Recensioni per
Yes, I do.
di PathosforaBeast

Questa storia ha ottenuto 4 recensioni.
Positive : 4
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
12/07/20, ore 00:33
Cap. 1:

Ho appena terminato di lasciarti qualche osservazione sulla tua “Ours” che, nel tentativo di recensire le storie che avevo in mente di non L perdere, mi ritrovo in questo splendido pezzo, ancora una volta circondata dal calore e dall’energia benefica ed invidiabile di una Mystrade da te rappresentata, anche questa volta, con affetto ed efficacia. E si staglia anche qui, meravigliosamente, la figura di Mycroft, assolutamente IC, di cui hai sviluppato delle potenzialità emotive e sentimentali che non stonano assolutamente con quello che è l’algido “iceman” dei Mofftiss. Algido e “di ghiaccio” fino ad un certo punto, perché, già in HLW, l’abbiamo visto sconvolto per il fratello, subito dopo l’uccisione, da parte di quest’ultimo, di Magnussen. E poi è stato un “crescendo” di maturazione appunto emotiva che tu, con successo , hai colto e sviluppato. Ciò che lui poteva provare per un altro essere umano tu l’hai rappresentato, con efficacia, anche qui, sempre nei confronti del nostro Greg, perfettamente complementare al suo modo di essere restio a dimostrare il suo lato umano. Caratteristica, quest’ultima, che, invece, è dominante e preziosa nello yarder.
Anche qui ritrovo, con piacere, il tuo usare la seconda persona nella narrazione, quindi è come se tutti noi, che leggiamo, ci rivolgessimo a Mycroft e partecipassimo pienamente al corso dei suoi pensieri ed alle sue emozioni.
Un’altra osservazione che mi viene in mente è che hai scelto uno scenario particolare per far agire i personaggi. Infatti siamo nella National Gallery, in mezzo ad una magnifica “compagnia” di meraviglie artistiche. E questo, secondo me, rappresenta il contesto ideale in cui, per un uomo come Mycroft, diventa possibile svelare la sua identità di uomo innamorato e determinato a ufficializzare il suo sentimento e l’attaccamento per colui che ama. E questo avviene in un clima di preziosa lontananza dall’ingerenza del mondo esterno, delle grandi responsabilità di Holmes e del lavoro stressante e difficile di Greg. Loro due sono circondati dalla bellezza immutabile di opere uniche, come l’unicità della loro coppia.
Ti sei mossa in uno sfondo impegnativo, quindi, e l’hai fatto con scioltezza e pertinenza. Quello che voglio dire è che la presenza di un’atmosfera non certamente banale, non ti ha intimidito, anzi, l’hai sfruttata per mettere in risalto la profondità di ciò che Mycroft e Greg provano l’uno per l’altro. E, secondo me, visto che la proposta di matrimonio arriva da Holmes, niente è più adeguato ed originale per costituire un degno scenario a quanto viene chiesto a Greg. Forse l’ambientazione poteva essere efficace anche in altri contesti, tu saresti stata in grado di gestire qualsiasi situazione, ma la National Gallery ed i suoi tesori, a mio avviso, celebrano un momento importante per un uomo raffinato, elegante, che sicuramente ha accettato in lui un cambiamento che ha travolto il suo abituale comportamento. La sua é stata un’apertura ad un mondo nuovo, quello dei sentimenti che, prima di coinvolgersi con Greg, erano da lui considerati uno svantaggio, lezione impartita a Sh, nei corridoi dell’obitorio, quando era data per certa la morte d’Irene, mi riferisco a quanto visto in ASIB.
Quindi quello che racconti è un Mycroft che si è liberato da una maschera opprimente di razionalità e di autocontrollo emotivo per vivere pienamente il suo diritto ad amare ed essere amato. Piacevole quell’osservazione per cui Mister Inghilterra non ha più bisogno di “analisi e piani”, in quanto è pronto a lasciare parlare per primo il suo cuore. Ovviamente penso che la sua formidabile intelligenza non sia stata del tutto messa da parte, anzi, abbia delineato un futuro in cui ci sarebbero sicuramente stati sicurezza, condivisione e, soprattutto, un grande amore. Molto efficace anche il coinvolgimento di un’Anthea dallo “sguardo felice ed estasiato”. Infatti è IC pensare che lei sia veramente felice di vedere il suo capo coinvolto in una così intensa storia d’amore da arrivare al matrimonio.
Tornando alla cornice prestigiosa della richiesta ufficiale di matrimonio, vedo che non hai lesinato in qualità neppure sulla scelta del dipinto che viene usato da Mycroft un po’ come alibi per incontrarsi con Greg alla National Gallery. Rubens investe chi guarda le sue opere con colori e forme che si diffondono e rubano l’attenzione in un meraviglioso accendersi di luci e di riflessi, è un artista che mi piace molto, perciò ho apprezzato anche questa tua scelta che potrebbe sembrare marginale ma non lo è. Infatti fai dire a Mycroft che quel dipinto rappresenta un episodio mitologico in cui emerge nettamente il concetto che c’è sempre ”Qualcosa che valga la pena difendere”. Per Minerva si tratta della Pace, per Holmes è Greg il motivo per cui lottare.
La conclusione di questa storia è caratterizzata da una dolcezza infinita, dal senso di appagamento per aver raggiunto un meraviglioso traguardo che altro non è se non l’inizio di una nuova vita per entrambi.
Per quel che riguarda i protagonisti, Greg rimane un po’ sullo sfondo, lasciando la scena ad un meraviglioso Mycroft.
Brava.

