Recensioni per
Intorno a te, ruoto all'infinito
di Fuuma

Questa storia ha ottenuto 25 recensioni.
Positive : 25
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
08/01/21, ore 10:57

Ciao cara,
eccomi finalmente qui. Come ti accennavo ieri, avevo già letto la storia ma mi sembrava imperativo scrivere una recensione degna di tale nome e non potevo farlo da cellulare. Credo di poterti svelare una cosa, visto che ormai sono apparsa abbastanza spesso sul tuo profilo e ho un po’ di confidenza in più, ed è che io prima di leggere le tue storie non avevo riflettuto abbastanza su Steve e Bucky, non avevo dato molto peso al loro rapporto e quindi non riuscivo a figurarmeli in maniera completa. Ora invece, a seguito anche del rewatch dei vari film della saga (anche se un po’ in ordine sparso, perché mio marito li mette su abbastanza a casaccio), devo dire che non riesco proprio a immaginare che ci sia qualcuno che non riconosca il legame imprescindibile che esiste tra loro e come esso sia mutato da una splendida amicizia a qualcosa di molto più profondo e tangibile, che ha letteralmente salvato Bucky dall’oblio in cui avevano tentato di farlo precipitare.
Fatta questa premessa, posso finalmente concentrarmi su questa storia in particolare e su quanto l’abbia adorata, a partire dall’ambientazione visto che si tratta di uno dei miei periodi storici preferiti e che ci riporta proprio al momento della saga in cui abbiamo incontrato Steve e Bucky: ho fisso in testa la scena in cui Bucky comunica all’amico la sua partenza, stretto nella sua divisa, con quel sorriso timido che fa capolino sul suo volto. Ecco, diciamo che ho proprio rivisto questo Bucky nella tua storia e il mio cuore sanguinava insieme al suo, mentre si struggeva ascoltando Steve nominare più e più volte Peggy, inconsapevole di quanto questo ferisse l’altro.
Ho davvero adorato la scena familiare a casa Barnes, con i fratelli che prendono in giro Bucky per le sue aspirazioni, e Rebecca che invece sceglie di aiutare il fratello maggiore e non esita a cacciare gli altri e a indossare i panni dell’insegnante intransigente — con tanto di bacchetta magica con stella, che utilizza per pungolare il fratello. Mi è piaciuto tantissimo il fatto che tu abbia scelto di includere anche loro, di mostrarci fino a che punto Bucky fosse disposto a mettersi alla prova, e di come Rebecca sia stata fondamentale nell’aiutarlo.
La confessione sotto i fumi dell’alcol mi è sembrata perfetta per questa situazione, perché è normale essere più disinibiti in questi momenti e non rendersi conto di essere arrivati a sfiorare il limite; ci si butta, proprio come ha fatto Bucky, e si rischia di cadere — come a lui è successo in maniera letterale. Sono stata felice che, nonostante Bucky avesse cercato di rimuovere l’accaduto, Steve non gli ha permesso di farlo, ma era lì al suo risveglio e ha scelto di mettere le carte in tavola. Il mio momento preferito in assoluto è stato quello in cui Steve ha iniziato a ripetere il nome di Bucky, riparando una ferita che lui stesso aveva causato inconsciamente, e dichiarandosi disposto a continuare ancora e ancora. E quando gli chiede se lo può baciare, beh, in quel momento è sfuggita anche a me una lacrima, proprio come a Bucky, e mi è sembrato quasi di essere un’intrusa in quel loro momento così speciale.
La scena finale è una perla assoluta, perché ritorna perfettamente il tema della macchina da scrivere e Steve ha la possibilità di vedere quanto più aggraziato di Peggy sia Bucky (lo do per scontato, visto che abbiamo stabilito che lei era aggraziata come un elefante in una cristalleria). E fa niente se può scrivere una sola riga da dedicare al suo amore, visto che Steve è talmente masochista da fornirgli la propria mano come foglio, quello che conta è che Bucky ha voluto imparare a scrivere a macchina per Steve e che l’altro ha potuto assistere a questo momento. Ed è così dannatamente poetico che l’inchiostro si mischi ai battiti dei cuori di entrambi, che non fa niente se la frase non è la più romantica del mondo — perché è l’assoluta verità. E la battuta finale di Steve è una meraviglia assoluta!
Il tuo stile mi piace sempre tantissimo, trovo che tu riesca a mostrarci le emozioni e le sensazioni vissute dai tuoi protagonisti in maniera tangibile, riesco proprio a figurarmeli davanti agli occhi e a vivere quello che stanno vivendo loro.
Spero di tornare presto, perché fortunatamente ci sono ancora tante storie tue da leggere.
Un abbraccio e alla prossima,
Francy

