Recensioni per
La Via Smarrita
di Dira_

Questa storia ha ottenuto 72 recensioni.
Positive : 72
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
13/10/21, ore 18:28
Cap. 2:

Quindi Rosi ha preso una decisione conscia di non diventare Sorvegliante, ma la cosa ha finito per coinvolgerla ugualmente. E una volta toccato l'Altrove con mano, figuriamoci se Miss Responsabilità riusciva a tornare tranquilla a servire ai tavoli.
Maddalena e Caterina sono semplicemente adorabili. E Malù fa stringere il cuore, palesemente cottissima ma anche con mille pare mentali che chissà quanto corrispondono a un rischio effettivo per Cate e chissà quante sono pregiudizi interiorizzati dalla succube.
Sempre interessante l'uso del folklore italiano e l'approfondimento sulle regole della Confraternita. Ettore fa sorridere, ormai ha visto tante di quelle cose assurde che è praticamente un maestro zen.
Allora, Maddalena ha scelto come vittime Elia e i suoi amici? Da una parte gli sta bene essere privati di un po' di energia, dall'altra non voglio immaginare la reazione di Cate a quelle che ai suoi occhi sarebbero corna con un tizio che le lancia insulti razzisti. Ma inoltre: Elia è tenuto lì di nascosto, e i Sorveglianti di Malacena si mettono contro i vanator per proteggerlo. Mi sa che da qui in poi la situazione può solo peggiorare.
Altro bel capitolo, complimenti!

Recensore Master
21/12/20, ore 08:04
Cap. 2:

Le cose stanno davvero procedendo, tutti stanno facendo indagini nel proprio campo, è bello vedere che Rosi si stia impegnando per recuperare quello che ha lasciato indietro riguardo all'Altrove. C'è ancora molta tensione fra lei e Tobia ma credo che derivi soprattutto da un suo senso di colpa. Io non penso che il Nero sia tipo da serbare rancore, però potrebbe essere tipo da dire "te l'avevo detto"...
Penso che ci sia un buono sviluppo del personaggio di Rosi in seguito a come si sono evoluti gli eventi alla fine della scorsa storia. Forse se lei smettesse di reprimere una parte di sé, la vedremmo per come davvero dovrebbe essere e lei vivrebbe un po' meglio.

A proposito di sviluppo di personaggio, mi dispiace un casino per Alina. A livello di "com'era all'inizio della storia, confrontandola com'è adesso" potrebbe sembrare che abbia avuto anche lei un'evoluzione di personaggio, ma tu ci racconti che prima era così e quindi si tratta di una involuzione in cui lei torna ad essere come era prima e com'è sempre stata. Forse brucia particolarmente sentirsi dire "tu e tuo padre siete stati incapaci di trovare il lupomanaio" perché va a scavare perfettamente nel suo punto debole che è il senso di colpa per essersi lasciata un po' andare, per aver voluto essere un'adolescente. Se non sbaglio era perfino arrivata a dispiacersi per il fatto che, quando avesse trovato il versipelle, avrebbe dovuto lasciare Malacena e i suoi nuovi amici. Quindi il fatto che il sindaco abbia voluto difendersi attaccando ha colto nel segno perché lei provava già del senso di colpa e del senso di inadeguatezza, trasformati in rabbia per il fatto che sentiva di essere stata ingannata da Marina, dopo essere stata indotta a fidarsi.
Mi tocca ricordare che niente di tutto questo sarebbe successo se quello stronzo di suo padre non le avesse messo la pulce nell'orecchio.
Certo che oh, tre Sorveglianti ci sono a Malacena e tutti loro nascondono uno o più segreti XD è la tipica differenza tra "quale sarebbe il tuo lavoro in teoria" e "quello che poi fai veramente quando sei a contatto con la situazione". Mi chiedo quanti Sorveglianti nel mondo abbiano di questi segreti.

Cate e Maddalena sono sempre più carine e speravo di leggerle di più <3

Recensore Junior
08/12/20, ore 18:22
Cap. 2:

