Recensioni per
In nome dei quattro
di Marti Lestrange

Questa storia ha ottenuto 7 recensioni.
Positive : 7
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
07/09/20, ore 23:55

Ciao Marti,
eccomi finalmente qui a recensire questa storia che avevo adocchiato già da un po’, ma a cui volevo dedicare un commento abbastanza approfondito.
Ammetto che ai tempi della prima lettura della saga non mi sono mai soffermata molto sui Mangiamorte e sulle loro emozioni, tutto questo è cambiato con la rilettura dei vari romanzi e Barty Jr. é stato il primo a scatenare opinioni contrastanti in me.
Trovo che tu abbia scelto le prospettive perfette per ognuno di loro: Bellatrix per la tortura, perché anche io la immagino come quella che più gode nel causare il dolore altrui, Rabastan per l’arresto, dandogli così la possibilità di pensare un’ultima volta al viso di Cassandra - che sento il bisogno di conoscere, quindi ti chiederò info quanto prima -, Barty per il processo, inserendoti perfettamente nel canon perché ci hai mostrato i suoi pensieri durante il processo e infine Rodolphus per l’arrivo ad Azkaban, per dargli la possibilità di fare le sue considerazioni sia riguardo al ritorno di Voldemort che al suo immenso amore per Bella. Trovo che la frase che precede l’ultima, quella che parla degli occhi di Bella che sono l’ultima cosa che lui vedrà , sia meravigliosa e che mostri in maniera inequivocabile la forza del sentimento che lega Rodolphus a Bella.
Sei riuscita a farmi sentire in sintonia con personaggi che si discostano molto da quelli che sono solita preferire; hai mostrato il loro lato più umano e li hai resi simili a coloro che fanno parte dell’Ordine, ricordandoci come la guerra tenda ad azzerare le differenze tra gli avversari.
Ho anche apprezzato moltissimo lo stile che hai scelto di utilizzare, variandolo e adattandolo al personaggio protagonista: nella flash di Bella vediamo emergere la follia, insieme, alla convinzione nei propri ideali, in quella di Rabastan il rimpianto per essere stati trovati, ma anche quello di non aver visto un’ultima volta Cassandra, quella di Barty é pregna della consapevolezza di non essere mai stato considerato dal padre - nemmeno nel passato - e quella di Rod invece dell’amore per la moglie e della convinzione che il Signore Oscuro ritornerà e li ricompenserà.
Lo stile che hai utilizzato è davvero meraviglioso e ho apprezzato moltissimo la scelta delle parole che hai sottolineato tramite l’utilizzo del corsivo. Tra le quattro sono indecisa se la mia preferita sia quella di Barty o quella di Rod, anche se propendo leggermente per quest’ultima perché amo quando le storie così brevi sono così incisive.
Complimenti, davvero, per questa raccolta.
Un abbraccio e alla prossima,
Francy

PS in effetti ho percepito delle vibrazioni tra Rabastan e Barty, credo e spero che alludessi a quelle... sennò ignorami pure!

