Cara Npc!!
Parto al volo con Jaylah perché l’adoro, è una bimba davvero simpatica e speciale e mi piace molto come la descrivi, perché riesce a conquistare anche chi, come me, nei romanzi s’annoia sempre un po’ quando i protagonisti sono piccoli. Sarà che questa bambina è intuitiva e intelligente ma pronuncia male le parole (parole che non appartengono alla sua lingua madre, però), sarà che è spontanea e ha una logica ferrea, ma mi piace moltissimo e gongolo all’idea di cosa diranno i suoi nonni e suo padre quando scopriranno che sapeva già della ferita di Tazandil. Mi sfrego le mani, perché loro non hanno la minima idea di quanto lei abbia, effettivamente, del potenziale e l’idea che dei bambini abbiano capacità che sconvolgono gli adulti trovo sempre che sia un elemento della trama incredibilmente interessante.
Nonostante questo gongolamento, però, l’introspezione sull’elfo pusillanime Saeron e la discussione con Beleagor mi sono piaciute immensamente. Saeron è un interrogativo ambulante e si trova di fronte a un amico (da cui è attratto e che detesta per i motivi che hai spiegato perfettamente) che si è stufato di rimanere a guardare l’algido bardo che si scherma con la sua superficialità, che rifiuta di lanciarsi e di vivere e che sembra decisamente tanto asociale, tanto da scusarsi, alla fine, con Amyl in maniera davvero sui generis. Tuttavia questo discorso tra Saeron e Beleagor porta anche all’ammissione, da parte di quest’ultimo, che c’è un’attrazione verso il bardo. Ecco, io fossi in Saeron ora rifletterei: quello che mi piace dice che è attratto da me, ma che sono un infame e dovrei comportarmi meglio. E non sono un infame per qualche ombra o meschinità o invidia, ma perché sfoggio questo atteggiamento che è diventato un modo di essere, confondendosi.
L’esortazione a provare a comportarsi (e quindi, di riflesso, a diventare) una persona migliore verrà raccolta? Il finale del capitolo sembra suggerire di sì e ho apprezzato che Beleagor non si sentisse ristorato dall’idea di aver chiesto scusa ad Amyll. Come ha detto l’amico, non ha empatia, non capisce perché Amyll avrebbe dovuto soffrire delle sue parole e si scusa per forma, ma a forza di praticarla, questa forma, può darsi che…
Un abbraccio forte forte,
Shilyss |