La leggerezza dei primi capitoli della Selva Oscura, tra il fiabesco dei ricordi d’infanzia e gli assolati pomeriggi dell’adolescenza, è ormai lontana. 
La maggior parte degli abitanti di Malacena non si è ancora accorta di essere in pericolo. Ma tra i protagonisti serpeggia una sottile inquietudine, un’angoscia incalzante che si è infilata nelle loro vite e sembra pronta a risucchiarle.
Sono i segreti, oltre al pericolo, a rendere l’aria così tesa.
Siamo arrivati al punto in cui ognuno dei personaggi principali nasconde qualcosa agli altri, e contemporaneamente cerca di scoprire i segreti di qualcun altro. 
Gli unici ignari sono Pietro (che però sospetta qualcosa su Alina, ma non sa nulla del mostro e del Lupo Mannaro), Caterina e Michele. Ah, e la cameriera del Bar. Per il resto, mi sono convinta che tutti, a Malacena, siano invischiati in questa ragnatela di misteri, leggende tramandate come fiabe, segreti e complotti. Una ragnatela che si è fatta sempre più fitta ad ogni capitolo della Selva Oscura, e che ora, nella Via Smarrita, alcuni personaggi sembrano destinati a sbrogliare.
Gli unici ad essere invece fuori da ogni (fondato) sospetto sono- paradossalmente- proprio l’Allievo e il Padre, ovvero coloro che hanno liberato il Mostro: se ho capito bene questi due personaggi sono Stefano e Don Doriano. Il ruolo di quest’ultimo dovrebbe essere quello dell’Uomo (Benedetto) nel Medioevo. Ma ciò renderebbe Lietta l’Allieva? 
Sono curiosa di scoprire le loro motivazioni, soprattutto di Stefano, perchè nelle tue storie i cattivi non sono mai “cattivi perchè sì”, ma hanno sempre una propria psicologia, anche quando si tratta di personaggi moralmente scuri e privi di ogni possibilità di redenzione. È ciò che li rende realistici, e di conseguenza spaventosi. Sicuramente c’è un motivo, sia pure sbagliato e contorto, per cui hanno liberato una sorta di drago dalle segrete del castello, e questo motivo non può essere solo portare scompiglio a Malacena. (A meno che, certo, lo scompiglio non serva a distrarre le allodole e mettere in atto in disturbati un piano ancora più losco.) 

