Cara Pepita, eccomiiii, ti chiedo scusa per il tremendo ritardo con cui passo da questa storia veramente tanto dolce <3
non mi ero accorta di quanto mi mancasse leggerti in ambito tolkeniano, visto quanto bene mi avevi abituata con Star Wars. Te l'ho già detto e te lo ripeto: le storie "di famiglia" ti vengono bene in qualunque universo *^*.
Non so quanto si possano considerare una famiglia unica, i Feanoriani e i gemelli, ma a coppie comunque lo sono, o meglio, sono due famiglie diverse.
La caratterizzazione di Elrond e Elros è forse la cosa che mi è piaciuta di più: credo che tu li abbia resi benissimo, dei personaggi a tutto tondo, ma quello che ho apprezzato maggiormente è quanto bene tu ne abbia differenziato i caratteri. Insomma, due gocce d'acqua all'esterno, ma con indoli ben diverse. Così se Elros fra i due è quello più curioso e irrequieto, Elrond è invece quello che più sta facendo fatica ad accettare quella loro condizione. Oddio, il momento in cui non vuole più giocare perché troppo preso dai brutti ricordi mi ha fatto venire l'urgenza di abbracciarlo forte, mentre mi sono intenerita un sacco nel vederlo incuriosito dal Quenya, e alla fine più ben disposto dopo aver ascoltato la conversazione fra Maglor e Nelyo.
Quella che descrivi è una scena semplicissima, un piccolo slice of life che però, oltre a darci uno scorcio prezioso su un momento assai particolare delle vite dei gemelli, ci permette di assistere all'inizio di un cambiamento, e di vedere quanto in realtà, seppur a modo loro, i Feanoriani si fossero affezionati.

Grazie di cuore per aver condiviso, ti abbraccio forte e spero di rileggerti presto <3

Benni

Le lunghe attese premiano sempre :P cioè insomma, la tenerezzaaaaaa!
Ok, provo a ricominciare con un po' più di decenza.
Al diavolo la decenza, i gemelliniiiiii! Non pensavo mi fossero mancati così tanto e invece, e invece... Adoro il fluff venato di malinconia che riesci a tirar fuori da questa situazione e che, tra parentesi, mi fa anche salire un po' di nostalgia per Rune lunari.
Trovo delicatissima la tua resa di Elrond ed Elros alle prese con eventi più grandi di loro, ognuno a mettere in atto strategie diverse di sopravvivenza: Elros si appiglia al presente, alla curiosità, al gioco, mentre Elrond ha modalità e tempi diversi di elaborazione di quel che è loro successo, a lui basta giocare alla guerra con dei ramoscelli perché i ricordi riaffiorino, e questo, unito al non esternare apertamente quel che il gioco gli ha suscitato (forse per incapacità di farlo? O forse perché con il gemello non ce n'è veramente bisogno) mi ha stretto il cuore.
Così come mi ha stretto il cuore, dopo, vedere Elrond che nella sua mente finge che scalare la montagna altissima serva a sfuggire ai Feanoriani. Non so, quest'ultimo è un dettaglio che mi ha particolarmente toccata.
E poi vabbè, l'arrivo del messaggero mi ha fatta stare lì a chiedermi e adesso? Chi è questo misterioso uomo misteriosissimo? Che sta per succedere? Penso di essere stata un po' contagiata da Elrond e il suo timore per una nuova imminente battaglia (a proposito, anche qui tenerezza come se piovesse).
E poi tutti quei piccoli dettagli che contribuiscono al crearsi della familiarità del titolo... Voglio dire, Elros vuole cercare spiegazioni da Maglor, in qualche misura sembra già trovarlo una figura di riferimento. E sono rimasta molto toccata dalla reazione di Elrond al colpo sentito dall'altra parte della porta... è vero, potrebbe semplicemente essere un timore dettato dall'idea che i feanoriani possano essere violenti anche tra loro, quindi figuriamoci con dei piccoli ostaggi! Ma io ci ho colto anche una preoccupazione per Kano, come se l'idea che Nelyo potesse fare del male alla persona che più di tutte stava mostrando loro gentilezza fosse in qualche modo motivo di sofferenza e boh, magari sono castelli in aria, anche perché il rapporto gemellini/figli di Feanor è una faccenda complicata, ma comunque mi commuovo un po' :P
Ah, e che il colpo che Nelyo ha tirato, direi contro lo scrittoio sia arrivato al nome di Turko... Ecco, quel dettaglio minimo che però fa tanto male.
E poi vabbè, a parte che voglio bene al messaggero misterioso dell'uomo misteriosissimo e ne voglio sapere di più e ti ho già scassato abbastanza per questo :P ma quanto è tenero Nelyo così categorico nel sostenere che ai gemelli non verrà lesinato il cibo? E la reazione dei bambini nel sentirsi degni di considerazione è... Voglio portarli via e abbracciarli!
Il finale poi, con quell'ultima considerazione di Elrond... Certo, la fortezza non sarà mai la loro vera casa, forse però non sarà nemmeno una prigione nei modi e nei termini in cui si è abituati a pensarla.
Niente, penso di aver detto molte cose poco sensate, quindi chiudo qui, sperando di rileggerti presto :P
A presto

