Oh, santo cielo. E io adesso come faccio a lasciarti una recensione degna di questo nome?
Ecco, la prendo un po' alla larga: io non amo il personaggio di Luna. L'ho detto, toglimi pure il saluto. O meglio, amo tantissimo tutto quello che rappresenta, amo alcuni aspetti del suo carattere, ma trovo che la stessa Rowling non sia stata capace di gestirla al meglio, facendola diventare un po' una macchietta, o non riuscendo a farla interagire nel modo migliore con il resto dei personaggi.
Ecco, questo per dire che non leggo spesso di lei (perché se già la Rowling non ha fatto un lavoro perfetto nel gestirla, nelle fanfiction il più delle volte la trovo completamente snaturata), ma questa volta mi sono buttta senza nemmeno guardarmi indietro, perché di te mi fido ciecamente.
E ho fatto bene, mannaggia. Ho fattto decisamente bene, perché tu hai saputo andare a esaltare esattamente quello che di Luna mi piace, tutta la sua dolcezza e l'acume del suo sguardo che, passando attraverso un dolore immenso, è riuscita a mettere fuoco cose che al mondo non tutti sono in grado (o vogliono) vedere.
Quando Luna interagisce con Harry (quando gli insegna delle cose) mi piace sempre molto, quindi ho amato immensamente il modo in cui li hai messi in relazione. Davvero, sono commossa: hai scritto di una tematica delicatissima, e lo hai fatto con una dolcezza infinita, lo hai fatto facendo sembrare questo dolore una carezza.
Non ho idea di quanto debba essere destabilizzante perdere la propria madre da piccini, ma tu qui hai dato un tono tutto nuovo a questo lutto: che c'è, è fortissimo e impossibile da mettere da parte, ma riesce comunque ad avere il calore di un abbraccio. Un abbraccio che è un'assenza, e quindi fa malisimo, ma continua ad avvolgere e a scaldare il cuore anche nella distanza.
I diversi approcci dei due personaggi sono emersi in maniera vividissima: Harry con tutta la sua rabbia, il dolore che grida, il rimpianto che impara a usare come arma e corazza per non arrendersi mai nella sua personale battaglia; Luna con un rimpianto fatto di speranza, di ricordi che hanno una concretezza tangibile perché davvero quello che abbiamo perso trova sempre il modo di tornare da noi. Insomma, è bellissimo, ed è bellissimo il dialogo sottile che si instaura tra i due: è un dialogo rarefatto, dilatato al massimo, ma non importa, perché quello che hanno da dirsi, i significati che sorreggono tutto emegono prorpio nella distanza, nel loro essere rinchiusi in un sogno che è poi un ricordo che li avvolge e li culla.
Le immagini che hai usato per costruire questi ricordi sono bellissime: luminose, oniriche, e capaci di creare due mondi e due situazioni estremamete vivide. In particolare, mi ha commosso immensamente la parte dedicata a Harry: perché Harry, al contrario di Luna, dei ricordi veri e propri, vividi e lucidi di sua madre non ce li ha. Ha le urla strazianti dei Dissennatori, ma tu qui hai fatto una cosa diversa: hai dato corpo a tutte quelle sensazioni, quei ricordi fatti puù che altro di impressioni quasi inconsce, e hai dato loro una concretezza stupenda. Lily che è come muschio, che guida e protegge, che comunica con la magia di due sguardi che si cercano e si trovano (perché Harry e Lily hanno comunicato quasi sempre così: Lily è morta che Harry era troppo piccolo per poter comunicare con più di qualche sillaba e tanti sguardi). Non lo so, è una cosa davvero meravigliosa.
Questa raccolta è una meraviglia, un'autentica meraviglia, ed è straordinario che ti stia riuscendo a trattare personaggi e approcci così diversi pur mantenendo un'organicità così profonda.
Complimenti davvero! |