Recensioni per
Prizrak Volgograda
di Fuuma

Questa storia ha ottenuto 20 recensioni.
Positive : 20
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
24/02/24, ore 15:21

E rieccomi già qui.
Sì, come avrai ormai capito, questa sarà una smitragliata serrata di recensioni a freddo, ma comunque a caldo, perché per forza di cose dopo tanto tempo molti dettagli e passaggi di trama si erano annebbiati nella mia testa; e riscoprirli, ricordandoli, è stato bello come leggerli la prima volta ♥

Ecco, però non avevo dimenticato quanto odiassi Ivanov e la sua schifosa omofobia; in linea con l'epoca e con la società russa, realistica, per carità, ma comunque schifosa. Che soddisfazione sapere che la pagherà cara, ah!
Per ora, ho goduto quando Napoleon è intervenuto a fermare Illya e a sfottere Ivanov... anche se capisco la stizza di Illya e la preoccupazione sul fatto di apparire un traditore ai suoi occhi o, peggio, almeno nella sua ottica, uno smidollato che non ha portato a termine la propria missione.

Tra le altre cose, adoro il rapporto che c'è tra Gaby e Illya. Una sorta di perenne stuzzicare e provocare da parte di Gaby, ma anche di fiducia e dolcezza nascosta, nel modo in cui lei non insista troppo, percependo che il suo vero interesse è altrove e, anzi, non mancando di sottolinearlo e indirizzarlo ogni volta che può.
Il punto di vista di Ilya è doloroso da leggere, in quel suo soffocare i propri veri pensieri e concentrarsi sull'attrazione che si costruisce, in parte, solo verso la donna; negando al contempo fortemente quella, vera e reale, che prova per Napoleon, sporcata dal rapporto che ha avuto con Dmitrij (che, ok, poi si scopre essere altro, ma nella società russa c'era e c'è proprio una distorsione terribile del bacio tra uomini e del rapporto mascolino in generale, quindi capisco che abbia lasciato un trauma in Illya).

Quanto mi ha hypato lo scatto di protettività di Illya?? ** Russo, grande, grosso e frigido, ma toccate i suoi due tesori e diventa un orso per davvero (Ilyabär è geniale, by the way).
In ultimo, sappi che la menzione della madre di Ilya e del modo in cui lui le acconciava i capelli mi ha sciolto, colpita e affondata COME TI PERMETTI ç_ç

Sappi che sono tranquilla unicamente perché ricordo a grandi linee come continua la storia, ma questo finale di capitolo è da DENUNCIA, mannaggia a te!
Mi traslo sul prossimo all'istante!

-Light-

Recensore Veterano
26/04/21, ore 23:08

Ciao! Eccomi qui a tornare sul mio fandom preferito tra quelli in cui scrivi! *^*
Scusa il ritardo, sono stata un po' impegnata e volevo assicurarmi di avere un attimo di silenzio e tranquillità per potermi godere la lettura, anche perché i tuoi racconti sono sempre ricchissimi di dettagli, di frasi estremamente studiate, e leggerli in maniera superficiale vorrebbe dire perdersi metà della magia, non sentire gli odori, non vedere i colori e non cogliere gli stati d'animo che invece rendi così vividi lungo tutto il racconto.
E così questa volta ci proponi il punto di vista di Illya. Il russo ha un passato degno di traumi indelebili praticamente. Mi fa quasi tenerezza, così intento a fare il duro, a dimostrare chissà cosa, quando dentro di sé è il più ferito e il più fragile di tutti in un certo senso. I pensieri lo turbano e solo la presenza effervescente dei compagni di squadra riescono a distrarlo... ma pirtroppo nel modo sbagliato, ovvero creandogli altri problemi: se da un lato accetta di più l'attrazione per Gaby, dall'altro penso preferirebbero morire piuttosto che rinunciare al proprio concetto di virilità e ammettere che sì, è attratto anche da Solo.
Per quanto riguarda gli altri protagonisti, beh, Gaby è la solita. La stimo molto se devo essere sincera, perché sarà anche piccoletta, ma tiene testa a tutti senza timore ed esercita con nonchalance il proprio fascino di cui ha piena consapevolezza. Una sicurezza in sé alquanto invidiabile.
E poi abbiamo Solo... devo commentarlo sul serio? XD ma dai lo fa appostaaaa! Cercherebbe di sedurre anche una pietra se potesse! È solo questione di tempo prima che Illya ci caschi.
Per finire, la conclusione del capitolo! Non me lo aspettavo! Che succederà ora? Mi devo preoccupare? Mi toccherà restare col fiato sospeso fino alla prossima lettura!
Anche questa volta hai fatto un ottimo lavoro!
Alla prossima!

