Recensioni per
Il frastuono delle cose invisibili
di _camus_

Questa storia ha ottenuto 19 recensioni.
Positive : 19
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
02/04/22, ore 17:18

Ciao, era un sacco di tempo che non passavo di qui! Sbirciando in giro sono stata attirata dal titolo di questa one shot. Devi sapere che quest’anno ho deciso di recuperare qualche anime che non ho mai visto o che ho lasciato a metà e non so perché ho deciso di iniziare da Naruto. Da uno breve, insomma. XDDD
Inoltre, non mi ricordavo dove lo avevo mollato così ho iniziato da capo…
Ho visto da poco gli episodi a cui fai riferimento in questo racconto, quindi ricordo perfettamente ogni cosa, e mi sono immersa subito nell’atmosfera di quei giorni.
Tra l’altro quell’episodio mi aveva colpito particolarmente proprio per la reazione di Naruto. È un ragazzo testardo, che non molla mai, sostenuto da un ottimismo quasi esagerato (e anche un po’ fastidioso XD) che sembra essere in grado di trovare una soluzione a tutto, o perlomeno di volerla cercare. Vederlo disteso sul tatami, silenzioso e depresso, dimostra quanto dura sia quella situazione per lui. È come se si fosse reso conto di aver raggiunto un punto di non ritorno e, soprattutto, di essersene accorto troppo tardi.
Sapere che perfino Sakura ha abbandonato la speranza di veder tornare a casa Sasuke ma, anzi, lo vuole persino uccidere, è un altro pugno nello stomaco. Lui e Sakura si sono sempre sostenuti a vicenda, e trovare Sasuke era il loro obiettivo comune; ora è rimasto solo. È un momento di tristezza e depressione, ma anche di profonda riflessione, che lo porta a guardarsi dentro e a mettere in discussione sé stesso.

Sakura poi gli ha fatto un’improbabile dichiarazione d’amore per convincerlo che la sua promessa di riportare a casa Sasuke non ha più importanza, senza rendersi conto che quella promessa, prima di tutto, Naruto l’ha fatta a sé stesso. E quella promessa la deve mantenere a tutti i costi, perché per lui è troppo importante, è il suo modo di essere ninja. Riportare a casa Sasuke è la sua missione, ciò che viene prima di tutto.
Mi ricordo uno cambio tra Naruto e Sasuke. L’Uchiha lo canzona dicendo che se invece di cercarlo avesse impiegato più tempo ad allenarsi sarebbe già diventato hokage. E lui risponde qualcosa come “Come posso pensare di diventare hokage se non riesco nemmeno a salvare un amico?” Una frase che dice molto sul suo modo di pensare. La sua vita è stata difficile e piena di sofferenza, è sempre stato solo e i pochi amici che ha sono per lui come dei fratelli.

Mi piace molto questa idea della voce narrante che parla a Sasuke in prima persona e gli parla di Naruto, come un narratore che può vedere entrambi. Sembra quasi una coscienza di Sasuke, come se lui potesse immaginare cosa sta succedendo nel cuore dell’amico. In effetti Sasuke sa perfettamente il dolore che ha dato a Naruto abbandonando il villaggio e prendendo questa strada, sa quanto fosse importante per lui riportarlo a casa, è quindi in grado di immaginare quale sia lo stato d’animo in questo momento.

Mi è piaciuta tantissimo questa indagine sui sentimenti di Naruto e di Sasuke, hai scritto una storia bellissima, veramente intensa e piena di emozioni. Come sempre, il tuo stile di scrittura è molto elegante ma sempre fluido e piacevolissimo da leggere.
Un saluto e alla prossima! :)

Recensore Junior
13/10/21, ore 22:21

Ciao!
Eccomi qui come promesso in questo fantastico tuffo nel passato.
Devo dire che tra tutti i momenti, questo è quello che descrive al meglio il rapporto del trio (che sia nel senso romantico o per l'"amicizia", non sono mai stato un grande shippatore ai tempi di Naruto, ma apprezzavo già abbastanza l'opera al punto da lasciarla nel mio cuoricino fino a oggi) e lo hai fatto in un modo molto particolare.
Questa seconda persona, il modo di affrontare l'argomento come fosse un rimprovero a sottolineare le conseguenze delle sue azioni. Quello che ha fatto e la conseguenza su tutto il villaggio e gli altri, soprattutto per quanto riguarda il povero Naruto che si è subito la botta peggiore.
Poi entrano in gioco le ship e da quanto ho capito è Sakura quella di troppo nel "triangolo" e quella che si becca il peggio dei due.
In particolare non so se hai reso meglio le sensazioni che l'interlocutore di Sasuke gli vuole trasmettere o buttare in faccia come accuse, o il fatto stesso che Naruto in questo caso riesca a tirare fuori un odio puro da un personaggio come Naruto.
Devo dire che è stata una lettura veramente piacevole e scorrevole, un'ottima storia per rievocare vecchi ricordi e (s)piacevoli sensazioni :)
Alla prossima e grazie ancora per lo scambio, ho più che apprezzato passare qui e chissà, magari ci ribeccheremo ^^
Miky :)

