Recensioni per
Jingle Sherl Rock
di Aaanatema

Questa storia ha ottenuto 15 recensioni.
Positive : 15
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
29/12/20, ore 23:08

Ci ho messo in po', ma le feste mi hanno assorbita più di quello che immaginavo, ma alla fine eccomi qui.
Che dire, c'è gente ( tipo due sceneggiatori) che dovrebbe prendere esempio. Sarebbe stato un bellissimo regalo di natale per quest'anno ben complicato.
Bella la parte dell'investigazione sul campo, gli sguardi adoranti dei due cocchi, che bellezza 😍

E vabbè il resto, un sogno.
Grazie per questo regalo di natale ❤️

Recensore Master
26/12/20, ore 05:12

E... Indovina un po'?
Sempre io, ad orari sempre più decenti, devo dire. Ma leggerti di notte è bellissimo, credimi. Lo scelgo di proposito e non solo perché ho del tempo: ho bisogno di leggere qualcosa che mi prenda, che mi tenga compagnia, che mi lasci un sorriso e una bella sensazione addosso.
Ecco perché ti leggo di notte.

Ma adesso veniamo a noi.
Questa storia... Credo sia la più bella che abbia letto, finora, scritta di tuo pugno. Non solo per l'impatto emotivo, per il modo in cui riesci a vedere e rendere i personaggi (dannatamente IC, tra l'altro), ma anche per una questione di stile: la storia riesco proprio a... Vederla. Respirarla.
Inserisci dei particolari che altri definirebbero "futili", ma che per me fanno davvero la differenza: i fiocchi di neve sciolta che cadono sulla pelle di Sherlock, l'odore di bruciato che John sente quando il taxi riparte, il modo in cui il trench di Lestrade ondeggi con i movimenti nervosi di quest'ultimo.
Riesci a inserire queste piccole cose, questi piccoli dettagli, ricreando le sensazioni che suscitano anche gli altri sensi.
Non è cosa da poco. Li inserisci in modo da non appesantire il testo. In maniera naturale, anche quando si parla di punteggiatura. E forse questa è una delle ragioni per cui il tutto scivola liscio come l'olio, il motivo per cui è facile essere assorbiti dalla storia.

I miei complimenti, soprattutto per questo.

Devo dirti un milione di cose, ma non so nemmeno da dove partire e come farlo, in realtà.
Diciamo che mi butto sui personaggi, sul modo in cui il hai mossi e sul lavoro di introspezione che ne hai fatto.
Innanzitutto, vediamo sia un John che uno Sherlock "evoluti" rispetto alla quarta stagione. Sono IC, ma allo stesso tempo sono un passo più avanti da come li abbiamo lasciati nella serie tv. Ed è giusto così. Non potrebbe essere altrimenti.
Qui John ha finalmente abbandonato tutta la sua rabbia nei confronti di Sherlock. Ha finalmente abbandonato l'odio per piccoli particolari come l'alienazione del detective nel suo Palazzo Mentale.
Non c'è più quella voglia di mandarlo al diavolo che ricorre fin troppe volte nella quarta stagione. Quella voglia di ferirlo. Di sputargli addosso tutta la delusione che si porta ancora dentro.
Qui John ha superato tutto questo.
Lo guarda scrivere un messaggio e diventa nostalgico.
Si sofferma a guardarlo di nascosto e ha paura che Sherlock possa sgamarlo.

Ma anche Sherlock si è evoluto.
Intanto, tratta Anderson con meno sufficienza: tra loro c'è quasi uno scambio di nomignoli con fare affettuoso... Quel "Microcefalo" non è un'offesa, infatti. È solo... Sfottò confidenziale, in un modo tipicamente Holmes.
Poi c'è il contatto fisico. Siamo nella testa di John, quasi fino alla fine di tutto questo capitolo, e quindi vediamo attraverso i suoi pensieri e i suoi occhi quanto Sherlock sia diventato più espansivo: gli tocca una spalla per confortarlo, gli legge nel pensiero, si preoccupa di rassicurarlo.
Ormai sono giunti ad un punto, della loro relazione, dopo errori su errori, in cui niente può davvero frapporsi. In cui sono davvero fin troppo in sintonia e si capiscono al volo. Più di prima, più di sempre. E poi... John è davvero diventato la priorità di Sherlock. Più di prima. Viene addirittura anteposto ad un cadavere. Gli occhi di Sherlock e la sua attenzione sono concentrati su di lui, non sul caso.