Misa

Recensore Master
10/02/21, ore 02:08

Ciao!
 
Dicono che chi non muore si rivede, pare che sia riuscita a non morire e quindi arrivo finalmente da Illya! (e anche dagli altri, ok, ma era importante sottolineare che sarei arrivata da Illya, insomma!)
Intanto grazie, perché il capitolo mi ha fatto compagnia un pezzetto alla volta nelle pause studio nei giorni dopo che avevi aggiornato, e anche questa recensione è nata a pezzetti, quindi ora che finalmente ho tempo li cucio insieme sperando di dare un senso a quello che devo dire tra impressioni a caldo e qualcosa di ragionato.
 
Allora, partiamo dalla cosa fondamentale: ma ti pare di finire così un capitolo? Cioè, io ero più in ansia per il mio povero Illya – che non so se sia riuscito a evitare il colpo dello sparo, e quindi sia caduto per schivarlo, o piuttosto se perché colpito – piuttosto che per i miei esami (insomma, grazie perché sono distrazioni anche queste, ma dolorose, ecco… Illya tieni duro, ti prego! E anche Gaby e Cowboy. Non fargli troppo male T-T). Ma, dettagli a parte, ho amato come hai gestito benissimo il colpo di scena e la tensione accumulata fino a quel punto per poi spezzare il capitolo in modo così improvviso. Sulla strada, solo polvere e grida. -> ho amato come una singola frase, brevissima, sia riuscita per me a suscitare tutto un mondo di disperazione e confusione nella sua estrema semplicità e potenza espressiva, come se tutta la scena venisse “spogliata” dell’eccesso per lasciarla nuda in tutta la sua distruzione. Allo stesso tempo sembra di percepirla come se la vedessimo dagli occhi di chi sta perdendo coscienza e vede la scena lontana e sfuocata, solo la polvere e le grida che giungono ovattate: mi ha proprio dato l’idea di Illya colpito che chiude gli occhi stordito per l’impatto – ma, insomma, io prego sempre che in realtà non sia stato colpito – e vede la scena semicosciente. Non so se sono io che mi faccio mille ricami attorno a una semplice frase, ma questa è stata la prima impressione alla lettura e ho amato la gestione della scena.
Recuperando il filo del discorso, le scene su Illya e Dmitriy. Credo siano stati i momenti che ho preferito del capitolo: sarà che Illya con l’angst ci va a nozze, e questo scavare nel suo rapporto con il vecchio mentore e tra i ricordi del passato ti sta permettendo di creare un’introspezione fantastica del personaggio. Fa un gran male dover vedere un Illya che ancora crede in Dmitriy, che lo vede come il proprio eroe, un Illya giovane e impeccabile leva del KGB, sempre sull’attenti, e sembra quasi di vederlo mentre ascolta quella canzone che il mentore gli promette che un giorno canteranno per lui. E ti si spezza quasi il cuore a vedere come tema che l’uomo possa ridere di lui e lo spiazzi e allo stesso tempo riempia di… speranza, gioia (?) quando non solo non lo fa, ma lo avvicina a sé con fare paterno, ripetendogli le parole della canzone. Illya che si stupisce che qualcuno dimostri di credere in lui e paia tenere veramente a lui, che si aggrappa con ogni forza a questo momento, a Dmitriy e non si avvede di dove questo possa portarlo. E allora ritorniamo all’inizio. L’inizio: permettimi di aprire una parentesi per lasciarti dire che la frase iniziale è qualcosa di stupendo, vorrei incorniciarmela. Ho amato come le immagini si inanellassero una nell’altra, prima il muro che porta ai resti del fantasma – e resti è qualcosa di “solido” nella mia testa, che credo assocerei forse più al passato, perché ti dà quell’immagine di calcinacci di edifici, resti antichi – e gli scampoli del passato – scampoli è invece qualcosa di più labile, che per qualche giro molto banale dal tessuto ti rimanda al “lenzuolo da fantasma”, eppure l’invertirli non solo mi è piaciuto da impazzire per una semplice questione di “traslazione” da un elemento all’altro, ma proprio perché segna quanto sia stata forte e imponente, nella vita di Illya, la figura di Dimitriy, tanto da torreggiare sul suo passato, un passato presto scivolato nella “non-vita” che rappresentano i gulag, nella vita d’addestramento sfiancante  – e poi l’immagine del passato chiuso da un colpo di pistola, che è sia l’atto concreto con cui Illya credeva di aver chiuso con Dimitriy ma anche dà l’idea dello strappo secco di quel passato ridotto ora a scampoli (allora, ti prego, non darmi per matta se tutto questo ragionamento è in realtà campato in aria, se mai sorridi e annuisci e ignorami, grazie, non dormo da troppo tempo e questi sono i risultati XD).
Prima di perdermi in queste considerazioni, stavo cercando di dire che Illya, che già una volta ha dovuto affrontare Dimitriy per eliminarlo e ora dovrà affrontarlo di nuovo, mi ha messo addosso un’ansia assurda per quando questo confronto ci sarà sul serio, di nuovo, e con un Illya che ora collabora con gli americani, come se non bastasse averlo già provato a uccidere una volta.
 
