Ciao,
Fra finale deniers si ci intende.
Premessa: per la Destiel simpatizzo, ma non è mai stata una mia ship, mi sono sempre più focalizzata su Sam e Dean (sempre ed esclusivamente senza incest), eppure...eppure la 15x20 l'ho odiata con ogni fibra del mio essere, cioè giuro non riesco neanche a capacitarmi che qualcuno abbia avuto la flemma di gettare all'aria 15 anni di evoluzione dei personaggi, tutti i personaggi secondari e... basta, la smetto, ché non sono mica su IMDB.
Mi piace molto come hai gestito in maniera lenta e congrua al personaggio quella che è l'evoluzione dei pensieri di Dean. La trovo coerente con il Dean che conosciamo, che è comunque "slow to warm up".
"Anche tu, molto molto in fondo, nascosto, desideravi una vita da torta di mele"
ESATTO. ESATTO, DAMN IT. Questa sì che una corretta interpretazione del personaggio, non ne posso più di chi descrive Dean come un kamikaze delirante che ha sempre voluto morire in battaglia. Grazie per aver sradicato questa favola, grazie davvero: Dean non voleva morire in battaglia, per un lungo periodo è stato convinto che sarebbe finita così, ma era rassegnato, non contento. Che abbiano portato quella rassegnazione fino alla fine per me è semplicemente imbarazzante, quindi apprezzo molto questo dettaglio.
"Sei libero, Dean Winchester.
Ma amaramente convieni, che non sai fare altro."
Questa è un'analisi interessante uguale: io credo che Dean prima o poi si sarebbe abituato e sarebbe stato felice di avere una vita normale perché era quello che il subconscio voleva, ma non ho dubbi che in un primo momento questa nuova libertà lo avrebbe destabilizzato, lo avrebbe messo a disagio. Mi è sembrato coerente anche il fatto che Dean in un primo momento mantenga un atteggiamento di facciata: l'IC è ottimo, per dirla tutta.
"Hai passato la tua intera vita a combattere con tutte le forze perché il tuo fratellino fosse al sicuro, che non hai mai pensato a quello che volevi tu. ": ho apprezzato molto anche questo tuo voler scavare su questo spaesamento, su questa crisi interiore. Sarebbe davvero stato interessante vedere riflettere Dean su una vita vissuta per sé stesso, finalmente. Sarebbe stato giusto, perché la vera tragedia del finale è che Dean non ha mai vissuto per sé stesso, mai come voleva, a parte forse la breve parentesi da Lisa. Quando l'abbiamo conosciuto, la sua identità era regolata sull'umore degli altri e quando è morto la stessa cosa.
"Per mancanza di fede – come posso pretendere di essere amato così da un Angelo del Signore?"
Ancora una volta, i miei migliori complimenti per come hai sviscerato il complessissimo animo di Dean. Le riflessioni sulle paure di Dean sulla possibilità di amare Castiel sono tutte coerenti e quella che ho citato mi ha colpito di più: credo onestamente che Dean in quel momento della trama non fosse ancora pronto per amare qualcuno, ma che la direzione in cui stava andando fosse quella giusta - poi l'hanno distrutta con un "It was always supposed to end like this" - perché stava imparando ad amare sé stesso, anche grazie a Cas, e si stava per la prima volta vedendo come qualcosa di più rispetto al soldatino di papà. Era pronto in quel momento a ricambiare? Non lo so, onestamente ho dei dubbi. Ma sarebbe stato pronto prima o poi, non ho dubbi.
Sulla quinta riflessione sono un po' meno d'accordo, perché non credo che Dean fosse suicidal in quel punto della trama, ma lo è stato spesso e uccidere un personaggio suicidal facendogli dire "It was always supposed to end like this" dovrebbe essere un mezzo crimine, quindi okay, ci sta.
Il sesto punto mi piace moltissimo perché è qualcosa che riesco a figurarmi chiaramente: Dean si sarebbe sicuramente fatto delle domande riguardo a quella confessione, non l'avrebbe mai solo ignorata, ma non hanno saputo gestirlo neanche lì, ecco. Ce lo vedo molto anche nel tentativo di razionalizzare i sentimenti con scuse come "E' un angelo, non un uomo".
Il settimo punto l'ho apprezzato molto. La figura di Sam, sebbene silenziosa e riservata com'era ormai a questo punto della storia, è gestita molto bene, in questa sua muta empatia. Non invade mai gli spazi di Dean, lo rispetta ed è cauto quando decide di aprirsi. Sam è il mio personaggio preferito, quindi complimenti. Credo inoltre che, essendo Dean indissolubilmente legato a Sam, la sua reazione sarebbe stata determinante nel modo in cui Dean avrebbe accettato sé stesso e questa presa di coscienza.
L'ottavo punto e poi il nono punto rispondono ad un'altra mia domanda: perché in tutto questo Jack è stato dipinto come così tanto indifferente? Cioè, ha praticamente voltato le spalle al mondo per andare a fare restyling in Paradiso. Certo, non manipolava Sam e Dean come marionette, ma alla fine rimane come una figura abbastanza distante, impalpabile. Non mi sembra che nel concreto sia cambiato nulla e mi è sembrato un po' poco provvidente. Inoltre mi sono chiesta anche come mai Sam nel finale, mentre Dean stava morendo, non abbia provato a pregare Jack. Boh, tutto insensato nel finale.
Complimenti, comunque. L'introspezione è ottima, il modo in cui hai sviscerato Dean anche e credo che tu abbia restituito un po' di senso e di dignità al tutto. E scusa per la recensione, che è un po' sconclusionata e ancora tinta dall'amarezza del finale.
Alla prossima,
Desy (Recensione modificata il 10/12/2020 - 02:55 am) |