Io sto stranamente morendo di sonno (per essere un animale notturno, it's a little bit strange), ma avevo iniziato a leggere, fuori pioveva... So, perché fermarsi, no?
Poi ero curiosa.
Avevo letto il prologo un mese fa, forse due, dunque è un po' uno shame tornare adesso. But who cares, i will go ahead.
Non mi aspettavo il marmocchio di Otabek, lo ammetto. (Sì, not a fan, sorry not sorry).
Cioè, da un lato è quasi carino il modo in cui Otabek se ne prende cura (e ammetto che arricchisce anche un po' la sua storyline, il suo personaggio), anche se alcune cose mi hanno fatto roteare le palle degli occhi. Not your fault, e nemmeno di Otabek. Solo del marmocchio, sorry.
Però... È stato dolce. Otabek lo ama, incondizionatamente, e lo ha avuto ad un'età piuttosto acerba... E potrebbe non sembrare - magari manco a Marie -, ma quel nanetto è davvero tutta la sua vita. E forse tutto quell'affetto, quell'attaccamento, quel sembrare il padre perfetto (oh, uno che ti legge quello che cavolo vuoi, pure se fa cascare tutto a terra, come fate, principesse e cavalieri, deve essere decisamente il papà dell'anno), è dovuto anche al fatto che non ha la possibilità di viverselo veramente, suo figlio. Deve separarsene, sempre per un bene maggiore. Un bene imposto dalla sua morale.
Marie.
Adesso. Io non so se si tratta di un OC o meno - almeno, se l'ho vista nell'anime, devo averla resettata dal mio cervello -, ma a me è piaciuta. Decisamente.
Forse a primo impatto può sembrare un personaggio scomodo, però a me piace.
È sola. Deve affrontare la vita con un figlio al suo carico. Nessuno sa niente. Nessuno può veramente aiutarla - se non Otabek, quando poi c'è -, e sicuramente dev'essere difficile.
Non sono una persona molto incline al perdono e alla comprensione, quando si tratta di tradimenti. "Cosa avrei dovuto fare?" "Aspettarmi".
Eh... Appunto.
Però... Possiamo davvero accusarla in toto? Non lo so, cit Otabek.
(Mi ha fatto ridere che il figlio di Otabek fosse biondo come Yuri il Russo, tra l'altro. What a coincidence.)
Anyway, Marie ha attratto la mia attenzione, ma so che se dovesse comparire ancora sarebbe più che altro un personaggio scomodo. Un po' come Nonno Nik, in questa storia.
Tutto questo mi ha anche ricordato un po' Dear John. E poi... Otabek così dolce non lo aveva mai visto nessuno. Ma continuo a pensarlo IC.
Then... Yuri.
Questo Yuri che Otabek ha rivisto in ospedale. Questo Yuri che è rimasto nella mente di Otabek, questo Yuri che forse... Forse è un po' amato dal bel soldato.
Yuri che odia uccidere la gente. Yuri che spera che quella gamba non guarisca mai. Yuri che si lascia coccolare da una domestica. Yuri che qui sembra veramente perso. Yuri che qui ha un rapporto molto ostico col nonno.
E... Il nonno che sembra non capirlo sul serio.
Non sembra capire le sue debolezze. Il suo scivolare in ginocchio e piangere. Ma ci sta... Siamo in Guerra.
Nikolai sa perfettamente come funziona. Sa perfettamente come si sopravvive. Yuri lo sta capendo, ma continua a non andargli giù.
Adesso sto collegando un po' i puntini. E devo dire che l'immagine di ciò che potresti raccontare, la storia che potrebbe veramente venirne fuori... Mi intriga.
Un amore... In tempo di guerra. Un amore quasi atipico, ma anche elementare. Perché l'amore è un po' così, no?
Stupido, inaspettato, coerente, incoerente ed elementare.
Molto elementare.
Ti travolge. Ti gela. Ti illumina e ti rabbuia. Guerra e pace.
È una storia decisamente interessante. E qui mi è sembrato davvero di respirare aria di... Guerra. La guerra vista dalla gente non sul campo di battaglia. Quella che subisci senza combatterla. Quella a cui devi semplicemente sopravvivere, dopo lunghi sospiri. (Vedi la situazione degradata di Marie, vedi il posto in cui vivono...).
Il tè non lo commento.
Ma ci sta, vabbè. Ci sta. Carino che Yuri ne voglia un po', dai, concediamogli 'sta mezza gioia, se riesce a rallegrarsi col tè...
No, vabbè, tralasciando tutto... Ho trovato anche l'impostazione del testo molto pulita. Buona.
Anche il testo, in sé e per sé, scorre molto bene. Non ho trovato refusi o errori.
Solo un marmocchio.
Si prospetta qualcosa di decisamente interessante. La Guerra ci mette il suo fascino, ammettiamolo.
Interessante. |