Recensioni per
Piccolo, fondamentale soldato
di Mari Lace

Questa storia ha ottenuto 7 recensioni.
Positive : 7
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
19/10/20, ore 09:18

Recensione premio per aver vinto il premio speciale "Miglior personaggio femminile" ed essersi classificata al secondo posto al contest "La mia OTP in 500 parole": 4/4

Ciao cara! Eccomi qui con l'ultima recensione che ti devo e, per una serie di buffe casualità, anche quella di chiusura del contest: quando si dice, dulcis in fundo!
Ho scelto questa storia perché principalmente ne ho lette già due con questo prompt - per cui ancora mi mangio le mani, era stupendo - e quindi ero curiosa di vedere come lo avresti interpretato tu, che comunque scrivi di personaggi che raramente tendo a considerare (e che mi stai pian piano convincendo a riconsiderare). Mi fa piacere che tu abbia scelto Neville, un personaggio che io stessa ho a lungo sottovalutato e che, invece, ha una marea di potenzialità.
Hai illustrato un momento cardine della saga - a mio parere - di cui credo di non aver mai letto nulla a riguardo, ma presumibilmente è una mia mancanza, sebbene debba ammettere che questo cambio di prospettiva non mi sia dispiaciuto assolutamente per niente: ormai sono così abituata alla visione di Draco che, immergermi in storie riguardanti altri personaggi, è una vera e propria boccata d'aria fresca.
Ho amato questa flashfic, che provvederò a inserire tra le mie storie ricordate (ti sembrerò una stalker, e io stessa inizio a pensare di esserlo), seppur nella sua ben pensata brevità. Hai colto veramente bene l'essenza di Neville che, mi pare di capire dal tuo profilo, è un personaggio a te molto familiare.
In particolare, una frase che ho trovato molto calzante e che cito con un valore totalmente positivo, è quel «Harry non c'è, ma tu sì» che mi ha colpita veramente molto. In un momento di puntigliosità, visto che la frase è proprio sopra questa cosa, vorrei segnalarti che ti è scappato un "babbano" con la B minuscola - scusami se divento irritante, mi dispiace sempre fare questi appunti nelle recensioni, specialmente se devono essere un premio.
Comunque, tornando a noi, mi è molto piaciuto il coraggio con cui Neville interviene contro la Carrow: d'altronde, è perfettamente coerente con quanto scritto nell'ultimo libro della saga, e ho amato come in un certo senso prenda le veci di Harry. Perché ha scelto di lottare, insieme agli altri membri dell'E.S., in nome di un ragazzo scomparso: il che, se ci pensiamo deve essere terribile - come fai a lottare per qualcuno che non si sa se è vivo, se fugge, se lo hanno catturato? Ma a loro, a Neville e Ginny e Luna, rimane solamente la speranza, e quindi devono lottare per mantenerla.
La seconda parte della flash è stata sicuramente la mia preferita: ho trovato semplicemente geniale la lettera di Augusta, un insolito gesto di dolcezza che, però, ho trovato particolarmente azzeccato - d'altronde, come farebbe una nonna a non essere fiera di un nipote così coraggioso?
E hai perfettamente ragione, nella conclusione bellissima che hai scritto: quella dell'E.S. non è solamente una battaglia, è una vera e propria resistenza. Sono cresciuti tutti, forse non per volontà ma per necessità, divenendo veri e propri soldaiti - di Harry, per Harry - e sono pronti a combattere ancora.
Ti rinnovo i miei complimenti per questa flash, che mi è piaciuta veramente tantissimo, spero di poterti leggere ancora.

Gaia

 

Recensore Master
08/08/20, ore 13:25

Mia carissima Mari Lace!
Ho visto che hai scritto tantissimo in questo fandom e non vedo l’ora di recuperare tutto il possibile **. Scegliere Neville e la sua resistenza all’interno di Hogwarts è una scelta originale e vincente. Dall’amico che condivide con lui la perdita dei genitori, Paciock ha appreso anche quel pizzico di spavalderia per intraprendere con coraggio grifondoresco una vera e propria resistenza resa ancora più drammatica dal fatto che Neville e gli altri studenti sono prigionieri di Hogwarts. In questo senso, il piccolo, fondamentale soldato è l’elemento che costituisce l’esercito, colui che mostra il proprio valore sopportando una punizione corporale ingiusta, la parte che rappresenta il tutto, anche. Perché cos’è un esercito o una resistenza se non un gruppo di individui, ciascuno con il proprio bagaglio di esperienze, sofferenze e amore, che sceglie di lottare per una causa comune nonostante le conseguenze nefaste e la cattura o la tortura?