Recensore Master
07/01/21, ore 12:33

Fuuuu ç_ç
Mamma mia, te l'avevo detto che questa settimana ti toccava, e non ho mica finito, nossignore! Ne approfitto perché ho tempo di smollare qualche mammozzone e con te, signorinella, sono sempre mammozzoni!
A parte il fatto che ti denuncio per avermi mandato a lavorare con un sorriso GROSSO COSì, perché per quanto io abbia sofferto terribilmente con il dolore di Bucky dentro di me che mi graffiava come non so cosa, alla fine ho iniziato a rotolare sulla sedia, e i motivi sono tanti e mi pare giusto pure elencarteli, ma con ordine **

Se c'è una cosa che ho amato di questa storia è che, la protagonista indiscussa, è la macchina da scrivere. Potrei sciorinare per ore quello che mi ha trasmesso ogni singolo pensiero nei suoi riguardi, ma la cosa che mi ha colpito di più è l'averla paragonata ad una mitraglietta, comparando il rumore dei tasti a quello dei proiettili e dunque... dunque ci ho visto un po' un equilibrio tra un uomo che va in guerra e una donna che sta diciotto ore seduta su una sedia a battere a macchina e non crolla mai. E l'aggravante di questo strumento qual è? Il fatto che quella donna meravigliosa della Carter, a detta di Steve, la sappia usare davvero molto bene.
La cosa che mi ha fatto sorridere di più, però, è il fatto che come Bucky anche noi abbiamo letto tra le righe qualcosa che non c'era – sebbene, mortacci tua, Steve... puntualizza ogni tanto che sei solo un fanboy di Peggy e basta -.- quel poraccio di Bucky si è distrutto la psiche e l'anima per colpa tua – e ci siamo rimasti un attimo male pure noi. Cazzate a parte e tornando a questo concetto, alla fine mi sono riletta il pezzo iniziale ben consapevole che, quello di Steve, è un rispetto profondo per un'amica che considera fieramente tale. Che non ha mai raccontato l'aneddoto della macchina da scrivere, forse perché anche Bucky, esasperato e colpito al cuore da quei continui riferimenti che lo rendono lontano dall'amato, lo ha fermato sul nascere. Perché a volte certe cose ti fanno stare peggio che una ferita profondo al cuore. Perché queste cose lasciano cicatrici che non si rimarginano mai davvero, e allora ti metti lì, a contare le volte in cui la persona che ami ti dimostra di non ricambiare, nominando qualcun altro che non sei tu. Mi hai calciorotato il cuore, lo sai vero? ç_ç

Ho amato tantissimo la parte di Bucky e Rebecca, c'è quel senso di familiarità in questa scena, che dà ad entrambi un ruolo ben preciso e allarga gli orizzonti del mondo: non si combatte solo in guerra, non si hanno pose e posizioni solo in battaglia. Scrivere a macchina è un'arte, è come imparare a suonare il pianoforte: ci vuole la diteggiatura, la posizione, il peso del corpo ben equilibrato. E, come dici tu, accortezze che sembrano non servire a niente di niente e invece sono tutto.
La caparbietà di Bucky nel voler imparare a scrivere a macchina l'ho trovato un tentativo dolcissimo e disperato di sentirsi, per un attimo, importante tanto quanto Peggy. Riuscire a fare qualcosa, una delle tante, che a lei riescono senza problemi, senza sforzo, forse perché meno schiacciata dal peso dell'insicurezza e più pratica – forse ha meno tempo di mettersi a pensare cosa non va in lei, come invece Bucky fa (ç_ç e due... la smetti di accoltellarmi?).