Ma, passando a cose più distese: la scena di Illya e Gaby – loro due mi piacciono davvero un mondo (non quanto un’altra coppia, ovvio, ma hanno il loro perché, anche solo come amici, hanno sempre un modo di esserci e starsi vicini e proteggersi – adoro la paura di Illya che lei si faccia male schiaffeggiando Napoleon! – che adoro vedere in scena, e tutto questo passo mi ha proprio messa in pace con il mondo). Anzi: Gaby. Amo sempre da impazzire come riesci a darle voce e a restituirla in tutta la sua sfacciataggine, nella sua eleganza sempre animata da una forza e una “scompostezza” che la rendono ancora più bella, e quell’intuito che le permette di essere un passo avanti rispetto a quegli altri due su molte cose. E poi, come lei comandi entrambi con la sola inclinazione della voce, di chi sa cosa vuole e come ottenerlo e non si preoccupa nemmeno di chiederlo gentilmente – per il concetto di gentilmente di Illya, ovvio, per lei quella era la richiesta gentile. Insomma, io la amo da impazzire, ma amo ancora di più come tu sappia renderla lei pure nel modo di sbattere le ciglia o di provare inutilmente a raccogliersi i capelli, più pratica con motori e chiavi inglesi che con uno spillone (nota a margine: scusa, ma non sapevi di dover attentare tanto al nostro cuore nel finale da non poterti permettere di farlo anche con il ricordo di Illya che aiuta la madre a prepararsi per le serate di gala? Questa è crudeltà, sappilo! Ma per farmi male al cuore leggendo tanta bellezza te lo concedo, d’accordo, d’accordo, giochi troppo facile). So che devo provare ad andare più veloce e non farti addormentare davanti allo schermo, ma ho letteralmente amato la descrizione che dai di Gaby: era forte come una donna russa, piccola come una bambola francese e bella come una regina dell’antico Egitto. Gaby Teller era il ritratto di ogni donna. Adesso ti assillerò finché ho vita per capire come riesci a confezionare frasi simili, perché io davvero non so come ci riesci: è la descrizione più perfetta (si dice?) che potessi dare, e niente, quanto l’ho amata: ha evocato tutto un vorticare di sensazioni, profumi, immagini di mondi tanto lontani e racchiusi in una sola piccola frase – come piccola è la persona che incarna tutto questo – che… davvero, io ancora me la rileggo e adoro tutto. Bellissima, davvero bellissima. 
Ma prima di lasciare fuori la cosa importante: la Napollya (perché, va bene tutto, ma se siamo qui è anche e soprattutto grazie a loro). Spostare il punto di vista sul loro rapporto/legame da Napoleon a Illya ha aperto a un nuovo scorcio su di loro, con Illya e le rigidissime idee che gli sono state inculcate crescendo riguardo all’omosessualità che cercano di opporsi in ogni modo a quello che – è evidentissimo, Illya, fidati di Gaby che non solo lo ha capito da un pezzo ma prova anche a spiegarti che è tutto perfettamente normale e giusto – prova per Solo. Mi piace moltissimo l’approccio che hai alla tematica, costruendo una presa di coscienza/conflitto interiore perfettamente coerente con il personaggio di Illya, ma riuscendo anche a rendere questi momenti comunque distesi nelle battute e risposte tra i due, nel loro stuzzicarsi perenne. E Napoleon che mima con le labbra a Illya che sta bene prima di entrare a teatro è qualcosa di meraviglioso, davvero.
 