Recensore Veterano
14/03/21, ore 16:22

Uno scritto che lascia riecheggiare nella mente note di desolazione, di distruzione inesorabile e di malinconia irreversibile. Qualcosa che ti scuote l'anima, lasciandola vibrare e disperdersi nella caos di un dolore tanto forte quanto impareggiabile.
Ciao, cara. Inizio così questa mia recensione, sebbene in ritardo, ma intrisa dell'ammirazione scaturita dalla tua prosa così incisiva, così determinata e spietata al contempo. Inimitabile la tua bravura nel lasciar provare al lettore - come se stesse vivendo queste tristi vicende in prima persona - che ti legge e sprofonda nel tuo mondo delineato nella crudeltà di un sogno infranto. Ho trovato questa tua OS davvero destabilizzante, perché ti costringe a restare con gli occhi incollati allo schermo dall'inizio alla fine, per poi lasciarti tirare un sospiro affranto una volta giunti all'epilogo.
Naruto scruta, osserva e proietta nella propria mente quanto ha dovuto vivere. Sakura, logorata dall'amore che prova, mette fine all'operato dell'oscurità. E poi Sasuke che, attratto, si lascio inghiottire dalle tenebre, offuscato e perso per sempre.
Naruto è consapevole (e non vuole) di non poter tornare indietro, di non poter sistemare o aggiustare le cose; può, semplicemente, restarsene fermo, a lasciarsi sopraffare dal dolore di quella consapevolezza che lascia ben poco spazio alla speranza. Niente sarà più come prima e niente potrà cambiare il passato. E si lascia andare, si lascia tramortire, da questa struggente tristezza che lo imprigiona nei meandri della propria mente. La neve precipita copiosa, come l'inesorabile volere di un destino che non ha avuto pieta alcuna - neppure per loro tre, che da sempre sono stati uniti da un legame profondo e celato nell'immensità dell'anima. Ma ora tutto è crollato. Nessun lieto fine, nessuna speranza. Solo distruzione, e caos ed oblio.
Questa tua OS mi ha portata indietro nel tempo, quando seguivo l'anime con l'entusiasmo degno di chi imprime davvero poco per sognare.
Ti faccio i miei più sentiti complimenti, sei davvero brava.
Spero di poter rileggere presto qualcosa di tuo <3.

Alla prossima,
Kseniya

Recensore Junior
11/03/21, ore 13:11

Io credo di doverti delle scuse abissali.
Un po' per curiosità, un po' per riempire la pausa che sto facendo dallo studio, ho deciso di riaprire EFP - ERANO MESI CHE NON LO APRIVO.
E niente: sostanzialmente ho premuto sulla sezione "storie da recensire" e vi ho trovato questa e mi è venuto un mega flash di uno scambio per cui inizialmente ero in ritardo e che poi ho rimosso dalla mia mente - complice il fatto che non sono letteralmente più entrata nel sito. Perciò scusa, davvero, mi sento un sacco in colpa.
Però sono qua adesso, e spero che in qualche modo possa andare bene comunque.

Ebbene, sono sicura di aver scelto questo racconto innanzitutto per il titolo che ho trovato non solo evocativo, ma anche capace di portarmi a degli episodi specifici della mia vita che non saprei descrivere con parole diverse da quelle del tuo titolo.
Così, mi ritrovo qua, a leggere un incipit che fin da subito mi rattrista a causa del collocamento temporale in cui si inserisce. "Qualcosa si è rotto" e per quanto ritengo che il carissimo Kishimoto abbia eccessivamente allungato la zolfa nella parte finale del manga senza avere la capacità di reiventarsi e piuttosto riproponendo le medesime tematiche e dinamiche all'infinito, ricordo perfettamente il senso di vuoto provato ogni volta che mi ritrovavo di fronte a quegli ennesimi confronti tra i due ragazzi.
E Naruto... Naruto da perfetto protagonista di shonen... ancora sperava e ancora ci credeva. Per questo, ritrovarsi di fronte alla consapevolezza di essere l'unico che ancora non avesse abbandonato la causa era ancora più doloroso da leggere, soprattutto perché io sarei stata sicuramente tra quelli che ormai senza troppi rimorsi gli avrebbe detto "ehi, quella è stata la sua scelta, basta, hai già tentato abbastanza".

