Recensioni per
QUESTA SERA HO DECISO DI MORIRE
di sweetstronglady

Questa storia ha ottenuto 1 recensioni.
Positive : 1
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
09/10/20, ore 04:48

Bellissima questa tua storia. Mi è rimasta impressa per la grande, pura passione che trasuda da ogni parola. Lapidaria, terribilmente coinvolgente, nessuna frase è superflua, neanche una virgola è fuori posto.

Ci ho pensato un pò prima di scrivere, perchè nessuna recensione può essere all'altezza di un argomento così impegnativo, trattato in maniera così spontanea e genuina. Descrivi con grande realismo un malessere insanabile. Mi auguro per te che prenda spunto il meno possibile da elementi autobiografici, perchè esistono casi simili che neanche il tempo a volte riesce a curare. Scriveva infatti il giovane Werther, a proposito di un suicidio per amore:
"Guai a colui che potrà dire, vedendo un simile evento: che pazza! se avesse aspettato, se avesse lasciato agire il tempo, la sua disperazione si sarebbe placata, qualche altro si sarebbe trovato per consolarla! Sarebbe lo stesso che dire: quel pazzo, è morto di febbre! se avesse aspettato finché le forze gli fossero ritornate, i succhi vitali purificati, e calmato il tumulto del suo sangue! Egli vivrebbe ancora oggi e tutto sarebbe andato bene!".

Il tuo non è un urlo di vendetta, non desideri ricambiare il male a chi te ne ha fatto.
Il tuo non è neppure il grido eroico e romantico di colui che pensa di aggiustare le cose col suicidio e di goderne i frutti futuri. Come ancora il giovane Werther, che scriveva:
"Tu sei mia da questo momento, mia, o Carlotta. Io ti precedo, vado da mio padre, da tuo padre. Con lui mi lamenterò ed egli mi consolerà finché tu verrai; io ti verrò incontro a volo, ti prenderò, e resterò vicino a te, al cospetto dell'infinito in un eterno abbraccio. Non sogno, non deliro. Vicino alla tomba, vedo più chiaro. Noi esisteremo, ci rivedremo, vedremo tua madre! Io la vedrò, la troverò, aprirò il mio cuore davanti a lei. Tua madre, la tua perfetta immagine!".
No no, questo è un flebile lamento, hai quasi paura di fare troppo rumore. Ripeti due volte "giustamente" riferito al comportamento dell'altro, e ti allontani da lui in punta di piedi, pur inginocchiandoti nella speranza di raddrizzare gli eventi.
Perchè, per assurdo, questa storia è tutta un inno alla vita, ed è tutta intrisa di speranza, malgrado l'addio finale: "Forse, da un cratere vuoto, si può ricostruire una città.".
Siamo qui di fronte al vero amore, all'amore che non deve e non può morire. Ti ammiro e ti sono vicino.