Ciao Valeria,
La tua storia è davvero allettante e anche il tuo pregevole stile si intravvede nel testo, però temo che la fretta di consegnare, unita anche agli impegni che hai avuto in queste ultime settimane, non ti sia stata affatto d’aiuto…
Ho trovato diversi errori, tra i quali i più frequenti sono:
- spazi assenti vicino alla punteggiatura oppure nei posti sbagliati;
- parole che dovrebbero iniziare con la maiuscola;
- punteggiatura errata o assente.
Di cose che a parer mio andrebbero sistemate ne ho trovate parecchie, ma quando mi pareva che il tipo di errore fosse ripetuto ho smesso di segnare.
- Baldwin Meyer era alto, grosso e occhi grigi, come il cielo cupo di quegli anni, sembrava uscito dalla locandina di propaganda nazista, chissà quante donne gli correvano dietro a quel belloccio.
“era” può anche starci, ma io l’avrei scritta così:
Baldwin Meyer, alto, grosso e dagli occhi grigi come il cielo cupo di quegli anni, sembrava uscito dalla locandina di propaganda nazista: chissà quante donne correvano dietro a quel belloccio.
- Amico audace di nome e di fatto, lo conobbi nel '39 dopo all'assedio a Varsavia, mi diede una lettera da consegnare ed io essendo un sottoposto non ebbi chissà quale grande interazione con lui.
Amico audace di nome e di fatto, lo conobbi nel '39 dopo l'assedio a Varsavia, quando mi diede una lettera da consegnare, ed io, essendo un sottoposto, non ebbi chissà quale grande interazione con lui.
- Fu molto gentile ed accomodante, rivolgendomi una vigorosa ed energica stretta di mano.
Mi rivolse una vigorosa ed energica stretta di mano e fu molto gentile e accomodante.
- «Di giovani come te la Germania ne dovrebbe esserne piena!» aveva una voce rombante, il petto gonfio e lo sguardo fiducioso mentre un ampio sorriso si allargava con sicurezza, io a fatica riuscii a liberarmi dalla presa della sua mano, per poi sorridere di rimando.
«Di giovani come te la Germania ne dovrebbe esserne piena!» Aveva una voce rombante, il petto gonfio e lo sguardo fiducioso mentre un ampio sorriso si allargava con sicurezza; io a fatica riuscii a liberarmi dalla presa della sua mano, per poi sorridere di rimando.
- All'epoca ero abbastanza giovane, avevo venticinque anni e un po' d'esperienza con l'esercito, ma nulla della guerra.
forse intendevi "nessuna" o "nulla sapevo della guerra"
- Meyer nei primi giorni dell'occupazione ai danni dei Danesi sembrava assai annoiato e disinteressato, era divertente vedere come questo con aria di sufficienza dava ordini; a detta sua non v'era bisogno di alcuna strategia, si vedeva come fossero disimpegnati i Danesi.
Meyer nei primi giorni dell'occupazione ai danni dei Danesi sembrava assai annoiato e disinteressato, ed era divertente vedere come questo con aria di sufficienza dava ordini: a detta sua non v'era bisogno di alcuna strategia, si vedeva come fossero disimpegnati i Danesi.
- Infatti in men che non si dica arrivammo a conquistare Copenaghen e ci ritrovammo a trattare con i Danesi per la salvezza degli Ebrei, nobile da parte loro.
Anche qua ci starebbero bene i “:”, ma, avendoli usati nella frase precedente, opterei per cambiare un attimino:
Infatti in men che non si dica arrivammo a conquistare Copenaghen e ci ritrovammo a trattare con i Danesi per la salvezza degli Ebrei, gesto nobile da parte loro.
- All'epoca il Maggiore era un uomo assai robusto e per nulla serioso, anzi aveva sempre un sorriso beffardo in volto, confrontandolo all'immagine che si ha nei tempi moderni di un SS, si fatica a credere che effettivamente ne abbia fatto parte, ma del resto non è una novità per la storia distorcere alcuni ''dettagli''
Ci voleva un "." tra “volto” e “confrontandolo”
- Lei farà strada Kholer
Lei farà strada, Kholer
- «Kholer, lei ormai sa che non mi piacere perdere tempo. Come mai è venuto qui da me?» come al solito mirò dritto al punto, tagliando la testa al toro
Manca il punto a fine frase. Uno degli errori che compare spesso.
- «Dove va Kholer, aspetti almeno che si asciughi la lettera» mi fermai e lo guardai interrogativo «Già che lei è qui, faccia spedire questa lettera a mia moglie» quella fu l'ultima lettera che Doris Meyer ricevette dal marito.
Come sopra, secondo me ci starebbe un punto dopo e prima di ogni dialogo:
«Dove va Kholer, aspetti almeno che si asciughi la busta/il foglio.»
Mi fermai e lo guardai interrogativo mentre sigillava una lettera.
«Già che lei è qui, faccia spedire questa a mia moglie.»
Quella fu l'ultima lettera/missiva che Doris Meyer ricevette dal marito.
- Passarono settimane, ma finalmente Oslo cadde e gli Alleati furono costretti a battere ritirata il più in fretta possibile ,i soldati tedeschi marciavano per le strade desolate,l'esercito avanzava freddamente e meccanicamente, gli occhi dei soldati guizzavano in ogni direzione guardinghi, mentre nelle strade s'udivano solo i tonfi degli stivali impiastricciati di sangue e fango, le nocche sulle porte e gli ultimi edifici in procinto di crollare che scricchiolavano inesorabilmente
Passarono settimane, ma finalmente Oslo cadde e gli Alleati furono costretti a battere ritirata il più in fretta possibile. I soldati tedeschi marciavano per le strade desolate, avanzavano freddamente e meccanicamente, i loro occhi guizzavano in ogni direzione guardinghi, mentre nelle strade s'udivano solo i tonfi degli stivali impiastricciati di sangue e fango, le nocche sulle porte e gli scricchiolii degli ultimi edifici in procinto di crollare inesorabilmente.
- Quel giorno Baldwin non fece ritorno, era andato anche lui di casa in casa e con lui al seguito altri soldati.
Passarono mesi, le famiglie dei soldati scomparsi erano state avvisate e non v'era più alcuna speranza nel ritrovarli, eppure dopo un bel po' di mesi ecco che rividi un volto familiare : Era Baldwin, ma il cui aspetto ed atteggiamento era completamente stravolto.
Quel giorno anche Baldwin, con altri soldati al seguito, era andato di casa in casa, e nessuno di loro fece ritorno.
Passarono mesi, le famiglie dei soldati scomparsi erano state avvisate e non v'era più alcuna speranza nel ritrovarli, eppure dopo un bel po' di mesi ecco che rividi un volto familiare: era Baldwin, ma il suo aspetto e il suo atteggiamento erano completamente stravolti.
Anche se in realtà avrei detto solo che era completamente stravolto, senza menzionare aspetto o atteggiamenti.
- I capelli biondi arruffati tantavano
tentavano
- Lei capisce quello che mi hanno fatto no?
Lei capisce quello che mi hanno fatto, no?
Se dovessi notare delle correzioni immeritate, fammelo sapere!
E se apparissero tutte corrette ai tuoi occhi... non ti abbattere! É chiaro che hai fatto le cose di scorsa per rispettare i tempi.
A presto! |