La canzone l'ho trovata perfetta. Confesso che leggendone il testo non sono riuscita a capire cosa fosse così sono andata a sbirciare in fondo e ho scoperto di non conoscerla. Ho ritenuto comunque doveroso metterla in sottofondo, per calarmi maggiormente.
Così, quello a cui assistiamo è proprio un excursus nelle consapevolezze del biondo rispetto al punto in cui tutti loro sono giunti... così distante, così distanti, da quello da cui sono partiti e dalle persone che erano in quei tempi lontani. Sasuke, così interpreta un ruolo specifico: è divenuto il simbolo di quella guerra che ancora viene perpetrata. Tolto di mezzo lui, sarà davvero pace?
Mi rendo conto che questa non è proprio una recensione, mi pare una serie infinita di sproloqui e spunti di riflessioni cui il procedere con la lettura mi sta ispirando. E il fatto è che le tue parole sono proprio un susseguirsi di sofferenze, quelle di Naruto, quelle di Sakura - con i suoi innumerevoli "solchi dell'abbandono scavati sul volto", quelle dei maestre, degli amici e dei compaesani, le sofferenze dell'intero villaggio. Sofferenze di cui Naruto sente il peso, lo stanno schiacciando e allontanando dalla forza che lo ha sempre caratterizzato, possiamo biasimarlo?
(comunque per la serie canzoni deprimenti: il mio spotify dopo il tuo brano ha fatto partire in automatico Alone dei Melancholia... very funny eheh)

Ho davvero apprezzato come tu abbia, in certo senso, ripreso le fila di tutto il percorso che ha caratterizzato il trio (ovviamente non solo, la mia è solo una semplificazione) partendo dal Quartetto del Suono, ma proseguendo nelle numerose difficoltà che hanno dovuto affrontare e approdando fino a uno dei momenti culmine di tutto il manga (e anime).
Ricordo perfettamente che ero seduta sul divano di casa di mia nonna quando vidi il primo di quegli episodi che mi distrussero il cuore. La battaglia alla Valle dell'Epilogo era quella cosa che mi fece capire che una singola persona non bastava a risolvere una discussione, la lotta di uno non era sufficiente a trattenere un'amico dall'andarsene. Io questo, ai tempi, non lo credevo possibile. Sasuke e Naruto erano sempre stati l'emblema di quell'amicizia sì ardua, ma anche indistruttibile e invece si era spezzata e frammentata, proprio come era accaduto a Sasuke nel corso del tempo.

Pff, non mi soffermerò sul rapporto tra Itachi e Sasuke: probabilmente il rapporto più altalenante e pesante da digerire e leggere di tutto il manga. Kishimoto è stato infinitamente cattivo nei loro confronti. Il pollice di un Itachi morente sulla fronte di Sasuke è un istante che impresso nella mia mente che al solo pensiero mi si velano gli occhi di immensa tristezza.
"Ma non commetterà ancora lo stesso errore: non si metterà più in mezzo tra te e il tuo destino." Ebbene, se da una parte sì: Naruto potrebbe aver peccato di arroganza nel ritenere di essere in grado di riportare Sasuke a casa; forse se avesse coinvolto le persone più esperte di lui le cose sarebbero potute andare diversamente. Però... davvero ci crede in quello? Davvero non sarebbe disposto a mettersi in mezzo ancora e ancora, affidato a quella minima probabilità che stavolta il risultato sia differente?

"In quell’occasione Naruto l’aveva fatto: dentro ai tuoi colpi era riuscito a percepire tutto il rancore e la disperazione che provavi, senza però comprenderli sul serio". Anche qua: i pugni li ho sentiti io a leggere questa frase, a ricordarmi del dolore di Sasuke e del tentativo - vano - di Naruto
di cercare di accoglierlo un po' dentro sé sperando di alleggerire un po' l'amico. L'esito finale furono solo numerosi lividi e ferite non rimarginabili.

Yamato risveglia Naruto dai suoi pensieri e quest'ultimo, ripercorre un'ultima volta mentalmente le reazioni che prevede che tutti loro avranno di fronte all'ennesimo incontro con Sasuke e lì, a quell'immagine, prende coscienza di quanto fosse impossibile quello di cui stava cercando di convincersi: non è assolutamente pronto.
Per concludere i miei svasi, quindi, non mi resta che dirti che ho profondamente apprezzato che tu abbia colto e approfondito uno dei pochi attimi di insicurezza di Naruto rispetto all'evolversi della situazione (come giustamente sottolinei nelle tue note: di norma è caratterizzato da una positività talmente portata all'estremo che il desiderio può essere solo quello di prenderlo a pugni per farlo smettere eheh). Di scorci di questo tipo, nell'intera opera ve ne sono, certo, ma solo di rado riguardano il protagonista, quindi ben venga quando un autore restituisce umanità, insicurezza, indecisione e sofferenza a tutti quei personaggi fin troppo affossati dalle loro stesse caratteristiche.
Anche io ho visto l'angst ovunque, ma ammetto che non avrei voluto nulla di diverso e anzi, potersi prendere un po' di spazio per legger qualcosa che senza peli sulla lingua farà star male, mi ha fatto estremamente bene.


