Recensione premio per il contest "Generi a catena": 1/1
Ma ciao, carissima!
Sono passata a leggere questa storia perché volevo proprio vedere un lato diverso della vita di Sindy, leggerla in un momento di dolcezza e di tranquillità, dato che solitamente sono invece sempre abituata a vederla immersa nel dramma più totale (non che mi dispiaccia, sia chiaro).
Questo racconto, pur nella sua brevità, ha saputo trasmettere tantissime cose e soprattutto ha saputo descrivere in maniera profonda e dettagliatissima il rapporto che intercorre tra Rickard e Sindy. Un rapporto particolare, che è sfumato e indefinito. I due sono amici, sono fratelli, eppure si ritrovano a vivere sotto lo stesso tetto, a dormire nello stesso letto e a farsi le coccole la mattina. Si comportano, insomma, come una sorta di coppia, anche se non lo sono e non si considerano tali e, forse, i sentimenti di entrambi non vanno neppure in questa direzione. Eppure, io ci ho letto del platonico, in questo amore che per loro è fraterno, come se fosse un amore edulcorato da tutti quegli elementi "materiali" che lo renderebbero concreto, e ne rimane quindi solo l'ideale, il concetto astratto da vivere e provare. Sindy stessa, dopotutto, afferma di amare Rickard e, benché sia ovvio che l'amore ha le sue sfumature e le sue sfaccettature, l'intensità dei suoi pensieri, dei suoi gesti, del suo agito, mi fanno pensare che forse in lei ci sia qualcosa di più del semplice affetto fraterno, anche se è qualcosa d'inconscio, di cui neppure lei si rende davvero bene conto.
In ogni caso, il lega tra i due è più che evidente, è forte, è saldo: si tratta di due persone che si conoscono profondamente, dentro, e che non hanno bisogno di parlarsi per capire ciò che l'altro vuole dire, o cosa prova, o ciò di cui ha bisogno. Il loro è uno di quei rapporti di lunga data, ma anche di complicità e comprensione, di rispetto e fiducia, che li ha portati a sviluppare un legame profondo e forte, uno di quelli che non si possono sciogliere facilmente e che sono destinati a durare, nonostante il tempo e nonostante la distanza. Nonostante tutto quello che può accadere.
E questa è una cosa che Sindy certamente sa, ma che viene annebbiata dalla sua paura di essere sostituita quando andrà in Italia, quando si allontanerà inevitabilmente da Rickard. La sua vita sta per entrare nell'ignoto, sta per divenire un'incognita insondabile, ma lei non teme tanto per se stessa, non ha timore per il suo futuro, per quello che sarà, per ciò che succederà. La cosa di cui ha paura è di perdere Rickard, che lei la sostituisca, che si dimentichi del loro rapporto, che lo sfaldi fino a distruggerlo. Ha paura che la sua assenza, la sua lontananza indebolisca ciò che sono. Una paura più che legittima, la sua: dopotutto, è indubbio che i rapporti vadano alimentati, per continuare a esistere, e farlo da lontano non è semplice, soprattutto quando entrambe le parti hanno la loro vita e i loro impegni che li assorbono per la maggior parte, eppure ci sono dei tipi di rapporto, come quello tra Sindy e Rickard, che sono destinati a continuare a esistere comunque, ad alimentarsi quasi naturalmente e senza troppo sforzo. Sono sicura che questi due troveranno il modo di continuare a essere ciò che sono, senza perdere nulla. Anzi, forse la lontananza potrà essere un modo per entrambi per riflettere sul loro legame e inquadrarlo maggiormente.
Insomma, carissima, nonostante non sia una grande amante del fluff e preferisca il dramma, questo spaccato di vita di Sindy, questa sua tranquillità mattutina, a godersi il risveglio accanto a Rickard, mi è davvero piaciuto moltissimo. QUesta storia intrisa di dolcezza mi ha scaldato il cuore: è sempre bello leggere di rapporti e legami così saldi e profondi.
Davvero tantissimo complimenti! Alla prossima ♥ |