Recensioni per
Questo Prezzo Irrazionale
di __Lune__

Questa storia ha ottenuto 5 recensioni.
Positive : 5
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
09/11/20, ore 16:39
Cap. 2:

Ciao ^.^
Mi sono ricordata che avevo iniziato a leggere questa tua storia e così ho voluto vedere un po' come continuava.
Ok, metto le mani avanti, ma all'inizio di questo capitolo ho notato una cosa (che ultimamente vede sempre più spesso qui su efp e perdonami ma non sto capendo il perché).
In tutta la parte iniziale le frasi sono davvero tanto tanto lunghe. E questo secondo me non va bene.
(Ci tengo a dire che questo è solo il mio parere, non sono un esperta e non mi reputo tale, quindi tutta questa critica va presacon le pinze :-* non è mia intenzione offenderti, è solo un consiglio, davvero spero di non risultare scortese).
Dicevo che secondo me non va bene per due motivi:
Per prima cosa perché come lettrice ho fatto fatica a seguire in discorso (se infatti scrivi di tante azioni una dietro all'altra, dove magari cambia anche il soggetto, ma queste non sono sintatticamente distinte tra loro si crea confusione e io che sto leggendo, non capisco più dove si vuole andare a parare e mi distraggo).
Secondo motivo: quello che descrivi nella prima parte del brano è una fuga. Un susseguirsi di azioni frenetiche, di emozioni che si accavallano, di cuori che battono. E in generale per rendere un'atmosfera di tensione come questa si è soliti usare proprio un susseguirsi di frasi brevi. La brevità delle frasi rende proprio la velocità delle azioni che si rincorrono.
Ti faccio degli esempi presi dal tuo testo per farti capire:

"Mentre correva sperava con tutta la forza che le rimaneva che fosse solo un incubo, un incubo da cui ci si poteva svegliare e tirare un sospiro di sollievo, ma il dolore bruciante al petto della giovane frantumava le sue illusioni, si fermò in segno di resa solo quando giunse ad un vicolo cieco, un soldato la bloccò ad un vicolo cieco, un calcio allo stomaco la fece inginocchiare, poi un dolore alle ginocchia la assalì e dopo qualche secondo collassò a terra, l' uomo la guardava con occhi colmi d'odio, si chinò su di lei, da dietro la divisa elegante estrasse un pugnale con degli intagli che si univano in uno stemma, l'ultima immagine che i suoi occhi furono in grado di vedere fu la lama del pugnale illuminata dalla luna."

Questa è la tua frase. Accadono un sacco di cose, ma il ritmo che tu dai a queste azioni è, secondo me, mal gestito.
Dovresti cercare di dare il giusto respiro ad ogni cosa, cercare di attirare l'attenzione del lettore su un azione piuttosto che su di un' altra. Prova a non usare solo le virgole, ma anche i punti, i punti e a capo, i punti e virgola... detta tu un ritmo che il lettore può seguire. Così facendo lo renderai partecipe e non solo spettatore di quello che la protagonista sta provando.
Ti faccio un esempio di come l'avrei resa io (ho tolto anche un paio di ripetizioni :-* ) :

"Correva.
E sperava, con tutta la forza che le rimaneva, che fosse solo un incubo, un brutto sogno da cui ci si poteva svegliare e tirare un sospiro di sollievo. Ma il dolore bruciante al petto frantumava le sue illusioni.
Si fermò in segno di resa solo quando giunse ad un vicolo cieco: un soldato la bloccò e con calcio allo stomaco la fece inginocchiare. Poi un dolore alle ginocchia la assalì e dopo qualche secondo collassò a terra.
L'uomo, che la guardava con occhi colmi d'odio, si chinò su di lei e, da dietro la divisa elegante, estrasse un pugnale con degli intagli che si univano in uno stemma.
L'ultima immagine che i suoi occhi furono in grado di vedere fu la lama del pugnale illuminata dalla luna."

Un altro esempio di "azioni che si mescolano" e che rendono poco chiara la narrazione di quello che sta accadendo è nella frase successiva:

"Un dolore agonizzante la pervase, sentì che il suo cuore smetteva di battere, la vista le si offuscò e non fu in grado neanche di sentire il rumore di una carrozza che si avvicinava, il sangue scarlatto sgorgò dalla ferita, sentì il sapore del liquido rosso invaderle la bocca, socchiuse le labbra strette, per far uscire un sottile rivolo, le sue mani tremarono."

Anche qui consiglio di provare a separare le azioni con dei punti fermi, così da dare la giusta concentrazione ad ogni cosa che accade.
Ad esempio poteva essere:

"Un dolore agonizzante la pervase. Sentì che il suo cuore smetteva di battere, la vista le si offuscò e non fu in grado neanche di sentire il rumore di una carrozza che si avvicinava.
Il sangue scarlatto sgorgò dalla ferita e sentì il sapore del liquido rosso invaderle la bocca.
Le sue mani tremarono."

