Eccomi qui,
Arrivo sorprendentemente in anticipo, ma questa storia mi mancava. È una delle long che più mi piace seguire, racchiude così tanti animi che penso ci sia un po' anche il tuo, il mio, quelli di mille lettori. La tua storia è principio di ogni cosa e ogni volta mi ci perdo: sai essere così profonda, così semplice, così descrittiva che è impossibile non dire "guarda che capolavoro". Questo è, lo penso ad ogni capitolo che pubblichi.
Qui, in particolare, crei una magia: sono due personaggi così differenti, ma in qualche modo li rendi collegati. Da una parte vi è un Draco, che è fragile, che cerca di ottenere un perdono, chiedendo scusa anche a sé stessi. Per tanti anni è rimasto succube, per tanti anni ha osservato mostri giocare nella sua camera a luci spente e ora che tutto è finito, cerca di avere pace. Draco lo ammette, nemmeno più a denti stretti, nemmeno più spocchiosamente, di avere avuto paura. Di aver vissuto una vita fatta di bugie, che si sono concentrate tutte in quell'attimo, in cui non ha potuto farlo: uccidere, essere così crudele come tutti si aspettavano. Draco ha avuto paura, paura di essere sempre stato sbagliato, paura di non essere stato abbastanza, paura di aver invece fatto anche troppo: la follia della morte deve averlo sfiorato e avergli fatto pensare che quello, torturare un'anima, uccidere un'anima, veder morire un'anima in quel modo non non l'avrebbe sopportato. Persino della Granger deve aver provato pietà, deve aver avuto paura anche per lei.
E pensato che sì, insomma, niente di quello aveva davvero un senso.
Persino la sua anima ha smesso di avere un senso: ha sempre avuto troppi mostri con cui avere a che fare e il vento adesso, che sempre ha amato, arriva per asciugargli le guance e portare via le lacrime. Ammette di aver avuto paura, ma non c'è più nessuno che può ascoltarlo. Solo sé stesso e io penso, è già il primo passo nella direzione giusta.
Di passi in avanti è fatta invece Hermione, che non sente il vento, ma tocca le foglie che tanto la divertono, foglie che vengono a sfiorarle la pelle per ricordarle che quella pelle ha dovuto sopportare tanto altro. Quella pelle ha inciso parole che non è riuscita ad affrontare per tanto tempo. Ora che le accetta, per quanto terribile sia il pensiero di abbracciarle, chiede scusa a sé stessa. Lei merita di stare lì, merita di far valere la sua parola, merita di studiare, merita di camminare per quelle stesse strade e nessun decreto potrà mai portare via quella sensazione di "essere giusti". Hermione non dovrebbe essere proprio da nessun altra parte, Hermione deve rimanere lì per sempre. Insieme a ferite che faranno di lei molto di più di quello che è sempre stata. Nessuno l'ascolta, quando dice che è una strega, ma non servirebbe ascoltarla. Si tratta della miglior strega della sua età, lo sanno tutti che ha il diritto di essere lì come tutti loro.
Ho adorato ogni dettaglio, le parole così giuste che sembrano esserti appartenute da sempre, il modo in cui mi hai toccato il cuore e fatto sentire parte di loro. Ho amato questo capitolo, scusa per la ripetizione senza senso, ma non so più che altro aggiungere per farti sapere che è stato tutto meraviglioso.
Sono felice di essere venuta,
Sia ❤ |