Il confronto finale tra Steve e Buck, poi, dove quest'ultimo viene a sapere che non gli serve sforzarsi d essere almeno come Peggy, per essere amato, mi ha sciolta. L'ubriacatura ti è servita a tirar fuori il problema, è contestualizzata alla perfezione. Il modo con cui gli dice "Prendi questo, Peggy Carter", ridendo, palesa invece un'infelicità interiore che fa paura. Perché sa di aver fatto tutto per Steve e continua a fare tutto per Steve... ma continua a cadere.
E poi la rivelazione, la dolcezza di Steve, che si mischia ad una durezza tipica del soldato – di lui, che divide la vita tra Captain America e Steve Rogers, una divisione che Bucky sente addosso, come una lama... orgoglioso di avere dalla sua parte il giovane di Brooklyn – ma non come lo vorrebbe –, ma così lontano il capitano...
Ma c'è appunto un problema di comprensione, quello che Peggy non sa scrivere a macchina con la delicatezza che Buck ha voluto far sua. Peggy è dura e cruda, quando pigia quei tasti e rispecchia il suo carattere e ci sta. Ci sta e mi ha fatto sorridere questa cosa, che ne sottolinea l'indole così composta.
Il momento in cui Steve ripete il suo nome è stato... nulla, ho i brividi in verità al solo pensiero. E ho sorriso, perché c'è un cuore che si è scaldato, insieme a quello di Bucky, ed è il mio ♥ (tepossinoacciaccatte)
E nulla, la parte finale con la scritta sulla mano ha finito definitivamente di uccidermi, l'immagine di queste mani intrecciate che si macchiano di inchiostro, si fondono... è incantevole, calda, sa di una vita nuova che attende di essere spesa. E tu riesci sempre a rappresentarli in contesti sempre nuovi e a uccidermi ogni volta. (e so di non aver detto tutto ma va beh in caso ti stalkero in altre sedi ♥)
Non so come fai, però non smettere mai, okay? ç_ç
Ti abbraccio e ti risparmio le falangi, per ora, anche se vorrei farlo e non sai quanto è_é Ti adoro èé
Miry

Recensore Master
05/01/21, ore 14:39

Sciauuu Fuuma! Eccomi qui *^*,  è un piacere tornare dalle tue parti a leggere una Stucky, la coppia tramite cui ti ho conosciuta come autrice tempo fa ^^: non sono più presa da loro come un tempo, ma rimangono comunque una delle mie OTP e storie scritte tanto bene e con i personaggi così IC fanno sempre bene al cuore. Senza contare che adoro le tue impaginazioni e il tuo stile, semplice, ricercato ed evocativo allo stesso tempo :)

L'idea di base è carinissima: anche io, come Bucky, inizialmente ho creduto Steve innamorato, canonicamente, di Peggy. Guardarlo tramite gli occhi pieni di gelosia di Bucks fa quest'effetto, come pure il fatto che Steve nomini volentieri l'agente Carter, e sorrida nell'immaginarla battere a macchina, senza però spiegare il perchè. La conclusione a cui si può giungere, specialmente considerando i tempi, è solo una, e trafigge l'animo di Bucky come un proiettile senza che Steve si accorga di nulla. Che tenerezza mi ha fatto: anche io mi sono sentita così in passato, ma senza lieto fine (perlomeno con quella persona.)
La conseguenza, ossia il desiderio di Bucks di imparare a battere a macchina mi ha fatta aweggiare e allo stesso tempo mi ha uccisa dalle risate: LOL, tesoro! Sei proprio cotto a puntino ^^". E che bella immagine è vederlo litigare, bonariamente, con i suoi fratelli, chiedendo poi aiuto alla sorellina **.
Si può decisamente dire che i suoi sforzi siano stati ripagati perchè il pezzo che ci viene mostrato, di quel saggio sull'amore che si riallaccia al titolo, è veramente bellissimo.
Bravo Bucky!
Come spesso accade, il grande passo avviene grazie a dell'alcool, puahahaha, in vino veritas, antico proverbio quanto mai sempre attuale. La reazione di Steve è dolcissima: inizialmente non avevo capito che stesse ripetendo apposta il nome di Bucky ma quando poi ci sono arrivata mi sono sciolta **. Sarei curiosa di sapere quale sia la sua quota, adesso :P
E infine Steve si dimostra la meravigliosa persona che è, quando, dopo aver appreso la verità su ogni cosa, insiste che l'amore della sua vita gli metta a frutto i suoi sforzi scrivendogli qualcosa. E quel qualcosa è così dannatamente Bucky da farmi dire: oddio, è canon!