Ah.
Non conoscevo il Wallace Collection, dunque ho fatto una rapida ricerca su Google immagini prima di continuare con la lettura. Ecco, devo dire che hai ricreato benissimo l'atmosfera.
Non sono un'esperta d'arte, per quanto possa affascinarmi, dunque mi sono ritrovata a mio agio nella visione "ignorante" di John.

(Piccola cosa che mi ero dimenticata di dire prima: John ha accettato anche l'idea di non sentirsi un vedovo disperato. Prova solo fastidio nell'essere visto e trattato in quel modo, perché sente di non meritarlo).
In più, c'è un dettaglio che hai inserito e che ho trovato molto originale: John che piange Sherlock nella poltrona di quest'ultimo. Anche nella serie, lo vediamo sempre seduto nella propria, di poltrona.
Per molto tempo mi son chiesta se John avesse mai osato usare quella di Sherlock. Quella poltrona rappresenta "il posto" di Sherlock. Ho sempre immaginato che lasciarla libera fosse un segno di rispetto e anche di mancata accettazione. Ma, allo stesso tempo, sedersi lì vuol dire... Provare a sentirlo di nuovo vicino.

Ed eccoci arrivare al caso. Il famoso caso.
ALLORA.
Pensavo davvero che non ti saresti soffermata così tanto, che non lo avresti descritto in questo modo. Che sarebbe stata solo una parentesi narrativa.
E invece no. Mi sbagliavo.
Mi hai fregato un'altra volta, ma brava. Mai stata così felice di sbagliare.

Partiamo anche solo da come ci mostri il caso. Dallo scambio di battute tra Greg (abbastanza nervoso e spazientito, visto che deve tornare a casa da qualcuno - eheh) e i due. Dalla descrizione delle ferite. E, soprattutto, dal modo in cui Sherlock "stuzzica" John, rendendolo parte delle indagini.
(Piccola curiosità: mi fa abbastanza impazzire quando Sherlock chiama John "dottore". Ho proprio un debole, per questa cosa).

POI È ARRIVATA L'ARMA DEL DELITTO.
E io qui... Vorrei davvero, davvero, davvero tanto stringerti la mano. Non so come ti sia venuto in mente. Mi ha ricordato un po' un episodio di Detective Conan che vidi secoli fa.
Ci sta tutto. Ma la cosa più bella, in tutto questo, non è solo che fila alla perfezione e che ho adorato la costruzione dell'omicidio, ma è proprio il modo in cui Sherlock arriva a dedurre l'arma del delitto: John, che dice semplicemente di aver freddo.
John che nota una cosa "banale" - apparentemente - a cui Sherlock non stava dando peso. Perché così come John non riesce a notare alcuni particolari, Sherlock non sa soffermarsi su altri. Si compensano.
E John è davvero il suo conduttore di luce, per quanto si credi inutile.
Lo è.
(Comunque mi ha fatto davvero sorridere il modo in cui hai gestito il caso. Poi ti spiegherò il perché. È il secondo dettaglio che mi ha sorpreso in senso positivo. Poi capirai).

MA QUI ASSISTIAMO A UN'ALTRA RIVELAZIONE.
Lestrade - il nostro caro George, ehmm, GREG! - si scopa il Governo Inglese. Ecco, la reazione disgustata di Sherlock mi ha ricordato tanto lo Sherlock di Elementary.
Ma anche il "nostro" Sherlock farebbe così. Lui è così, tremendamente melodrammatico.

Ad ogni modo, il caso viene concluso. Sherlock e John prendono un taxi, ma Sherlock decide di scendere prima. E questo credo si ricolleghi perfettamente alla primissima parte del primo capitolo: Sherlock voleva esattamente quello che aveva visto prima di rientrare in casa.
Voleva vivere in prima persona, tutto quello, con John.
E infatti succede. Bevono Vin Brulé e le loro mani si sfiorano per tutto il tempo: ci fa capire anche quanto stiano bene nello spazio vitale dell'altro.

Tornano a casa.
E qui devo soffermarmi ancora, ma stavolta su Harry.
Harry si è addormentata tenendo Rosie tra le sue braccia. E anche se non abbiamo veramente modo di vederla, durante la serie, anche questo particolare denota uno sviluppo del personaggio: ha badato a Rosie per tutto il tempo.