Ok, credo di essermi dilungata abbastanza. Credo di aver voglia di rivedermi ancora una volta Naruto, quindi davvero ti ringrazio: come in tutti i tuoi testi che ho letto in precedenza, anche questo mi ha un po' preso l'anima e tagliata a fettine, ma lo ha fatto con delicata franchezza, quindi... bello, proprio bello.

alla prossima e scusa ancora,

Bongi <3

Recensore Junior
22/01/21, ore 10:43

Ciao!
Sono Cristina, la ragazza dello scambio.
Non ricordo, ti avevo già lasciato una recensione?
Se no, ti chiedo scusa per il ritardo, ed eccomi!
Se si, non mi dispiace lasciartene una in più!
Allora, devo ammettere che è scritta veramente bene, sia Naruto che Sakura sono entrambi molto IC e l'ho apprezzata molto questa cosa, anche perchè quando si parla si Sasuke (ed in particolare quel momento che hai raccontato) è un attimo andare OOC, soprattutto con Sakura.
L'ambientazione rispecchia molto un ep dell'anime (che ora non ricordo che numero, ma mi sembrava di rivederlo, quindi brava).
Anche la song aiuta, perchè il testo rende tutto molto introspettivo (cosa che personalmente adoro) esaltando quelle che sono le emozioni preponderanti di tutti.
Non ho notato particolari errori di grammatica, lettura molto fluida.
à la prochaine,
Cri

Recensore Veterano
07/01/21, ore 13:59

Ciao
Ecco la lettura di questo testo mi fa capire che non mi ricordo più nulla di Naruto. Però devo dire che mi è piaciuta molto la tua storia. Mi piace quando un autore riesce a trasmettere in ciò che racconta le proprie emozioni. perché è questo che deve sentire chi legge delle emozioni. E queste vengono trasmesse soprattutto quando un testo è scritto bene.

Non sono una persona di molte parole quindi non mi dilungherò molto ma ti faccio i complimenti per il tuo modo di scrivere.

A presto

Nuovo recensore
06/01/21, ore 13:46

Ciao! Ho trovato il tuo profilo sul giardino di EFP e mi sono messa a sfogliare la lista delle tue storie. Ho trovato il titolo di questa molto interessante... "Il frastuono delle cose invisibili". Ho pensato subito alle emozioni represse, ai pensieri non trasformati in parole che ti consumano dentro; alle vite distrutte da silenzi insormontabili che stanno lì, a bloccare come muri di cemento armato il flusso di tutta la verità che viene dal profondo dell'animo. 
Ed eccolo qui: Naruto piegato dal dolore, che ne ha viste e vissute troppe per credere che andrà bene anche stavolta. Naruto che ha perso Jiraiya, all'improvviso consapevole che anche la famigerata quiete dopo la tempesta può oscurarsi di nuovo, eclissata da una tempesta ancora più grande. La vita è una giostra che non si ferma mai e sei costretto a correre senza mai fermarti, né sapere dove ti fermerai. Non c'è spazio per illusorie speranze. Forse solo per una certa stanchezza e un ottimismo poco autentico, messo lì giusto per darsi un minimo di coraggio: per gli altri, più che per sé stessi. 
Questa maturità che hai espresso mi ha colpito molto. Sono molto soddisfatta di questa lettura: non solo per il tema trattato magistralmente, ma anche per la tua scrittura scorrevole, la sintassi e la grammatica impeccabili. E ti ringrazio, oggi mi hai arricchita. 

Nuovo recensore
03/12/20, ore 21:54

Ciao! Eccomi qui per lo scambio.

«Credo che Sakura ami a tal punto Sasuke da non poter sopportare di vederlo sprofondare sempre di più nelle tenebre» ha congetturato Sai, probabilmente con ragione.
Davvero l’amore può spingersi fino a un tale punto di non ritorno?

Voglio iniziare così perché è stato uno dei pezzi che mi sono piaciuti di più. Mi è piaciuta anche l'intera One-Shot ma c'è sempre un pezzo di essa che ti rimane dentro e a me è successo con questo paragrafetto, che lascia una domanda così profonda alla quale davvero non si trova risposta ma che, istintivamente, ti verrebbe da dire di sì.
L'amore può spingersi molto a fondo. Sia in luce che in oscurità.
E qui ho percepito davvero tutto questo, benché del fandom di Naruto io sappia ben poco eh. Ma anche così ho potuto buttarmi a 360° nella storia ugualmente. E mi è molto piaciuta. Ho apprezzato il tuo stile, davvero impeccabile, e la si legge in un modo molto fluido.
Complimenti! Piacevolissimo scambio.
Alla prossima,
Venera W.R. Jophiel.

