Quinto posto parimerito
Ne parle pas aux inconnus di Mozaik
Titolo: 1/2
Mi dispiace, ma non mi sento di assegnare di più a questo titolo: “Non parlare con gli sconosciuti” è senz’altro calzante per la storia, ma – forse è un mio limite – non riesco davvero a comprendere il perché del francese. Non è legato al fandom in sé, né al personaggio che pronuncia la raccomandazione (Petunia). Non credo sia un’espressione particolarmente diffusa in questa lingua, almeno non che io sappia.
Grammatica e stile: 8,3/10 [4,3+4]
“ad Harry” davanti ai nomi (inglesi) inizianti per H non va utilizzata la d eufonica. (-0,2)
“"Perché?" Chiese,”
“Chiese” regge, seppur posposto, il discorso diretto, quindi andrebbe con la minuscola. Così anche altri verbi più avanti (due “chiese”, un “esclamò”). Ho deciso di assegnare una “penalità generale” di -0,3 punti.
Non mi trovo poi d’accordo con le maiuscole di “Signor” (Black) e Zia (Petunia), soprattutto non con quest’ultima; ho deciso di considerarla una scelta stilistica e minimizzare la penalità. (-0,2)
Ho apprezzato lo stile che hai adottato in questa storia: il tuo narratore segue da vicino Harry, un bambino di sei anni, e rende molto bene il mondo attraverso i suoi occhi. Il lessico è abbastanza semplice – con poche eccezioni che comunque vanno bene dato che non sono riconducibili direttamente a Harry –, com’è giusto che sia in un racconto di questo tipo.
Ti segnalo solo un segmento che secondo me non funziona molto bene:
“nella stessa maniera sia a Dudley che ad Harry” trovo un po’ ridondante l’uso di “nella stessa maniera” accompagnato da “sia … sia”. Opterei per l’uno o l’altro (nello specifico mi limiterei ai “sia”, ma non è l’unica opzione).
E una ripetizione; nulla di grave, ma penso che la seconda occorrenza sia evitabile (togliendo anche ciò che la regge, naturalmente):
“penzolavano dal soffitto o il rischio di sbattere la testa contro il soffitto”.
Inoltre, anche se non concerne strettamente lo stile, tengo a dire che ho molto apprezzato la struttura quasi circolare della shot: si apre su una raccomandazione data, si chiude con una non data.
IC: 10/10
Partiamo dal protagonista, Harry: penso che tu abbia colto davvero bene l’essenza di questo bambino cresciuto da due zii tutto fuorché amorevoli e un cugino il cui passatempo preferito è prenderlo a pugni, senza alcuna reale notizia dei suoi genitori salvo quella di un molto generico incidente stradale.
Ho molto apprezzato i dettagli che hai inserito, rendendo la caratterizzazione più vivida e realistica: Harry, cresciuto nel sottoscala, quando gli viene proposto di trasferirsi pensa che non sarebbe male vivere in un sottoscala un po’ più grande; chiede se dovrà cucinare.
E alla fine si spezza, perché sì, il trattamento dei Dursley è veramente troppo, soprattutto per un bambino di sei anni. Voler fuggire da tutto ciò – nell’attimo in cui gliene viene offerta la possibilità – è solo naturale.
Mi piace anche che, sebbene la giovane età e la naturale fragilità, Harry mostri i germi del suo atteggiamento “ribelle”: ha presente la raccomandazione di Petunia, ma la trova stupida. E non perde l’occasione di contestarla anche nel finale.
Passando a Regulus, altro protagonista di questa storia, lui è praticamente un OC. Sì, sappiamo qualcosa di lui nei libri, ma di fatto poco o nulla. Sappiamo che dopo essersi unito ai Mangiamorte – la motivazione implicita è un errore di gioventù, ma chissà – non solo si rende conto dello sbaglio, complice il coinvolgimento di Kreacher, ma decide anche di redimersi a costo della vita.
Non lo vediamo mai però agire direttamente, dobbiamo accontentarci di un bigliettino e di racconti e ricostruzioni altrui. Quindi, con lui avevi quasi carta bianca; la tua caratterizzazione mi ha convinta.
Trovo molto dolce che questo Regulus sopravvissuto decida di infischiarsene dell’opinione di Silente e vada da Harry, perché lui dovrebbe stare con i suoi genitori o con Sirius e la situazione attuale semplicemente non è giusta. Ed è vero, pur comprendendo le motivazioni di Albus non è proprio giusto che un bambino debba vivere in quelle condizioni. Ma non divaghiamo.
Sappi che ho amato la sua frecciatina su “com’è cresciuto Sirius”, è stupenda.
Anche Kreacher, nella sua unica battuta, è decisamente IC, così come ogni riferimento ai Dursley è assolutamente calzante.
Resa bambini: 3/3
La tua resa di Harry bambino è a mio parere assolutamente perfetta. Trovo il suo approccio alla realtà assolutamente realistico per un bimbo di sei anni (uno magico, comunque).
In particolare ho molto apprezzato i riferimenti al “nome lungo e strano come nei libri” di Regulus (e il conseguente riferirsi a lui semplicemente come signor Black) e alle “parole che Harry non aveva ancora imparato a scuola”. Sembrano dettagli, ma sono proprio tocchi del genere a garantire realismo e permettere al lettore di entrare in sintonia con il narratore. Davvero un ottimo lavoro!
Bonus: 0/2
Totale: 22,3/27 |