MA QUI ARRIVA IL BELLO.
Sherlock propone il dialogo. Dice di sapere. E John ha bisogno di bere, perché già immagina, inconsciamente, a cosa si ferisca il consulente investigativo.
E qui c'è il pezzo forte: la deduzione di Sherlock.
Ora. Io non sono una fan di Achille Lauro e se non l'avessi specificato non avrei mai compreso il collegamento. PERÒ, PERÒ, ho apprezzato tantissimo la menzione di Doctor Who. Il fatto che John legga a Sherlock una rivista a cui, quest'ultimo, non è manco interessato.

Ed è triste come John fraintenda tutto. Come abbia bisogno di sfogare la sua rabbia, ma preferisce smanettare con qualcosa.
E poi Sherlock lo bacia. Nel momento in cui John confessa tutta la verità: lo amava da molto prima.

E qui sono iniziati anche i miei screen: Sherlock si meraviglia di come John potesse non vedere. Si è finto morto per salvarlo, ma forse non avrebbe mai rischiato tanto per qualcun altro. E si sente - si vede - come un egoista. John lo smentisce e... C'è la frase più bella di tutte "deve essere bello vedermi con i tuoi occhi". E ho detto davvero tutto.

La parte erotica mi è piaciuta. Perché non è stato solo "fisico", ma molto altro. E sei sempre stata pulitissima. Anzi, mi aspettavo più descrizioni, ma non hai descritto tutto l'atto. E io ho preferito così: non si trattava proprio di quello, ma di ciò che 'sti due provavano.
E... Altra particolarità che mi ha fatto sorridere, è stata la delicatezza di John. Il suo non voler tutto e subito. (Mi ha fatto sorridere per due ragioni, e forse tra qualche giorno capirai il perché).

Sherlock si dona e si mostra a John e solo a John.
John usa con Sherlock una delicatezza che non ha mai riservato ad anima viva, prima.

E poi c'è il risveglio... Il messaggio di Mycroft (IC, anche lui, anche se solo per messaggio).
E niente, è stato un finale bellissimo. E mi ha fatto sorridere che tu abbia riascoltato in loop "Somewhere only we know". È una canzone che adoro, davvero tanto, e mi fa pensare proprio al lieto fine in cui tutti sperano.
Il lieto fine che qui, finalmente, Sherlock e John ottengono.

Una storia bellissima. Davvero.
Una storia che rileggerò e che rimarrà per sempre nelle mie preferite.
Anche in memoria di quei poveri biscotti bruciati.

Recensore Junior
26/12/20, ore 02:58

Bella storia... aspettavo il secondo capitolo per recensirla, e non mi ha deluso... coincidenza deliziosa che ti farà piacere, appena ho letto 16 marzo ho immediatamente pensato alla canzone di achille lauro perché l'avevo ascoltata (per l'ennesima volta) cinque minuti prima di iniziare a leggere questo capitolo, accompagnandola con uno dei miliardi di video johnlock che si trovano su youtube. Accoppiata perfetta direi. E questa storia ci va come ciliegina sulla torta. Complimenti!

Recensore Veterano
26/12/20, ore 00:21

Ciao darling, non sono arrivata in tempo per augurarti buon Natale, ma posso essere la prima a festeggiare il Santo Sefano e a ringraziarti per il bellissimo regalo che ci hai fatto?
E' una storia dolcissima  quella che ci hai regalato e l'ho apprezzata appieno. Intensa, commuovente. con qualche punta di divertimento (ho adorato quel "Te lo stai scopando, lo Stato Inglese” 😂).  E' così bello vedere i nostri ragazzi finalmente insieme e felici come si meritano, nella magia dell'atmosfera del Natale inglese magistralmente riportata  😍 

Ti abbraccio un sacco e ti auguro tutto il meglio   😘 

Recensore Master
24/12/20, ore 19:56

Ciao, questa seconda parte è stata davvero molto emozionante. Bellissima e sono davvero contenta che tu l'abbia pubblicata proprio oggi che è la vigilia! Me la sono letta in tutta tranquillità e ora ti lascio qualche riga di recensione.