Recensore Master
07/09/20, ore 17:11

Ciao Marti! Questa storia mi ha catturato da subito e finalmente riesco a passare, perdonami per il ritardo!
Partiamo dal titolo: mi è piaciuto davvero molto, rimanda immediatamente ai quattro mangiamorte e ho trovato bellissimo il collegamento morte - quattro che esiste nelle lingue orientali e che tu hai esplicitato in quella nota introduttiva.
Ho amato, poi, la struttura di questo tuo lavoro: quattro frammenti di storia, da leggere uno dopo l'altro e intrinsecamente uniti. È una storia unica che però viene raccontata in modo corale, affidando un pezzo ad ogni voce: così, Bellatrix racconta la tortura, Rabastan la cattura, Barty il processo e Rodolphus l'ingresso ad Azkaban. A proposito delle voci, devo dirti che ho apprezzato tantissimo la scelta della prima persona (e non è una cosa che dico a cuor leggero). Normalmente sono un po' scettica nel suo utilizzo (sia da scrittrice che da lettrice), soprattutto quando ci troviamo davanti personaggi forti come Bellatrix o Barty, ma tu hai saputo rendere benissimo la loro psicologia e lo stesso stile ha come rispecchiato l'andamento dei loro pensieri. In particolare mi è piaciuto il modo in cui enfatizzando su alcune azioni hai reso davvero conto di ognuno di loro, tanto che una parola stessa finisce proprio per cristallizzarli e per catturare tutta la loro essenza: Bellatrix ride (e lo fa anche quando la prospettiva cambia e a parlare è Barty), Rabastan ghigna, mentre Barty è descritto nella menzogna. Rodolphus rimane più in ombra, in effetti a lui è collegato il silenzio finale, eppure anche di lui offri una chiave precisa: all'inizio Bellatrix entra quasi nella sua mente, consapevole di esserne la padrona, e nel finale, infatti, è proprio Bellatrix il suo ultimo pensiero.
Ammetto che la parte che più mi ha colpito è stata proprio quella di Barty: hai indagato benissimo il rapporto con i genitori, soprattutto con la madre che crolla quasi come una comparsa di cui nessuno si cura.
Non conoscevo la canzone, ma credo tu l'abbia usata in maniera perfetta, anche per la scelta ad hoc dei versi - un po' per il "it takes your mind" che fa pensare alla pazzia dei Paciock, un po' per quel "trial" e, poi, soprattutto per l'idea stessa di esilio che Rodolphus nomina esplicitamente nel finale.
Insomma, spero si sia capito che ho amato questa storia. Mi è piaciuta l'impostazione stilistica, il modo in cui hai reso tutti e quattro i personaggi e anche il focus stesso come scelta dell'evento di cui hai voluto parlare. Una lettura molto interessante, per cui non posso fare altro che farti i complimenti!
Un bacio e alla prossima!

Recensore Master
01/09/20, ore 23:09

Ciao, Marti!
Ho pensato di sfoltire la lista partendo dalla serie dedicata al tuo Rabastan (infatti ci risentiamo tra pochissimo) e da questa storia che ho adocchiato quando l'hai pubblicata.
Devo dire che sono ancora scossa dal punto di vista di Barty: per quanto li abbia apprezzati tutti, la voce di Barty ha letteralmente invaso l'intero racconto e si è imposta con forza, con disperazione, in un urlo lancinante che mostra il lato più fragile e giovane di questo Mangiamorte che non ha avuto tempo di vivere, ma solo di imboccare una strada così sbagliata da averlo condotto alla distruzione totale non della propria vita, ma addirittura della propria anima. Il confronto gelido tra lui e il padre, la madre rannicchiata in se stessa, il disperato tentativo di essere salvato sono riusciti a scaraventarmi in una riflessione cui ultimamente ho dedicato particolare attenzione: Barty senior è cuore di pietra, rinnega il figlio e non presta orecchio alle sue preghiere, ma se non l'avesse fatto, se avesse usato clemenza, se avesse falsato il sistema, se l'avesse protetto in nome della famiglia, ecco, forse non sarebbe stato un cuore di pietra, ma un pessimo giudice sì, così come un pessimo attore di una guerra senza esclusione di colpi. Insomma, c'è sempre un giudizio, comunque si agisca, e ho sempre avuto il sentore che i due Barty fossero incastrati in una spirale senza via d'uscita, che li avrebbe resi in qualche modo reietti in ogni caso, dato lo stato delle cose.
Nello spazio del tuo racconto, questo giudizio che pende sui due emerge chiaro e tondo, e paradossalmente emerge proprio dal punto di vista di Barty, dal suo tremore, dalle sue preghiere, da chi attonito l'osserva, da quel padre che lo rinnega e lo fa scortare ad Azkaban assieme a tutti gli altri – rei di un peccato orribile.
In pieno contrasto con la reazione emotiva di Barty, troppo giovane forse per poter affrontare in maniera diversa la fine di tutto, vi sono le reazioni degli altri, che sin dalla tortura di Frank e Alice sfoggiano una sicurezza in più, una razionalità spietata che li induce a ghignare del dolore inflitto – ho pensato che fossero spregevoli, e di conseguenza trovo che tu abbia saputo dare perfettamente voce a queste caratterizzazioni. La conclusione, poi, vista attraverso gli occhi di Rodolphus è spietata e quasi spaventosa, perché c'è una punta di follia nella mansueta accettazione della prigionia, nel sentirsi rinfrancato dalla vicinanza di Bellatrix, nel credere realmente di essere dalla parte giusta e nel posto giusto – pronti a dimostrare fedeltà, quando Voldemort tornerà.
Strutturalmente parlando, è un racconto molto particolare nel suo narrare un unico grande racconto da quattro focalizzazioni diverse: si apre con la tortura dei Paciock, si passa all'arresto e al processo, sino alle sbarre che si chiudono alle spalle dei protagonisti. Non era semplice narrare un episodio simile filtrandolo attraverso quattro punti di vista diversi, per giunta in prima persona, quindi complimenti per questo. Non ho letto abbastanza di tuo per poter dire se sia o meno un tuo tratto stilistico, in ogni caso l'ho trovato davvero ben gestito!
Sono stata proprio contenta di essere riuscita a recuperare questa storia, complimenti!
A tra poco!

