Ok.
Sarò sincera: non riesco a dormire, ma fuori piove e... Subito dopo averti risposto, mi è tornata in mente questa storia, quindi mi son detta che - anche se domani mattina ne pagherò le conseguenze - ne valeva la pena di passare e lasciare anche un parere scritto.
È una storia breve, scritta di getto, ma ha avuto un nell'impatto su di me. Te l'ho fatto notare dalla prima lettura.
Intanto, anche io come Sherlock sono mooolto selettiva: cibo e tutto il resto.
Ok, l'uvetta non la bullizzo, ma i canditi fanno davvero schifo. Sorry not sorry.
È una flash, una storia brevissima, ma racchiude molte cose: ci mostri una sola scena, ma dici tutto.
Ci spieghi come la vita di Sherlock sia cambiata in pochissimi mesi. Lui che non si è mai curato delle feste, di mangiare cibi tradizionali, di sentire quel calore che accompagna il Natale... Lui che non l'ha mai condiviso con qualcuno.
Poi arriva John, nel laboratorio del Barts e, semplicemente, tutto cambia.
Mangiare un odioso e disgustoso panettone... È persino piacevole, se può ricevere l'espressione divertita di John in cambio.
Questo è un aspetto del loro rapporto che ho sempre adorato: sono simili, ma allo stesso tempo diversi. Di sicuro, i gusti lo sono. E credo diventi anche una cosa "loro". Sherlock è snob, anche sul cibo. John, per sfamarsi, ha mangiato anche le pietre.
Insomma... Anche il modo in cui interagiscono, col cibo, mi fa sorridere e mi trasmette qualcosa.
John è molto più legato alle tradizioni di Sherlock.
Sherlock... Non n'é infastidito. Lascia che John lo faccia entrare, che condivida con lui una fetta di panettone che normalmente non mangerebbe mai.
"Il primo Natale" perché forse, per la prima volta, è davvero Natale. Almeno per Sherlock.
All'inizio si avverte la tristezza di quello che racconti e non racconti: stracci di un passato, del modo che il consulente investigativo aveva di trascorrere il Natale. Prima di John.
Mi piace davvero tanto il modo in cui descrivi il tutto: come introduci dettagli, sempre con la giusta punteggiatura, sempre rendendo il testo scorrevole, arricchendo senza appesantire, e allo stesso tempo stimolando altri sensi: la vista, il tatto, talvolta l'olfatto e il gusto.
Il freddo che si insinua nei vestiti, gli avanzi lasciati in un angolo come uno scheletro vuoto, triste e freddo. I vetri che si appannano...
Credo di aver reso bene l'idea.
Come dicevo prima, una storia breve, ma che trasmette tanto e smuove le giuste corde - almeno le mie.
Spero scriverai altro.
Sai... Le notti insonni non mancheranno, lol. |