Anzitutto, a me non ha affatto deluso. Per riallacciarmi a quanto mi dicevi l'altro giorno, al contrario la storia se vista nel suo complesso è stata un crescendo di introspezione e sviluppo dei personaggi. Nel primo capitolo ti avevo detto che non c'era un vero e proprio sviluppo (o almeno, credo di averlo fatto... non ricordo più se te l'ho detto nella recensione che ho cancellato o nella successiva, ma comunque...), nel senso che era un capitolo più che altro introduttivo in cui spiegavi il contesto, e quella che era la situazione di John e Sherlock in questo momento storico. Qui lo sviluppo c'è eccome, mi chiedevo quale dei due avrebbe fatto quel passettino in più in avanti e avevo scommesso proprio su Sherlock, secondo me quello che aveva le carte in regola non soltanto per trovare dentro di sé il coraggio, ma anche per capire quelli che erano i sentimenti di John. E così è stato. Sherlock capisce tutto, in un barlume durante un caso come ce ne sono molti altri. Interessante e particolare, l'arma del delitto è la stalattite di ghiaccio è stato un tocco di glasse ai limiti del geniale (e anche in linea con le stranezze dei casi di Sherlock Holmes, quindi brava!), il caso che si ritrovano ad affrotnare. In una cornice altrettanto unica, questa villa enorme, riccamente decorata, con quadri e finestre gigantesche... Un luogo luminoso e fatto di bellezza, ma che qui porta morte. E porta soprattutto Sherlock a capire quello che John prova per lui, è stata un'illuminazione, come ne riceve durante i casi. Il suo "conduttore di luce" ha fatto il suo compito doppiamente, permettendogli di capire chi fosse l'assassino e anche che John era innamorato di lui.

Dalla conclusione del caso è tutto un crescendo. Fatto anche di dettagli, e li ho amati tutti dall'inizio alla fine. Dal primo, quasi comico, che vede Lestrade vedersela il segreto (ma non troppo) con Mycroft. Sino alla tensione e al nervosismo che in Sherlock crescono man a mano che si avvicinano a casa. Mi è piaciuta l'immagine di loro due che bevono vin brulé passeggiando per le strade di Londra, con le mani che si sfiorano e non si allacciano per un niente che li divide. Ma è a casa che danno il meglio di loro stessi. Anzitutto, il discorso di Sherlock l'ho amato tantissimo. Quel 16 marzo... dal fan di Lauro non potevo non notarlo! Mi domandavo se l'avessi fatto apposta o se fosse stato un caso, poi ho letto le note. E grazie, perché Lauro è una fonte d'ispirazione gigantesca! E 16 marzo sembra quasi esser stata scritta su Sherlock! Di certo ce la vedo come sottofondo a quella scena della dichiarazione, fatta con logica e pragmatismo, come se deducesse qualcosa, come se stesse stilando un rapporto per Scotland Yard (per citare John!), ma detta anche tremando. Non sfuggono i dettagli che s'intravedono appena e che mostrano uno Sherlock imbarazzato e teso, spaventato dall'idea di aver sbagliato di grosso e di aver rovinato tutto con John.

Tanti, tantissimi dettagli da Rosie e Harry che dormono abbracciate. Sino ai messaggi di Greg e Mycroft. Quel risveglio col regalo da scartare... bellissimo finale per una bellissima storia. Che, te lo dico, io avrei letto anche se in un solo capitolo da quanto era scorrevole e ben scritta. E sono davvero felice che tu l'abbia pubblicata.

Vola di filato tra le mie preferite!
Alla prossima...
Koa

Recensore Veterano
24/12/20, ore 17:35

Intanto auguro a te e famiglia un lieto e sereno e natale!
Finalmente Sherlock e john si sono parlati a cuore aperto!finalmente.
John ha capito finalmente di aver ferito il detective quando si era sposato, finalmente a john gli è caduta la benda dagli occhi.Sherlock si è fatto avanti confessando i suoi sentimenti.
Bellissima storia mi è piaciuta moltissimo!

