Valutazione del contest "Prime esperienze"
GRAMMATICA:
Sul piano grammaticale la storia non presenta errori degni di nota. L’uso della punteggiatura è convincente per la maggior parte del testo. Ti sottolineo solo:
- “…bimbo di sei anni tiene il capo chino in avanti e ascolta i suoni che lo circondano, annusa l’aria e tenta di abituarsi a tutte quelle novità: quando ha chiesto ai suoi genitori di iscriverlo a un corso di nuoto, non immaginava che sarebbero andati in una piscina.”
- “Joe sembra pensarci un po’ su: inclina la testa verso sinistra, il visetto arrotondato e paffuto si distorce in una smorfia di concentrazione, mentre i suoi occhi privi di vita schizzano dappertutto senza però scorgere ciò che lo circonda.”
Nessun errore. Nel mio stile non uso i due punti così spesso e in contesti così ampi. Ho dovuto riguardare bene la teoria e alla fine ho ritenuto giuste entrambe le frasi. Ci sono altre situazioni dove ritenevo l’uso dei due punti incerto. Ma, come detto, erano solo divergenze di stile e come giudice devo essere attento e mostrare un metro oggettivo! Stavo per cadere in errore.
Ti chiederai i pro di tutto questo… Non mi andava di scrivere: “La grammatica va bene, ciao.”
ATTINENZA AI VINCOLI:
Guastafeste:
La madre di Joe è senza dubbio un personaggio guastafeste. L’ansia che incute ogni volta che apre bocca è difficilmente valutabile, raggiunge vette tali che persino l’Altissimo si scomoderebbe per chiedere chi stia urlando in questo malo modo. Come personaggio è quadrato, si sposa bene con quello che deve essere.
Ma non l’ho considerata nella valutazione complessiva, e per una ragione semplice: Dylan.
Con, letteralmente, un paio di parole, il compagno di classe ha traumatizzato Joe più di quanto la Cecilia abbia fatto nel corso dell’intero racconto. A mettere i bastoni tra le ruote è l’angoscia trasmessa dal dubbio che istiga in Joe, piuttosto che la madre apprensiva. Se basta un compagno di classe per superare l’ascendente della madre, significa che Joe non l’ha mai considerata una vera e propria minaccia; e a ben vedere, si può considerare la signora come un personaggio che “chiude” l’esperienza più che ostacolarla.
Sebbene sia un po’ ingiusto far ricadere il voto interamente su Dylan, per assegnare il massimo del punteggio l’ho ritenuto la sola scelta possibile; avrei preso per buona anche lei come origine delle ansie di Joe, e per estero la ragione che giustifica buona parte dei suoi dubbi, se Dylan non fosse così stato “presente” pur non trovandosi fisicamente lì; solo, il voto sarebbe sceso almeno di mezzo punto.
Parole:
Nessuna penalità. Il numero delle parole è di gran lunga inferiore alle 7000.
Taglio dei capelli:
I motivi del taglio sono chiari, il vincolo è rispettato. Difettano, ad ogni modo, di un’impronta originale. Ho aggiunto quel mezzo voto sia per la scena, semplice ma spontanea e bella, del parrucchiere, sia per lo shampoo all’acqua di cocco donato in seguito: con uno sforzo d’immaginazione lo si può considerare un memento, nel contesto dove viene consegnato, dell’esperienza vissuta.
Il taglio di capelli è risultato a ben vedere un espediente pratico per soddisfare il vincolo ed è un peccato. Se considero il sopracitato shampoo al cocco, le potenzialità di un personaggio come Mauro - amico di famiglia e parrucchiere -, c’erano molte strade percorribili su cui poter lavorare di fantasia; obiettivo che il vincolo prefissava.
STILE E LESSICO:
Il metodo di narrazione è chiaro e leggibile. Non vive di acuti, ma è ordinato.