Temo di aver corso sull’ultima parte, avrei tante cose ancora da dire, ma non vorrei mai annoiarti con i miei sbrodolamenti più del dovuto, dovrai già sopportarmi per le precedenti millemila righe di deliri, e poi forse è il caso che vada a dormire per lasciarti una recensione decente al prossimo capitolo (sperando anche di essere veramente puntuale questa volta: giuro che uno ci prova a rispettare i buoni propositi, ma non fanno tanto per me). Però complimenti ancora, non so se si era capito, ma la storia mi piace sempre più, adoro l’adrenalina del piano, il seguire la missione, e adoro il tuo stile (sul serio, amo stili diversissimi tra loro da leggere, ma non scherzavo quando dicevo che al momento questo ha alcuni tratti dello stile “dei sogni” da saper scrivere, per cui leggerti è proprio un piacere per gli occhi e la mente).
 
Adesso la pianto davvero, lo giuro!
Un abbraccio,
Maqry

Recensore Master
31/01/21, ore 00:01

Buonasera cara, eccomi qui di nuovo con piacere nel tuo profilo! Mi ci è voluto qualche giorno in più, mi spiace, ma infine sto riuscendo a riequilibrare tempo e capacità di concentrazione nella lettura. Un inizio capitolo decisamente col botto, sento parecchio l’emotività creata dal fatto riportato, immagino il trauma per Illya che ha dovuto fare ciò che ha fatto.
certo che il già riconoscibilissimo carattere di Ivanov è estremamente irritante, così tanto da farmi pensare che nuocerà al gruppo piuttosto che portare avanti la missione senza intoppi. Odio profondo, diprezzo, cinismo puro e tanta voglia di spaccarsi la faccia a vicenda, questo ho notato tra lui e Illya, cavolo, la tensione si taglia con un coltello, e noto che ognuno, compreso Napoleon, sa ferire più di lingua che di mani. Il russo sa essere particolarmente freddo, ma è anche vero che il calore dell’americano lo percepisce sia nello sguardo che nelle smorfie e sorrisi che fa – e gli dedica. Sento il fantasma del passato farsi sempre più pressante sulla sua vita, sul quotidiano, sulle sue notti eppure Illya si perde e distrae quando ha a che fare con i due partner, anche in momenti come quello di Gaby, dove mostra il suo carattere forte, la sua lingua lunga ed i suoi toni non sempre femminili: una donna con i controcacchi oserei dire, la adoro. Punzecchia lui, punzecchia l’altro, il cowboy punzecchia entrambi e così via, ma penso che la donna sia quella che riesce ad esserer più sincera dei tre, così come l’americano. Illya invece è quello che sente, vede, prova, percepisce ma manda tutto giù, giù dentro lo stomaco a fare compagnia alla bile stagnante ed ai dati di fatto.
