Marti! Ma che dolce e deliziosa storiella hai scritto!
Ammiro profondamente la tua abilità di passare, con assoluta grazia, da atmosfere cupe e decadenti, putrescenti quasi (come in "O' Death"<3) a queste così lievi e intrise di tenerezza.
Non ricordo se te l'ho già detto (se sì, mi trovo costretta a ripetermi, perché è un'impressione che mi ha assalito con forza anche stavolta), ma adoro il tuo stile, soprattutto qui (ma anche in precedenza mi avevi trasmesso impressioni simili, in storie come "Born to die" e "Daddy's soldier").
Hai uno stile evocativo che cattura atmosfere, che restituisce vividamente sprazzi di colore (colori pastello, stavolta, e allegri) e concretamente esprime tonalità - giusto per farti capire, in questa storia così breve, è stato come vivere e attraversare, in rapida successione, le stagioni dell'anno e le atmosfere tipiche di ciascuna di esse.
A partire dalla scena iniziale del guanto perduto, con quell'atmosfera natalizia, fatta di candore niveo, decorazioni (ho adorato quel "fotogramma" di Teddy colto davanti alla vetrina,"decorazioni di Natale ti cingono il capo come se fossi un elfo") e calore ricercato contro il freddo dicembrino; passando poi per l'atmosfera luminosa e calda di un'estate trascorsa in tenda, sotto limpidi cieli stellati, e per quel tramonto rosa (di un'estate agli sgoccioli che incontra l'autunno), questa è una bellissima storia di amicizia e amore che si srotola con dolcezza attraverso colorate atmosfere.
Ho adorato la circolarità della storia, la scena finale (di nuovo estiva, di nuovo radiosa, fatta di calce, felci, salsedine e sciabordio di onde) costituisce un epilogo perfetto, in cui tutto è cambiato, sono tutti cresciuti, i loro sentimenti reciproci si sono evoluti, ma in cui - in fondo - non è cambiato nulla, non per davvero, perché sono sempre loro due, i due migliori amici che sono sempre stati e che hanno vissuto assieme, fianco a fianco, da sempre. Tutto è cambiato, ma forse no, perché, immutata, sempre, resta la sensazione di "essere a casa" che provano l'uno con l'altra.
Ho adorato la scena finale che recupera e porta a compimento tutte le scene precdenti, con i richiami ai piccoli dettagli (guanti, mani che si stringono, poltrone e cieli mutevoli che li accompagnano nel loro percorso). Insomma, è una storia - come dicevo in apertura - deliziosa, che finisce dritta nelle preferite.
Bravissima, Marti, come sempre.
Un bacione!
|