L’impressione che ho avuto è di una narrazione stringata, ma incerta. Bada bene: un’incertezza che non dipende da freni grammaticali, non ce ne sono, quanto dalla voglia di osare; alla quale non ho affibbiato alcun malus. Ciò su cui voglio puntualizzare sta nel fatto che, a mio personale avviso, potresti dare molto di più se ti lasciassi andare. Variare lo schema delle frasi. Decidere quando e se, e come costruire una scena, darebbe più colore e vivacità ai tuoi lavori. Nonché alla fluidità del racconto; il quale, senza un’ottima resa grammaticale a supporto, rischierebbe a mio avviso di stagnare in questo tipo di periodo: frase - o due frasi staccate da una virgola -, un’altra con l’aggiunta di un punto e virgola o dei due punti; e poi a capo.
Non è una critica al tuo stile, dal momento che ognuno ha il proprio ed è fondamentale che lo sviluppi nella direzione che sente propria; e può darsi che tu riesca a trovare in futuro la quadra proprio con questo metodo.
Prendi ciò che ho detto come spunto di riflessione, e nulla più di questo; non è nelle mie intenzioni.
TRAMA:
La storia è per la maggior parte del testo uno spaccato di vita quotidiana in cui il protagonista, Joe, si cimenta nella sua prima esperienza di nuoto. L’antitesi dei due genitori rivela quanto l’esperienza sia la prima e non solo per lui; motivo per cui potrebbero ben figurare come comprimari della vicenda.
I motivi si ricavano chiaramente: impedire che Joe diventi ostaggio delle sue paure. L’innesco della trama, riprendendo il caso di Dylan, parte da un’esperienza scelta tra infinite possibilità; Joe non ha paura di nuotare finché il compagno di classe non l’ha importunato mettendogli i dubbi in testa, ergo non nasce come modo per fargli passare la paura dell’acqua; quella affligge Cecilia, ed è proprio per effetto di questa che alimenta ansie che già si sono generate nel figlio.
Questo momento, del tutto innocente, è dunque il teatro passato sul piano pratico di una “battaglia” che si può ben immaginare si stesse già affrontando, e da tempo, dietro le quinte. Tra Harold e Cecilia. È normale: loro figlio è cieco, devono valutare con estrema attenzione qualche aspetto in più della norma, sulla sua vita. Per fortuna Harold tiene il polso fermo, e il punto; fosse stato per Cecilia, Joe a quest’ora si ritroverebbe costretto a letto da decine di camicie di forza e il suono calmante dell’oceano a sfondo di una stanza di gomma; come detto, la signora è un tantino apprensiva, un’oncia proprio.
Mi è piaciuto veder sottolineato questo dualismo, soprattutto la “vittoria” di Harald e Joe che si riflette nel corso di un consistente periodo di tempo: dal ritorno dall’istruttrice fino al tuffo dalla scogliera.
La trama è dunque semplice come uno spaccato deve essere, ma è costruita in una chiave triplice; perché tre, a ben vedere, sono le esperienze che si sviluppano in un contesto unico. Motivo per cui hai ricevuto una valutazione più che positiva.
GRADIMENTO PERSONALE:
Ho gradito la tua storia. Non è, delle tue, quella che più mi ha colpito. Difficile superare lo stato d’ansia che incute il Reverendo, o sappiamo chi… Nemmeno Cecilia.
Joe è un bambino dolce e socievole, ha una vitalità che in pochi possiedono, ma anche paure e non solo quelle che potrebbero affliggere una persona di tutti i giorni; chi mai avrebbe paura di non scorgere il fondale di una piscina, o del mare? Questo, come detto, accentua il bisogno di affrontarle. E superarle. Perché la vita è un diritto ma anche una battaglia continua contro sé stessi e il mondo che ci circonda: finché si è vivi, si sarà costantemente messi alla prova.
La vittoria di Joe sull’acqua è uno sforzo di volontà significativo. Non ho dubbi che sarà un momento topico, una solida base per la sua autostima e su cui costruire i tasselli della sua vita futura.
Con l'augurio che Polly non debbe mai bussare alla mia porta... *si guarda indietro timoroso. La stanza era illuminata, prima... |