Ogni sensazione deve prendere il suo spazio. Così puoi dare il tempo al lettore di assimilare cosa sta accadendo.
Questo tipo di "revisione" personalmente ( e ci tengo a ripetere che è un parere solo personale con cui puoi benissimo non essere d'accordo) lo farei anche per altre frasi del testo che qui non ti riporto se no divento più antipatica di quanto lo sono già e non credo sia un bene :-)

Dicendoti queste cose non voglio scoraggiarti anzi!! In realtà a parte questi osservazioni tecniche credo che la storia abbia moltissimo potenziale:-)

 Ci porti una nuova situazione e ho trovato tutto quello che accade molto originale.
Credo che la storia vada ad acquistare sempre una maggiore profondità.
 In questo secondo capitolo infatti vediamo sempre di più approfondito il rapporto tra le due sorelle e la madre.
 I personaggi continuano a scontrarsi e mostrarsi.
Continua a sorprendermi la madre che sembra sempre più distaccata alle sorti della figliastra.
Mentre il legame tra le due sorelle appare sempre più complicato.

Come dicevo il capitolo mi è piaciuto.  Le emozioni e i sentimenti della protagonista affiorano forti e profondi.

E questo è tutto.
Mi ha fatto piacere leggere anche questo capitolo!


in amicizia
Earth
(Recensione modificata il 09/11/2020 - 04:45 pm)

Recensore Veterano
25/10/20, ore 14:21
Cap. 2:

Ciao ancora, Lune!

Anche qui ci sono gli stessi errori di punteggiatura, perciò non aggiungo nulla a tal riguardo.

Ti segnalo che qui manca qualcosa:

"Nel pomeriggio sentì la sua esplodere nel rumore delle carrozze,"

In questo pezzo "e i pettegolezzi delle signorine americane ." il "delle" sottintende che le signorine americane siano frequentatrici note della famiglia, quindi sarebbe bene spendere due parole per caratterizzarle un po' di più. In tendo qualcosa come:

"e i pettegolezzi delle signorine americane che spesso venivano a far visita."

Qui, invece, non riesco a capire il perché di queste bizzarre promesse:

"Rose aveva giurato al defunto [...], che non sarebbe cambiata ne nei suoi modi barbari ,ne nei orribili sorrisi,"

La scena della colazione non mi pare ben strutturata. Perché Emma sbatte la tazza? In quel momento la vendita di Rose era già stata decisa? In ogni caso non capisco cosa abbia irritato la figlia favorita quel mattino.
E per quale motivo c'era un silenzio imbarazzante? Non era una mattina come tutte le altre? E se la vendita era già decisa, la madre non avrebbe dovuto essere invece contenta?


Poi...

"Ancora un urlò pieno di astio, passeggiò nei corridoi della casa, fino a raggiungere le sue orecchie"

manca il punto finale (ok, è una cosa da poco), immagino intendessi "urlo" e non "urlò" e non si capisce bene chi "passeggiò nei corridoi", anche se si può immaginare che sia la madre.

Però... In casa non c'erano anche la signorine americane? Nel criticare Rose, madre e figlia urlano tra loro, cosa che sarebbe più naturale in assenza di ospiti. La voce alterata ci sta... ma camminare lungo un corridoio urlando... un po' meno, credo.


"Quando le valigie furono pronte si ritrovarono tutti al piano terra."

Uhm... ma c'erano anche le valigie di madre ed Emma per far scena? Sarebbe stata una trovata decisamente malefica per portare avanti l'inganno (anche se è Rose ad essersi ingannata da sola, visto che Emma non le dice niente per suggerirle che si tratti di un viaggio).


"Aprì invece la porta e la spinse fuori da essa, gliela chiuse in faccia, come una donna a modo non avrebbe mai dovuto fare, come una MADRE non avrebbe dovuto fare."

Forse avresti fatto meglio a dare un nome alla madre, e così avresti potuto spiegare subito chi compì l'azione di aprire la porta, che invece non si capisce fino a quando non lo scrivi a fine frase.
Il "da essa" mi suona un po' male, ma capisco che ti serviva per agganciarti alla parte successiva della frase.

Nell'ultima frase, mi pare che manchi un po' di profondità in Rose... È evidente che non le piacesse vivere in quella casa sin da quando il padre era morto, perciò me la sarei immaginata con qualche sentimento contrastante nel guardare per l'ultima volta la casa dalla quale era stata cacciata.

Errori a parte... (scusami se ce n'è qualcuno che ti pare una segnalazione immeritata), la tua storia continua ad essere interessante, perché il lettore si aspetta ancora di scoprire quali sono i ruoli dei personaggi presentati nel primo capitolo ed ora si trova in pensiero per Rose, che probabilmente è stata affidata ad una famiglia molto severa o ben poco benevola con lei.