Recensioni per
Fermimmagine di guerra
di Maqry

Questa storia ha ottenuto 36 recensioni.
Positive : 36
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
08/09/20, ore 17:16

Ciao cara, eccomi finalmente da te, ormai l’hai capito che io la vita la vivo sull’orlo del precipizio — che in questo caso è il ritardo —, sennò non sarei felice.
In realtà avevo già letto questa storia, ma volevo prendermi il giusto tempo per dedicarle una recensione appropriata e questa attività mi sembrava l’occasione giusta.
Ho sempre, sempre, amato il rapporto fraterno tra Harry e Hermione e non avevo dubbi sul fatto che tu saresti stata in grado di emozionarmi nel trattarlo — soprattutto perché ci ritroviamo al cospetto di una Hermione che ha a che fare con la scomparsa di Harry e l’influsso che essa ha avuto su di lei. Ho trovato molto evocativa la tua scelta di mostrarci come la perdita di Harry scavi un solco sempre più profondo nella Torre delle prerogative di Hermione e di conseguenza nella sua anima, soprattutto perché tutto questo avrebbe avuto almeno un po’ un senso se ci fosse stato un epilogo felice — che in questo universo manca. Peccato che la prima regola, quella che si trova alla base della Torre, oltre che essere la più difficile da rispettare per Hermione è anche quella che più viene messa alla prova da queste gocce che scavano nel profondo dell’anima di Hermione.
Ogni dettaglio che ricorda a Hermione l’amico scomparso è una vera e propria stilettata al cuore e il fulcro di questa flash, la parte centrale, mi provoca un’ondata di emozioni incontrollabili, perché immaginarmi Hermione che soffre la perdita di Harry e che, per di più, è costretta a farlo in un mondo sconvolto dalla prosecuzione della guerra è praticamente insopportabile. Mi sembra più che plausibile che anche Hermione, sì proprio lei che è sempre sembrata quella più preparata dei tre, non abbia nemmeno preso in considerazione l’idea che uno di loro sarebbe potuto morire — di sicuro non Harry, poi —, in effetti ho sempre creduto che Hermione incarnasse un po’ la prospettiva di JKR e non penso che lei avrebbe mai, davvero, sacrificato il protagonista. Tu invece ci mostri la fragilità di Hermione, una fragilità che è data dall’insieme di tutto ciò che ha perso e di tutto ciò che deve e non deve fare per riuscire ad andare avanti, meraviglioso l’accenno ai loro tre cuori indivisibili l’uno dall’altro: connessi nel bene e nel male.
Lo stile è stupendo, come in ogni tua storia, probabilmente sono ripetitiva, me ne rendo conto, ma ogni volta che leggo qualcosa scritto da te mi sento letteralmente trascinata all’interno della storia e vivo accanto ai tuoi personaggi ciò che sta accadendo. La ripetizione onomatopeica della goccia che inframmezza le varie frasi aggiunge un tocco che dà ancora più ritmo alla storia e ti permette di rendere ancora vivido il dolore di Hermione, quindi complimentissimi anche per questa scelta, che si ricollega benissimo al titolo che hai scelto.
Insomma, mi rendo conto che questa è una recensione piuttosto priva di un filo logico, ma mi succede sempre così quando leggo una storia splendida come questa. Tra l’altro colgo l’occasione per dirti che non conosco la filastrocca per imparare a contare a cui hai accennato, ma suona molto interessante ed è stato un ottimo pretesto per introdurre il parallelismo tra la torre vera e propria e quella delle regole che Hermione ha creato per sé, sono i piccoli dettagli come questo a rendere una storia ben costruita e meritevole di essere letta.
Un abbraccio e alla prossima,
Francy

