Non so bene da dove iniziare.
Era veramente troppo tempo che non leggevo qualcosa sui koala, ho molto da recuperare e questo da un lato mi rende felice perché ho ancora storie da leggere su di loro, dall'altro non avrei dovuto farli aspettare. Sono i koala, bisogna leggerne subito!
Momento lamento: togli la nota!
Immagino abbia già notato che questa recensione è una delle mie senza senso, dove sono solo in brodo di giuggiole per i miei bellissimi dottori, vero? Confido nel fatto che ormai sarai abituata al fatto che io scriva senza capo né coda, guidata dall'amore koaloso!
Sono proprio contenta che il Gioco ti abbia proposto loro due associati a questo genere, perché questa storia è fantastica e si colloca a meraviglia in quel dopo lasciato intravedere dalla minilong su loro due: c'è un amore che è libero di essere, esprimersi, mostrarsi, e loro due non potrebbero essere più felici, finalmente stretti l'uno all'altro, entrambi nel porto sicuro.
A me questo Homer, te lo dico subito, è piaciuto tantissimo. So che tra i due Ole è il personaggio con cui entri più facilmente in empatia, il cui punto di vista ti appare più naturale, ma da lettrice che un po' li conosce posso dirti che questo Homer è proprio quello che, in Love, si precipita da Ole non appena lo vede, trepidante, ed è lo stesso che da ragazzo fatica a dirgli di Eloise, lo stesso che vuole trascorrere il suo tempo con Ole prima di partire, lo stesso (ancora!) che si smaterializza da lui ed elemosina (sia pure col suo modo brillante) un po' del suo tempo. Insomma, per me qui mostri più chiaramente quella parte di Homer che ci hai sempre lasciato intuire esserci, quella che lo accomuna a Ole, che rende Ole la sua bussola e il suo porto, quella che sotto sotto un po' si colpevolizza per il tempo negato e i sentimenti ignorati (ma compresi, in fondo, sia pure a livello inconscio). È l'Homer che si sente felice solo ora che che è completo accanto a Ole, e che nonostante questo vuole e cerca rassicurazioni, pezzi di quel passato in cui è stato assente, come se sperasse di recuperare tutto il calore di un amore che entrambi hanno negato per troppo tempo (tra l'altro, è anche la versione di Homer narrata nella raccolta di poesie, secondo me, dove metti a nudo l'emotività e l fragilità di entrambi i personaggi).
E ho amato Ole, che qui appare per l'uomo che è, ormai adulto, che tace per riservatezza e non per imbarazzo, ma soprattutto perché non è abbastanza importante. E non è colpa di nessuno, in effetti, se questo passato non sia stato importante, perché non si sceglie chi e come amare, si ama e basta, e Ole ha amato e ama Homer in maniera totale e istintiva, come Homer ama lui (perché neanche lui ci ha mai tenuto abbastanza a tutte le Eloise sparse per il mondo!).
Ho amato (sì, abituati ché sono ripetitiva!) il loro abbraccio al buio, perché è tremendamente intimo. Mi è parso di vederli, stretti e stanchi, sicuri di essere finalmente nel luogo giusto.
Non so più che dire, eppure sono certa che ci sarebbe ancora tanto da dire, ma io in realtà ho gli occhi a cuoricino e, niente, sono fantastici e non ti ringrazierò mai abbastanza per averli creati. Mi sono appassionata tantissimo a loro, a questi personaggi che hai costruito pagina dopo pagina e che ormai sono talmente vividi da essere un mondo a parte.
Non voglio più leggerti in dubbio su una storia su di loro, scrivi e pubblica tutto, ché qui abbiamo bisogno di cose belle e loro sono bellissimi!
Un abbraccio a te e ai koala! 💛💛 |