Mi è piaciuta molto la descrizione della camera di Marina vista dagli occhi di Roisin: senza che Marina ci sia davvero, si respira la sua presenza nel capitolo.
La stanza rispecchia infatti lo spirito del personaggio: potrebbe sembrare innocua e un po' dolce, perchè i bestiari avvolti nella carta velina colorate, le ghirlande e le erbe danno all’ambiente un’aria quasi fiabesca, innocente.
Ma Roisin sa che ognuno di quegli oggetti cela dentro di se’ un sapere millenario, pericoloso ma insostituibile. È credibile il fatto che le figlie, soprattutto Cate, non abbiano mai trovato "strano" l'arredamento nella camera della madre, per il semplice fatto che, essendoci cresciute immerse, sono abituate alle sue lievi stranezze.
Ho amato il modo elegante in cui hai fatto infopunding ai noi lettori, facendo chiarire a Rosi i legittimi dubbi di Ettore riguardo alla sicurezza di Tobia: esiste un mondo chiaro, che è il nostro, un Oltretomba, che è il regno dei morti con cui comunica Tobia, è un mondo delle Creature, che non appartengono al Chiaro ma, essendo vive, evitano l’Oltretomba.
Noi sappiamo, dalle spiegazioni che Marina ha dato a Selene qualche capitolo fa, che esiste anche un Altrove ancora più Altrove, ed è la dimensione da cui sono arrivate, in origine, tutte le Creature. Sappiamo che la porta di quest’Altrove più Altrove si trova proprio sotto il Castello- che coincidenza, proprio da dove è uscito il Serpente Regolo.
Quando Roisin ha detto che il cimitero protegge il suo Custode pechè lui si prende cura del cimitero, mi sono commossa. Ho trovato questo sentimento di reciprocità tra i vivi e i morti dolce, di quella dolcezza dolce-amara che sembra avvolgere il personaggio di Tobia. È perfettamente in linea con l’atteggiamento di fsmiliarità che Tobia adotta verso i “suoi” fantasmi.
In questo capitolo più che mai sono evidenti le differenze che Tobia, Rosi e Ettore hanno nell'approccio con l'Altrove: il primo lo conosce e non ne è spaventato, ma anzi ne parla con una sicurezza e una familiarità tale da destabilizzare chi invece ne è digiuno. Roisin conosce bene l'Altrove quanto lui, forse. 
Roisin ha una buona conoscenza dell'Altrove, essendo stata istruita in materia sia da Marina, durante l'infanzia, sia da Tobia. Finchè era bambina l'Altrove però era un dato di fatto, che non la sconvolgeva particolarmente perchè quando si è bambini  il mondo degli adulti è più incomprensibile di quello a cui appartengono fantasmi e streghe. A quell’età, le cose che sembrano incredibili sono tante, e i fuochi fatui non sono le prime ne’ le più destabilizzanti. Sono semplicemente un gioco segreto di cui si può parlare solo con la famiglia e con il migliore amico. 
Poi Roisin è cresciuta, ha capito che l'Altrove era qualcosa di strano, che la rendeva diversa. Qualcosa di pericoloso, che poteva inghiottirla, o estraniarla dalla vita reale, o ostracizzarla agli occhi dei compaesani. E Rosi non se lo poteva permettere, non con un’attività commerciale da mandare avanti e una sorella da crescere. Inoltre sembra che nonno Silvani (a cui a quanto pare Rosi era piuttosto legata) fosse abbastanza restio a tutto il soprannaturale, per cui è realistico pensare che lei, dopo la sua morte, abbia semplicemente seguito le sue orme. (A proposito, vorrei saperne di più su di lui, così come su Matilde e sul nonno di Tobia...ricompariranno più avanti sotto forma di ricordi o flash-black?) 
E così, quando Tobia, davanti a tutti, in piena notte, l’ha messa di fronte a una scelta da cui non sarebbe più potuta tornare indietro, lei ha scelto di credere che l’amico avesse una malattia mentale e che tutto quello che le aveva mostrato e raccontato in quegli anni fosse frutto dei suoi deliri. Si è addirittura arrabbiata per il fatto che lui l’avesse coinvolta, ma era una rabbia che derivava dalla paura: la paura che provava a guardarlo, escluso e deriso da tutti, e a pensare che, se avesse preso le sue parti, sarebbe potuta finire come lui. O forse no. Forse avrebbe potuto convincere gli altri e salvarlo. Ma prendersela con Tobia e con la sua (fittizia) schizofrenia è stato più facile, un modo come un altro per giustificare a se stessa il suo rifiuto per l'Altrove.  
Ora però la Rossa non ha più scelta: l'Altrove sta minacciando il Chiaro in cui lei si è rifugiata. Deve scendere in gioco, affrontando se stessa innanzitutto.
Infine c'è Ettore, che è il più ignorante in materia, essendo stato estraniato dall'unico membro della famiglia  che condivideva il suo dono. A lui l'Altrove non ha portato che rogne: il terrore di essere considerato pazzo come la zia (o era la prozia?), poi il licenziamento, infine questa storia assurda in cui si è invischiato a Malacena. Eppure, nonostante lo scetticismo, non è ostile come Rosi. Ha capito che l'unico modo per sconfiggere i mostri dell'Altrove è capirli: parlarci, se sono umani/umanoidi come le Succubi, per capire quanto davvero siano pericolose e quanto sia un pregiudizio. Oppure, se non lo sono,studiarli. 
Non si preoccupa delle conseguenze che il suo coinvolgimento potrà portare alla sua carriera o reputazione, semplicemente perchè la posta in gioco, la sicurezza di questo strambo paesino che pian piano sta imparando a chiamare casa, è troppo alta. E il suo senso di giustizia e del dovere vincono sull'opportunismo e sull'incredulità. Il mondo sarebbe un posto migliore se solo le persone come Ettore diventassero poliziotti o carabinieri. (Perchè, se da un lato qualcuno che faccia questo mestiere serve, e il 90% dei ragazzini che dicono ACAB a sproposito non si sono mai trovati in situazioni tali da averne bisogno, dall’altro lato è vero che dovrebbero essere selezionati più severamente, dal punto di vista caratteriale,  di quanto avviene sia in Italia che negli USA)

