Eccomi finalmente da te!
Mi dispiace averti fatta aspettare, ma sappi che ero curiosissima di leggere questa storia sin da quando l'hai pubblicata.
Mi hai aperto un mondo!
Non so ancora qual è la mia idea nei confronti della tua teoria, devo rifletterci!, ma la trovo molto affascinante oltre che credibile. Non avevo mai pensato che l'eccessiva goffaggine di Tonks potesse derivare dalla sua abilità innata, ma in effetti ha senso: ha senso la spiegazione che lei stessa fornisce nella storia, basata su questo dover dosare continuamente le energie derivate dalla propria magia, come una tensione perenne che per forza di cose va a intaccare altro – e questo altro è credibile che sia l'equilibrio, la capacità di gestire lo spazio che è intorno a sé, a questo corpo che sembra sparire nel nulla.
Al di là di questo che, lo ammetto, è l'elemento che più mi ha intrigata del racconto, ho amato tantissimo il confronto tra Tonks e Remus sulle rispettive nature, su quanto lui sia indulgente con lei, affascinato da lei, e quanto di contro non faccia sconti a se stesso – come sempre, le interazioni che immagini per loro sono perfette e catapultano proprio nell'universo cartaceo.
Mi è piaciuto tanto tornare dai tuoi Remus e Tonks, vederli conoscersi, lei già sicura di ciò che vuole e lui già timoroso di ciò che crede di provare, con la loro alchimia che ho sempre immaginato essere stata innata e quel loro desiderio di saperne di più dell'altro.
Brava come sempre!
Rosmary |