Recensioni per
Rhopalocera - Sursum Corda
di blackjessamine

Questa storia ha ottenuto 15 recensioni.
Positive : 15
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
11/04/21, ore 20:27

Che meraviglioso uso delle parole.
Mi sono sentit* trasportare nel tuo mondo onirico, ma così concreto.
Dove il caldo di giugno mi si è posato sulla pelle, dove lo stupore dell'infanzia si è fatto reale.
Quelle ginocchia sbucciate avrebbero potuto essere le mie.
Grazie.

Recensore Veterano
14/03/21, ore 09:57

Ciao, eccomi qui per lo scambio a catena.

Dunque, ho letto questa poesia e, devo dire, mi ha trasmesso sensazioni contrastanti: sicuramente la speranza di un arrivo che, da ciò che ho intuito, purtroppo non ci sarà mai. Dall'altra tristezza, tanta tristezza proprio perchè, man mano che leggevo, sapevo che queste persone probabilmente, non si sarebbero mai più incontrate.

Ti dico che l'ho letta interamente come originale, per ciò puà essere abbia anche avuto una percezione sbagliata, ma è ciò che ho sentito ed è una delle motivazioni che mi hanno portata a scegliere di recensire questo primo capiotlo di questa tua raccolta.

Il tuo stile mi piace davvero tanto, non ho notato errori ed ho notato quanto riesci ad immedesimarti nei personaggi narranti, come fossi tu direttamente a raccontare: complimenti davvero, non è facile al giorno d'oggi trovare questo tipo di autori ed autrici.

Ti lascio con un grande in bocca al lupo per i tuoi futuri progetti, buona Domenica e a presto!

Recensore Master
16/01/21, ore 17:36

Dunque.
Non ricordo cosa ti ho scritto all'epoca, però un piccolo commento voglio lasciartelo, perché questa raccolta di poesie è stupenda e il numero di recensioni non le rende giustizia – lo so, è un numero che non conta niente, ma diciamo che voglio portare ordine (!) nell'universo.
Come credo di averti scritto in passato, sono certa che questa sia la voce di Ole, nella sua infanzia di silenzi, nel suo aspettare coi palmi arresi di chi per troppi anni ha creduto di essere solo, immerso in un silenzio che nessuno avrebbe mai potuto rompere.
E invece è arrivato Homer.
Homer che è rumore, che il silenzio lo divora, ma che nasce nomade ed è ancora troppo presto affinché arresti la sua corsa, quella che lo porta lontano e rende giugno un mese che sa di nostalgia, dove si tirano le somme prima di allontanarsi, dove loro sono lontani e vicini, perché sia pure dall'altra parte del mondo continueranno a essere respiro.
Come sai, amo tantissimo che la poesia incontri la prosa, dando vita a una narrazione che è poetica nella scelta del lessico, nelle metafore che sono portanti, in quelle figure retoriche che ci impongono un ritmo che sembra replicare il respiro dei protagonisti, ma che al tempo stesso è anche narrazione e in quanto tale racconta una storia fatta di emozioni.
Insomma, lo sai già, amo questo tuo progetto e sono felice che sia tornato a casa (e se ti ho scritto il contrario di mesi fa, mi giustifico dicendo che la poesia è attimi e sensazioni e ogni volta può trasmettere qualcosa di diverso!).
Un abbraccio, a tra poco!