Sento che c’è attrazione, madonna se c’è, ma non l’ammetterebbe mai apertamente secondo me, anche se Napoleon gioca a flirtare in modo aperto, ammiccante; sai cosa mi piace di lui? Che sa esattamente che effetto fa a chiunque intorno con uno sguardo, una parola, un tono, con l’atteggiamento e ogni singolo gesto. Ha il controllo delle emozioni altrui tra le mani, ed è intrigante da morire.
Ci sono momenti animati da dialoghi accesi, vivaci, invitanti, cinici e a volte crudeli, e momenti in cui la mente del russo lo riporta ai ricordi, riportati in flashback distanziati dal resto del testo dall’utilizzo del corsivo, ricordi dolorosi, ricordi speranzosi e che fanno male da togliere il fiato. Sento il legame di Illya a Dmitry, un legame che ancora ora soffoca, ma il suo riportarsi al mondo contemporaneo per Gaby e Napoleon è feroce.
Una trappola.
Cazzarola, e io non me l’aspettavo a essere sincera, la tensione sale così come il sudore gelido sulla schiena del cecchino.
Il colpo, uno sparo.
Cade a terra Illya e io come una scema sono preoccupata a morte. Vedi? Mi fai affezionare a questi personaggi, vedi? Vedi? E io mi preoccupo. Li adoro, così diversi, ben caratterizzati, così caratteristici nel loro modo di esprimersi, provenienti da mondi completamente differenti e messi assieme per delle missioni. Le loro interazioni sono molto particolari, così come i pensieri del protagonista del POV. Si sente che siamo in un periodo preciso, si avverte quanto possa essere difficile avere un orientamento specifico, come si capisce quanto il russo tenga ai partner a prescindere, e quanto sarebbe disposto a fare per loro. riesci a coinvolgermi e a stupirmi, a farmi entrare nella loro testa, a farmi sorridere, preoccupare, infastidirmi, tutto… la storia è scritta in modo preciso, pulito, approfondito ma non pesante, le ambientazioni sono chiare ma non superflue ed i personaggi, ahhh loro sono una grandissima soddisfazione da leggere cara, stai facendo un ottimo lavoro con loro. Alla prossima, buon lavoro e buona ispirazione! :3

Recensore Master
24/01/21, ore 12:31

Sì, però scusa, non si fa così. Tu mi dici come fa una persona a scrivere una recensione con un minimo di senso logico se tu fai così? Eh? Mettiti un po' nei miei panni, porca miseria! Io me ne stavo lì tutta buona a leggere il capitolo, a godermi la lettura, a ridacchiare in alcuni punti e a commuovermi un po' in altri (seriamente, possiamo dare un abbraccio a Illya?), e nel frattempo mi prendevo tutti i miei appunti mentali con le cose che avrei voluto dirti. E POI IL CAPITOLO FINISCE COSÌ. E poi ci ho provato, eh, ci ho provato per davvero a riprendermi: ho riletto il capitolo, mi sono immersa nella narrazione, ho riflettuto, ho sorriso davanti a certi dettagli…. MA IL CAPITOLO CONTINUA A FINIRE COSÌ. Mannaggia a te.