Lasciamo stare il Terzetto e passiamo a Maddalena e Caterina.
Mi è piaciuto come hai sottolineato che Maddalena trovi bella Caterina non (solo) per il suo aspetto esteriore, pur apprezzandolo, ma anche e soprattutto per il modo in cui la sua interiorità si riflette sulla sua esteriorità. È un’attrazione che supera il concetto meramente fisico, ma esula dall’idea puramente platonica. È trovare attraente una persona nel suo insieme, dentro e fuori, nell’unione armoniosa di anima e corpo.
Una sicurezza piacevole delle tue storie è che tutte le relazioni romantiche verranno delineate in modo diverso, anche nella loro quotidianità, a seconda dei caratteri e del vissuto dei personaggi in questione. Il modo di vivere L’innamoramento, la sessualità e la vita di coppia non è uguale per tutti- per fortuna. La costante delle tue storie però è che l’amore non è mai descritto come fine a se stesso, ma viene sempre rappresentato come un’evoluzione, un’occasione di crescita, ma anche di introspezione. È un modo di raccontare il romanticismo che ho sempre apprezzato nelle tue fanfiction, quindi sono curiosa di vedere come gestirai Caterina e Maddalena ora che stanno insieme. 
Devo ammettere di non averle ancora bene inquadrate come coppia. Credo che la segretezza, imposta da Maddalena (per ovvi e buoni motivi, ma Cate non lo sa), non si addica molto al carattere e al modo di vivere di Caterina- limpida, coraggiosa Caterina, che affronta la vita di petto, con spirito battagliero, anche quando è difficile e doloroso. Caterina che è cresciuta con degli amici e una famiglia amorevole che l’hanno sempre supportata, ma anche in un paese che l’ha discriminata più volte per il suo colore della pelle o per l’orientamento sessuale. 
Un po’ il contrario di Maddalena, che ha sperimentato l’odio e la violenza in famiglia, ma non ha mai subito discriminazioni da persone esterne- per il semplice fatto che nessuno sa o immagina che anche lei sia una “diversa”, in modo molto più profondo di Caterina.
Maddalena ha imparato a evitare l’odio con il sotterfugio, perchè se nessuno saprà mai chi è davvero, nessuno potrà farle del male. Cate invece ha imparato ad essere se stessa senza vergogna, e a affronta chi cerca di impedirglielo con la rabbia di chi soffre per le ingiustizie subite, ma allo stesso tempo sa di essere nel giusto- una consapevolezza rafforzata dall’amore e dal supporto di Pietro, Alina, Rosi, Tobia, Marina. La presenza di queste persone che l’hanno amata per quello che era, non negando le sue differenze ma accogliendole, ha colmato l’eventuale trauma che Caterina avrebbe potuto sviluppare per via dell’abbandono della madre biologica e dell’assenza del padre. Cate si sente Toscana, prima ancora che africana o irlandese, perchè le persone che ama e che identifica come famiglia sono toscane, e perchè i suoi ricordi, la sua infanzia, la sua crescita, sono strettamente legate a quella regione. 
Per questo credo che il dialetto, rispettivamente toscano e siciliano, sia un ricorrente nelle parlate di Caterina e Maddalena, più di quanto lo è in quelle dei loro coetanei: è il loro modo per affermare di essere legate alla terra in cui sono cresciute, anche se non ci sono nate. Una terra a cui, nonostante tutto, sentono di appartenere. 
Comunque, visto il giudizio di Caterina sul padre Dermot, sono abbastanza certa che l’idea di Maddalena “mi nutro di notte con chi mi pare tenendolo nascosto a Caterina” non sia proprio il massimo come base su cui costruire la relazione, soprattutto perchè lo fa di nascosto. Se si nutrisse di altre persone dopo averne parlato con Caterina, e averle spiegato che lo fa per il bene di entrambe, il discorso sarebbe già diverso. Ma così, di fatto la sta tradendo. Non tanto per l’atto fisico in se’- che per Maddalena è, se ho capito bene, una specie di bisogno biologico- quanto per il fatto che lo faccia in segreto. È un tradimento della fiducia e una mancanza grave di comunicazione. Comprensibile che Maddalena si preoccupi di trovare un modo per non far impazzire Caterina e/o morire di fame, però Cate dovrebbe essere informata di tutta la situazione- della natura di Maddalena, ma soprattutto dei rischi che entrambe corrono in questa storia. Maddalena avrebbe dovuto informarla di TUTTO nel momento stesso in cui ha accettato di mettersi insieme a lei. Credo però che a frenarla non sia soltanto la paura di essere uccisa a sangue freddo da una certa vanator di nostra conoscenza
(anche se non è un fattore da poco conto), ma anche il suo passato. Maddalena odia la sua natura perchè da bambina le hanno insegnato che essere Succuba è una cosa  spregevole. Prima di venire adottata dai Russo, viveva infatti in una casa dove ha visto la madre venire umiliata e picchiata per via della sua natura. Le scarse informazioni sulla sua specie che ha avuto, negli anni successivi, dai sorveglianti di Catania hanno rafforzato in lei l’idea che essere Succuba sia qualcosa di cui vergognarsi, una colpa da nascondere. Una Succuba è destinata a portare gli uomini alla rovina, come dicono le leggende, o a venire uccisa da loro, com’è successo a sua madre. È dunque maturata in Maddalena l’idea, forse addirittura a livello inconscio, che nessuno potrà mai amarla sapendo quello che è davvero. A frenarla dal rivelare a Caterina la verità c’è anche la paura del rifiuto e dell’abbandono, forse. (Correggimi sempre se le analisi che faccio dei personaggi sono sbagliate o incomplete- sento di non avere ancora capito molte cose degli abitanti di Malacena, e mi fa piacere ricevere chiarimenti o nuove chiavi di lettura.) 
Comunque, amo ogni accenno di simpatia a pelle tra Rosi e Malù. Sono i miei due personaggi preferiti (Roisin si sarà capito, da quanto sproloquio su di lei- ripensandoci, nutro molto affetto per tutte le tue Rosi/Rosie, ragazze toste ma imperfette) e mi piacerebbe che queste due, col tempo, instaurassero un’amicizia o comunque un rapporto di complicità. Forse perchè sono due introverse un po’ scostanti ma buone, con alcune similitudini: hanno entrambe un potere di cui farebbero volentieri a meno (Malù più di Rosi) e rispettivamente una sorella e un fratello verso cui sono estremamente protettive. (Maddalena dopotutto ha accettato di fare questa vacanza assurda solo per assicurarsi che nulla di brutto accada a Michele) Anche Caterina e Michele tra l’altro si assomigliano, essendo entrambi l’opposte delle loro sorelle: estroversi all’ennesima potenza, assolutamente entusiasti in tutto ciò che fanno, e pericolosamente ignari dell’Altrove. Tra l’altro, secondo me Roisin, da brava sorella maggiore, ha mangiato la foglia riguardo alla relazione tra Cate e Maddalena. Anche se Ettore e Tobia non le hanno ancora rivelato che quest’ultima è una Succuba, e l’eventuale scoperta di questo dettaglio potrebbe complicare le dinamiche in casa Silvani+ospiti. Come mi hai illustrato nella tua risposta, Rosi non ha la stessa “compassione democratica” di Marina, ma fa una distinzione netta tra le persone che ama e che deve proteggere, e il resto del mondo che potrebbe rappresentare un pericolo per queste persone. Per cui, Maddalena potrebbe essere vista come “nemica”, e non come povera ragazzina da salvare, proprio in virtù del suo essere un ipotetico pericolo per Caterina. 
Anche se...vabbè, ho dovuto modificare la recensione dopo la tua risposta su Facebook, per evitare di fare spoiler involontari ad altri lettori.