Recensore Junior
10/08/20, ore 23:58

La mia recensione è: solo tu riesci a farmi leggere dei Mangiamorte e star male.

Fine della recensione.

Ciá

Recensore Junior
10/08/20, ore 22:21

Ciao! mi è veramente piaciuta molto questa breve ff, ho amato in particolar modo il linguaggio che hai usato, ad esempio mi ha colpita molto quest'immagine che hai usato : "E io rido, e rido, e rido, mentre agito la bacchetta sul corpo esangue di Alice Paciock, feccia per i vermi, scarto della società che noi stavamo per costruire, carne per gli avvoltoi che maciullano e strappano, il sangue vermiglio stillante dal becco affilato. " l'ho trovata PERFETTA, descrive alla perfezione il contesto post Caduta, Bellatrix, i suoi ideali e la sua crudeltà. Ho tanto, tanto apprezzato il fatto di vederla, per una volta, unita con Rodolphus! danno l'idea di una coppia affiatata, sulla stessa lunghezza d'onda (non sono una grande fan delle Bellamort, che trovo tolgano un sacco alla personalità di Bellatrix, quindi mi fa davvero piacere vederla con Rod per una volta) . In realtà ho amato i PV di tutti e quattro i personaggi, senza il bisogno di dilungarti hai espresso bene i loro caratteri e devo dire che mi hai incuriosito con la "tua" versione di Rabastan, come hai scritto nelle note, tanto che credo andrò a curiosare tra le tue altre storie, visto che è un personaggio su cui non si legge molto. Bravissima!

Recensore Master
10/08/20, ore 21:19

Eccomi a leggere questa splendida raccolta! Non potevo farmi sfuggire la tortura ai Paciock! 😍😍😍
L'ho adorata.
Ho amato Bellatrix così mortale e ho amato il bacio che lei e Rodolphus si scambiano. Grazie, sono giorni che leggo Bellamort in cui Bella snobba Rod, ogni tanto un Rod figo che prende e si scambia un bacio appassionato con la moglie mentre Alice si dimena ci sta. ❤️❤️❤️
La parte di Rabastan con l'arrivo degli Auror è interessante. La slash immagino sia Barty/Rabastan, vero? So che qualcuno li shippa, ma sinceramente non ci ho mai pensato. Si spiegherebbe perché Rabastan tormentava Barty dopo la morte di Regulus in Kintsugi 🤔 ma ovviamente non sono serio, Rabastan è di Cassandra, di Rita ed è il solito dongiovanni, altro che Barty... 😏

La parte di Barty è bellissima 😍 l'ho adorata! L'ho amata tantissimo, soprattutto la voce interiore di Barty che gli dice che il padre non lo vuole, e lui che mente lo stesso e poi si rivolge alla madre, l'unica che l'ha amato. ADORO. L'ho anche trovato IC.

