Recensioni per
Dammi mille baci
di padme83

Questa storia ha ottenuto 160 recensioni.
Positive : 160
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
15/01/21, ore 16:15

Invece di procedere in ordine, sto finendo per andare al contrario, leggendo la raccolta dall’ultimo capitolo a ritroso. Sono fatta male, che ci posso fare.
Ricordo una delle tue ultime storie, in cui l’amore tra loro due era quasi violento, dove amore e guerra quasi si eguagliavano. Qui invece è l’esatto contrario, a partire dai versi da cui scegli di iniziare e che citi: il Cantico dei Cantici, ma anche De André (dico bene, vero? Sono andata a controllare perché nella mia ignoranza questa non la conoscevo) - più che una fic è un canto sacro, c’è infatti qualcosa di puro e divino nel loro toccarsi, nella loro unione, nel modo in cui si aggrappano l’uno all’altro.
Mi piace molto come sei riuscita a costruire questa storia; in un certo senso trovo buffo trovare riferimenti alla religione in HP che siano così spudorati (specie per due personaggi come loro), eppure ogni frase e ogni parola ha il suo peso specifico e ogni riferimento che viene fatto al divino e al sublime (così come viene indicato nella fic) alla fine non è che un altro modo per tornare a loro stessi, per descrivere qualcosa che è il loro miracolo, che, più che Dio, si tratta di Albus e di Gellert (e mi piace questa nota quasi arrogante che sa un po’ di blasfemia, che ancora una volta vede Gellert quasi sfidare l’universo tutto perché ben sa di non poter essere smentito, non in questo, non nel suo amore per Albus che è invincibile e inarrestabile e semplicemente perfetto). È sulla loro pelle e tra le loro mani che si toccano e si esplorano e si adorano che riscoprono per l’ennesima volta quanto siano splendidi come esseri umani, specie se possono esserlo insieme.
Ed è come se in un certo senso si riconoscano come gli unici degni di condividere questo momento, mentre pregano tra le lenzuola, invocando il nome dell’altro fino all’amplesso. Nome che poi si riallaccia al titolo, perché diventa una nuova preghiera – anche se probabilmente l’intera loro unione carnale lo è, ogni loro singolo gesto, ogni respiro e ogni bacio è un verso di questa nuova preghiera che tu crei e ci regali.
Mi sono davvero piaciute le immagini che sei riuscita a ricreare, c’è qualcosa di profondo – oltre che di particolarmente poetico (ma questo ormai lo sappiamo che non può mancare nelle tue storie) – e significativo nel loro legame, qualcosa che tu riesci a cogliere sempre benissimo. Ma questa penso sia in assoluto la mia preferita:
Ti lasci distendere e lui ti si preme addosso, chiude una mano intorno ai tuoi polsi – dita sottili, simili a intrecci di rami e foglie, ad adornare steli pulsanti, venati di porpora – [..]
Qui ti assicuro che mi sono sciolta completamente e che anche solo a rileggerla mi viene il batticuore. Mi piace davvero tanto l’idea delle dita di Albus chiuse intorno ai polsi di Gellert (intanto… sexy! <3), ma poi anche la metafora nella sua interezza credo che sia di una bellezza struggente. E già come qualcuno ti ha fatto notare, in realtà non è un capitolo triste, anzi, è qualcosa di bello, è un momento che un po’ mi fa scoppiare di gioia, ma ha in sé così tanta bellezza che ti giuro fa male.
Per non parlare dell’ultima frase con cui tutto si conclude, con l’amplesso che qui viene descritto come bianco sussulto e ancora una volta riesce a riportare alla mente qualcosa di puro e di sacro. E addio alle condanne della chiesa sull’omosessualità, tu la esalti e con loro due tutto è naturale e giusto – e ancora una volta mi commuovo per quel che riesci a tirare fuori tra questi due.

Recensore Master
07/11/20, ore 20:49

Ciao!
Questo brano è breve ma davvero molto intenso.
Sono fan delle storie con questa coppia anche se era da un po' che non ne leggevo.
La tua raccolta, da quello che ho letto con questa ultima one shot, sembra davvero promettente ** Lo stile che hai usato ha decisamente un tocco tutto particolare, ogni frase e ogni parola viene esaltata esattamente come se fosse una poesia o una preghiera.
E in effetti lo è in tutto e per tutto, nella mente di Gellert.
I dettagli sono enfatizzati con l'accentuazione tutta sulle sensazioni. Nel complesso un lavoro secondo me perfetto, che racchude allo stesso tempo passione e amore, pure emozioni messe su carta con grande coinvolgimento del lettore.
Complimenti davvero **
Ci vediamo spero presto!
Anna