Recensore Master
29/11/20, ore 23:11

Buonasera cara, quanto tempo! E che piacere averti ritrovata, ed ora mi fiondo su questa OS nel fandom di Naruto, perché nonostante sia passato almeno un anno dall’ultima mia pubblicazione su questo fandom, sento ancora aria di casa quando torno da Kishimoto. Entro in un momento decisamente strong, lo ammetto, e già mi piace, perché di fatto è carico di un angst che stringe il cuore – non solo quello di Naruto, sappilo, il mio pure! – e chiude la mente in una morsa dolorosa, pungente, che si fa sempre più stretta. Il procedere nell’introspezione profonda e cruda di Naruto mi porta a sentire vividamente ciò che sta provando, il confronto con gli altri e le sensazioni che vengono mostrate, il cambiamento di atteggiamento di tutti coloro che lo circondano… ma ciò che più gli fa male, e che provoca dolore anche a me, è vedere Sakura, il suo andare imperterrita nella direzione che si è prefissata, quella dell’uccisione di Sasuke per mano sua.
Colei che desiderava seguirlo, o riportarlo indietro a qualunque costo. Lei, che lo amava, e che ora mostra di volerlo eliminare con tutta se stessa: questo sta lavorando molto nell’emotività stessa del ragazzo, e lo vedo, sempre più chiuso, sempre più apatico, con un peso costante all’altezza del cuore a rendergli difficile qualunque cosa.
Non c’è un lieto fine qui, non c’è quella sensazione che tutto potrà andare bene, che Naruto o qualcun altro riuscirà a risolvere la faccenda, o parte di essa, prima della conclusione del racconto. Io e te sappiamo come sia andata a finire, certo, lo sappiamo e potremmo parlarne per ore intere, però qui il lavoro straordinario di introspezione, di dolore, di sensazioni, scrutando in pieno nel piano emotivo del protagonista, mi ha stupita in modo meraviglioso: amo leggere ogni genere di storia, ma io e l’angst spesso andiamo a braccetto in giro per EFP e Wattpad alla ricerca di cose da leggere, e sono contenta d’aver trovato questa, perché mi ha soddisfatta pienamente. La caratterizzazione precisa e curata del personaggio, i riferimenti perfetti alle parole utilizzate nell’opera originale, creano un mix di nostalgia del canon che mi ha fatta battere il cuore: sarò sentimentale, ma quando si tratta del fandom che mi ha portata ad iniziare a pubblicare su EFP, non posso farci niente.
Il testo è scritto in modo chiaro e pulito, preciso in ogni sua parte, con il chiaro riconoscimento delle citazioni con l’utilizzo del grassetto corsivo; la lettura segue il suo ritmo, accompagnata dalla neve che Naruto ritrova durante il summit dei Kage, che fa da contorno silenzioso ad una vicenda che mangia cuore e anima di chi la sta vivendo. Sale, sale come l’agonia provata dal protagonista, per poi ridiscendere verso l’apatia che gli attanaglia la gola fino quasi alla fine. E no, sappiamo che Naruto non è pronto a tornare, ce lo dice il suo corpo, parlano le sue reazioni, urla la sua mente.
Ognuno può interpretare tutto questo come vuole, ship o non ship – io sono di parte, li shippo da quando ho avuto modo di leggere e vedere l’opera – ma di fatto, sappiamo che tutto questo è assolutamente canonico in ogni sua parte, ed è per questo che adoro il modo in cui tu sia riuscita a scavare così tanto in lui. Alla prossima cara, buon lavoro e buona ispirazione! :3

Recensore Master
29/11/20, ore 11:08

Ciao Camus, eccomi per lo scambio.

Avevo proprio voglia di un po' di angst, e me ne hai regalate a palate con questa tua shot. In realtà mi sono sempre domandata quanto devastante fosse stato per Naruto e Sakura il tradimento di Sasuke. Quneto dolore abbia si sia lasciato alle spalle Sasuke a causa delle sue decisioni lui non lo sa', qunato sia lacerante il dubbio e il vuoto che ha lasciato in Sakura - che lo ama e lo amerà sempre - e Naruto, che gli vuole bene più che a un fratello. Decidere di cacciare e uccidere l'amico e il compagno di un tempo deve essere terribile, e Naruto lo sa'. Lo sente e lo immagina, sperando in cuor suo che il panorama invernale innevato di neve bianca non si insozzi del colore rosso del sangue di chi, per forza o per dovere, dovrà partecipare alla caccia. Naruto non è pronto e non lo sarà mai, ma alla fine, pur non volendolo, dovrà seguire gli ordini e suoi compagni. Hai saputo dare un senso ad ogni sua emozione, nella terrificante consapevolezza di non potersi sottrarre all'inevitabile, ma soprattutto di non aver saputo mantenere la promessa fatta a Sakura di riportarlo indietro... L'ho trovato straziante, ma allo stesso tempo forte e potente dal punto di vista emotivo di Naruto. Una lettura più che bella, con uno stile fluido e d'impatto... Mi hai fatto provare un brivido, e per ciò ti ringrazio. Il disegno spiega molto bene il tutto, l'immagine della desolazione che prova Naruto è molto chiara, complimenti.

Tea.