Insomma, tantissimi complimenti, è stato davvero un piacere **
bacio,

Benni

Recensore Master
02/01/21, ore 22:51

Ciao Fuuma!
Allora, intanto perdonami per la recensione breve che ti lascerò. Ultimamente purtroppo ho sviluppato una specie di blocco per le recensioni, prima ne scrivevo di chilometriche e adesso fatico a raggiungere le duecento parole, quindi ti chiedo di perdonarmi in anticipo per questo commento poco articolato, ma volevo assolutamente farti sapere quanto abbia amato questa storia! E no, non lo dico tanto per dire, questa è una storia che va dritto fra i preferiti e che domani mi rileggerò con più calma (perché dopo le dieci mi si spegne il cervello). Io vorrei dirti davvero tante cose, ma la prima fra tutte è la bellezza con cui scrivi. Cioè, io ti amo. TI AMOOO lo voglio proprio urlare al mondo. Giuro che ho sguazzato come una paperella in ogni singolo rigo, hai creato una storia così dinamica, così coinvolgente, così emotivamente d'impatto, e al contempo lo stile è fottutamente perfetto! Cioè, come??? Giuro, è accuratissimo e praticamente è scoppiettante, sei riuscita proprio a travolgermi e a toccarmi il cuore e a richiamare continuamente la mia attenzione parola dopo parola! È una caratteristica che ho sempre notato di te, e che ti ho sempre ammirato/invidiato, ma qui diamine, ti sei superata! Mi dispiace che tu non sia fiera di quello che produci, io ogni volta che leggo qualcosa di tuo sinceramente rimango stregata, mi dispiace che abbiamo pochi fandom in comune perché sei davvero una delle autrici in assoluto più brave, secondo me.
Insomma, sei stata strepitosa dal punto di vista stilistico, ti faccio davvero ventimila inchini e ti lancio complimenti a mo' di lanciafiamme (SCUSA DOVEVO AHHA). Detto ciò, let's move on. La trama. ALLOOORA. LA TRAMA CIOÈ LA STORIA MA CHE MERAVIGLIA HAI SCRITTO no scusa un momento eh scuuusaaaa uuuun momento ma che sfaccimma di cosa geniale cioè la macchina da scrivere cioè allora NOOO io ho adorato tutto. Insomma, mi sono piaciuti tantissimo questi frammenti tutti collegati fra di loro, ognuno l'ho trovato di un impatto mozzafiato, cioè questa storia mi si è proprio stampata nella retina dell'occhio, mi ha coinvolto davvero troppo, ho adorato la parte del poema, ho adorato la tua scelta di far contare a Bucky il numero di volte in cui Steve pronunciava il nome di Peggy, e alla fine invece pronunciava il nome di Bucky e no allora senti io in quel momento sono lettralmente esplosa. Cioè, questa storia io l'ho trovata davvero geniale, sia per come l'hai scritta sia per i momenti che hai scelto di trattare. Mi hai proprio catturato, mi hai fatto ridere e però al contempo mi hai fatto provare un sacco di amarezza e di pathos, hai creato davvero un connubio perfetto fra spigliatezza e profondità, sia dal punto di vista lessicale che delle tematiche e beh GRAZIEEE non vedo l'ora di rileggerla e passerò assolutamente a recuperare qualcos'altro di tuo, sei uno scrigno di tesori praticamente! Ti mando un abbraccio fortissimo! ♥

Recensore Master
31/12/20, ore 16:44

Ciao!

Spero che tu non mi odierai, perché davvero, se sto diventando troppo invadente non farti problemi a dirmelo, però insomma, non potevo proprio pensare di non passare di qui, anche se il tempo e la concentrazione sono pochi e come sempre io arriverò qui con una recensione che non è assolutamente quella che vorrei lasciarti.

Ma, insomma, ho amato davvero tanto questa storia, che ho trovato di una dolcezza davvero infinita. E sono contentissima che tu abbia smesso di odiarla e abbia deciso di condividerla, perché questi personaggi sono bellissimi e tu li sai rendere in un modo che davvero, non lo so, mi prende allo stomaco e mi lascia con le gambe molli. Ed è una sensazione bellissima.