La parte di Rodolphus è a chiusura e ho apprezzato la fedeltà alla causa e l'ultimo pensiero rivolto a Bellatrix prima di entrare dentro Azkaban. Mi spiace solo che è troppo corta. 😂😂😂

Devi assolutamente iniziare il progetto sui Mangiamorte perché sento il bisogno fisico di leggerlo ed entrare nel tuo HC.
Un abbraccio,
Sev

Recensore Veterano
10/08/20, ore 20:52

Marti!!!!

Ma cosa hai scritto?! Ti giuro mi è piaciuta tantissimo ed in alcuni momenti ho avuto i brividi.
È STUPENDA.
Sarà che la tematica è particolarmente toccante perché ai Paciock è davvero riservato un destino più brutto della morte, sarà che la tortura è un atto abietto come l'omicidio e denota, se è possibile, ancora più crudeltà ma questa raccolta l'ho veramente apprezzata infinitamente e trovo che anche la suddivisione tra i vari Momenti e la scelta dei personaggi sia stata perfetta.

Bellatrix è il sadismo fatto persona ed il momento della tortura, non poteva che essere lei. Si percepisce proprio questo piacere insano e quasi perverso Bellatrix nella scelta di torturare i Paciock, di continuare a torturarli fino alla pazzia. La scena tra lei e Rodolphus, per quanto molto passionale, è proprio la prova provata di questo suo modo di essere.

Il tuo Rabastan lo conosco bene, come il suo legame con la misteriosissima Cassandra della quale DEVI scrivere meglio (queste Cassandra sembrano fatte per salvare poveri disperati - sì, lo so, mi devo sempre far riconoscere). Comunque hai reso benissimo la confusione del momento, il "non capire niente" ed ho trovato perfetto che tu abbia scelto Moody per la cattura. Chi se non lui?!

Il processo era di Barty Jr. perché, ecco, la tragicità del personaggio di Barty è tutta nella sua dinamica familiare che qui hai ripreso con un padre ferreo, che non si piega mai, che lo rinnega pubblicamente ed una madre che, per quanto lo ami infinitamente, è debole, debolissima dinanzi al volere del marito.
Sarà per deformazione professionale ma le parti dei processi, del Wizengamot, io le adoro da morire. Ho già avuto modo di dirti quanto sei brava con le ambientazioni ministeriali e a giostrarti questi momenti: te lo ribadisco!!!!
La parte di Barty, in ogni caso, è la mia preferita, perché c'è questo personaggio che ha una complessità infinita, che mente, che è capace di cose turpi ma la cui sofferenza pregressa nel rapporto con i suoi è tangibile.

Last but not least, Rodolphus del quale ho amato la fede cieca nella causa, nel suo Signore, nei propri ideali ed in cui ho ritrovato quell'essere appassionato nel combattimento di Bella.
Ora il legame tra Rodolphus e Bellatrix è forse quello che, in relazione al Lato Oscuro, più mi appassiona: sembrano una cosa sola, sembra esservi un amore solido e forte se solo lei non fosse la pupilla di Lord Voldemort. Eppure, gli occhi di Bellatrix restano l'ancora di Rodolphus: l'ultima cosa che vede e che vedrà per tutto l'esilio.

Ho sproloquiato come mio solito ma - come ti ho accennato in chat - ho veramente adorato questa storia! Mi è piaciuta infinitamente anche nella scelta delle parole utilizzate ma ormai ho capito che io il tuo stile lo apprezzo sempre ed in ogni contesto.
A presto
Fede