Nuovo recensore
24/12/20, ore 16:10

Ehi! Eccomi anche per questa seconda e ultima parte.
Inizio dicendo che ho apprezzato molto il fatto che il caso con cui si era chiusa la parte uno sia stato abbastanza sviluppato e non sia rimasto un solo accenno. Non solo credo che questo renda la storia più stabile, ma anche che sia la cornice perfetta per mostrarci come John e Sherlock siano profondamente legati, tanto che non c'è nemmeno bisogno di comunicazione verbale per capirsi, tanto che ogni minimo cambiamento d'atteggiamento è rilevato all'istante, tanto da essere complementari.
Ad un certo punto John è attanagliato da un'angoscia di cui ancora non riesce a liberarsi e Sherlock- lo stesso detective che di fronte ad un problema da districare lascia indietro il mondo intero- lo intuisce e gli presta tutta la sua attenzione, mostrandogli la sua preoccupazione e il suo appoggio con un semplice gesto, tanto anomalo quanto significativo. Ecco, questa scena mi ha dato una piacevole stretta al cuore, perché è sottile ma potente, per un attimo c'è uno squarcio nell'invisibile muro che impedisce a tutti e due di farsi avanti e tutto l'Universo si concentra in quel singolo tocco, che esprime più di un intero discorso.
Poi, tornati a Baker Street, Sherlock decide di rompere definitivamente quel muro. John si sente vulnerabile da morire e teme già che tutto sia finito ancora prima di iniziare, il dolore del rifiuto insopportabile, privato all'improvviso della possibilità di continuare ad amarlo da lontano.
Ma Sherlock ancora una volta fa un passo e in quel momento diventa palese tutto ciò che era sembrato confuso fino a quel momento, ogni dubbio e paura si dissipa. E allora si amano, in modo realistico, sincero, senza pretese ma vivendo solo tutta la perfezione del momento.
Ancora una volta, a costo di ripetermi, voglio sottolineare quanto mi sia piaciuto il modo in cui hai sviluppato il tutto, unendo le riflessioni introspettive, l'umorismo e le descrizioni delle sensazioni.
Sono felice tu abbia pubblicato questa storia e ancora più felice di averla letta.
A presto!
-A
P.S +100 punti per gli easter eggs/citazioni (anche se ammetto di non aver colto subito il "Johnlock" nascosto lol)
 

Nuovo recensore
24/12/20, ore 14:10

Che bello entrare su efp e trovare il tuo aggiornamento, non vedevo l'ora... molto molto bella, mi sono emozionata anch'io un po'

Nuovo recensore
23/12/20, ore 21:11
Cap. 1:

Ehi!
Ho letto l'introduzione della fic e ho subito pensato "BEH, mica un regalino qualunque". Qualcosa mi dice che John lo apprezzerà parecchio.
Come al solito questi due sono totalmente incapaci di fare un passo avanti e confessare i propri sentimenti, preferiscono stare in silenzio e rosicare da lontano, probabilmente anche per paura di perdersi ancora e per le costanti interferenze dei fantasmi del passato.
Ho apprezzato moltissimo anche la presenza di Harry, un personaggio che avrei voluto veder comparire nello show (possibilmente interpretata da Alex Kingston), e ho trovato il suo sarcasmo e la sua irriverenza semplicemente perfetti.
Concludo- in modo un po' banale- dicendo che mi piace molto il modo in cui la storia è scritta, scorre bene e le parti introspettive si integrano bene a quelle più narrative.
Aspetto con ansia il seguito, che sicuramente illuminerà la mia Vigilia.
A presto!
-A. 
 

Nuovo recensore
19/12/20, ore 20:11
Cap. 1:

Eii era da un po' che aspettavo una tua storia! Mi è piaciuta molto, spero pubblicherai presto la seconda parte

Recensore Master
18/12/20, ore 20:22
Cap. 1:

Ho appena cancellato involontariamente quelle che saranno state quasi ottocento parole di recensione, già fatta e finita... ho voglia di prendere a testate il computer, ma ora con calma ci riprovo.

Dunque, voglio iniziare parlandoti di Greg perché è uno dei personaggi che più mi ha colpita di questo primo capitolo. Mi ci sono forse immedesimata un pochino perché Greg sa. Non abbiamo idea se sia stato John a confessarglielo (cosa probabile, dato che escono spesso assieme) o se invece lo abbia dedotto da solo, e non sappiamo nemmeno se abbia capito qualcosa di quel che prova Sherlock, ma senz'altro lui lo sa. Quella risatina, il fatto che come ha osservato Sherlock stesso non abbia avuto nulla da ridire sul fatto che John abbia gettato via il numero della cameriera... Lui sa, insomma e forse li shippa addirittura (ma questo mi pare l'abbia detto pure Rupert Graves, che è il loro primo fan)! E niente ho amato il modo in cui lo hai gestito, molto IC e mi è piaciuto anche il fatto che a metà capitolo ritornasse con un caso da proporre che si prospetta anche molto interessante, ma di questo dirò una cosa dopo. L'altro elemento che mi è piaciuto molto è stata la presenza di Harriet. Che non è un personaggio molto usato nelle fanfiction, qui mi ha stupito il fatto che ci fosse perché non me lo aspettavo proprio. Non sappiamo molto del suo personaggio, le poche cose che abbiamo intuito nel corso del tempo si contano davvero sulla dita di una mano. Qua un riferimento al passato c'è, l'alcolisimo che sembra però essere un argomento chiuso, anche se non del tutto il che mi porta a pensare che sia sobria da relativamente poco tempo al punto che quando ci scherza John sbianca. E poi ancora Clara, con la quale c'è un ritorno di fiamma e il fatto che in passato lei abbia deluso più volte John. Interessante il concetto che esprime Sherlock legato al fatto che il suo odio verso di lei potrebbe essere uno specchio verso se stesso e verso la delusione ripetuta che lui ha causato a John. Interessante anche il fatto che poi Sherlock stesso cestina tutto e semplifica, dicendo che no, è solo che la detesta e basta. In generale mi è piaciuto il modo in cui hai gestito il suo personaggio, il fatto di averla resa sinceramente interessata a vedere la nipotina Rosie o a trascorrere il Natale con John. Mi è piaciuto davvero, così come il fatto che sembra che le deduzioni di Sherlock le scivolino addosso ancora il pensiero che Sherlock riveda in lei qualcosa di John e che a tratti lo trovi insopportabile. Insomma hai fatto un ottimo lavoro davvero!