Ecco, tu ora mi prenderai per pazza, ma io vorrei esordire con una domanda: dove devo firmare per adottare tutti i fratelli Barnes in gruppo? XD 

No, davvero, li ho trovati adorabilil, ed è bellissimo quel caos fatto gesti familiari, scherzi e prese  in giro in cui Bucky precipita tornando a casa. E Rebecca niente, la amo: fa una comparsa velocissima, ma mi è piaciuta tanto, così furbetta e al tempo stesso tanto sensibile da cogliere, a modo suo, il desiderio del fratello, offrendosi di aiutarlo a imparare a scrivere a macchina. Senza mai rinunciare a una bacchettata sulle dita con la sua bacchetta magica, com'è giusto che sia XD


Passando invece a un commento un pochino più sensato, sappi che io credo di essermi definitivamente innamorata del modo in cui riesci a tratteggiare i sentimenti di Bucky, il suo conflitto e il modo in cui i suoi sentimenti di Steve prendono sempre più piede, quasi fossero un destino inesorabile a cui non può sottrarsi. La sua gelosia, quel suo sprofondare sempre di più nell'angoscia ogni volta che l'amico nomina Peggy sono meravigliose, perché hanno sempre una profondità estremamente strutturata, una costruzione precisa e perfettamente equilibrata. Cioè, l'idea che lui si ritrovi a contare tutte le volte in cui Steve nomina Peggy, se gestita in modo superficiale, potrebbe sembrare un po' un gesto esagerato, ma qui è perfetto, perché è quasi una conseguenza naturale e imprescindibile di come si stanno articolando le cose tra di loro.

Il fatto che Bucky senta il bisogno di imparare a scrivere a macchina quasi per dimostrare di non avere nulla in meno rispetto a Peggy, di essere perfettamente alla sua altezza e forse anche un pochino di più, perché appunto, al contrario di lei, Bucky a Steve scrive è bellissimo. E poi, insomma, le macchine da scrivere sono fra le cose più affascinanti dell'universo, e inconsapevolmente tu mi hai ributtata sotto un incredibile treno di ricordi d'infanzia (no, non ho novant'anni, giuro XD), ed è stato bellissimo.


Mi sento un po' in colpa a dire questo, ma lo dico lo stesso perché sono consapevole che qui c'è un lieto fine, ma io adoro quando il tuo Bucky va in pezzi. Quando si spezza, e deve buttar fuori tutto quello che ha dentro, e investe Steve con la sua dichiarazione ubriaca e mettendo in luce quell'equivoco sul suo rapporto con Peggy.

Soprattutto perché, se Bucky va in pezzi, Steve sa esattamente come rimetterlo assieme, e niente, io mi sono un po' sciolta quando lui ha cominciato a ripetere il nome di Bucky. 

Mi piace tanto come la tua storia sia tanto dolce, piena di un sentimento evidente e concreto, e come al tempo stesso i dialoghi siano sempre acuti: al di là della forza del legame che unisce Steve e Bucky, ad ogni loro parola emergono la confidenza e la consuetudine, il loro conoscersi benissimo e il loro scherzare frutto di un affetto che va oltre ogni presa in giro.


Insomma, davvero, ho amato moltissimo questa storia 💜

A presto! 

Recensore Master
30/12/20, ore 09:14

ciiaooo in ritardo ma eccomi per la catena, cara.
Ti offendi se ti dico che questa secondo me è la tua miglior Stucky? Non che le rosse non siano belle, ma in queste c'è proprio l'anima, si vede che è un lavoro pensato per mesi, c'è una delicatezza nell'affrontare i personaggi, BUcky soprattutto (qualcosa mi dice che dei due è lui il tuo preferito) una cura nell'ingannare noi lettori, perchè dài eravamo tutti convinti che Steve fosse cotto perso della cara Peggy (perché Peggy comunque non puoi odiarla) inveca ahahahah sto ancora ridendo al pensero di come scrive a macchina e alla battuta del mitico Howard XD

Bucky con la sorella Rebecca .. mi son sciolta di dolcezza e l'insolenza dei fratelli è proprio tipica dei fratelli ahahah XD
Bucky ubriaco è l'amore, ma la risposta di Steve, quando continua a nominare il suo nome, quello è il mio momento preferito... e la chiusura con quei baci all'inchiostro.. capolavoro.
Nelle ricordate, ma solo perché non ho spazio fra le preferite <3
buon anno!! <3
Lu

