Ciao, Mari! ❤
Sono veramente imperdonabile: tu realizzi un mio prompt e io arrivo dopo oltre un mese con la mia recensione. Ho molti racconti da recuperare sul tuo profilo, ma ho scelto di dare la precedenza a questo sia perché è già tra le seguite, sia perché è la prima volta che ho l'occasione di leggerti a capitoli e sono molto curiosa di scoprire dove vorrai condurci.
Come ormai accade ogni volta che leggo dei tuoi Draco e Luna, avverto una sensazione di familiarità. Hai un'idea precisa di loro come personaggi e di loro come coppia, e questa idea si evince in ogni tuo racconto a riguardo, in ogni sfumatura delle caratterizzazioni, nella maniera che hanno di interagire. In questo rintraccio non solo una grande coerenza a livello narrativo – che apprezzo tantissimo perché, sia pure calati in cornici diverse, so già di incontrare i tuoi Draco e Luna –, ma anche un progetto fatto di idee e risvolti e possibilità che associ a questi personaggi e al loro potenziale di insieme. È bello come a unirli sia sempre la totale assenza di pregiudizi di Luna, la sua capacità di guardare oltre senza giudicare, indole che Draco intuisce e in cui cerca una consolazione, sia pure vana, a quei tormenti che lo assillano e cui non può dare voce.
Essere Nessuno mi ha affascinata sin dal titolo, sono onesta. Saranno gli echi pirandelliani o, a ritroso, reminiscenze dell'inganno di Ulisse, ma mi ha sempre affascinata il binomio qualcuno/nessuno, le possibilità inesplorate di dirsi nessuno per essere in realtà uno e non semplicemente qualcuno. Un po' il gioco dell'inganno dell'apparenza, insomma, dove si è costretti a non essere ciò che si è per poter sopravvivere o addirittura per poter esistere.
Ecco, il tuo Draco mi è parso ingabbiato proprio in questo: in un inganno ai danni di se stesso strutturato su più livelli. Inganna in primis se stesso quando cerca vane consolazioni ora a casa, ora a scuola, ora dicendosi che finirà. Inganna chi lo circonda – o almeno ci prova –, terrorizzato all'idea che possano scoprire quanto sia nauseato e afflitto da ciò che è costretto a vivere. Inganna Luna quando non ha la forza di farsi riconoscere – ed è impattante che solo lì, con quella porta dinanzi, professandosi Nessuno riesca ad ammettere a voce alta la propria codardia, quella che in fondo lo ha costretto in questa spirale: «Potrei, ma ho troppa paura per farlo».
Trovo che tu abbia gettato grandi basi a livello introspettivo in questo primo capitolo. Sono riuscita a sentire su di me tutto l'affanno di Draco nel passare da casa a scuola e da scuola a casa, senza mai avere un istante di ristoro, senza neanche la forza di sperare – perché nell'istante stesso in cui spera si accusa anche di essere un illuso. Ho apprezzato, al pari, il non risparmiargli niente: gli spigoli e le debolezze di Draco ci sono tutti, da quando ammette tra sé e sé che i racconti di suo padre gli avevano fatto immaginare una condizione diversa, più privilegiata, legata al Marchio Nero, sino a quando si volta dall'altra parte e finge di non vedere i compagni di scuola feriti. A riguardo, devo dire che la breve descrizione del rientro dei ragazzi per le vacanze mi ha fatta rabbrividire: ho immaginato questi genitori rivedere i figli pieni di lividi e ferite, eppure chinare la testa e sparire svelti – è un'immagine così lercia nel suo echeggiare al piano del reale che è stata un pugno nello stomaco.
Fatto extra: ho avuto una strana sensazione di déjà vu leggendo il dialogo tra Luna e Draco su Nessuno, ma non riesco a ricordare se tu l'abbia inserito in qualche altra storia o se avessi già letto di sfuggita il capitolo quando l'hai pubblicato!
Comunque.
Arrivando a Luna e all'interazione tra i due, com'è implicito dalle premesse fatte ho apprezzato tantissimo il modo in cui entrano in contatto. Mi piace l'idea di questa porta a separarli, ma mi piace ancora di più l'idea che entrambi trovino un appoggio: lei scopre di non essere sola e capisce che lui, anche se non ha la forza di farla fuggire, se potesse scegliere non sarebbe un carceriere; lui scopre invece delle vesti inattese, Nessuno, e si concede una boccata d'aria – che non sarà fresca, ma almeno è meno contaminata.
Stupenda, poi, la riflessione assolutamente da Luna che fa appunto Luna sulle possibilità date dal classificarsi come Nessuno. Stupenda perché arguta e al tempo stesso spiazzante, ma anche perché mostra l'indole altruista di questa ragazza, che pur rapita si preoccupa soprattutto del padre.
Dal punto di vista stilistico, apprezzo sempre il tuo stile pulito e calibrato, continuo a trovarlo molto immediato, il che collabora a rendere la lettura piacevole.
Ora cerco di concludere prima di annoiarti del tutto! Sono felice di essere finalmente riuscita a leggere questo capitolo, non vedo l'ora di scoprire come svilupperai le introspezioni e le dinamiche tra i due personaggi.
E, chissà, forse Nessuno alla fine riuscirà a essere semplicemente Draco.
Complimenti, a presto! |