Ma ciao... sono così contenta che tu abbia ritrovato questa storia perché è una vera e propria delizia. L'ho amata, mi ha fatta sorridere e commuovere dall'inizio dalla fine. L'ho anche inserita subito tra le ricordate perché è una di quelle cose che va rilette di tanto in tanto, e puoi stare certa che lo rifarò di sicuro.
Beh, parto col dirti che io adoro questa collocazione temporale. Le fanfiction dopo la quarta stagione sono oro colato per la sottoscritta, soprattutto quando c'è Rosie e quando lei è così straordinaria. Il contesto però non è subito chiaro, ma lo diventa man a mano, leggendo scopriamo in che punto della storia ci troviamo e qual è il male che affligge Sherlock. In realtà è tutto molto simbolico, o almeno dovrebbe esserlo, ma quanto succede tra Rosie e Sherlock, un qualcosa che esclude John, che infatti è il solo a non capire cosa cavolo sta succedendo, esula un po' dal simbolico e diventa molto reale. Tanto che azzarderei un mezzo fantasy. Abbiamo un dolore che Sherlock sta affrontando e lo sta facendo piangendo e disperandosi, il suo dolore è del tutto irrazionale, ma possiamo pensare che c'entri con Eurus e Victor, col ricordare eventi tanto dolorosi. Rosie è già grande e parla, quindi è passato tanto tempo da allora, ma è chiaro che Sherlock tema un qualcosa del proprio passato. Il mostro dentro di sé non è soltanto i ricordi di Eurus, credo sia una parte di se stesso che Sherlock teme che venga fuori. Quella "mostruosa" parte del suo carattere che ha fatto del male a tanta gente che ora fa soffrire Sherlock stesso. Il dolore è forte e lui crolla su se stesso, piange e sembra soccombere sotto di esso. Ma è allora che succede qualcosa. Come dicevo, c'è una piccola nota che esce dal simbolico e fa diventare questo mostro in carne e ossa. Siamo nel mezzo fantasy forse, a un certo punto ho creduto fosse tutto un sogno infatti, e invece non lo è. Rosie è lì davvero, a combattere il mostro che vive dentro Sherlock con un pastello a cera. Immagine di una potenzia inaudita, devo dirtelo proprio. Vedere Sherlock Holmes, il forte e geniale Sherlock Holmes che protegge e vendica come un angelo protettore e vendicatore al tempo stesso, vederlo subire tanto dolore e non riuscire a tirarsene fuori se non con la voce di una bambina. E qui credo ci siano due chiavi di lettura possibili. Da un lato c'è quella puramente simbolica, anche se il mostro c'è per davvero potremmo dire che Rosie non lo combatte in senso stretto ma che è più l'idea di lei a scacciarlo. E poi c'è quella più terrena, ovvero il mostro c'era davvero, John non capisce ma Rosie e Sherlock invece sì. Qualunque sia l'idea di fondo, resta interessante vedere Sherlock salvato da una bambina, non una qualunque, ma Rosie che è la figlia di John e Mary. Mi piace la forza che le dai, quella che tira fuori quando deve proteggere chi ama ovvero "Lo zio Sherlock". Mi piace il coraggio che tira fuori, somiglia molto a John in questo e come lei poi lo cura con un cerottino. C'è tanto di John in questi gesti e credo che entrambi, sia Sherlock che John se ne siano accorti.
Il loro rapporto resta in sordina, non sappiamo cosa li lega. Come succede spesso nelle tue storie, la John lock resta in secondo piano. Lo è anche qui, ma non è importante. In effetti non lo è nemmeno il sapere quali erano i mostri che tormentavano davvero Sherlock. Ma sono felice che li abbia scacciati e ovviamente anche di aver letto questa tua storia.
Complimenti, credo che la spammerò un po' in giro se sei d'accordo e non ti dà fastidio, perché merita davvero tantissimo.
Koa |