Recensore Master
27/12/20, ore 18:00

Cara fuuma!
Sono sveglia e sono sobria, cosa che questa mattina tutto sommato non ero e dopo pranzo nemmeno – ah, il vino a pranzo durante le festività che effetto bello che mi fa, eh?? E questo preambolo per dire che ci vuole molta cognizione di causa per recensire bene questa shot. Chi scrive di una sola coppia vive alti e bassi, momenti di euforia e altri di disabitata desolazione e poi, alle volte, i personaggi tornano a parlargli – e lo fanno con intensità, creando sempre nuovi mondi, nuove prospettive.
Allora, devo dire che ho una predilezione per l’ambientazione nei fantastici anni quaranta. Sarà la moda alla Bogart, sarà che nei film in bianco e nero sono tutti vestiti in quella maniera elegante e patinata, ma quando tu approcci quest’epoca a me vengono un po’ gli occhi a cuore, ecco. In questo what if Steve e Bucky non sono finiti tragicamente uno nel ghiaccio e uno nel fondo di una scarpata, ma sono tornati alle loro vite. Il sergente è tornato in una casa calorosa e accogliente, con una folta schiera di ragazzini irriverenti che ho adorato – su tutti spicca la dolce e inflessibile Rebecca che, come vedremo, è l’aiutante, colei che aiuta Bucky a scrivere un numero infinito di lettere che non spedirà mai, a emulare una donna di cui riconosce l’indubbio fascino, ma di cui è anche geloso e allora deve emulare per dimostrare a Steve che può essere anche lui bravo a battere a macchina.
È un’inezia, che l’ambientazione storica connota da un punto di vista del genere perché, com’è noto, il ruolo della dattilografa e della segretaria è (stato) prettamente femminile, ma che è anche terribilmente umano. Chi non ha mai amato non sa che vuol dire essere irrazionalmente gelosi di qualcosa. Si colgono segnali dove non si dovrebbe, come il contare ossessivamente il numero di volte che il nostro interesse amoroso nomina il/la rivale, e non si guarda da vicino ai sentimenti che l’altro prova. Bucky cade in un inevitabile equivoco perché si sente dolorosamente sbagliato, perché ama Steve di un amore che non è solo fraterno o amicale, ma è anche romantico, erotico, passionale.
E rivelarsi può voler dire rovinare un’amicizia, incrinare quello che si ha e lanciarsi in un vuoto che Bucky potrebbe non sopportare (poi di cadute, pora stella, se n’è fatte già abbastanza, neh?). L’altro elemento bello e profondo della shot è circoscritto in un’unica frase: Capitan America suscita la gelosia di Bucky, perché il supereroe svolge un ruolo sociale e collettivo che, come vediamo anche in Avengers, è importante è un simbolo e la rappresentazione di un ideale libertario. Ciò determina che una parte di Steve appartiene a tutti e non è più esclusiva di Bucky, con cui c’è la condivisione dell’infanzia e del periodo militare.
Il fraintendimento circa Peggy Carter è quello su cui si base in maniera eccellente l’intera storia. Siamo portati a credere che Steve, sempre sincero, aperto e candido sia invaghito della bella soldatessa e collega. La stima e questo porta all’esasperazione di Bucky che, alla fine, in vino veritas cede e racconta a Steve la verità, pentendosene nel post sbronza. La soluzione è resa benissimo ed è coerente col clima, con i personaggi, con l’epoca storica e offre la soluzione per una conversazione risolutiva efficace, ben scritta, semplice e immediata, con un dialogare romantico in cui la ridondanza del nome ripetuto di Peggy che infastidiva il geloso Barnes viene sostituito da uno Steve che, comprendendo il malinteso, svela a sua volta i propri sentimenti per l’amico. Ho immaginato la scena e l’ho trovata cinematografica, fluida, romantica al punto giusto per suscitare quel pizzico di malinconia che prende sempre quando viene Natale e facciamo i conti con la felicità che va esibita per forza propria di questo periodo dell’anno bello e struggente, pesante e anelato. E niente, trovo sia bellissima in ogni sua riga – hai fatto un lavoro incantevole, ma credo tu lo sappia già.
Con ammirazione e affetto, buon anno :*
Shilyss

ps: sono 666 parole di recensione, mo che succede, mi giro e trovo due corna?? @@

