Recensioni per
Feel me, Touch me, Heal me
di Wolstenholme

Questa storia ha ottenuto 10 recensioni.
Positive : 10
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
13/03/21, ore 05:48

Io sto stranamente morendo di sonno (per essere un animale notturno, it's a little bit strange), ma avevo iniziato a leggere, fuori pioveva... So, perché fermarsi, no?
Poi ero curiosa.
Avevo letto il prologo un mese fa, forse due, dunque è un po' uno shame tornare adesso. But who cares, i will go ahead.

Non mi aspettavo il marmocchio di Otabek, lo ammetto. (Sì, not a fan, sorry not sorry).
Cioè, da un lato è quasi carino il modo in cui Otabek se ne prende cura (e ammetto che arricchisce anche un po' la sua storyline, il suo personaggio), anche se alcune cose mi hanno fatto roteare le palle degli occhi. Not your fault, e nemmeno di Otabek. Solo del marmocchio, sorry.
Però... È stato dolce. Otabek lo ama, incondizionatamente, e lo ha avuto ad un'età piuttosto acerba... E potrebbe non sembrare - magari manco a Marie -, ma quel nanetto è davvero tutta la sua vita. E forse tutto quell'affetto, quell'attaccamento, quel sembrare il padre perfetto (oh, uno che ti legge quello che cavolo vuoi, pure se fa cascare tutto a terra, come fate, principesse e cavalieri, deve essere decisamente il papà dell'anno), è dovuto anche al fatto che non ha la possibilità di viverselo veramente, suo figlio. Deve separarsene, sempre per un bene maggiore. Un bene imposto dalla sua morale.

Marie.
Adesso. Io non so se si tratta di un OC o meno - almeno, se l'ho vista nell'anime, devo averla resettata dal mio cervello -, ma a me è piaciuta. Decisamente.
Forse a primo impatto può sembrare un personaggio scomodo, però a me piace.
È sola. Deve affrontare la vita con un figlio al suo carico. Nessuno sa niente. Nessuno può veramente aiutarla - se non Otabek, quando poi c'è -, e sicuramente dev'essere difficile.
Non sono una persona molto incline al perdono e alla comprensione, quando si tratta di tradimenti. "Cosa avrei dovuto fare?" "Aspettarmi".
Eh... Appunto.
Però... Possiamo davvero accusarla in toto? Non lo so, cit Otabek.

(Mi ha fatto ridere che il figlio di Otabek fosse biondo come Yuri il Russo, tra l'altro. What a coincidence.)

Anyway, Marie ha attratto la mia attenzione, ma so che se dovesse comparire ancora sarebbe più che altro un personaggio scomodo. Un po' come Nonno Nik, in questa storia.

Tutto questo mi ha anche ricordato un po' Dear John. E poi... Otabek così dolce non lo aveva mai visto nessuno. Ma continuo a pensarlo IC.

Then... Yuri.
Questo Yuri che Otabek ha rivisto in ospedale. Questo Yuri che è rimasto nella mente di Otabek, questo Yuri che forse... Forse è un po' amato dal bel soldato.

Yuri che odia uccidere la gente. Yuri che spera che quella gamba non guarisca mai. Yuri che si lascia coccolare da una domestica. Yuri che qui sembra veramente perso. Yuri che qui ha un rapporto molto ostico col nonno.
E... Il nonno che sembra non capirlo sul serio.
Non sembra capire le sue debolezze. Il suo scivolare in ginocchio e piangere. Ma ci sta... Siamo in Guerra.
Nikolai sa perfettamente come funziona. Sa perfettamente come si sopravvive. Yuri lo sta capendo, ma continua a non andargli giù.

Adesso sto collegando un po' i puntini. E devo dire che l'immagine di ciò che potresti raccontare, la storia che potrebbe veramente venirne fuori... Mi intriga.
Un amore... In tempo di guerra. Un amore quasi atipico, ma anche elementare. Perché l'amore è un po' così, no?
Stupido, inaspettato, coerente, incoerente ed elementare.
Molto elementare.
Ti travolge. Ti gela. Ti illumina e ti rabbuia. Guerra e pace.

È una storia decisamente interessante. E qui mi è sembrato davvero di respirare aria di... Guerra. La guerra vista dalla gente non sul campo di battaglia. Quella che subisci senza combatterla. Quella a cui devi semplicemente sopravvivere, dopo lunghi sospiri. (Vedi la situazione degradata di Marie, vedi il posto in cui vivono...).

Il tè non lo commento.
Ma ci sta, vabbè. Ci sta. Carino che Yuri ne voglia un po', dai, concediamogli 'sta mezza gioia, se riesce a rallegrarsi col tè...

No, vabbè, tralasciando tutto... Ho trovato anche l'impostazione del testo molto pulita. Buona.
Anche il testo, in sé e per sé, scorre molto bene. Non ho trovato refusi o errori.
Solo un marmocchio.

Si prospetta qualcosa di decisamente interessante. La Guerra ci mette il suo fascino, ammettiamolo.

Interessante.