Recensore Master
31/07/20, ore 20:19

Ciao Maqry, ti confesso che volevo leggere il secondo capitolo di questa raccolta (per via della traccia soldati), ma mi sono sentita poi attirata anche dal titolo di questa flash e quindi mi trovi qui per prima:)
Hai indagato l'amicizia tra Harry e Hermione sotto una chiave particolare (e decisamente angst). Harry è morto qui e a Hermione non resta che ricordarlo - un'immagine è un plic - e fare i conti con l'ipotesi mai considerata che uno di loro sarebbe potuto morire e la realizzazione che le regole (concetto fondamentale per Hermione) non bastano.
Molto evocativa l'immagine della torre: Eppure non poteva essere diversamente, e una torre pendente con fragili fondamenta era sempre meglio di una torre crollata, si ripeteva. Ho trovato questa frase davvero potente nella tensione tra pendere e crollare.
Infine, quel Plic è usato proprio bene, altro che goccia, è un proiettile che arriva tantissimo, soprattutto in quell'insieme di parole finali, lapidarie e centrare. Plic, Harry, plic. 
Ti faccio i complimenti per l'emozione che sei riuscita a tirare fuori, per la cura dello stile e per il modo intelligente e personale in cui hai usato il prompt.
Bellissima flash!


 

Recensore Master
27/07/20, ore 00:06

Ciao!
Finalmente riesco a passare da questa flash che in realtà ho letto appena pubblicata, ma insomma, cosa c'è di meglio di rileggersi una sana dose di angst dolorosissimo prima di andare a dormire e affrontare una nuova settimana?
A parte gli scherzi, sono davvero, davvero contenta che tu abbia intrapreso questa avventura sotto forma di raccolta che esplori la brevità: sai già quanto mi piaccia tutto il tuo progetto, tutto ciò che si nasconde dietro questa serie così complessa e ben strutturata, ma questo racconto in particolare mi ha devastato il cuore.
La tua Hermione in questo contesto l'abbiamo sempre conosciuta forte, in un certo senso "oltre il crollo", capace di mantenersi salda nonostante la disperazione.
Ecco, io dovevo aspettarmelo, ovviamente, che una flash ambientata nelle sue prime settimane a Shell Cottage sarebbe stata una vera e propria pugnalata, ma non sai quanto mi abbia fatto male leggerla così fragile, così a stento capace di mettere un respiro dopo l'altro. Ho sempre amato moltissimo il rapporto d'amicizia che c'è tra Harry e Hermione: nella saga, vuoi anche perchr tutto è raccontato dal punto di vista di Harry, che non è proprio incline a sentimentalismi e grandi dichiarazioni, non li vediamo mai dirsi quanto si vogliano bene, né ci sono momenti particolarmente teneri tra di loro, ma apprezzo il loro legame anche di più per questo: la loro è un'amicizia che emerge dai gesti concreti, dal loro restare uniti sempre e comunque, e tu qui le hai reso un omaggio a mio parere davvero splendido. Soprattutto nel momento in cui Hermione riflette sul fatto che, nonostante tutto, lei non avrebbe mai pensato che proprio loro tre potessero essere divisi emerge tutta la tragicità della situazione: non solo si trovano ad aver perso una guerra, non solo si trovano sull'orlo di un baratro terribile, ma Hermione e Ron hanno perso una parte di loro stessi, ed è qualcosa che davvero ti toglie la terra da sotto i piedi.

Il dolore di Hermione è vivido e straziante, e credo che tu abbia tratteggiato un fermoimmagine davvero molto accurato di cosa voglia dire svegliarsi ogni giorno con il dolore sordo, quasi anestetizzante (quasi, perché non lo è mai, non per davvero) di un lutto simile.
La disperazione che arriva pian piano, qui flash che la vita quotidiana inevitabilmente ripropone. La carezza di un gatto che si trasforma nella chioma di chi abbiamo perso: ecco, sono dettagli così che davvero ti rivoltano l'anima.
Il dolore di Hermione arriva in maniera tanto efficace che è davvero difficile cercare di razionalizzare il tutto in una recensione.
Però, davvero, che bellezza.
Che dolore, ma che bellezza.

Per quanto mi riguarda, poi, trovo che tu ti sia mossa benissimo anche nella brevità di questa flash, riuscendo a utilizzare uno stile incisivo e in grado di sfruttare al meglio il poco spazio a disposizione.

Insomma, come sempre ti faccio i miei complimenti!
A presto!

