. Sinceramente, è una storia bellissima, relativamente corta che, però, in poco spazio, racchiude molte tematiche e tanta Johnlock, di cui io sono un’inguaribile appassionata. |
Ciao, per prima cosa lasciami dire che sono davvero molto felice di ritrovarti e di leggere ancora una tua storia, dopo il mega recuperone che ho fatto qualche mese fa questa volta ce l'ho fatta a leggere la fanfiction per tempo. Recensione un po' dolceamara questa, non perché la storia non mi sia piaciuta, anzi! Ma ovviamente il motivo che ti ha spinto a scrivere questa storia, la ragione per cui siamo qui è immensamente drammatica. Ho naturalmente sentito della morte di Zafon, ho anche a casa molti dei suoi libri ma non li ho mai letti e credo che appena finisco quello che sto leggendo leggerò proprio L'ombra del vento. Non è la prima volta che ti vedo scrivere storie dopo delle tragedie accadute nella vita reale, comprendo naturalmente il bisogno fisico di imprimere sulla carta una sofferenza che si sta vivendo nel mondo reale (inteso come fuori dai internet), lo hai fatto spesso, come se tentassi di esorcizzare in qualche modo il dolore e lo facessi attraverso la scrittura. Ho notato però un cambiamento rispetto al passato, se le tue storie passate (penso a quella che scrivesti dopo gli attentati di Londra) erano permeati di morte, qui invece la morte c'è, ma non sfiora direttamente John e Sherlock. Ormai da te mi aspetto sempre un po' delle tragedie, e ogni volta che ti leggo ne sono già preparata, dato che spesso hai ucciso l'uno o l'altro, in questo caso la morte che affrontano è quella di Mary. Siamo distanti temporalmente da The Six Thatcher, Rosie ha otto anni e tra John e Sherlock si è anche instaurata una relazione intima di carattere romantico. Quindi si presume che il dolore sia passato e io credo sia davvero così, ma di tanto in tanto riaffiora il senso di colpa e la tragedia di questa bambina che crescerà con due papà meravigliosi (o un papà e uno zio), ma che non conoscerà mai sua madre. Il collante tra John e la sofferenza è Rosie, con le sue domande ingenue e un po' innocenti. |