Signore Santissimo! Torni con una fic su John, Dean e Sam e il mio povero cuore potrebbe fermarsi!
Allora, partiamo dalla Bestia.
Se c'è una cosa che reputo inquietante, nonostante la mia scarsissima conoscenza degli horror, è proprio il pov della "mostro", non so esattamente come spiegarlo, mi si congela il sangue nelle vene e mi gira la testa, per cui quando ho aperto la tua storia e ho trovato come incipit il pov della Bestia, per altro scritto alla perfezione, ho dovuto fermarmi un attimo e ricordarmi di respirare.
Brivido di Halloween? La tua storia ce l'ha.
Ha anche molte altre cose però, cose per la quale mi sono ridotta a una gelatina scuoricinante, ma andrò con ordine.
John.
Il tuo John, così brusco eppure al tempo stesso così profondamente legato ai suo figli.
La cosa che amo di più del tuo John, e che ho riscontrato in molte altre tue storie e il modo in cui poni sempre l'accento sulla sua consapevolezza. Lui sa di non essere un buon padre, conosce i suoi punti deboli e riesce anche a riscontrare gli effetti dei suoi sbagli sui comportamenti dei figli, in particolare sul modo di fare di Dean (che per carattere e circostanze ne ha subito maggiormente). Ora, il punto è che pur essendone consapevole, John non riesce a fare di meglio e in questo non riuscire io leggo tutto quel bagaglio di vissuto che si porta sulle spalle (dall'infanzia senza un padre, alla vita nei marine, alla perdita di Mary).
La parte psicologica nel tuo John viene sempre fuori, gridando a gran voce, ed è una cosa che mi fa impazzire, letteralmente, da spessore al personaggio e gli restituisce una dignità che spesso e ingiustamente gli è stata tolta persino nel canon. Il tuo John è forse il migliore che abbia mai letto.
A questo proposito, prima di proseguire vorrei mettere in luce questa frase: John lo guarda e per un attimo si chiede quanto tempo abbia, prima che sia tutto troppo, prima che decida anche lui di scomparire come sembra fare l’aria nei suoi polmoni, a volte. E si chiede quanto di quella frase non detta di suo figlio – avrebbe dovuto prendere me – sia colpa sua.
È la chiusa ed è bellissima e racchiude tutta l'essenza del personaggio di cui ti ho parlato sopra.
Passiamo a Dean.
Oh, Dean.
Lo descrivi così giovane, eppure già così spezzato. Così dipendente emotivamente non solo dalle parole di suo padre, ma anche dai toni che John usa con lui, dalle pause nelle sue frasi. Il tuo Dean è un grado di leggere tutto di suo padre e perché? Perché ha dovuto farlo, perché è cresciuto con un padre in costante sofferenza emotiva e con un fratellino di cui era responsabile, e si è adattato come fanno le persone in queste situazioni, innescando però meccanismi malsani, come la scarsa autoconsiderazione, il ritenersi sacrificabile. Il tuo Dean in questa storia ha già dei comportamenti allarmanti sotto questo punto di vista e credimi, ti adoro per come sei riuscita a portare tutto questo alla luce, con semplicità e in modo diretto, soffermandoti su ogni silenzio, su ogni espressione, sul linguaggio del suo corpo e adoro che tu l'abbia fatto dal pov di John. Il tuo Dean è prima di tutto vero.
Il tono è ancora quello di una concessione. Eppure, nella brevissima pausa di silenzio che segue, si permette di immaginarselo, di gustarsi quel sorriso da bambino che ha ancora illuminargli il viso, a quel complimento.
Questa è una delle frase che mi ha colpito di più, ma in realtà tutta la storia grida questo messaggio.
Mi soffermo un attimo anche sulla frase successiva: E’ un pensiero che dura un attimo, però: giusto il tempo di ricordare quello strazio di sangue, ossa e denti da latte. perché a livello di contenuti, ma anche narrativamente parlando, l'ho trovata davvero bella.
E poi arriviamo a Sam, un Sam che è bambino solo in parte, perché la sua spiccata capacità di leggere le persone e di provare empatia per loro lo rendono già molto più adulto della sua età. Mi è piaciuto moltissimo il tuo Sam, sia la parte con Dean che ovviamente mi fa sciogliere di dolcezza, ma anche quella con John. Cioè, non so se ti rendi conto che mi hai dato esattamente quello che desideravo: John che si prende cura di lui. Poi certo, lo fa nel modo in cui riesce, ma è stato comunque bellissimo vederlo così, con la mano tra i suoi capelli, è stato bello sentirlo rispondere affermativamente alla richiesta di suoi figlio di rimanere ed è stato bello anche vederlo seduto accanto a Dean, assecondando la sua necessità di rimanere con Sam. È stato bello vederlo padre.
E per finire vorrei aggiungere che mi è piaciuto molto anche il modo in cui hai collegato la creepypasta e il riferimento al sangue demoniaco in Sam visto come colpa. Il titolo secondo me è di una perfezione assoluta, perché il peccato originale è qualcosa che non proviene dalle azioni di una persona nello specifico, ma rappresenta una condizione generale che prescinde dai peccati individuali e lo trovo perfettamente calzante per Sam che si è ritrovato "marchiato" quando aveva solo sei mesi.
Carissima, questa storia mi è piaciuta davvero tanto e praticamente sotto tutti gli aspetti: dall'introspezione dei personaggi allo stile di narrazione. Sono davvero contenta che tu abbia partecipato a questa challenge, ne è venuto fuori un capolavoro.
Un abbraccio, Joy. |