Recensore Master
23/07/20, ore 12:21

Eccomi finalmente qui.
Ho troppo da recuperare, ma prima o poi arrivo, lo sai.
Sono molto felice che tu abbia iniziato questa raccolta, non ne ho mai abbastanza dei tuoi testi, e poi amo i racconti brevi e impattanti – e questo racconto, oltre a essere per forza di cose breve, è decisamente impattante.
Voglio iniziare da un dettaglio: Plic.
Questo plic unito al titolo è stato in grado di ingabbiarmi nella condizione stremata di Hermione. Non so se il tuo fosse un intento consapevole, ma quel Fermimmagine che dà l'idea di tremenda staticità associato all'onomatopea che evoca una goccia d'acqua caduta, ecco, non so, in qualche modo mi ha fatta rabbrividire e mi ha calata nel mondo emotivo della tua protagonista: da un lato che c'è un fermimmagine che obbliga a guardare sempre la stessa sequenza, sempre la stessa immagine, sempre la stessa tragedia – come se nulla potesse riuscire a tirar via da quel limbo di dolore; ma dall'altro c'è un plic che invece annuncia in maniera spietata che le immagini scorrono lo stesso, anche se non le vediamo, e gocce si sommano a gocce, vite a vite, dolori a dolori, e per quanto possiamo essere incastrati lì – in una goccia, vita, dolore – non c'è possibilità alcuna di arrestare il tempo, che nel suo andare avanti un giorno chiederà dazio.
Ecco, la tua Hermione mi è parsa proprio incastrata in questo meccanismo che rischia di essere autodistruttivo. Non vuole, non può, pensare a Harry, ma è tutto ciò che fa a dispetto di se stessa, e nel mentre accumula goccia su goccia, col risultato che quando riesce a riaprire gli occhi, a superare quell'unica immagine, annega in se stessa e pensa che "Si sarebbe spezzata, un giorno" – frase che a ragione citi in conclusione e che dà dell'inesorabile all'intero racconto, come un presagio sinistro da cui non si può fuggire.
Forse riuscirà a sopravvivere, ma a che prezzo? Me lo sono chiesta e l'unica risposta che ho non mi piace per niente.
La conclusione, con quel plic che torna – per giunta associato a Harry – è il climax emotivo del racconto e per me è stato un vero e proprio pugno nello stomaco. Ma è una conclusione perfetta per questo racconto, perché implode e rafforza tutto quello che l'ha preceduta.
Come sempre, ho amato il tuo stile e apprezzo tanto che tu stia sperimentando con la brevità, perché sei sicuramente un'autrice che ha tutte le certe in regola per farlo e per regalarci una piccola raccolta di perle!
Insomma, questa recensione non riesce a esprimere l'impatto che questa storia ha avuto su di me, ne sono sicura, ma spero sia almeno riuscita a farti capire che sono felicissima di seguire questo progetto e che non vedo l'ora di tornare da Ryan.
Un grande abbraccio, leggerti è sempre un immenso piacere!

Recensore Master
22/07/20, ore 13:31

Cara Maqri,

Mi sono piacevolmente persa in questo racconto che viene esaltato dalla presenza delle flash che, come delle gocce, ci mostrano una Hermione che sta cercando di mantenere il controllo. Ho amato proprio questo, la ritualità con cui cerca di darsi un ordine che le impedisca il più possibile di pensare e di crollare, ma anche il senso d’irrealtà che quasi la sopraffà, perché non credeva di dover assistere alla morte di Harry. Questo elemento a mio parere ha un significato duplice: da un lato è del tutto normale che dei ragazzi giovanissimi non abbiano coscienza alcuna della mortalità e che si credano immortali o destinati ad andarcene – è un qualcosa con cui nessuno fa i conti per davvero; dall’altro, Hermione è una sostenitrice di Harry a tutto tondo, anche quando Ron dubita (come nei Doni e nel Calice). È la prima a credergli e a crederlo capace di sconfiggere Voldemort ed ecco perché la sua morte gli appare insostenibile e ingiusta, a prescindere dall’ovvio affetto che la lega a lui.