E l'ottimo lavoro vale sia per Sherlock che per come hai caratterizzato John. Il primo ha una caratterizzazione molto più semplice, legata credo anche al fatto che quando si parla di sentimenti è Sherlock è un uomo fondamentalemnte elementare. Sa di essere innamorato di John e ho apprezzato il fatto che fosse già risolto in questo senso, crede anche di esserlo fin dall'inizio e il pensiero mi ha fatto molto tenerezza. Mi è piaciuto tantissimo come si rapporta con Rosie e John, c'è il desiderio di volere di più, di ufficialità, ma come spesso succede nelle Johnlock in Sherlock c'è il pensiero di poter perdere anche l'amicizia di John e quindi non fa nulla né per dichiararsi né per cambiare lo stato attuale delle cose. Sappi però che ho adorato ogni momento, dal piccolo chimico per Rosie al modo in cui hai gestito la sua introspezione. C'è molta introspezione in effetti, ma qui su Sherlock è più introduttiva. Ci mostri ciò che già è successo, questi sono solo i risultati. Lui non ha una vera e propria evoluzione nel corso del capitolo, mi aspetto invece di trovarla nel prossimo. E un discorso simile vale anche per John. Lui è un discorso leggermente più complesso, ma come spesso succede nelle storie ben fatte, John è più macchinoso di Sherlock. Lui è come se vivesse in una sorta di contraddizione. Mentre da una parte Sherlock, pur volendo avere di più dalla sua vita con John, si è relativamente messo il cuore in pace, dall'altra parte John pur sentendosi in colpa continua a fare passi per avvicinarsi a Sherlock. Non credo avrà mai il coraggio di fare quello definitivo (e infatti io sono convinta che sarà Sherlock a muoversi verso John in quel senso), ma pur provando senso di colpa e pur covincendosi del fatto che non merita l'amore di Sherlock né la sua premura e la sua dolcezza, si comporta con lui con dolcezza. Dalla scena della mano sul ginocchio fino a certe sottigliezze che si intuiscono dal modo in cui si comporta quando è lì con lui. E quindi i sorrisi, gli sguardi... Ecco ho trovato entrambi molto dolci.

Il fatto che sia spuntato un caso alla vigilia di Natale non mi sorprende e forse in parte mi dispiace che l'atmosfera che si era creata, con Rosie e i poveri biscotti nel forno che temo finiranno per bruciarsi, vada persa, ma dall'altro lato invece sono contenta che ci sia un caso. Sono convinta che in un certo senso finirà per spingerli l'uno verso l'altro. L'introduzione poi la dice lunga a riguardo, se Sherlock decide di donare come regalo di Natale la propria verginità a John è perché qualcosa lo conviincerà a farlo, qualcosa lo porterà a credere che sia la scelta migliore. Cosa sarà questo "qualcosa" non ne ho idea, ma sono davvero tanto, ma tanto curiosa e quindi alla settimana prossima.

Koa

Recensore Veterano
18/12/20, ore 05:35
Cap. 1:

Ciao!intanto ben tornata con una nuova storia che ho già finito di leggere 😊 Sherlock come si dice è maturato e sempre malato di casi ,di adrenalina ma ha cominciato meglio a capire i suoi sentimenti anche verso gli altri..credo che se fosse stato anni prima vedendo la gente fare shopping avrebbe detto che è una festa consumistica ecc😂 È maturato ma pur rimanendo se stesso .E anche John credo che entrambi siano scesi a patti con i loro sentimenti l'uno per altro almeno a se stessi. Alla prossima!

