Recensioni per
Peccato originale
di D a k o t a

Questa storia ha ottenuto 4 recensioni.
Positive : 4
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
30/11/20, ore 03:58

Ciao!
Ho iniziato la serie da poco, sono ancora alla prima stagione, ma i personaggi mi hanno preso talmente tanto (Dean e Sam), da invogliarmi a leggere di loro, anche se sono ancora un po' una babbana.

E devo dire che la tua storia l'ho trovata un po' per caso, curiosando nelle recensioni di altre storie, ma sono davvero felice di averlo fatto: ho letto una storia scritta benissimo e nelle mie corde. Sembrava davvero di vedere un episodio della serie e, no, non esagero. Non sono tipa da complimenti gonfiati, onestamente.
Hai preso una creepypasta. Ci hai lavorato su per poterla rendere credibile in America e hai anche saputo sfruttare il tutto per parlare del rapporto tra i Winchester. Insomma, capisci perché l'ho adorata?

Intanto, la caratterizzazione dei personaggi mi è sembrata ottima. Così com'è stata ottima la rappresentazione della figura di John nella vita dei suoi figli. L'effetto che ha su di loro. A cosa ha portato. E come vive lui tutto questo. Come, in realtà, si senta in colpa.

Poi ci sono Dean e Sam. Perché per quanto John non sia l'esempio perfetto di padre che unifica e riappacifica la famiglia (non perché sia cattivo, ma proprio perché non volendo ferisce i suoi figli. O forse perché n'è anche un po' costretto), i due fratelli Winchester hanno un rapporto unico: sono l'uno il rifugio dell'altro. Non sanno stare senza. Non sanno voltarsi le spalle. Non sanno non preoccuparsi per l'altro.
Sono legati. E si vogliono un bene profondo.

Perché Dean è il primo che afferra Sam dalle grinfie del mostro. Perché sono di Dean, le braccia nelle quali Sam si lascia andare. Perché Dean non ci pensa proprio a tornare a casa, se suo fratello è in ospedale. Perché Sam chiede di Dean, quando non lo vede.

Quindi... Anche se Sam nutre la convinzione che John, nel profondo, preferisca Dean. Anche se Dean crede che John dedichi più attenzioni a Sam... Questo non intacca mai veramente il loro rapporto.

E John è felice che siano così uniti. Prima che lui sparisca. E QUESTO È UN PO' MEZZO SPOILER, PERCHÉ IO NON SO ANCORA TUTTO DI SAM.

Anyway, tornando alla tua storia, mi è piaciuta un sacco. Mi è piaciuto il pov alternato. Come tu sia entrata anche nella testa del mostro. Come tu abbia espresso il resto della storia attraverso gli occhi prima di John e poi di Sam.

E poi ci sono stati periodi che ho amato, davvero. Soprattutto nella parte in cui Sam viene attaccato dalla bestia.
Poi i dettagli... Come l'odore del sangue...
Questa storia è stata una piacevolissima scoperta. Infatti fila dritta nelle ricordate!

Scusami, davvero, se la recensione ti apparirà confusionaria, molto vaga... Ma sono le quattro del mattino.
Ci tengo solo a dire che: mi ha fatto venir voglia di leggere altro di tuo.