Neville appare gagliardo in questa flash, perché pur rispondendo in maniera volutamente provocatoria sulla falsariga di Harry, guida e faro nell’assenza, raccoglie su di sé l’eredità di un capo o di un generale e si dimostra non più il ragazzo impaurito dell’inizio della saga, ma una personalità trascinante che riesce a dare la forza e la fiducia necessari ai suoi compagni per resistere e contrastare i Mangiamorte, apportando anche una strategia come fu quella messa a punto da Harry stesso durante l’ordine, ovvero l’allenarsi di nascosto in vista di un obiettivo più grande. Quindi sì, Neville è un soldato che comanda altri soldati e lo fa quasi senza accorgersene, da pari, con una forza e un’energia che spiegano il suo smistamento, con una positività che gli permette di incassare punizioni dolorose e di rialzarsi per non arrendersi in un momento in cui nessuno sa se Harry tornerà, sopravvivrà o vincerà. E auguri <3
Un abbraccio forte e a presto,
Shilyss ^^

Recensore Master
06/08/20, ore 00:21

Ciao, Mari! ❤
 
Finalmente riesco a passare da te e da Neville (anzi, ho notato che hai scritto altro, su di lui: con tutta la pazienza di questo mondo, ché tanto ho capito che da casa posso fare ben poco, arriverò anche lì. Mi complimento da sola per l’abilità di trovare nuove storie per allungare quell’elenco infinito, ma sono sicurissima ne valga la pena!).
 
Neville è un personaggio che mi è entrato facilmente nel cuore, leggendo la saga: per il suo terribile vissuto, innanzitutto, che così dolorosamente rappresenta un ulteriore sprono in questa guerra, per l’arco di crescita che lo porta a emergere dalla sua goffaggine fino a trasformarsi in questo coraggioso soldato (ma soprattutto gli insegna la fiducia in se stesso: il coraggio c’è sempre stato, il primo libro lo dimostra bene!), per la speranza che ha saputo rappresentare per gli altri studenti.
Nel tuo testo ho ritrovato tutto questo – ma se c’è una cosa su cui non ho proprio dubbi è la tua abilità nel rispettare l’IC dei personaggi! – e ho apprezzato moltissimo come hai saputo far risplendere la figura di Neville. Lo vediamo dapprima sfidare i Carrow, mentre prende il posto di Harry e si fa portavoce della rivolta dentro le mura di Hogwarts. C’è forse quasi una consapevolezza in più, in Neville, probabilmente dettata dal diverso contesto – i Carrow e i Mangiamorte non sono la Umbridge –, per cui il suo provocare non è dettato dall’impulso e dal solo senso di ingiustizia che spesso animano Harry, ma c’è il desiderio di dare speranza a tutti gli altri ragazzi.
Potente la riflessione su come combattere e resistere non siano per loro delle scelte, bensì l’unica possibilità: ed è quasi soffocante da pensare, se si riflette su quanti anni avevano questi ragazzi e come davvero, pur nell’essere così giovani – piccoli –, siano stati fondamentali per la vittoria finale. È terribile, perché vedere dei ragazzi di diciassette anni che sono costretti a chiudersi nella Stanza delle Necessità, a venire torturati da insegnanti e talvolta da altri studenti – e quanto è doloroso pensare anche a loro –, a crescere sin troppo in fretta e divenire soldati può solo fare male. E tutta questa bruttura della guerra l’hai evocata benissimo, unendola però sempre a quella luce che hanno saputo essere, continuando a lottare per la giustizia: e come non essere, allora fieri di loro? ci siamo un po’ tutti, nelle parole di Augusta, che forse schiacciata a propria volta da un dolore indicibile ha duramente temprato Neville, ma alla sua età ha anche mostrato sempre la propria forza, il proprio amore per quell’unico nipote, che in quella lettera si esprime con le parole forse più desiderate da Neville, tanto da andare poi a combattere accanto a lui nella Battaglia finale.
 
Come sempre leggere le tue storie mi regala bellissimi momenti e riflessioni, quindi grazie di aver dedicato questo bell’omaggio a Neville, sei stata bravissima (e io ammiro ogni volta di più la tua destrezza con le storie brevi; sai sempre come scegliere le immagini e le parole adatte per riuscire a dire molto di più oltre di esse!)
 
Un grande abbraccio,
Maqry
 
(ps: sono riuscita a scriverti una recensione senza sparlare di Harry, deve essere un record!)
(Recensione modificata il 06/08/2020 - 12:23 am)