Recensore Master
27/12/20, ore 00:32

Ciao carissima!
Passavo casualmente sulla home di fb e sono “casualmente” inciampata in questa storia quindi eccomi qui, come potevo leggerla senza lasciarti un mio modestissimo parere?
ODDIOOOOOOO MIO L’ADOROOOOOO <3
Okay partiamo con calma e con ordine.
Adoro le tue storie, quello che sto per dirti è un dettaglio che non è la prima volta che noto ma che trovo magnifico, insomma riesci ad aggiungere in maniera delicata e perfetta i suoni che avvengono nella stanza, in questo caso il battere dei tasti della macchina da scrivere quindi bravissima. Sono dettagli che mi hanno portato ad essere lì, mentre Steve parla a Bucky, ho avvertito quel rumore ed insieme ad esso i proiettili che colpiscono in maniera silenziosa il cuore di Bucky e li adoro, adoro ogni singola parola della storia.
Steve che parla della sua Peggy al suo migliore amico è crudele da un lato o forse lo è perché patteggio per Bucky, l’ho sempre fatto e non smetterò mai come te lo so cara mia.
Ti voglio bene perché tu riesci a sistemare alcune situazioni in maniera brillante, anche qui in questa storia ce lo dimostri, hai preso una cosa canon degli anni quaranta, ovvero quello che le donne erano “addestrate” all’utilizzo delle macchine da scrivere mentre gli uomini dovevano andare in guerra, dovevano combattere per il paese ma tu hai modificato la storia, la storia dei nostri protagonisti.
Hai reso Bucky un uomo capace di fare il di più di ciò che ci si aspettava da lui, solo per poter competere con una donna che lui era convinto di avere come rivale d’amore. Una donna contro cui era sicuro che non avrebbe mai potuto vincere, perché sicuro dell’amore che Steve provava per essa, ma l’ha fatto lo stesso chiedendo alla sorella di insegnargli, di mettersi a sedere di fronte ad una macchina e picchiettare le sue dita piena di calli e forgiate dalle battaglie solo per un’idea.
E’ tutto perfetto, meraviglioso e poetico, ogni singola parola in questa storia lo è complimenti.
Sei riuscita anche a mantenere le cose giuste per gli anni in cui è basata a storia, il semplice omettere il soggetto nella lettera perché Bucky era consapevole che il loro amore anche se avesse preso forma non potevano coltivarlo alla luce del sole è bello da mettere i brividi, sembra che tu l’abbia scritto perché l’hai vissuto sulla tua pelle, bravissima.
La similitudine con il sole e la luna l’ho trovata magnifica uscita dalla testa del nostro soldato innamorato perché alla fine in quei pochi fotogrammi che i film ci hanno concesso della loro gioventù hanno passato questo: un Bucky che era disposto a tutto per il suo Stevie, lo conosceva meglio di chiunque altro, era il suo centro anche prima del siero, anche prima della guerra.
Un Bucky ubriaco che parla guardando il cielo ed incapace di guardare Steve negli occhi ce lo vedo, riesco ad immaginarlo e a percepirlo così umano e così pieno di sentimenti che è lui, nel pieno dell’onda alcolica che lo pervade, perfetto e ambizioso.
Steve che vuole ed esige parlare con lui dopo la sua confessione, la sua calma e le sue parole sono così da lui da avermi fatto venire gli occhi a cuoricino, sono tenerissimi.
La rabbia di Bucky è comprensibile così come lo è anche il suo cuore che viene curato nome dopo nome, insomma hai ricreato una scena magnifica usando solo un nome, ti rendi conto che potere straordinario hai donzella mia cara?
Complimenti, dico sul serio, ho letto il nome di Bucky con intensità, l’ho percepito con tutto l’amore che Steve disponeva ed era perfetto ogni singola volta.
Il bacio è dolcissimo e si avverte tutto l’amore che circola tra di loro e per finire, hai concluso la storia con una scena d’effetto ma praticamente magnifica.
La scena finale è magica, hai iniziato con il fattore di Peggy seduta alla macchina da scrivere che redime rapporti e la concludi con un imbarazzato Bucky che scrive in maniera goffa ma solo per Steve, solo per la persona che ama più al mondo.
Donzella che dire su questa storia se non che è fantastica?
Hai inserito una serie di elementi che non ti ripeto che sono assolutamente bellissimi, hai ricreato l’atmosfera storica, l’ambientazione e i personaggi con la stessa mentalità quindi direi che hai centrato appieno il tutto.
Hai aperto e chiuso la storia creando una sorta di circolo che da disgrazia è un crescendo di piacere giungendo al finale felice quindi doppiamente brava per aver tenuto il tutto su una linea fissa.
Non ho riscontrato errori o refusi quindi anche la rilettura alle due di notte ha dato i suoi frutti, non è vero, l’hai scritta così in maniera spettacolare fin da subito dì la verità U.U
Nelle tue note finali dici che non ti soddisfano… 
*Coff Coff* Forse non sarai soddisfatta ma se sono qui a mezzanotte e mezza (oh cazz è già così tardi XD) a scriverti una recensione è perché la storia mi è piaciuta oltremodo quindi penso che puoi ritenerti soddisfatta per avermela fatta leggera e avermi tenuta attaccata allo schermo dalla prima parola fino all’ultima, so che non cambierà niente ma tra le tue dita leggere di loro mi piace tantissimo.
Diciamo che anche se non ti convincono non ascoltarli troppo, sti due tonti sono due nonnini che litigano per la partita in tv <3 Sei bravissima <3
Fatta questa spatafiata puoi insultarmi ma corro a letto che forse è meglio!
Se non ti senti sicura su loro due e vuoi un parere pignolo che ti dica se la storia ti piace o meno, scrivimi quando vuoi, sarò più che felice di leggere e dare un mio giudizio.
Veramente, non farti problemi <3
Buona notte carissima!