Recensore Junior
03/11/20, ore 11:11

Ciao!
Per la miseria quanto mi è piaciuta questa storia. Sarà la stagione, quest’atmosfera cupa,  questa malinconia per nulla tenera ma intrisa di un sentimento molto più colpevole, molto più crudo, sarà che questa faccenda della bestia del Gévaudan mi ha ricordato vagamente un romanzo giallo (ambientato in Francia peraltro) che ho letto qualche tempo fa ma... bravissima. Davvero, davvero un intreccio ben scritto, complimenti. Per quanto il carattere della storia - per come la vedo io - sia principalmente introspettivo, nello stesso tempo tu sei riuscita anche a portare avanti la trama di una interessantissima - e super inquietante - caccia, partendo dai primi sopralluoghi di John sul luogo del delitto, le prime indagini, sei persino riuscita a inserire il “depistaggio”, con l’errata interpretazione di John a proposito di chi fossero i veri colpevoli da punire, per il mostro, lui pensa che siano i padri e invece erano proprio i ragazzini i “peccatori”. Questo mix tra azione e introspezione è splendido, scritto benissimo, e l’alternanza dei punti di vista - compreso quella della bestia - riesce a farti entrare in questa storia su un milione di livelli. E a farmi rabbrividire in altrettanti modi diversi, aggiungiamo ✨ Tra parentesi, il riferimento al sangue demoniaco che scorre nelle vene di Sam è un allaccio con il canon geniale. 
Il modo in cui nelle tue storie analizzi John mi spezza sempre un po’ il cuore perché è vero, lui è assolutamente consapevole di essere un padre manchevole sotto parecchi punti di vista, ma spesso non basta la consapevolezza di un comportamento sbagliato a farci cambiare: si limita a farci soffrire e basta, ed è quello che ho visto in questo John Winchester qui. Una sofferenza enorme che lui si ostina a ignorare, senza rendersi conto - o rendendosene conto a tratti, ma ignorandolo lo stesso - che la sta solo riversando sui suoi figli. Il breve scambio di battute tra lui e Sam è a metà tra il malinconico e il dolorosissimo proprio per questo: “perché sa che non sarebbe cambiato nulla, che avrebbe dovuto urlare e strepitare per farsi ascoltare da lui”
Perché il più grande problema tra Sam e suo padre, per me, è sempre stata la totale assenza di comunicazione tra di loro, e il fatto che John non lo abbia mai ascoltato, non per davvero, troppo concentrato sulla sua ricerca di vendetta ad ogni costo.
Dean invece mi ha fatto una grande tenerezza, nella sua perenne ricerca di approvazione paterna e in quel suo volersi occupare di suo fratello sempre e comunque, anche se sono in ospedale e loro padre è lì accanto a loro, e non ha intenzione di andarsene tanto presto. Per non parlare di quell’“avrebbe dovuto prendere me” che si lascia sfuggire sul finale 😭
E’ una OS preserie perfetta, non avrei altre parole migliori per definirla. Perfetta ✨
Un abbraccio, e a presto 🌸💎

Recensore Master
01/11/20, ore 14:28

Questa challenge l'ho saltata perché sono troppo presa dal calendario dell'Avvento, ma non vedevo l'ora di scoprire quali cose sarebbero uscite! Una frase mi ha colpito particolarmente: "l’amore per i figli; disperato e straziante, come i segni di quelle unghie sulla porta". Credo descriva perfettamente quello che John prova. Ha iniziato a fare i conti con la morte in Vietnam, poi gli hanno portato via Mary, l'amore della sua vita, e sta facendo tutto il possibile per proteggere le uniche cose importanti che gli sono rimasti, cioè i suoi figli. Li ama in modo viscerale, anche se nessuno gli ha insegnato a farlo nel modo giusto e lui non ha mai imparato ad andare oltre una carezza che scompiglia i capelli. Ci sono cose che non riesce a dire e cose che non vuole dire, riesce solo ad agire. Questa fic rende pienamente giustizia a John e tesse anche il rapporto tra Sam e Dean, legati a doppio filo. L'ho trovata stupenda e scritta divinamente, l'unica cosa che mi dispiace è averla letta alla luce del sole e non ieri sera con l'atmosfera di Halloween perché sarebbe stata ancora più intensa!