Recensore Master
02/08/20, ore 19:27

Ciao, Mari!
Neville è uno dei miei punti deboli, io stessa ho scritto su di lui al tempo dei Carrow, motivo per cui questa storia mi ha emozionata sin dal titolo.
Quanto è cresciuto e quanto è diventato coraggioso, il nostro impacciato Grifondoro?
E quanto deve essere stato difficile, all'inizio, farsi carico della responsabilità di dover (e poter) essere lo sprono per gli altri, capire di dover essere disposti persino a sacrificare la propria vita per il celeberrimo bene superiore. E capire tutto questo a soli diciassette anni non credo sia semplice, motivo per cui ho sempre provato un moto di grande orgoglio per Neville e per tutti gli altri che hanno compiuto la sua stessa, coraggiosa scelta.
In questo breve racconto sei riuscita a far emergere tutto questo: le paure, i dubbi, la forza, il coraggio, la presa di coscienza finale che lo porta a sfidare quegli impostori che sporcano Hogwarts e a incassare ogni punizione – perché è giusto, perché è inevitabile, perché il fine ultimo è più prezioso di ogni cosa.
Insomma, mi hai ricordato ancora una volta perché amo tanto questo personaggio e perché quella Spada apparsa ne ha solo ribadito il valore – in fondo, era giusto che anche lui portasse via un po' di immortalità a Voldemort, per se stesso, per i suoi amici e alleati, per i suoi genitori.
Meraviglioso anche il riferimento ad Augusta e a quella famosa lettera dove scopriamo che ha messo in fuga persino i Mangiamorte (benché io non nutra grande simpatia per lei, nonostante ne comprenda gli spigoli – se il mio Neville è cresciuto senza un briciolo di autostima è anche a causa sua che lo ha temprato in maniera sin troppo dura).
Il Neville di questa storia è proprio quello della saga: è giovane, è disposto a tutto, è un soldato.
Bellissimo racconto (mi hai colpita proprio al cuore, mannaggia a te!).
Un abbraccio!

Recensore Master
28/07/20, ore 14:21

Ciao, cara ♥︎

Eccomi qui a leggere e recensire un'altra storia nata dall'iniziativa del gruppo, proprio come mi ero ripromessa! Ho apprezzato davvero tanto come hai deciso di utilizzare il prompt, e la decisione di applicarlo a Neville, un personaggio che ha avuto una crescita pazzesca, nel corso di sette libri, arrivando a divenire uno dei leader e dei punti di riferimento della resistenza a Hogwarts, un baluardo della missione di Harry e dei suoi ideali - dei loro ideali. Mi è piaciuto il crescendo iniziale che lo ha portato, dopo una breve riflessione ("cosa farebbe Harry se fosse qui?"), alla battuta finale ai Carrow, segno del suo coraggio sempre crescente. La riflessione sulla lettera della nonna mi ha fatto tenerezza perché insomma, tutto ciò che Neville ha sempre voluto è renderla fiera, e sentirsi all'altezza dei suoi genitori. Infine, Neville si rivela essere nuovamente quel leader che guida e trascina e non si limita ad essere guidato e trascinato, come agli inizi.

Non leggo molto spesso cose su Neville - anzi, quasi mai - ma ho apprezzato e amato davvero tanto questa tua flash. Bravissima ♥︎

Un abbraccio,
Marti ♥︎ 

 

Recensore Master
23/07/20, ore 21:12

Ciao :-)
È una storia molto bella. Ho adorato leggerla e quasi mi sono commossa (per tuffa la lettura mi sono rimbombate in testa le parole di Neville a Harry e gli altri: Hogwarts non è la più stessa).
Neville è uno dei miei personaggi preferiti e l'ho ammiro tantissimo per come è cresciuto e tu hai colto perfettamente questo passaggio.
È ammirevole la sua necessità di sostituire Harry come punto di riferimento dei compagni! Chissà se è consapevole di quanto è andato vicino ad avere lo stesso destino di Harry.
Davvero una storia molto bella, complimenti!
A presto,
Carme93

Recensore Veterano
22/07/20, ore 19:16

Ciao Mari!

Avevo letto la storia ieri quando l'hai pubblicata nel gruppo e mi ero ripromessa di recensirla il prima possibile, anche perché un'autrice che ha mi ha quasi fatto dimenticare di odiare Peter può solo essere ricordata (sì, quella storia mi è rimasta impressa).

Parto dal titolo per dirti che è estremamente calzante per il personaggio che hai scelto: Neville è, probabilmente, uno di quelli con la migliore crescita della saga. Parte da brutto anatroccolo, un po' impedito e poco sicuro di sé, e diviene, a tutti gli effetti, un leader.

Mi è piaciuto il ritmo scandito dalle poche battute, dalle parole dei Carrow che avviano il moto di ribellione, alla risposta di Neville che segna un momento di svolta, il momento che infondo coraggio agli altri e fa di lui il leader della Resistenza scolastica, al suo invito ad allenarsi un po'.

Nemmeno a dirlo, sulla lettera della nonna mi si è stretto un po' il cuoricino perché, in fin dei conti, renderla fiera ed essere "alla sua altezza" è tutto ciò che Neville aveva sempre desiderato ed è anche in questa fierezza che Neville scopre che essere un soldato è davvero l'unica strada possibile. In tutti i suoi pensieri, poi, ho ritrovato proprio il Neville dei libri, che crede nell'ES, che lo mantiene vivo anche in assenza di Harry.

Mi è piaciuta proprio tanto tanto!
Un abbraccio,
Fede