Recensore Master
26/12/20, ore 18:50

Grazie! *_*
La boccata d'aria l'hai data tu a me con questa storia. Avevo così tanta voglia di leggere di nuovo qualcosa di buono e coinvolgente su questi due... e nessuno lo fa nel modo in cui lo fai tu (che vuoi, sarà una sorta di imprinting).
Povero Bucky. XD È delizioso nella sua gelosia, nell'impegnarsi testardo a imparare qualcosa che pensa piaccia a Steve, nel contare quante volte quel testone nomini Peggy... e poi... povero!
Le confessioni da ubriaco sono un cliché, ma è innegabile che offrano parecchi spunti e altrettante vie di fuga.
Per fortuna Steve non è uno che lascia correre... per fortuna di Bucky in questo e in tanti altri momenti della sua vita canon o meno.
La frase più bella che hai scritto in questa storia, per me, è "Steve, invece, un tempo apparteneva alle braccia e alle risate e agli occhi di Bucky"... c'è tanto sentimento, tanto amore in questa frase, che non si può che sciogliersi leggendola.
L'unica cosa brutta è che è già finita e non ho altre Stucky tue da leggere. ç_ç
Buon Natale. ^^

p.s. Menzione d'onore al titolo, che trovo bellissimo (e finalmente un titolo in italiano! XD) e al dettaglio dei proiettili col nome sopra, da vero killer. :P
(Recensione modificata il 26/12/2020 - 06:53 pm)

Recensore Veterano
26/12/20, ore 15:47

Ciao cara!
Ho visto questa nuova pubblicazione e mi ci sono fiondata. Devo dire che l'ho amata dalla prima all'ultima riga: la trama, il modo in cui scrivi, i sentimenti che esprimi, tutto cade al suo posto in maniera perfetta.
Tanto per cominciare, ormai lo sai che mi piace un sacco il tuo stile di scrittura. Non sei mai banale, non è che semplicemente descrivi, regali di più e trasformi anche un semplice gesto in qualcosa di estremamente significativo, intriso di significato, sentimento e poesia.
I sentimenti di Bucky mi hanno a dir poco toccata. Ho sentito il suo disagio nel sentirsi non ricambiato, quel morire ogni volta un po' ogni volta che Steve gli nomina Peggy, quell'ardore nel petto che lo spinge anche a scrivere a macchina lettere per lui, su di lui, come per il bisogno di voler esternare un sentimento troppo grande che non può essere espresso ma che allo stesso tempo non può rimanere sepolto. Ho veramente sentito ogni sensazione fino all'ultima goccia.
E poi il finale, un bellissimo finale. Altro che amore sublimato, una situazione quasi scomoda, imperfetta e per questo bellissima. E ancora una volta c'è questo sentimento un po' di vergogna, stavolta per non essersi accorto prima di essere ricambiato. E Steve che ripete il suo nome più volte di quanto non abbia ripetuto quello di Peggy per fargli finamente capire come stanno le cose. L'ho adorato! Così come il bacio, che non si limita ad essere qualsa di sublimato o quasi astratto, ma al contrario ci rende partecipi anche di tutto ciò che circonda il protagonista, delle sue sensazioni, fisiche e mentali, persino dei sapori e degli odori. È una scena che coinvolge tutti i sensi.
Insomma, anche questa volta hai fatto un lavoro a dir poco eccellente e non posso che farti i miei complimenti per questa one shot!
Spero che tu abbia passato un buon Natale. Buone feste e a presto!

Misa

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