Recensore Master
18/12/20, ore 04:55
Cap. 1:

Ormai già lo sai.
Chi non dorme, si rilegge (?)
In realtà, questa volta non sarà affatto una sorpresa, per te. Sapevi quanto fremessi dalla voglia di leggere questa storia ed è stata - per me - come scartare una matrioska di pacchi di Natale, e vado subito ad elencarti i motivi:

- la storia in sé e per sé;
- una Johnlock, scritta da te;
- Greg che capisce tutto mentre 'sti due sono troppo impegnati con sensi di colpa e paranoie;
- un caso di omicidio, a quanto pare;
- Harriet Watson.

Voglio proprio partire da questo ultimo punto, se non ti spiace. (Non che potresti stopparmi, effettivamente...).
Come ti è già noto, nutro una forte curiosità nei confronti di Harriet Watson. È raro leggere di lei, ma a me piace quando la ritrovo in una storia. Un po' perché il suo rapporto con John lo trovo interessante (e in qualche modo ricollegabile a quello che c'è tra Mycroft e Sherlock), un po' perché sento di essere attratta da quel poco che sappiamo su di lei e un po' proprio per quello che tu scrivi: il mirroring con Sherlock.

In questa storia, Sherlock la mal sopporta. Non è la sua persona preferita e non si sente tanto allegro in sua compagnia. Vuole quasi sminuirla, metterla in difficoltà, castigarla per il modo in cui ha trattato John in tutto quel tempo: ecco dunque che deve dedurre il ritorno di fiamma con Clara (anzi, per essere precisi, i diversi ritorni di fiamma, come ha giustappunto detto Sherlock).
Però lui stesso si rivede in lei. Si rivede in lei nella dipendenza che quest'ultima ha nel bere - mentre Sherlock cade nella droga.
E quella battuta, forse, alla quale Sherlock ride - ed è pure l'unico a farlo - è il collante tra i due.
Ho sempre pensato che sarebbe bello leggere di una bella chiacchierata tra questi due personaggi, così simili e così distanti l'uno dall'altra.
Ed è per questo che ho sempre desiderato leggere di una Harriet Watson tra i piedi di Sherlock e John - in questo caso anche di Rosie - nell'appartamento di Baker Street.
(Ah, a questo proposito! Sai che io il portone l'ho sempre visto verde e mai nero? XD)

Dunque, come ti direi, vorrei stringerti la mano anche solo per questo. Perché non solo hai leggermente esaudito un mio desiderio, ma hai anche espresso tutto ciò che penso. E io ero davvero soddisfatta ai limiti della soddisfazione, mentre leggevo.
Grazie.

Adesso passiamo al Natale.
Ho sempre pensato che Sherlock... Non abbia mai avuto un reale motivo "per sentirlo".
"A Natale ti vien voglia di stare con chi ami", dunque... È anche un giorno di orribile solitudine, no?
Sherlock vede le strade. Osserva la gente che si stringe, la corsa ai regali, annusa gli odori e sente i jingle che si sovrappongono. E, nonostante tutto, continua a non apprezzare la festività... Ma ha qualcuno da cui tornare. Adesso Sherlock ama qualcuno - da diversi anni, in realtà - e quindi... Qualcosa avverte.
Lo capisce.

E mi è piaciuto come lui sia lì a... Impedirsi di provare ciò che prova: nascondere il rossore; maledirsi per un sorriso spontaneo nato sentendo John canticchiare; doversi frenare per non leccare via l'impasto dei biscotti sulla faccia di John.
Sherlock ama John. Lo ama. Lo desidera. Più di ogni altra cosa. Ma è fermamente convinto di non essere corrisposto e quindi deve darsi una calmata. Deve far star zitto il cuore. Ma allo stesso tempo si vive il suo John, Rosie e la loro quotidianità.
Rosie a cui regala... Qualcosa di tipicamente Holmsiano. (Ma quanto è stato dolce?).

Non sono una fan di Rosie (in realtà dei bambini in generale), ma vedere queste interazioni tra Sherlock e la Piccola Watson... Mi fa tanta tenerezza. E tu li hai descritti... Teneramente, appunto. Con naturalezza: in dito infilato in bocca. Sherlock che se la tiene in braccio, prima ancora che John glielo chieda; Sherlock che si preoccupa per Rosie prima di uscire di casa per un nuovo caso.