Il concetto delle gocce, poi, apre un ventaglio di possibilità praticamente infinite. Sono gocce quelle che scavano la roccia e faranno crollare, un giorno, Hermione; sono gocce quelle che formano il mare (e qui le associazioni di idee si sprecano, davvero), ma sono gocce anche quelle che usiamo per misurare, con la loro cadenza regolare, il tempo quando non abbiamo un orologio – e segnano queste settimane in cui Hermione e tutto l’Ordine e l’Esercito devono ripensarsi in un’ottica di resistenza. Nel mostrare questa Hermione sul punto di spezzarsi, ma ancora in sé le hai dato forza e grazia, rendendo molto bene quello che è il suo carattere e devo dire che quel tocco bromance non mi è dispiaciuto affatto e l’ho trovato calzante con il what if da cui parte tutto, cioè cosa sarebbe successo se. Ti faccio tantissimi complimenti e spero di rileggerti presto – ho un tuo capitolo dalle recensire tipo da un mese, ma abbi fede **,
Come sempre sei bravissima ** e pure io litigo un sacco con l'html,
Shilyss

Recensore Veterano
21/07/20, ore 22:40

Eccomi qui!

L'ho letta poco poco dopo che l'hai pubblicata e sarà che Harry ed Hermione, nella loro amicizia, sono un punto su cui sono debolissima ma mi ha davvero tanto colpita.

Tra l'altro, ho trovato perfettamente IC la necessità di Hermione di non pensare, di questa lista alla quale si aggrappa per non cedere. È meravigliosa l'idea di questa torre che pende e non cade mai, nonostante Hermione senta le fondamenta poco solide.
È perfetta la riflessione di Hermione sul non aver mai voluto prendere in considerazione la possibilità che uno di loro sarebbe potuto non uscirne vivo, relegando questa ad una eventualità remota. Poi si trova ad affrontare il dolore, a toccare con mano questa perdita, a vedersi "lo squarcio che si sarebbe aperto lì dove finiva il cuore di uno e iniziava quello degli altri due" (sono parole PERFETTE per descrivere il legame che c'è tra i tre).

Il dolore di Hermione è proprio vivo in questa parte ed è tanto tanto da lei, arriva "a gocce", con i suoi Plic ed ogni immagine portata dietro. Anche se lei non cede oggi e stringe i denti, la vedi scivolare, "spezzarsi" sotto la Torre del dolore.

Ho letto troppo poco di tuo ma da quel poco il tuo stile mi incanta sempre, combina una precisione assurda nelle scelte delle parole ad una potenza evocativa rara.

Mi è piaciuta tanto!
A presto,
Fede

Recensore Master
21/07/20, ore 22:11

Eccomi qua,
Ti ho fatta attendere più del dovuto, visto che ormai sei nella lista dei miei autori preferiti e non riesco più a cancellarti via. E non voglio farlo, non se parla proprio visto che hai scritto questa storia e la leggerò dall'inizio: ne sono tremendamente orgogliosa, seguirti in un progetto tutto nuovo e vedere che meraviglia mi costruisci sotto gli occhi.
Ma con calma, con calma. Harry e Hermione per me voglio dire tanto: sono importanti, per infinite personali ragioni che non avrebbe senso tirare in ballo qui, ma sono certezza. Casa, amore, sono tutto quello che mi aspetto che siano e adoro il modo in cui si capiscono, senza avere bisogno di dirsi le cose. Perché a volte, a dirle, si spezza la magia. No, Harry e Hermione non hanno bisogno di niente, se non la presenza reciproca dell'altro, che è diventato una famiglia che non hanno mai avuto, o perso. No, Harry e Hermione si bastano così, si bastano con una risata, con le dita della giovane che si muovono tra i capelli spettinati del Prescelto, si bastano con un buon odore di bucato fresco da piegare.
Ogni tua parola ha risvegliato in me tante sensazioni e sono sicura di star scrivendo cose senza senso: ogni ricordo che Hermione ha, si fissa nella mia mente, che si mette ad immaginare cose. È tutto così familiare, tutto così reale che non sembra essere vero, che non può essere vero: non esiste nella realtà quella torre senza fondamenta, Harry non può essere morto, non possono essersi persi davvero. Perché Hermione, Hermione l'avrebbe seguito dovunque. Hermione non avrebbe esitato ad accompagnarlo anche dietro il velo fragile della vita. Ed è straziante, santo cielo se lo è, osservare i pensieri della strega che prendono forma e che vengono distrutti da quella goccia che continua a scendere e sembra essere pronta a rompere ogni cosa, quel castello di carte che si è costruita in quei mesi senza saper neanche come si costruisce qualcosa.
Ma la capisco, lo capiscono tutti: Hermione semplicemente non ce la fa, anche se si ripete ogni giorno un sacco di stupide regole, non riesce ad andare avanti come dovrebbe perché senza Harry non è la stessa cosa. Perché è Harry quello in grado di capirla davvero, di comprendere cosa ci sia dietro il suo volto tirato e stressato, era Harry ad aiutarla a trovare le risposte.
E non tolgo nulla a Ron, perché Hermione ha bisogno di Ron con tutto il cuore, specialmente ora, ma non è la stessa cosa, non potrebbe mai essere la stessa cosa. Forse la interpreto io, perché un po' mi ci ritrovo nella loro amicizia e penso più di quanto dovrei, ma quando conosci una persona che si incastra così bene, anche se non è amore, lasciarla andare ti strazia il cuore. E non importa delle sue regole questa volta, se non la smette di pensare. Non importa delle regole, se Harry è morto e la sua morte è come una goccia che distrugge delle fondamenta inesistenti. Non importa e basta.
Comunque ora la smetto di star qui a dire senza un senso cose che magari non hai nemmeno voglia di sentirti dire. Il punto è che le meriti, perché la storia è bella e mi fa già male il cuore e non vedo l'ora di vedere il seguito! Sono contentissima che ti sia tornato il pc, finalmente potrò leggerti ancora e ancora. E sono contenta dell'esistenza di "Caffè e Calderotti", perché senza non avremmo mai avuto questa storia.
A presto,
Sia ❤
p.s ho letto la recensione, ne sono immensamente grata e con un briciolo di tempo ti risponderò a dovere!