Recensore Master
19/11/20, ore 12:41

Ciao cara! Eccomi dunque di nuovo sui tuoi (da me sempre apprezzatissimi) lidi.
Ma quanto hai ragione a dire che Naruto, sempre felice, fiducioso, entusiasta di tutto è stato massacrato e buttato a terra dalla constatazione che Sasuke era, forse, irrimediabilmente perso, tanto che addirittura Sakura ha pensato di ucciderlo? Troppa, davvero troppa ragione.
Tremendo pensare che chi ama Sasuke più di ogni altra persona al mondo progetti di ucciderlo, non è vero? Però si arriva ad un certo punto che si è stanchi, che si capisce che qualunque cosa si faccia non è mai abbastanza, perennemente insufficiente, e allora si lascia andare e, come con gli animali che tanto amiamo, si arriva ad un punto che l'egoismo di tenerli con noi è sopraffatto dalla voglia di essere liberi - noi e loro - e allora si portano dal veterinario e si fanno sopprimere. Così è per Sakura, che si è distrutta nell'attesa e nella speranza di poter riportare indietro Sasuke, ma che a un certo punto non ce l'ha più fatta, si è messa in dubbio, ha capito che forse Sasuke non vuole essere salvato e che il resto del mondo - Gaara, Sai, il Raikage - hanno ragione e l'unica soluzione è eliminarlo. Così Naruto perde anche l'ultimo sostegno e se combattere una guerra in due è difficile, ma sopportabile e fattibile, essere solo contro il mondo diventa insostenibile e Naruto è troppo giovane per fare tutto da solo.
L'odio di Sasuke è così radicato, così profondo e al tempo stesso (a parer mio) mal direzionato (nel senso che sembra sempre alla ricerca di un capro espiatorio, poco conta che sia quello giusto, quello vero) che è difficile cercare di porvi rimedio, per Naruto poi mi pare quasi impossibile, lui che non odia realmente nessuno, lui che dà la possibilità di spiegarsi, che dà sempre una seconda possibilità (sono così diversi che a volte penso sia impossibile che siano amici). Naruto che si trova in mezzo a Sasuke e a Sakura, non più in modo ridanciano e "geloso" come un tempo, ma in un modo che lo vedrà assistere alla morte di uno dei due, alla distruzione di una (se non di entrambe) le colonne portanti della sua vita. E Naruto pensa, come non ha mai fatto. Si ferma, riflette, considera migliaia di scenari, decide di lasciar fare a chi ne sa più di lui, a chi è più in grado di portare a termine la missione (anche se sono convinta che Kakashi perderebbe un pezzo - l'ennesimo - nel caso riuscisse ad uccidere Sasuke).
E poi il finale, comprensibile. No, Naruto non è pronto a tornare indietro, a lasciare che qualcuno che non è lui si occupi di Sasuke, perchè è il suo compito, è la sua promessa e nonostante tutto sono convinta che farebbe qualsiasi cosa per portare a termine la sua missione.
Mia cara, tornare a leggere qualcosa di tuo è bellissimo. Nonostante l'angst e il tema non proprio felice, la musica che permea la storia regala a modo suo la pace e io me la sono goduta dall'inizio alla fine. Spero di tornare presto a leggere una delle tue piccole opere d'arte su Naruto, Sasuke e il loro rapporto così strano.
Un bacio e a presto (prestissimo, ti prego), L.