E poi c'è John.
John che vede... E si scalda. John che percepisce tutto l'affetto - amore, John, è amore! - che il suo Sherlock prova per Rosie... E si sente in pace e in colpa allo stesso tempo. Per "La Caduta e Il Litigio".
E qui hai inserito un'introspezione con i fiocchi.
Tutti abbiamo un po' odiato John, nell'ultima stagione, e chi dice il contrario sta mentendo.
Perché John ha davvero usato Sherlock come valvola di sfogo. Sherlock era sempre lì per aiutarlo (e l'ha mandato via), era lì per incassare pugni che non meritava e per consolarlo.
E John... Sapeva solo sputargli in faccia una delusione che provava solo per se stesso. Perché sì, Sherlock non è mai stato una persona facile, ma è sempre stato una persona che ha amato.

È incredibile come questi due siano così... Scemi, quasi.
Ecco. Greg direbbe così. Si amano, lo capiscono tutti... Tranne loro.
Ma ne hanno davvero passate tante. Troppe.
Come potrebbe abbattersi questo muro?
Si sono autoconvinti di non essere la persona amata dall'altro e... Ed è triste. Doloroso. E dolce allo stesso tempo. Perché noi sappiamo, ma loro no.

E... Adesso John non cerca più nessuno. Lascia sui divanetti i numeri di telefono. Tocca la gamba di Sherlock quando escono e lo sentirebbe fare deduzioni fino a crollare. Gli piace. Ogni piccolo dettaglio, limite di Sherlock. Ogni sua capacità, ogni sua eccellenza.
Sherlock gli piace e "il tempo con lui non è mai abbastanza".

Sherlock e John sono troppo cretini per fare due più due, ma li perdoniamo, perché ne hanno passate tante e perché... Presto arriverà il loro momento. FINALMENTE.
(E mi posso fidare di te, giusto? D'altronde... Il rosso c'è...)


Poi hai introdotto questo caso. Ok, ho come il presentimento che non ci verrà propriamente mostrato... Ma ho già avuto un assaggio di ciò che amo: il luccichio negli occhi di Sherlock, il suo chiedere a John se accettare o meno il caso... E il nostro Watson che chiama al volo un taxi.
Perché Sherlock e John sono anche questo: uniti nella passione per un caso da risolvere. Per il mistero. Per le morti. Per i dilemmi. Per le soluzioni.
Due matti di adrenalina.

La storia è ovviamente già finita nelle preferite.
Ci tenevo a soffermarmi anche su un'altra cosa: il tuo stile.
Mi sei mancata proprio tanto, come autrice. In questi mesi ti ho conosciuta, attraverso storie più recenti e più datate, e posso dirti con tutta la sincerità di cui sono capace che sei migliorata tantissimo.
E scrivi davvero bene. Sei davvero brava.
Al presente, al passato. Sei brava.
Sai mescolare bene introspezione, dialoghi, descrizioni... Per me, è tutto nella giusta misura. Anzi, sono arrivata all'ultimo punto fermo dicendomi "di già??"
Voglio leggere ancora, cavolo.
E dovrò aspettare la Vigilia.

Ma ne varrà la pena.
Io non so davvero cos'altro dirti, anche se mi sembra di non aver detto abbastanza.
So soltanto che questa storia mi piace già un sacco, che mi sono persa tra queste righe e che sei stata bravissima.


Ps. Dimenticavo una cosa importantissima: la sorte che toccherà a quei poveri biscotti di Natale. Che già bruciano AHAHAHAH Poveri, dolci e innocenti e discutibili biscottini senza cannella. (Scusa, non potevo evitare di soffermarmi su questo dettaglio. You know...)
(Recensione modificata il 18/12/2020 - 05:04 am)

Nuovo recensore
17/12/20, ore 23:29
Cap. 1:

Il primo capitolo è davvero carino, l'ho letto d'un fiato! Complimenti per come scrivi e la storia si preannuncia molto tenera!

Recensore Master
17/12/20, ore 22:33
Cap. 1:

Una bella johnlock di natale, che bellezza 😍

Post 4 stagione, mi piace molto il modo in cui li stai caratterizzando, i problemi del non detto tra loro ci sono, ma i due si adorano, e questo è l'importante, non vedo l'ora di leggere quando si renderanno conto che è una cosa reciproca.

Attendo con impazienza il prossimo capitolo.

A presto ❤️