Recensioni per
Four.
di PathosforaBeast

Questa storia ha ottenuto 26 recensioni.
Positive : 26
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
20/01/21, ore 09:31
Cap. 11:

Ciao, sono in un ritardo a dir poco astronomico e soltanto ora mi accorgo che questa storia è del 28 dicembre! Non so come sia possibile che l'abbia tenuta da parte così tanto tempo... Come sempre, per ogni storia che scritta da te, la lettura non è mai banale né semplice. Credo che buona parte del merito sia tuo, ma altrettanto sia dei personaggi che scegli di utilizzare. Il come li ritrai è un altro punto fondamentale, perché tra le tue mani neanche John Watson è banale o piatto. Tu scegli di utilizzare sempre Mycroft come punto di riferimento attorno al quale ruotano personaggi e situazioni più o meno complessi o più o meno drammatiche. In questo caso al centro di tutto c'è la solitudine di Mycroft in quello che sembra essere un viaggio, l'ultimo di zio Rudy. Hai descritto la sua solitudine e il suo dolore, ma soprattutto la sua incapacità di esprimerlo nella maniera corretta, per la morte di un qualcuno che non era semplicemente tanto amato, ma era un vero e proprio punto di riferimento. Ho avuto la sensazione, più volte durante la lettura, che Mycroft avesse perso un qualcuno del calibro di un genitore. Rudy era il suo mentore, questo è chiarissimo da quello che dice. Era quella persona che gli ha insegnato tutto quanto, non soltanto a muoversi nel difficile lavoro che svolge, ma credo anche a essere liberamente se stesso. Questo poi è un concetto che di tanto in tanto torna nelle tue storie, noto che è sempre come se Mycroft cercasse maniere di esprimersi non semplicemente e banalmente al meglio, ma nella maniera che è più da lui possibile. Insoma è sempre un Mycroft che cerca la propria strada, ecco.

Di certo non è né freddo né privo di sentimenti, Iceman sì, ma sino a un certo punto. La scena in cui Mycroft abbraccia l'urna con le ceneri di zio Rudy l'ho trovata molto d'effetto, mi ha colpita tantissimo così come l'intera storia. Al solito è scritta ottimamente e scivola via che è un piacere. Come sempre, dicevo anche sopra, la lettura non è mai banale e fa sempre riflettere e tanto che delle volte occorre fermarsi e pensare bene a ciò che si è letto e poi andare avanti.

Come sempre, dunque, hai fatto un ottimo lavoro.
Koa

Recensore Master
16/01/21, ore 10:22
Cap. 11:

Titolo, questo che hai scelto per la tua storia, che m’ispira molto, perché il volare porta con sè orizzonti infiniti, libertà, voglia di essere al di sopra di ogni problema. Protagonista, ovviamente, ancora Mycroft, a cui affianchi l’affascinante figura dello zio Rudy. Personaggio che viene citato in TFP e non compare ma diventa tassello importante per poter ricostruire i retroscena, a dire poco inquietanti, della famiglia Holmes e del dramma originato dalla tragica diversità di Eurus. A fronte di due figure genitoriali piuttosto impotenti di fronte alla diabolica personalità della piccola di casa, zio Rudy diventa il personaggio indispensabile che “risolverà”, a modo suo, il problema di una mente eccezionale capace solo di fare del male a sè ed agli altri. Sappiamo infatti che Eurus verrà rinchiusa e “sepolta” nell’oblio di un luogo orribile. Ma, ovviamente, Rudy, con il passare del tempo, deve pur “lasciare in eredità” la gestione del terribile segreto di famiglia, è fatidico, lo scorrere della vita impone determinate scelte; è proprio Mycroft il predestinato. Sì, perché è il maggiore, é quello che si dimostra studioso e ligio alle regole. Sh è il minore ed, oltretutto, ritenuto inadeguato a portare il peso della terribile “bugia” degli Holmes. Venendo direttamente alla tua storia, posso dire che è un testo denso e ricco di riferimenti al passato familiare degli Holmes, riferimenti che trovano conferma nel clima teso ed angosciante della S4. Qui, tu, metti in risalto la figura di Mycroft che, secondo me, non è stato un personaggio secondario nel dramma che ha segnato profondamente la psiche di Sh. Infatti è su di lui che è stato scaricato il peso immane di responsabilità familiari e segreti che avrebbero messo a dura prova persone anche con più esperienza e più avanti negli anni. Tu ritrai un giovane Mycroft, tutto sommato affascinato dalla vita e da ciò che potrebbe riservargli il futuro. Questo l’hai espresso perfettamente con quel suo assaporare la carezza del sole, abbandonandosi al movimento dolce dell’altalena. Ma, poi, accendi un duro contrasto tra questa piacevole parentesi e quello che ritengo un sogno, anzi, un incubo, se non ho interpretato male, in cui il peso delle responsabilità prende concretezza in corde che lo costringono su una sedia. E poi quello schiaffo, duro, violento, colmo di cattiveria, che è coerente con l’atmosfera di angoscia derivante dal sentirsi prigioniero di un ruolo e di dover risponderne a persone non adeguate, per esempio, al difficile ruolo di genitori. Hai reso molto bene il senso di oppressione e di pesantezza attraverso immagini efficaci (“...macigni...”). In tutto questo disagio c’è un unico punto fermo, la figura dello zio Rudy che tu connoti con suggestive pennellate intinte nella raffinatezza dei suoi atteggiamenti, nella grande cultura che nutre il suo modo di pensare e di trasmettere al nipote la sua eredità spirituale. Un’eredita, questa, che trascende ogni senso morale, di un’etica condivisa: tutto dev’essere guidato, secondo me, dall’autosufficienza interiore, dal controllo assoluto dei sentimenti, dall’unico giudizio autoreferenziale. Tutto ciò sicuramente giustifica, e così ci ancoriamo solidamente all’IC più completo, il lapidario “Caring is not an advantage” che Mycroft trasmette ad uno Sh sconvolto per la (presunta) morte d’Irene. Zio Rudy, ora non c’è più, non resta che chiudere nella memoria la sua preziosa presenza. Probabilmente le sue ceneri verranno lasciate al vento e questo lo farà volare, libero.
Spero di aver compreso almeno qualcuno dei mille suggerimenti narrativi con cui hai arricchito questa storia, raffinata e profonda come Mycroft. Mycroft di cui ci hai regalato un ritratto suggestivo, credibile e coerente con i canoni IC dei Mofftiss.
Complimenti per il tuo sempiterno scrivere corretto e ricco di un lessico accuratamente impreziosito da termini scelti con accuratezza.
Brava, davvero