Mel
P.S.: Elrond intrigato dal Quenya è dolcissimo, degno preludio a Rune lunari.

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Weeee Pepuzz!

Mel mi aveva detto con fare molto misterioso che ci sarebbe stata una sorpresa in questi giorni e non riuscivo a immaginare cosa, e invece sei tu :D
Che bello rivederti da queste parti!

E con una storia sul Silma! Sai che adoro come tu scrivi una certa Elfa Silvana e certi Nani, ma non ho avuto abbastanza occasioni di leggere il tuo genere di slice of life fluffoso sul Silma, quindi sono contenta che tu ci abbia riprovato ;)
Anche perché me ne sono uscita dalla lettura di questa storia con un senso di tenerezza...!

Provo ad andare con ordine.

Prima di tutto mi ha colpita (e mi è piaciuto vedere) come Elrond sta vivendo in questa fase. Tra il duello "per gioco" con Elros che gli triggera ricordi dell'attacco alle Bocche del Sirion, e il rapporto un po' distaccato e quasi cauto con la fortezza in cui si trovano, mi sembra di aver letto una situazione molto plausibile. Perché alla fine i gemellini hanno visto cose che non dovevano vedere alla loro età, hanno perso l'unica casa che hanno conosciuto e sono costretti a chiamare "casa" (tecnicamente) quella che non lo è davvero. È appunto una prigione, e loro sono prigionieri per quanto relativamente liberi.
A parte il momento in cui arriva il misterioso messaggero e Nelyo ordina loro di filare, Elrond ed Elros sembrano davvero liberi di andare dove gli pare, quando gli pare. Riescono pure ad origliare le conversazioni dei loro carcerieri. È una situazione atipica, che probabilmente da un lato non aiuta Elrond in particolare a venire a patti con la "prigionia", e dall'altro facilita un po' la loro vita.
Magari gli sembra di non conoscere a occhi chiusi la fortezza, ma come dimostra la conclusione ci sono vicini. E anche la decisione di Nelyo per assicurarsi che i bambini possano crescere senza problemi contribuisce a quella maggiore familiarità che si sviluppa tra i gemelli e i Feanoriani.

Volevo soffermarmi in particolare su loro due, per quel breve scambio che origliano Elrond ed Elros e che mi ha molto toccata. Kano non nasconde la sua preoccupazione per loro, e infatti Elrond la nota nel modo in cui pronuncia i loro nomi, e da lui comunque ci si aspetta questo. Nelyo che con quei modi quasi bruschi non mette in dubbio che Elrond ed Elros non avranno il cibo razionato... mi ha scaldato il cuoricino più del tè che stavo sorseggiando nel leggere. E infatti tocca molto anche Elrond ed è probabilmente uno dei primi passi verso la distensione dei loro rapporti, verso il rapporto che vediamo in "Rune Lunari" (questa storia mi sembra precedente a quella, o sbaglio?)

Infine, ho sempre e solo complimenti per come rendi i bambini, e nel caso di questi bambini in particolare trasmetti proprio la familiarità (LOL riferimento al titolo no voluto) tra loro, il loro legame, anche nei loro scambi di battute. Non ho dubbi nemmeno per un secondo che siano fratelli, e ci sono quei piccoli dettagli che mi ricordano anche che sono gemelli.

Bon, ora di chiudere. È stato bello rileggerti e in questo contesto, sallo ♥️
E ovviamente, la domanda che ho alla fine della storia è: di chi era quel messaggero? Ho bisogno di saperlo :P

Alla prossima!
Kan

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