Recensore Junior
05/07/20, ore 11:28
Cap. 1:

Un Mycroft leggero e felice, che ha voglia di giocare e sorridere, ma soprattutto che rinuncerebbe a qualsiasi cosa per stare per sempre col suo Gregory. Circondati dall'arte che fa da cornice ideale al loro amore. Ho un debole per le storie così, che donano finalmente al mio amato Myc la felicità che merita.
Grazie
A. ❤️

Recensore Master
04/07/20, ore 09:14
Cap. 1:

Ciao, continui sulla linea della dolcezza e del romanticismo, di queste storie molto leggere, ma ricche di sentimento e con un Mycroft che qui, come in alcune delle tue precedenti, mostra quel lato nascosto di sé che in pochissimi conoscono, forse addirittura non lo conosce lui stesso, e che decide di mostrare tanto apertamente al suo Gregory. Continui insomma su quella linea narrativa che tanto ho apprezzato di recente, perché davvero mi scalda il cuore e ci offri una Mystrade dai gusti originali e innovativi, non sono scene che si leggono tutti i giorni e che hanno per protagonista Mycroft. E non tanto perché le Mystrade di recente scarseggiano tantissimo, ma perché è un tema raro a trovarsi. Eppure io trovo che la proposta fatta in questo modo, quasi teatrale oserei dire, sia prettamente entro ai suoi canoni. In fondo è pur sempre un Holmes, la teatralità ce l'ha nel sangue, anche se viene fuori in maniera meno violenta rispetto a quella che esprimono Sherlock ed Eurus, resta il fatto che anche Mycroft è un uomo profondamente teatrale, che se vuole sa anche calcare su quel melodramma che invece in Sherlock rimprovera profondamente e che spesso gli fa alzare gli occhi al cielo. Naturalmente è tutto molto più moderato, più soft e in pieno rigoroso stile inglese, con tanto di tradizionale inginocchiarsi e offrire un anello al proprio amato/amata. Anche questo è davvero tanto da Mycroft Holmes, ma non avevo dubbi sul fatto che saresti riuscita a far rimanere credibile un personaggio come Mycroft durante una proposta di matrimonio.

Insomma qui in questa storia Mycroft deve fare una proposta di matrimonio a Greg, la maniera in cui lo decide mi ha fatta sorridere perché è così da lui da far venire i brividi... magari ci ha rimuginato sopra per un po' e poi ha deciso così, all'improvviso, tra una scartoffia e l'altra, tra una crisi internazionale appena risolta e una che si prospetta all'orizzonte. Mi piace il modo in cui agisce, denota un certo metodo come è nella sua natura. Non vuole essere per forza di cose brillante, non vuole mostrare quanto geniale sia la sua trovata. In questo, Mycroft si mostra diversissimo rispetto a Sherlock che invece sente sempre la necessità di dimostrare quanto sia bravo, quanto sia stato brillante, di certo per carenze d'approvazione legate al passato. La frenesia che Mycroft prova nei frangenti in cui Greg lo raggiunge e lui si fa strada attraverso un discorso affatto semplice da impostare, ma che pure gli esce in maniera tanto naturale, è di quel genere che c'entra tantissimo con l'emozione. Abbiamo già visto un Mycroft innamorato, in ogni Mystrade si mostra più o meno romantico o più o meno sentimentale, a seconda dell'occasione. Ma un Mycroft che freme, che sussulta d'amore, che non vede l'ora di fare questa proposta di matrimonio a Gregory, io non credo d'averlo mai visto. Ritengo anche sia un territorio molto spinoso per un'autrice. Perché sì è vero, Mycroft è perfettamente umano, Iceman è solo un soprannome e Antartica un nome in codice e la verità è, come lui stesso dice, che è un uomo normalissimo, eppure c'è sempre una linea molto sottile tra ciò che sarebbe credibile vedergli fare e ciò invece lo farebbero apparire come poco verosimile e smielato. Ma Mycroft resta un essere umano, lo è nel come vive le emozioni e nei sentimenti che prova. E qui lo dimostra, e tu ci mostri questo suo percorso a fianco di Gregory in pochissime parole, ci fai capire ciò che prova e quello che vorrebbe vivere al suo fianco per il futuro. Il discorso che fa poi mi è piaciuto tantissimo. A colpirmi devo dire che è stata la frase sui pittori, il fatto che, se li vedessero, sarebbero forse più scandalizzati dall'amore. Non lo sarebbero invece dal vizio o da un atto di ribellione, gli artisti del passato conoscevano l'animo umano molto bene, conoscevano il vizio e anche l'amore e lo mettevano nelle opere che dipingevano. La sensibilità anche artistica che Mycroft mostra in quel frangente è davvero unica, e mi è piaciuta davvero tantissimo.

Ho amato tanto i dettagli, come al solito minuscoli ma che impreziosiscono il racconto. Anthea che sorride e che è felice quando si rende conto ciò che Mycroft sta macchinando. Il fatto che Mycroft abbia scelto di fare la proposta in una galleria d'arte, per richiamare il loro primo appuntamento. Molto romantico, ma non smielatamente sentimentale. Al contrario ogni passaggio della storia, pur raccontando di una proposta di matrimonio, era molto verosimile. Ci ho creduto ecco, potrebbe anche succedere nella serie e non storcerei il naso (avrei una reazione ben diversa che vedere Lady Smallwood che ci prova con Mycroft, e lui che quasi quasi ricambia ecco).

Ma comunque, mi è piaciuto tantissimo leggere questa storia, di nuovo complimenti perché ogni tuo racconto è un bellissimo viaggio.
Koa

Nuovo recensore
03/07/20, ore 07:10
Cap. 1:

Bellissimi! Solo alla National gallery poteva chiedergli di sposarlo! Che dolci! Ne avevo bisogno, bravissima come sempre!