Recensioni per
Io e Anna
di OharaNakamura

Questa storia ha ottenuto 6 recensioni.
Positive : 6
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
20/09/20, ore 18:09
Cap. 1:

Mi sembra che tu abbia trattato bene questo tema. Semplicemente, la protagonista non è riuscita a gestire un lutto molto pesante, che a quanto ho capito arriva a seguito di un altro suicidio. Anna sembra essere l'unica cosa che teneva la protagonista attaccata alla vita in un mondo che percepiva come alienante,in cui poteva entrare solo mascherata. E alla fine non ce l'ha più fatta.
Una storia triste, ma ben descritta. Complimenti!

Recensore Veterano
14/09/20, ore 16:56
Cap. 1:

SETTIMA STORIA CLASSIFICATA al Contest "Immergersi nell'immaginazione"

Grammatica e stile: 4/5

È un testo ben scritto, ti faccio notare alcuni dettagli che ti sono sfuggiti. 
In questa frase, per esempio, ci sarebbe dovuta essere una virgola per dividere “pavimento” e “nella mia testa”, in modo da renderla più chiara: “I dieci secondi nella quale la cabina dell’ascensore si assesta in corrispondenza del pavimento nella mia testa durano un’eternità”.
“Finalmente le porte scorrono e io sono finalmente libera”. In questo caso avrei sicuramente cercato un sinonimo, non è una ripetizione che passa inosservata durante la lettura.
Concludo dandoti un piccolo consiglio soggettivo: “sono veramente tanto stanca!” Questa frase non l’avrei inserita perché la descrizione che hai fatto è già completa, si capisce quanto davvero la narratrice della vicenda sia esausta, e credo che quelle poche parole siano di troppo e stonino nel tuo testo!

Utilizzo pacchetto: 1/2 (Copertina rigida)

Purtroppo non mi sento di darti un 2/2 in questo punto perché la narratrice parla si di Anna, che è la nostra X, ma davvero poco rispetto a quanto racconta di sé.

Gradimento personale: 9/10

Il tuo racconto mi è davvero piaciuto, è semplice, breve, ma davvero profondo. Hai raccontato di gesti abitudinari, di una specie di rituale quotidiano, in modo davvero drammatico. Ho apprezzato sopratutto la prima parte, la descrizione del peso del trucco sul suo viso, come poi si spalma la crema, il movimento del tubetto con lo scorrere delle pastiglie da un lato all’altro. Questi piccoli particolari hanno reso il tuo testo davvero ricco, dettagliato. Basta poco perché una storia sia completa, e tu ne hai dato un esempio.

Originalità: 2/3

Non posso darti più di 2/3 in questo punto perché la storia dietro al tuo testo non è originale, è qualcosa di già sentito tanto volte. Ti ho comunque dato un voto alto perché credo che il tuo modo di scrivere l’abbia resa davvero interessante, perciò brava!

Descrizione X: 12/15

La descrizione di Anna è davvero bella, in proporzione alle parole che hai usato, è molto approfondita. Purtroppo, come ti ho già detto, avrei gradito se le avessi dedicato molto più spazio, infatti compare dopo la metà del testo e rimane sempre di lato.
Nonostante questo ho apprezzato il tuo stile e la strada che hai preso per raccontarci di lei.

Totale: 28/35

È stato davvero un piacere leggere il testo che mi hai proposto, l’ho trovato davvero profondo, sentito. Per qualsiasi domanda rimango a tua disposizione, grazie per aver preso parte al mio Contest!
A presto,
-Artnifa 

Recensore Veterano
06/09/20, ore 09:35
Cap. 1:

È mia abitudine leggere le storie di altri/e autori/ autrici che partecipano ai contest a cui partecipo anche io, perciò eccomi qui.

Allora, parto dal fatto che non so perché ho letto pensando che Anna fosse morta ( poi mi è sembrato di capire che non lo sia davvero, giusto? )
Inoltre, questa è una tematica molto delicata che tu hai affrontato con una dolcezza disarmante.

"Quello che non avevo trovato nel mondo, lo avevo trovato nella costante presenza di Anna" ho adorato questa frase, perché è vera: a volte il mondo ci costringe ai margini, però basta la presenza di una sola persona a darci un senso, bellissima, davvero.
Il finale mi ha lasciata un po' così, in senso buono e ti spiego: è un finale quasi sospeso, perché non sapremo mai la protagonista abbia ingerito o no quelle pillole, ma se lo ha fatto è stato per un gesto nobilissimo, quello di non perdere se stessa e la sua migliore amica.

Un'altra frase che ho adorato è questa: "Ogni bottoncino è una piccola parte di Anna che sfugge dalla mia testa" perché mi fa pensare che sia stata una perdita ( passami il termine) lenta e degenerante.

Brava ❤

Recensore Master
03/09/20, ore 10:41
Cap. 1:

Ciao, partecipo anche io al tuo stesso contest e sono passata a leggere ^^
Complimenti perché nella brevità del testo hai dato dettagli fantastici. Mi sono piaciute le descrizioni minuziose che rispecchiano la visione della protagonista che è quasi idealmente chiusa e prigioniera dei suoi pensieri come in un ascensore, che descrivi all'inizio. Becchi quei pochi secondi di "sospensione" prima che si fermi al piano e si aprano le porte per descrivere la sensazione di paura e di abbandono che prova nel cancellare una parte così importante della propria vita e che è anche quella che l'ha fatta tirare avanti a lungo: è scritto molto bene!
Davvero brava!
Alla prossima :)

Ryo13

Recensore Master
02/09/20, ore 05:45
Cap. 1:

Buongiorno.
Al di là di tutto, credo che ad essere più a impatto siano le descrizioni, approfondite ma allo stesso tempo spesso inquietanti.
Non era un testo facile da scrivere, assolutamente.

Recensore Master
01/09/20, ore 14:43
Cap. 1:

Partiamo da un presupposto: sto scrivendo col cellulare.
Sai che non avevo minimamente notato che la tua storia non era stata ancora pubblicata? Si vede che in questo contest sono meno attivo.
La storia è fulminea. La protagonista si trova in un momento critico della sua vita in cui è obbligata a scelte coraggiose. Il problema si nota fin dal principio: fa fatica a lasciarsi alle spalle ciò che è stato, perché il futuro è più oscuro e scondito dalla raggiante presenza di Anna. Ma allo stesso tempo ha paura di rimanere incastrata, che nessuno si curi più di lei e che muoia sola. La scena dell'ascensore in tal senso è istruttiva.
Sostanzialmente, la situazione è quella di un serpente che si morde la coda: ha paura del suo presente, ma ancora di più del futuro, e aggrapparsi al passato paradossalmente la aiuta e peggiora la situazione.
Perché Anna non è reale. È un'illusione che la protagonista si è creata per esorcizzare la paura di restare sola al mondo. Quei farmaci dovrebbero cancellarla, ma lei esita. Perché non si tratta di pochi seconfi prima che le porte d e ll'ascensore si aprano. Ci vorrà del tempo prima di potersi riabilitare al mondo, e la protagonista teme questo tempo più della morte stessa.
Meglio vivere d'illusioni che di solitudine.
Credo sia questo il suo inconscio pensiero, mentre si accinge a buttare le pillole; almeno, è ciò che ho supposto.
Beh, che dire. Te la sei giocata bene. Il racconto sarà pur breve ma i dettagli ci sono, e tanti. Ci si entra nella testa della protagonista. 
Come mai non hai voluto rivelare il nome? M'incuriosisce questa scelta ^^
Alla prossima, e buona fortuna per il contest!
Spettro94