Ciao, passo ancora una volta velocemente per commentare finalmente questa drabble, che confesso mi è piaciuta ancora di più della precedente.
Intanto è la prima volta che vedo usare un anacoluto in maniera così bella e chiara, tra l'altro subito in apertura.
Mi piace l'ambivalenza del titolo: si può riferire alla condizione del professore che è immutabile e irreversibile aggiungerei, ma anche all'amore imperituro che egli prova per la professoressa, questo amore che, lasciamelo dire, a tinte un po' inquietanti (spero che mi raggiungeraiXD).
Gli indizi ci sono tutti e sono parecchi, e a piacermi è il fatto che siano così ben incastrati nella narrazione. Stile e indovinello sono un tutt'uno, ed entrambi vanno a caratterizzare il personaggio oltre che a fornire dettagli specifici dell'oggetto del suo desiderio.
Ho sempre amato gli occhi giallo da falco e lo sguardo descritto della professoressa Bumb (tra l'altro, l'attrice che la interpreta nel film è perfetta). Ma qui mi piace la maniera soggettiva e venerante con cui, attraverso gli occhi di Ruf, vediamo questo essere maestoso e potente librarsi in aria. Sembra quasi che, anche da viva, condivida lo stesso "suolo" del professore. Entrambi si alzano da terra, vivono la loro vita librandosi, l'aria è il loro elemento, è questa affinità l'ho adorata.
Lo sguardo con cui la guarda, però, come ti ho detto, l'ho trovato un po' macabro, anche se divertente (scusami, ma le paturnie amorose di questo "uomo" mi divertono troppo, sono una persona cattiva). Il modo come il tempo non lo tocca ma lo vede agire sulla pelle della sua amata, e paradossalmente quei segni sono passi che la rendono più vicina al suo mondo. Ma una domanda sopra tutte: "il tempo non toccherà neanche lei?" Perché non è detto che la Bumb decida di "restare" (e io non ce la vedo proprio a farlo, ecco che questo amore ha connotati davvero tragicomici... sono spietata, neanche davanti a tanto possibile angst mi commuovo per quest'uomooo...). E comunque ha tendenze da maniaco, lasciamelo dire (va bene, ho perso il controllo della recensione, mi odierai), con quest'idea che l'attenderà sempre... nella sua condizione di fantasma.
E niente, la seconda persona è usata davvero benissimo, rende perfettamente lo struggimento d'amore, quest'insana voglia di attendere la morte dell'amata, questo sogno di attendere quando anche lei sarà fantasma, la paura che possa non scegliere questa non-vita. Insomma, ho percepito una timidezza di fondo, la paura di non essere capito, quest'uomo noioso che si riscopre "vivo" osservando l'amore della sua non-vita. L'IC e la caratterizzazione del professore mi sono piaciuti un sacco, sono davvero perfetti.
Un giorno riuscirò a lasciarti di nuovo una recensione più corposa, promesso. Intanto, brava.
A presto! |