Durante la scena di Alina o Selene assistiamo a un rovesciamento di ruolo: i Ghini, che abbiamo conosciuto come i bulletti del paese, diventano la famiglia braccata.
Mentono per difendere il figlio che rischia di venire ucciso per mano di Alina, che abbiamo conosciuto come amica gentile e qui diventa l’implacabile vanator.

E qui finisco questa recensione, perchè sta davvero diventando troppo lunga. 
Auguri in ritardo Dira. Grazie ancora per tutte le storie che scrivi. Aspetto i prossimi aggiornamenti per ulteriori sviluppi! 
Ps- disonore sulla mia mucca è una citazione di Mulan? Non sono una gran patita di film e canzoni Disney😅
(Recensione modificata il 08/12/2020 - 06:32 pm)
(Recensione modificata il 08/12/2020 - 10:00 pm)

Recensore Veterano
07/12/20, ore 19:39
Cap. 2:

Ciao Dira, auguri in ritardo!
Tutti i flashback che abbiamo letto finora sono quindi i sogni di Rosi? Sono così soddisfatta dal fatto che sia finalmente scesa in campo e si stia mettendo in gioco! Mi ha fatto ridere un sacco l'idea della chat di gruppo sugli investigatori dell'altrove, mi immagino Tobia come quello che silenzia il gruppo e risponde ad orari improponibili, giorni dopo con un misero pollice in su! Spero quasi che qualcuno gli regali un telefono! Mi chiedo se la creatura sia il preludio per il ritorno della cosa, anche perchè non credo sia la cosa in sè. "Tornerà" anche Benedetto? O mi sto facendo film assurdi su quello che sia effettivamente il suo ruolo? 
Per quanto riguarda Alina e Selene  sono abbastanza combattuta, nel senso so che per Selene ed Elia  Alina sia la cattiva, però odio che venga umiliata da quella famiglia di bulletti, argh. 
 

Nuovo recensore
07/12/20, ore 10:51
Cap. 2:

Auguriiiii!!!!
Ottimo inizio della seconda parte, i nodi verranno al pettine e si formano alleanze.
Gli Investigatori dell'Altrove sarebbe il nome perfetto per una chat di gruppo, li adoro <3
Sembra che abbiano capito qual è la minaccia, bene: dare un nome alle cose le rende meno paurose.
Sono anche contenta che si stiano approfondendo Elia e Selene, sono personaggi un sacco interessanti
E la nostra Russo è già una pera cotta :D


P.S. non c'entra, ma rivedendo le tue storie non trovo più il Centauro in soffitta, posso chiedere perchè l'hai tolta? Non rispondere se non vuoi :)