Recensore Master
01/11/20, ore 11:52

Signore Santissimo! Torni con una fic su John, Dean e Sam e il mio povero cuore potrebbe fermarsi!
Allora, partiamo dalla Bestia.
Se c'è una cosa che reputo inquietante, nonostante la mia scarsissima conoscenza degli horror, è proprio il pov della "mostro", non so esattamente come spiegarlo, mi si congela il sangue nelle vene e mi gira la testa, per cui quando ho aperto la tua storia e ho trovato come incipit il pov della Bestia, per altro scritto alla perfezione, ho dovuto fermarmi un attimo e ricordarmi di respirare.
Brivido di Halloween? La tua storia ce l'ha.
Ha anche molte altre cose però, cose per la quale mi sono ridotta a una gelatina scuoricinante, ma andrò con ordine.
John.
Il tuo John, così brusco eppure al tempo stesso così profondamente legato ai suo figli.
La cosa che amo di più del tuo John, e che ho riscontrato in molte altre tue storie e il modo in cui poni sempre l'accento sulla sua consapevolezza. Lui sa di non essere un buon padre, conosce i suoi punti deboli e riesce anche a riscontrare gli effetti dei suoi sbagli sui comportamenti dei figli, in particolare sul modo di fare di Dean (che per carattere e circostanze ne ha subito maggiormente). Ora, il punto è che pur essendone consapevole, John non riesce a fare di meglio e in questo non riuscire io leggo tutto quel bagaglio di vissuto che si porta sulle spalle (dall'infanzia senza un padre, alla vita nei marine, alla perdita di Mary).
La parte psicologica nel tuo John viene sempre fuori, gridando a gran voce, ed è una cosa che mi fa impazzire, letteralmente, da spessore al personaggio e gli restituisce una dignità che spesso e ingiustamente gli è stata tolta persino nel canon. Il tuo John è forse il migliore che abbia mai letto.
A questo proposito, prima di proseguire vorrei mettere in luce questa frase: John lo guarda e per un attimo si chiede quanto tempo abbia, prima che sia tutto troppo, prima che decida anche lui di scomparire come sembra fare l’aria nei suoi polmoni, a volte. E si chiede quanto di quella frase non detta di suo figlio – avrebbe dovuto prendere me – sia colpa sua.
È la chiusa ed è bellissima e racchiude tutta l'essenza del personaggio di cui ti ho parlato sopra.
Passiamo a Dean.
Oh, Dean.
Lo descrivi così giovane, eppure già così spezzato. Così dipendente emotivamente non solo dalle parole di suo padre, ma anche dai toni che John usa con lui, dalle pause nelle sue frasi. Il tuo Dean è un grado di leggere tutto di suo padre e perché? Perché ha dovuto farlo, perché è cresciuto con un padre in costante sofferenza emotiva e con un fratellino di cui era responsabile, e si è adattato come fanno le persone in queste situazioni, innescando però meccanismi malsani, come la scarsa autoconsiderazione, il ritenersi sacrificabile. Il tuo Dean in questa storia ha già dei comportamenti allarmanti sotto questo punto di vista e credimi, ti adoro per come sei riuscita a portare tutto questo alla luce, con semplicità e in modo diretto, soffermandoti su ogni silenzio, su ogni espressione, sul linguaggio del suo corpo e adoro che tu l'abbia fatto dal pov di John. Il tuo Dean è prima di tutto vero.
Il tono è ancora quello di una concessione. Eppure, nella brevissima pausa di silenzio che segue, si permette di immaginarselo, di gustarsi quel sorriso da bambino che ha ancora illuminargli il viso, a quel complimento.
Questa è una delle frase che mi ha colpito di più, ma in realtà tutta la storia grida questo messaggio.
Mi soffermo un attimo anche sulla frase successiva: E’ un pensiero che dura un attimo, però: giusto il tempo di ricordare quello strazio di sangue, ossa e denti da latte. perché a livello di contenuti, ma anche narrativamente parlando, l'ho trovata davvero bella.
E poi arriviamo a Sam, un Sam che è bambino solo in parte, perché la sua spiccata capacità di leggere le persone e di provare empatia per loro lo rendono già molto più adulto della sua età. Mi è piaciuto moltissimo il tuo Sam, sia la parte con Dean che ovviamente mi fa sciogliere di dolcezza, ma anche quella con John. Cioè, non so se ti rendi conto che mi hai dato esattamente quello che desideravo: John che si prende cura di lui. Poi certo, lo fa nel modo in cui riesce, ma è stato comunque bellissimo vederlo così, con la mano tra i suoi capelli, è stato bello sentirlo rispondere affermativamente alla richiesta di suoi figlio di rimanere ed è stato bello anche vederlo seduto accanto a Dean, assecondando la sua necessità di rimanere con Sam. È stato bello vederlo padre.
E per finire vorrei aggiungere che mi è piaciuto molto anche il modo in cui hai collegato la creepypasta e il riferimento al sangue demoniaco in Sam visto come colpa. Il titolo secondo me è di una perfezione assoluta, perché il peccato originale è qualcosa che non proviene dalle azioni di una persona nello specifico, ma rappresenta una condizione generale che prescinde dai peccati individuali e lo trovo perfettamente calzante per Sam che si è ritrovato "marchiato" quando aveva solo sei mesi.
Carissima, questa storia mi è piaciuta davvero tanto e praticamente sotto tutti gli aspetti: dall'introspezione dei personaggi allo stile di narrazione. Sono davvero contenta che tu abbia partecipato a questa challenge, ne è venuto fuori un capolavoro.
Un abbraccio, Joy.