Recensore Master
24/10/20, ore 16:44

Finalmente riesco a ritagliarmi un po' di tempo per passare a tentare di lasciarti qualche riga di recensione: come mi accade sempre, ho letto questa storia appena l'hai pubblicata, e ci sono tornata sopra più volte, pur senza mai avere il tempo di scrivere. Paradossalmente, sono lieta di questa mia continua corsa in affanno contro il tempo, perché credo che le tue storie non possano essere lette una sola volta: sono storie dense, dove rimandi e immagini emergono piano piano, ed emergono lentamente, lasciando che le parole affondino nell'animo del lettore e vi ci incidano. Ogni nuova lettura permette di andare un po' più a fondo, di vedere qualche cosa di più, di mettere meglio a fuoco certe prospettive e, al tempo stesso, di cogliere al meglio il ruolo preciso che questa storia ha in tutto il panorama della serie, perché il tuo progetto è un mosaico perfetto.
Non sai quanto mi sia piaciuta l'atmosfera che pervade questa storia: questa ambientazione sacrale, che prende in prestito tematiche e lessico religiosi per andare a consacrare ancor di più il legame viscerale e in un certo senso "oltre umano" di Albus e Gellert. È davvero bellissimo, perché sei riuscita a fondere insieme due contesti apparentemente diversissimi ma che qui sembrano intrinsecamente legati, quasi non potesse essere altrimenti: c'è un amore sacro, un amore che trascende l'essere umano e la meschinità e la piccolezza dei rapporti terreni, e al tempo stesso gran parte di questa sacralità si celebra proprio con un rapporto carnale, umanissimo, fatto di corpi che sono il simbolo perfetto di questa unione ineluttabile di anime (sottolineata, come sempre, dalla loro straordinaria comunione di pensieri, che qui più che mai viene ad assumere un ruolo particolarmente significativo e importante).
È davvero un racconto meraviglioso, esaltato da questo impianto stilistico che permette davvero di indagare la coppia e mostrare un momento in un certo senso spezzato e riflesso, quasi mostrato da due prospettive opposte che sono in realtà un'unicità concreta (non so se abbia senso quello che sto cercando di dire, spero di sì).
Meraviglioso, davvero.
A presto!

Recensore Master
18/10/20, ore 12:57

Cara Padme,

approfitto della domenica mattina per lasciarti una recensione sensata (spero) a questo piccolo incanto. Come sempre, ogni volta che si cita Faber io m’illumino d’immenso, e se ci sono loro due, poi, il successo è assicurato. La scelta di usare una canzone d’ispirazione religiosa e dei versi tratti dal Cantico ti consente di esaltare la sacralità dell’Amore e del piacere. I corpi sono fatti per cercarsi e unirsi, per donarsi una soddisfazione che procede secondo dei rituali che, esattamente come quelli liturgici, sono essenziali affinché venga rivelato il Mistero. Allo stesso modo, i corpi terreni sono dei Templi da onorare e rispettare. In mezzo a ciò, Albus appare come un genio e come un sacerdote di questo tempio. Intendo genio nell’accezione più antica del termine, quello che si riferisce ai djinn che esaudiscono i desideri in maniera sempre un pizzico crudele. Allo stesso modo, Albus, che sa come dare piacere (perché conosce i vari passaggi da espletare affinché Gellert ceda) assume caratteristiche magiche (qui sembra un controsenso, dato che egli è mago) perché sa quello che l’altro vuole. E qui mi riallaccio ai tuoi efficacissimi e personali headcanon, che sottolineano sempre la pari abilità e il pari legame che questa coppia magnifica possiede e che la rende capace di leggersi dentro senza, per questo, prevaricarsi in alcun modo, come dovrebbe accadere ogni volta che c’è l’amore adulto, pieno e consapevole.

Il nome invocato, l’Universo il cui centro è in camera da letto o in qualsiasi altro luogo Albus e Gellert decidano di darsi convegno, si riallaccia al concetto di preghiera e all’assolutismo del piacere carnale. Riesumo qui qualche lezione di storia dell’arte indimenticata sulle estasi delle sante ribattezzate dagli stessi autori (e citate negli stessi libri) come orgasmi, a rimarcare come l’Amore e la sua sublimazione metta in connessione l’individuo con il Tutto, azzeri ogni pensiero, apra ogni altro e sia bianco – che stupenda definizione, cara Padme. Io sono sempre felicissima di leggerti e orgogliosa di leggere cotanta beltà e ti abbraccio forte chiedendoti di regalarci ancora di loro, perché li scrivi in maniera semplicemente magnifica.
Un abbraccio,
Shilyss

Recensore Master
14/10/20, ore 01:20

È incredibile come riesci a tratteggiare bene i sentimenti d'amore che Albus e Gellert, provano l'uno nei confronti dell'altro.




Sentono il bisogno fisico di esorcizzare i loro demoni interiori concedendosi l'uno all'altro, e facendo l'amore con tutto il sentimento del quale sono capaci di provare reciprocamente.




Ottimo lavoro, e a presto...🤩🤩🤩

Recensore Master
13/10/20, ore 12:51

Che bello questo brano!
Mi ha lasciata senza parole, completamente conquistata.
È poetico e intenso (e, a proposito di poesia, c'è una tua raccolta che non seguo perché davvero io e la poesia in termini stretti facciamo a pugni e non saprei davvero che dire).
Torniamo al testo. È struggente, pur non avendo nulla di triste, anzi. Ci si può struggere d'amore e di felicità? Non lo so, penso di sì: l'ho letto qui in fondo. Nella concentrazione, nella forza del legame che rende due anime una sola, nella ricerca di quella stessa fusione a livello fisico.
È come se l'aria intorno a loro diventasse un'emanazione di loro stessi e contribuisse alla loro unione.
Mi mancava la forza della tua scrittura, il coinvolgimento che sai costruire con questi personaggi.
È bellissimo.