Recensore Master
21/07/20, ore 19:40

Ciao!
Ho trovato il link di questa storia nel feed di Facebook e, ignorando l'elenco di storie da recensire, ho seguito l'impulso di leggerla. I miei sensi di colpa sono stati messi a tacere dicendo "tanto è breve".
Mi è piaciuta molto come stile e anche il richiamo alla goccia che cade, ai consigli che Hermione si ripete per sopravvivere giorno dopo giorno. Mi piace come hai delineato la bromance con Harry e il tema dei sopravvissuti - degli sconfitti - è un tema che mi affascina moltissimo ed è oggetto della mia long ma dall'altro lato, quello dei Mangiamorte.

Come esperimento stilistico è interessante, ma dovrei leggere altre storie tue per capire le differenze. Ti posso dire che mi piace, che la storia si legge piacevolmente e si riesce a empatizzare con Hermione e il suo dolore.
Sicuramente tornerò dalle tue parti e se ho capito bene stai scrivendo una long in cui Voldemort ha vinto (*^*) mi sa che potresti trovarmi tra quelle pagine!
Alla prossima,
Sev

Recensore Master
21/07/20, ore 19:32

Ciao, Maqry! ❤︎
Mi sento un po' un pagliaccio perché ho la prima storia di questa serie in lista da recensire da un po', ma appena ho visto (per caso in realtà) questo aggiornamento non ho resistito ed eccomi qui.
Harry e Hermione! Ti confesso che a 10 anni li shippavo molto e speravo finissero insieme, ma con il tempo mi sono messa l'anima in pace e ho scoperto di amare la loro bellissima amicizia.

Prima di passare a dirti quanto ho amato questa flash, un appunto al volo: ho notato un unico refuso, "rimanere i piedi".

Allora, allora, allora. Mi piace molto come hai presentato Hermione, distrutta dalla morte di Harry e che si dà delle regole per resistere, delle regole difficili da seguire, con cui costruisce una torre dalle fondamenta terribilmente fragili.
Ho apprezzato come hai sfruttato l'idea della goccia che scava la roccia – il pensiero di Harry che scava Hermione – e come hai strutturato, anche visivamente, la storia. Il passato evocato nel paragrafo centrale, le dolorosissime frasi centrate – in particolare l'ultimo rigo: Plic. Harry. Plic dopo tutto quel che viene prima una lacrimuccia la fa venire, sai?
Anche lo stile utilizzato mi è piaciuto molto, lo trovo perfettamente adatto al contenuto.

Insomma, non so più che dire se non davvero bravissima ❤︎, complimenti per questa piccola perla!
Troverò presto il coraggio di iniziare sul serio questa serie.

Un bacione,

Mari