No, a parte gli scherzi, ora cerco di tornare seria, perché, a parte le mie coronarie messe seriamente alla prova, anche il finale è perfetto, dato il genere della storia e il modo in cui hai costruito questo crescendo di tensione. Ed è bellissimo il percorso che disegni per arrivare a questo cliffhanger, ecco.
E, per quanto mi riguarda, da lettrice esterna non ho minimamente avvertito la tua difficoltà nell'approcciarti al punto di vista di Illya, ma al contrario, ho trovato che tu sia riuscita a rendere perfettamente tutta la complessità che si cela dietro quell'aspetto glaciale. Ma, ancor di più, ho apprezzato che il cambiamento di punto di vista non si riflettesse solo sul contenuto e ovviamente sul modo di approcciarsi a un'introspezione tanto diversa, ma proprio nel tono, nella voce della narrazione, che qui perde quella strafottenza piena di ironia e brillantezza, andando a calibrarsi su toni più conflittuali. Insomma, tutta la concezione del mondo qui è cambiata, e lo si avverte molto bene, pur mantenendo la storia un ritmo e un andamento molto unitario.

Mi piace tanto come stai approfondendo Illya e il suo passato, con questo conflitto con le persone che hanno fatto parte della sua formazione e lo hanno portato a essere ciò che è: davvero, mi fa una tenerezza infinita, costretto com'è a rivivere quell'episodio del suo passato che lo tormenta e che probabilmente sarà costretto a rivivere anche nel presente: la scena in cui spara a Dimitriy e poi continua a sentire l'odore di sangue, neve e polvere da sparo ha un impatto emotivo fortissimo, e la cosa che mi tormenta ancora di più è che Illya ha affrontato e continua a pensare di dover affrontare ogni cosa da solo. Non cerca conforto, non condivide il proprio fardello, e non lo so, è una cosa che davvero mi tormenta. Insomma, qualcuno lo abbracci, per favore T.T

E, insomma, meno male che esiste Napoleon Solo. Lui che nonostante tutto riesce a intervenire per tempo, lui che trattiene Illya dallo spaccare la testa a Ivanov (anche se, andiamo, non sarebbe dispiaciuto a nessuno!) e che poi riesce comunque a strappare più di una risata anche a me. Niente, è adorabile, e il modo in cui continua, sempre e comunque, a stuzzicare Peril mi farà morire prima o poi (anche la sua vestaglia mi farà morire prima o poi, ma quello è un altro discorso). Soprattutto perché, dopo il primo capitolo che sa entrare così bene nella sua testa e nel suo desiderio per Illya, le sue parole ora per il lettore hanno un significato diverso, e non lo so, possiamo abbracciare anche lui?
In tutto questo, adoro Gaby: credo che tu ne stia facendo un ritratto bellissimo, mettendo in luce tutta la sua forza e la sua perspicacia, l'attenzione che, a modo suo, mostra per i suoi compagni. Ho adorato la scena del vestito: è sensuale, è irriverente, e va a mettere in luce tutte le contraddizioni del loro rapporto (e, santo cielo, ma dovevi proprio farmi immaginare un Illya giovanissimo che aiuta sua madre ad acconciarsi i capelli? Dovevi davvero conficcarmi questo spillone nel cuore?), e, insomma, che meraviglia! Tra l'altro (sì, cambio umore con un soffio di vento) sono morta dal ridere quando Illya è uscito dalla sua stanza tutto preoccupato, pensando che Gaby avesse bisogno di aiuto: insomma, che il suo incubo sia Gaby in lacrime per aver preso a sberle quella testa troppo dura di Napoleon è la cosa più canon e meravigliosa a cui potessi pensare, quindi insomma, grazie.

E, ecco, tu però non puoi, non puoi lasciarmi qui così, con un teatro esploso e Illya accasciato a terra dopo uno sparo! Davvero, la scena finale è costruita benissimo, con quel crescendo di tensione, con il cowboy che si sofferma a rassicurare il suo Peril mannaggia e quell'attimo di consapevolezza che permette sia al lettore che a Illya di capire quanto le cose stiano andando male, ma senza lasciare tempo per fare effettivamente qualcosa. Insomma, credo di essere esplosa anche io, e adesso sono un po' terrorizzata all'idea di aprire il prossimo capitolo!