Recensore Master
26/08/20, ore 22:20

Ciao! ^^
Sono qui per la seconda recensione premio per il contest degli haiku, perdona il ritardo!
Tu prima o poi mi spezzerai definitivamente il cuore, me lo sento. Ogni volta che apro una tua storia respiro profondamente perché giuro che l'angst trapassa praticamente solo dal titolo, e ogni volta credo di essere pronta, e invece niente, mi distruggi puntualmente!
Comunque, ovviamente questa storia l'ho adorata. Eppure l'angst lo detesto. Le storie angst introspettive per me sono le più complicate da scrivere in assoluto, perché devi letteralmente sviscerare l'anima dei personaggi che tratti e sanguinare, e tu ci riesci sempre alla perfezione, straziando ovviamente anche il lettore!
Allora, intanto mi metto immediatamente le mani avanti perché sono veramente fusa, purtroppo sono sotto sessione e il mio cervello a quest'ora non è più in grado di scrivere recensioni decenti, quindi perdonami in anticipo!
Tornando a noi, dicevo. Mi è piaciuta tantissimo questa storia! So di dirtelo spesso, ma adoro il tuo stile alla follia. Sei sempre molto densa, estremamente d'impatto, mi fai pensare al mare mosso e alle onde che s'infrangono infuriate contro gli scogli, e nonostante comunque tu sia piuttosto 'ricercata', non sei mai ostica e riesci sempre a proporre periodi scorrevoli e fluidi, che però colpiscono il lettore proprio nei punti giusti! In più, ripeto, la tua introspezione è fenomenale. Hai davvero trattato alla perfezione tutte le sensazioni dei personaggi, Naruto in particolare l'hai mostrato in un momento di fragilità che ho trovato veramente meraviglioso, mi è sembrato proprio simile a un fiocco di neve in balia del vento e destinato a sciogliersi! Io lo adoro come personaggio, anche la sua iper-positività (ma forse perché caratterialmente siamo molto simili, anche nel fare chiasso), però davvero ho apprezzato moltissimo che tu invece abbia scelto di soffermarti su questo lato nascosto e umano che possiede, anche perché poi sono in questi momenti che si capisce quanto alla fine sia un personaggio tridimensionale (e non appunto la solita scimmietta urlante, passami il termine, scusami di nuovo ma sono fusissimissima), e insomma tu sei riuscita sicuramente a tratteggiare, ad approfondire e a conferire tanta, tanta densità sia al suo personaggio che al momento in sé che anche alla sua anima. Mi è sembrato letteralmente di poterla toccare, e in questo sei stata fantastica. Riesci sempre a trasmettere davvero la parte più nascosta delle persone di cui parli, cioè praticamente mi sembrava di stringere in mano il suo cuore che batteva! Sei molto evocativa, ecco, e un sacco suggestiva.
Vabbè, mi sono persa. Come sempre. Mi è piaciuto tanto l'utilizzo delle citazioni, ho notato che lo fai spesso e adoro questa caratteristica, conferisci ancor più veridicità al tuo testo, e ho adorato il tuo modo di trattare Sakura. Ma più di tutto ho apprezzato tantissimo la scelta della narrazione, mi è piaciuta tanto questa voce narrante esterna, alla quale ho potuto attribuire un'identità in base alle sensazioni che ho provato leggendo la storia!
Poi, sinceramente, il finale.
«Allora, Naruto, sei pronto ad andare?»
No.
Allora. ALLORA. Cioè, mi hai distrutto dall'inizio alla fine, ma io ti giuro che questo 'no' finale mi ha stroncato ma roba che proprio ho il cuore accartocciato!! Ha fatto un male cane, ma l'ho trovato GENIALE. Io ti giuro che boh mo mi metto a piangere ma credimi credo sia uno dei finali più belli che abbia mai letto. Cioè, è veramente una pallottola, ma proprio che ho sentito il 'BUM'. E scusa sta emergendo la parte pazza della fangirl che è in me, ma credimi che sei stata un genio. Cioè, il testo è tutto geniale, ci sono metafore e frasi che mi hanno lasciato basita per il loro contenuto e per la forma con cui le hai proposte, ma veramente questo finale mi ha proprio fatto sbarrare gli occhi, è stato un calcio in bocca. L'ho trovato perfetto, praticamente tutto il dramma che hai costruito è letteralmente esploso con queste due ultime righe, sei stata assolutamente geniale.
Io adoro i finali ben fatti e riusciti, perché sono per me molto difficili da scrivere, quindi davvero mi sto crogiolando nonostante questa storia mi abbia stremato l'anima.
Vabbè. Ripeto, scusa la confusione ma credimi ho il cervello che mi scoppia, grazie però per avermi dato l'occasione di leggere questa storia, l'ho trovata magnifica e sei un'autrice dalla quale davvero imparare tanto!
Ti ringrazio ancora, e spero che tu stia bene, un abbraccio! ♥

Recensore Junior
26/08/20, ore 12:57

Ok, eccomi per lo scambio a catena.
Caspiterina per essere una oneshot è bella lunga e mi piace tantissimo. All'interno del testo l'introspezione è stata nitidissima e non ci sono ripetizioni continua, come spesso accade. Lo scenario narrato dal narratore è perfettamente immaginabile e le parole utilizzate rendono chiaro lo stato d'animo provato dal personaggio. La descrizione di Naruto lascia pensare a due tipi di rapporti con Sasuke, infatti lo hai detto anche nelle note. Si può pensare che il suo affetto per l'amico è talmente forte che potrebbe sfociare in qualcos'altro.
La neve che cade lascia immaginare un cuore freddo che piange.
Anche la frase :Lo sai, Naruto, che se entrambi gli avversari sono ninja di alto livello possono leggersi a vicenda nella mente, quando i loro pugni si incontrano? Le parole non servono. E tu, Naruto, riesci a leggere nella “vera” mente? Riesci a leggere nella mia mente?», mi dà da pensare che quelli che permette di leggere le rispettive menti, non sia la potenza, ma bensì l'affetto.
Comunque bella storia, mi ha davvero toccata, inoltre è scritta bene, non ho trovato errori di rilevanza e la terminologia usata permette di comprenderne appieno il senso e le emozioni.
Arrivederci

