Sei fra i miei autori preferiti cara Queen, ogni tuo aggiornamento mi arriva sempre, dritto al cuore 💜 Questi versi sciolti sono leggeri ma prepotenti ,forti molto intensi. Una malattia non è mai una colpa e la scrittura sarà sempre una liberazione. Brava

Ciao Jane, da quanto tempo!
Mi ha fatto moltissimo piacere ritrovare una delle tue storie brevi, a metà tra impressione e poesia concettuale. Qui si parla di Russia, come nella maggior parte dei tuoi racconti, e concordo assolutamente con uno dei commenti che hai già ricevuto. La versione inglese è molto più espressiva, con quel "blame" finale che non è solo un limite, è anche una "colpa" che il povero Zarevic non fece mai nulla per meritarsi.
Mi sarebbe piaciuto leggere una versione un po' più ampliata, ma ho sinceramente apprezzato questa brevità d'impatto. Davvero complimenti!
A presto,
mystery_koopa :)

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Buongiorno,
e sono poche parole ma bastano, perché dicono tutto... portano con loro quella tristezza che già conosciamo, avendo letto e approfondito questa figura storica... però anche il senso di forza, di voglia di vivere che vince anche contro una malattia terribile e spietata. Una vita che si arrenderà solo quando nessun altro potrebbe sopravvivere.

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Preferisco sicuramente la versione inglese, con i puntini di sospensione e il termine "blame" che è più espressivo di "limite" (manca una 'm' però in emophilia).

Più che nella sezione Storico (sì, lo so, la malattia era detta regale ed è stata storicamente importante) lo vedrei meglio nella sezione Poesia, sotto forma di tre versi, magari come haiku.

Sicuramente interessante!

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