Recensore Master
16/01/21, ore 21:25

Cara buonasera, che piacere essere tornata qui! Oh no, non così… non i questo modo, farmi cominciare con un’atmosfera familiare calda di una dolcezza immensa, anche se in un luogo anonimo dedicato alle famiglie dei soldati in guerra, per poi piano piano scendere in particolari sempre più negativi e tristi. Ecco, triste è proprio la parola che mi è nata in testa quando ho compreso il tipo di situazione in cui vive il bambino: sono madre, e quindi tutto il mio affetto e la mia empatia sono andati nella figura del piccolo, gioendo con lui nella presenza del padre tanto atteso. E niente, la madre che non sta più con Otabek, alcolizzata e depressa, mi da molto da pensare; d’altronde, che scelta ha il ragazzo? Servire la patria e restare vivo solo e soltanto per suo figlio, che ama più di ogni altra cosa al mondo.
Avevo inteso andasse male con Marie, ma la schiettezza concui parlano di un rapporto che non esiste nemmeno più mi ha spiazzata. Lei gli sbraita odio e frustrazione e lui cerca di proteggere il piccolo dai dispiaceri del mondo e di una famiglia disunita. La sua partenza è stata dolceamara, e non c’è certo bisogno di mostrarmi come reagiranno in casa, che purtroppo già lo intuisco da sola e mi si stringe il cuore in petto. Mi hai fatta diventare particolarmente emotiva, sappilo, mi piace!
Cambio di scena, POV e sensazioni: ho rivisto nelle scene di Yuri con il nonno lo stesso tipo di cose che avevo colto già nel prologo, ora capisco il motivo per cui il ragazzo è stato coinvolto, e anche perché abbia deciso di infliggersi quell’incidente e stare a casa. Accantonare il dolore per riuscire a non guarire in fretta è tutto ciò che sta facendo per poter evitare di tornare in guerra, e adesso so finalmente il perché… la rivelazione arriva come uno schiaffo in pieno volto, ha ucciso qualcuno per sbaglio ed ha reagito come ogni essere umano. Questo contrasta completamente con la glaciale reazione del nonno, che di fatto non fa altro che immischiarsi, spingere, spingere e ancora spingere, avere contatti con l’esercito e così via, continuamente. Una madre che non c’è, un nonno stressante, autoritario e freddo, e l’unica figura di riferimento dolce e calorosa: la domestica, una riscoperta familiare in una famiglia solo di nome e non certo di fatto.
I due protagonisti contrastano completamente uno con l’altro ed è per questo che li trovo così perfetti insieme, nell’alternare situazioni difficili i due contesti differenti fino nel profondo. Hai delineato molto di loro, del loro carattere, del loro passato attraverso uno spiraglio nel quotidiano e nelle persone che hanno accanto. Sembra non abbiano nulla i comune, se non quell’unico incontro di qualche anno prima, e il giorno precedente nell’ospedale; eppure sono convinta si incontreranno ancora, e presto.
Ho trovato un paio di refusi nel testo, minimissimi proprio, ma mi sono lasciata trasportare nella vicenda tanto da non farci manco caso! Il modo in cui li fai interagire col mondo è senza veli, senza indorature, insomma, nudo e crudo, così come è e con quanto dolore porta nella consapevolezza della propria esistenza. Cara, non vedo l’ora di continuare, devo sapere di più; alla prossima, buon lavoro e buona ispirazione! :3

Recensore Master
14/01/21, ore 14:12

Ciaooo cara,
sull’orlo del tempo limite ma eccomi qui per lo scambio ABC, dove ho modo di proseguire la tua storia che avevo già iniziato alla Catena.
Apprezzo come tu metta sempre un riferimento temporale e geografico, per far capire bene al lettore l’intreccio e a che punto della storia ci troviamo.

OOh partiamo alla grandissima, Otabek ha un figlio, un vspo frugoletto che è un amore.. e a quanto pare ha anche una moglie o comunque una compagna…
ed ecco che traspare che le cose fra i due non vadano bene, per la guerra che c’è di mezzo. Marie vorrebbe che lui scegliesse la famiglia a costo di compromettere l’onore patriottico, ma lui le dice che non ha scelta e a lei non sta bene. Un po’ la capisco, soprattutto capisco il suo disagio e forse anche delusione nello scoprire che il figlio sia molto più legato al padre che a lei.
Ha ragione Marie, sarà dura davvero.

a quanto pare i dissapori non sono finiti.
Appena conclude la favoletta con tanto di Aybek addormentato in braccio al padre (wwww mi sciolgo i tenerezza) ecco che ricompare Marie, si accendono ancora di più i toni della loro discussione e si scoprono gli altarini, ahimè, lei si è data all’alcol.

No di sicuro Otabek non è felice di sapere suo figlio con una donna non così stabile…

Ed ecco che Otabek le racconta tutto.
In effetti me lo aspettavo già che loro due non stessero più insieme e l’unico legame fosse il figlio.
Le avance che gli muove la donna sono n chiaro indizio di quanto sia ubriaca… probabilmente un tempoo deve essere stata una ragazza adorabile, ma ora ha l’animo deturpato dalla sofferenza e soprattuto dall’alool.

I disagio di Otabek nell’interagire con lei si percepiva tutto.
E poi ora ha in testa questo ragazzo con la gamba rotta di proposito, con l’ex compagna che ha già capito che lui ormai ha cambiato orientamento sessuale.

Ed ecco che affrontiamo anche il tema tradimento. Mi piace come tutto appaia naturale e per nulla forzato, sembra di assistere a una vicenda familiare nascosti dietro la tenda, per dire.

Ed ecco che passiamo a Yuri e la sua gamba malconcia in fase di guarigione, sotto le cure di un nonno molto apprensivo.
Oh povero Yuri, traumatizzato dai ricordi di guerra e dalla debolezza che gli è stata rimproverata di aver mostrato, come se non fosse nemmeno più concesso piangere, mi s è stretto il cuore, poverino.

Alena sì, è molto materna, mi piace, chissà se prossimamente ci dirai di più su di lei.
Nel complesso mi piace la trama che si sta sviluppando e i personaggi che ne faranno parte, hanno tutti il giusto spessore.
L’atmosfera della guerra si respira tutta.

Curiosa dei nuovi sviluppi. A presto, se ci sarà ancora occasione e complimenti!