Recensore Master
14/08/20, ore 16:03

Carissima camus,
è sempre un piacere tornare su questi lidi e, a dirla tutta, mi mancava un po' farmi strattonare l'anima e strizzarla come uno straccetto, come solo tu sai fare e, anche stavolta, sei riuscita a colpirmi in pieno viso con uno schiaffo che lascerà il segno. Questa storia è oro puro. Con questa storia hai sviscerato lati dell'animo umano che vanno più a fondo dell'oscurità stessa del cuore e se si pensa che è Naruto, il perno, allora è ancora più straziante.
Le persone col sorriso perenne sono sempre le più tormentate e Naruto è, a mio parere, il personaggio di opere orientali che definisce tutto ciò con una certa sicurezza.
La cosa che però mi ha colpito di più è la narrazione da te scelta che, come sottolinei nelle note, è un narratore estraneo, non è Naruto. Io l'ho percepito come una coscienza dura e cruda che racconta a Sasuke cose che Naruto stesso non ammetterebbe mai ma, quello che più ho amato è il fatto che, da qualsiasi prospettiva la si vede, Naruto resta un'orbita che gira intorno a Sasuke e che ne assorbe ogni conseguenza: non solo quelle dell'amico sparito, ma anche di quelli che lo circondano. Le sue riflessioni sono umane, mettono a confronto ogni cosa, non tralasciano dettagli, per quello sapere che Sakura, che per Sasuke avrebbe fatto ogni cosa, ora lo vuole uccidere personalmente lo annichilisce... tanto quanto sapere che Itachi, lo sterminatore dell famiglia Uchiha, ha sempre fatto tutto in funzione di suo fratello e per assicurargli una vita diversa, migliore. Una speranza che Naruto ha visto nei suoi occhi, al di là della facciata impassibile che Itachi metteva sempre su. La cosa peggiore è che Naruto sa quanto questa verità pesi sulle spalle di Sasuke e nel suo cuore, riempiendolo di sensi di colpa. Di troppi e se...
Fa male sapere che Naruto sia così empatico, con il resto del mondo; che incanali e assorba ogni emozione dal resto del mondo e si improvvisi custode di sofferenze non sue. E delle emozioni di Sasuke si è sempre fatto contenitore, ma è talmente carico d'odio che nemmeno lui può sostenerlo più addosso, perché è troppo persino per lui e questo è un concetto meravigliosamente decadente perché, invece di esplodere e spaccare tutto, Naruto va in frantumi e perde pezzi di sé. Piuttosto che odiare a sua volta, si sgretola. Un'immagine meravigliosa (e un'interpretazione tutta mia che spero di aver colto).
Non so che altro dire, questa storia mi ha spiazzata, mi ha distrutta ma non è mai una sofferenza fine a se stessa. Come sempre prendi il lato umano dei personaggi, lo spremi e ci dimostri quanta sensibilità e carica emotiva tu abbia. Mi lasci senza parole e, non meno importante, ci lasci con un Naruto che no, non è pronto, ma a quella domanda non risponderà mai con la verità.
Sei incredibile, davvero. Leggerti è sempre un'esperienza, e io sono incantata.
A presto cara, e complimenti
Miry

Recensore Master
13/08/20, ore 12:00

Cara Camus,
quanto tempo era che non ti leggevo! Ho trovato molto interessante questa shot drammatica e intensa che, come fai giustamente notare nelle note, mostra un Uzumaki meno positivo e solido del solito. Ho molto apprezzato le sue riflessioni sul suo rapporto con Sasuke che, forse per la prima volta, mostrano anche dei ripensamenti e mettono in dubbio quell’incrollabile fede che il ragazzo ha sempre. E infatti non è pronto ad andarsene e risponde, per la prima volta, “no”, stupendoci. Il momento che spicca (almeno per me) è fissato nel ricordo, è quel combattimento in cui i sentimenti vengono espressi con i pugni, in una mescolanza tra abilità tecnica, guerriera e interiorità.

L’altro elemento che emerge è il senso di solitudine opprimente. Naruto è isolato, dato che Yamato dorme per tutto il tempo della shot e si risveglia solamente alla fine. È solo nel suo intento, perché il team 7 appare per la primissima volta diviso come mai nessuno e questo è ascrivibile alla scelta di Sakura. Nell’opera originale, Sakura è la tipica ragazza che senza alcun tipo d’incoraggiamento o segnale s’innamora dello studente-figo-senpai, illudendosi che il suo amore a senso unico possa fermare il ragazzo quando questi decide di abbandonare il villaggio. Nello Shippuden migliora molto come personaggio, ma la maturazione non intacca né il senso di colpa per quella notte lontana, né l’amore per Uchiha. In questo è alleata (e lo resta) di Naruto. Il team 7 sopravvive perché i membri rimasti, Haruno e Uzumaki, hanno come obiettivo il riportare Sasuke a casa, ma quando l’amore di Sakura deve trovare una valvola di sfogo nella vendetta e lei perde le speranze, Naruto si ritrova schiacciato da questa tremenda solitudine. La vicenda del triste Itachi <3 col suo rivelamento e la sua buona dose di orrore complica il tutto e rende il quadro meno limpido da qualsiasi lato lo si guardi.

È indicativo che Naruto provi dell’odio intenso verso Sakura (che lui in realtà adora da sempre), che quella che arrivi sia solo una voce “Sakura dice che”, che immagini l’immancabile vittoria di Uchiha e veda, quindi, distrutta la “famiglia” putativa che si è creato. C’è tanto da dire su questa storia e leggerti è sempre un piacere perché l’oggettiva bellezza del testo si lega sempre con un contenuto che spinge a riflettere. Bravissima <3
Shilyss

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